martedì 9 febbraio 2016

Cacciatori di Vampiri

Di sicuro il più celebre avversario dei vampiri è Abraham van Helsing, che si contrappone a Dracula nel romanzo di Bram Stoker. Egli è un professore universitario, un medico nonché un esperto di occultismo. Ma in effetti, nel vasto corpus di miti sul vampirismo, esistono leggende che parlano anche dei loro avversari: sono i cacciatori di vampiri.


Secondo il folklore gitano, il dhampir è il prodotto dell’unione di una donna umana e di un vampiro. Nella regione dei Balcani venivano anche usate parole serbe come vampirović, letteralmente “figlio di vampiro”. Era infatti credenza comune in quelle regioni che un vampiro maschio avesse grande desiderio per le donne: dopo la morte e resurrezione poteva tornare per sedurre la propria moglie o una donna di cui in vita era stato attratto. Questa componente sessuale del vampiro sembra essere una peculiarità del folklore appartenente alle etnie slave meridionali, ma si ritrova anche in quello della Bielorussia. Esistono diverse connessioni tra il mito del vampirismo e la malattia della rabbia, la cui sintomatologia comprende anche l’ipersessualità. Nel folklore bulgaro veniva indicato con numerosi termini, tra cui glog, ovvero biancospino (pianta che si riteneva proteggesse dai vampiri), utilizzati per indicare sia i discendenti di vampiri, che i cacciatori di vampiri specializzati (ovvero i vampirdzhija).
Secondo le leggende, il dhampir era dotato di speciali abilità che lo aiutavano a cacciare altri vampiri: sostanzialmente si trattava di un umano con i poteri di un vampiro. Di solito il dhampir nasceva di sabato e, secondo alcune tradizioni, chi nasce di sabato è in grado di vedere i vampiri anche quando questi si rendono invisibili. 
Secondo alcune tradizioni, il dhampir poteva essere riconosciuto da alcuni segni caratteristici: in Serbia si diceva avesse una chioma selvaggia di colore scuro e che non proiettasse ombra; in Bulgaria veniva descritto come un essere molto sporco e con un profondo segno sulla schiena, come una coda; in alcune zone si diceva avesse un corpo scivoloso e gelatinoso, e che avesse una vita di breve durata; spesso i segni erano l’avere un naso pronunciato, oppure orecchie, denti, occhi più grandi del normale.
In Slovenia e Croazia si riteneva invece che una persona nata con l’amnio fosse destinata a diventare un kudlak o un kresnik. L’amnio è una sottile membrana traslucida, una porzione del sacco amniotico, che si stacca durante la nascita e rimane attaccata alla testa del bambino; è un evento piuttosto raro (1 ogni 80.000 nascite), ma è innocuo e viene rimosso immediatamente dal medico o dalla levatrice al momento della consegna del bambino alla madre.
Secondo le leggende, una persona nata con un amnio rosso o scuro diventerà un kudlak: in vita sarà una persona profondamente malvagia e di notte la sua anima lascerà il corpo in forma animale per volare in aria e attaccare le persone oppure per danneggiare la comunità in cui vive; dopo la morte diverrà poi un vampiro. Se invece la persona è nata con un amnio di colore bianco oppure chiaro, diverrà un kresnik: sarà il campione della comunità e la sua anima lascerà il corpo in forma animale per combattere contro i kudlak, sia viventi che non-morti.


