mercoledì 22 febbraio 2017

Ore d'Orrore III - Demoni (parte 4)

Ben ritrovati, esseri raccapriccianti. Vulnavia, la mia bella assistente, ne ha combinata un'altra: ha infatti inavvertitamente evocato Astarotteh, il demone pasticcione. Non vi dico in che condizioni è ridotto il mio povero laboratorio!
Mentre cerco di ricordarmi la formula da usare per rispedirlo negli Inferi (mi pare che le arcane parole del rito comincino con "mavaff..."), possiamo concludere il nostro discorso sui demoni, esaminandoli ora da un punto di vista più scientifico...


Ore d’Orrore
“Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio” 

"Il più bel trucco del Diavolo consiste nel convincerci che non esiste." (Charles Baudelaire)

Psichiatria
Gli antichi Sumeri credevano che le malattie del corpo e della mente fossero causate dai gidim, i "demoni della malattia"; in effetti, letta al contrario, questa è proprio la giusta chiave di lettura: perché sono i demoni a essere in realtà malattie. Prima dell'età moderna e della psichiatria, non si aveva difficoltà a etichettare quasi qualsiasi comportamento deviante come dovuto all'influsso del maligno, mentre oggi sappiamo trattarsi dei sintomi di disturbi neurologici. Anche il più recente "manuale" per compiere il rito dell'esorcismo contiene l'avvertimento di prestare attenzione a non confondere sintomi di malattie mentali con quelli di possessione diabolica. 
La demonomania demonopatia è una forma di monomania in cui il soggetto crede di essere posseduto da uno o più demoni o in generale da una forza del male, che gli imponga come comportarsi e cosa dire. Si contraddistingue per uno sdoppiamento della personalità, allucinazioni psicomotorie e visive, turbe cenestestiche. A chi ritiene di essere preda di possessione demoniaca sono stati spesso diagnosticati disturbi quali isteria, mania, psicosi, schizofrenia, epilessia, sindrome di Tourette, i cui sintomi sono gli stessi di quelli osservati un tempo nelle persone che si ritenevano possedute. 
Il disturbo borderline di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, che possono sfociare in irritabilità ed esplosioni emotive intense, in particolare di rabbia, oltre che instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà a organizzare in modo coerente i propri pensieri; sono inoltre frequenti pratiche autolesionistiche. Nella schizofrenia paranoide il soggetto può cadere preda di un delirio psicotico, in cui possono verificarsi allucinazioni uditive, deliri, spesso di tipo persecutorio, e in alcuni casi disordine del pensiero, del linguaggio e del comportamento, nonché appiattimento emotivo. L'epilessia, che può essere sia cronica che episodica, in forma grave si manifesta con improvvise perdite di coscienza ed episodi convulsivi. La sindrome di Tourette è caratterizzata da tic motori e fonatori che si accompagnano, in una ristretta percentuale di casi, a coprolalia (turpiloquio involontario). 
Il disturbo di personalità multipla o, per meglio dire, disturbo dissociativo dell'identità è un disturbo dissociativo in cui almeno due personalità, ovvero due o più identità o stati di personalità separati, prendono costantemente il controllo del comportamento dell'individuo. Le diverse personalità secondarie si differenziano tra loro e da quella principale sul piano dei sentimenti, degli orientamenti ideologici, del patrimonio mnemonico, del comportamento e di determinate capacità ignote alla personalità principale. A livello psicanalitico sono spiegabili come rimozioni, ovvero le personalità secondarie accolgono, organizzano e impiegano il materiale psichico rifiutato dalla personalità principale; a livello psicopatologico si ritiene siano dovute all'incapacità di strutturare in un unico Io tutte le componenti psichiche. Questo spiega alcuni dei loro contenuti più sorprendenti, ignoti persino alla personalità principale, come l'automatismo necessario per suonare uno strumento o la xenoglassia. Quando l'altra personalità viene interrogata sulla sua identità, nel 29% dei soggetti si identifica come demone.

Neurologia
Nella spiegazione dei fenomeni di possessione diabolica o spiritica è stata anche ipotizzata un’iperattività dell'emisfero destro, che giustifica i cambiamenti di fisionomia, il delirio e la maggiore frequenza di donne possedute: questo perché, mediamente, hanno minore lateralizzazione, cioè una minore plasticità dei due emisferi, ovvero una loro maggiore simmetria.
Un'altra ipotesi avanzata è quella di disturbi del lobo temporale: la stimolazione elettrica della sua superficie è in grado di produrre sensazioni auditive insolite, che includono, oltre a disorientamento e paura, la sensazione di una presenza (FOP), ovvero la sensazione di avere qualcuno nelle vicinanze quando invece nessuno è presente o può essere visto.
La paralisi nel sonno, che spesso è accompagnata da allucinazioni ipnagogiche, può spiegare molto bene fenomeni come incubi e succubi.
Infine diversi alcaloidi, quali gli alcaloidi tropanici delle solanacee, contenuti nella belladonna, stramonium e mandragola, e gli alcaloidi dell’ergot, prodotti da una muffa patogena che attacca la segale possono causare deliri allucinatori: ciò che un tempo veniva ritenuto possessione diabolica, spesso in realtà potevano essere gli effetti causati dall'assunzione delle sostanze psicoattive presenti in queste piante.

Psicanalisi
Secondo Siegmund Freud gli stati di possessione demoniaca corrispondono alle nevrosi. Nell’isteria un’idea, prima inconscia, si manifesta con sintomi che ostacolano la volontà del soggetto. Ecco quindi il Diavolo: una volontà estranea e costrittiva per il soggetto, che si sente misteriosamente costretto ad agire contro il proprio volere cosciente. Molto spesso si tratta di una sessualità repressa e infatti alcune di queste credenze (incubi e succubi) hanno proprio valenza sessuale. I demoni sarebbero desideri cattivi, derivanti da pulsioni (spesso di natura sessuale), di cui il soggetto ritiene necessario doversi liberare e che perciò ricaccia nell'inconscio. Insomma, il Diavolo starebbe proprio nell'inconscio.
Concordava Carl Jung, che riteneva il Diavolo un simbolo mitico che si manifesterebbe in quello chiamava "Ombra": una forza dell'inconscio, un elemento psicologico primitivo senza controllo morale, composto di componenti represse. Per cui è possibile sconfiggere il Diavolo solo riconoscendolo, chiamandolo per nome, ovvero portandolo alla luce. 
L'esorcismo è dunque una forma