E ora, un’ultima cosa a proposito di Dracula.
Si ritiene che lo scrittore irlandese Bram Stoker si sia ispirato a Vlad III Tepes (cioè l’Impalatore, così chiamato per la sua pratica di impalare i nemici) principe di Valacchia, il quale era figlio di Vlad II Dracul (cioè il Drago). Stoker però non era mai stato nell’Europa dell’Est, e per scrivere si era basato interamente su racconti di viaggiatori. Per questa ragione, è stata avanzata un’altra ipotesi.
Una leggenda irlandese parla dell’Abhartach (termine irlandese per nano); in alcune versioni esso risorge dalla tomba per bere il sangue dei propri sudditi. Abhartach è quindi un neamh-mairbh (morto vivente) e può essere fermato solo uccidendolo con una spada fatta di legno di tasso, per poi seppellirlo a testa in giù, circondandone la tomba di spine e mettendovi sopra una grossa pietra.
Dreach-Fhoula (pronunciato: droc’ola) in gaelico significa “malvagio” o “sangue contaminato” e indica oggi una faida di sangue. Durante una lettura nel 1961, Sean O’Suilleabhain (segretario della Commissione del Folklore Nazionale irlandese) menzionò un sito, senza però darne l’esatta collocazione, chiamato Du’n Dreach-Fhoula, altrimenti noto come Castello del Volto Insanguinato: si trattava presumibilmente di una fortezza a guardia di un passo nelle Magillycuddy’s Reeks (i “camini neri”), una catena montuosa nella contea del Kerry, che si credeva fosse abitata da spiriti che succhiavano il sangue. È possibile che sia stato questo luogo ad aver ispirato il nome Dracula. 

11 commenti:

  1. Incantata anche questa volta *_* Comunque povero Vlad, da semplice Impalatore a vampiro XD

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    1. Mah, sia come sia, è stato un personaggio davvero sanguinario. Forse persino più spregevole del vampiro.

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  2. Quando studiavo mitologia norrena all'università ci imbattemmo in una creatura molto simile alla figura del vampiro. Precisamente nella Eyrbyggja saga, una saga islandese, che fa riferimento ai draugur, creature non morte che abitavano i tumuli dei vichinghi e che si nutrivano di sangue umano.

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    1. Ciao Blognauta,
      avevo parlato proprio qualche tempo fa dei draugr in un post dedicato agli zombie. In effetti sono creature che a seconda delle versioni del racconto potrebbero ricordare molto sia gli zombie che i vampiri.

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    2. Sì in effetti danno spazio a più interpretazioni, anche perché sono citati in diverse saghe.

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  3. Come dici tu il "buon" Vlad Tepes, in vita fu una figura molto controversa. In Romania viene quasi considerato come una sorta di eroe nazionale perché contrastò con fermezza i turchi, per molti altri invece si trattò di una persona molto crudele. Vero è quelli erano tempi e luoghi molto crudeli dove non si poteva guardare troppo per il sottile....

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    1. Tra l'altro ho sentito tempo fa che o lui o suo figlio Vlad Dracul (non mi ricordo chi dei due) sembra sia sepolto a Napoli...

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  4. Nel folklore friulano e ceco i nati con il sacco amniotico divenivano una sorta d protettori della comunità, detti "Benandanti": nelle notti di sabba, uscivano dal proprio corpo per riunirsi a combattere le forze del male nei boschi. E' simile alle leggende slovene e croate, tuttavia si perde la figura del vampiro, in quanto i nemici erano di solito le streghe.

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    1. Ho parlato di queste figure in un post apposito dedicato alle streghe. :)
      Tornando ai vampiri, se sei un conoscitore del folklore friulano, sai forse qualcosa a proposito degli "stregoni benefici"? Il riferimento migliore che sono riuscito a trovare era in un testo in estone, che ho tradotto con non poche difficoltà!

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  5. Rimango sempre stupefatta pensando a qeuste similitudini di nomi e di creature appaiano in posti molto distantio fra loro.

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    1. Esempio perfetto sono vampiri e licantropi. Il lupo mannaro viene chiamato wilkolak in Polonia, vulkolak in Bulgaria, varcolac in Romania; si può notare l’assonanza coi nomi di alcuni vampiri dell’est Europa, ovvero vrykolaka e wurdulak. Le leggende su vampiri e licantropi sono correlate da numerosi elementi comuni, tanto che io sostengo che il mito originale sia lo stesso e si sia differenziato col tempo.

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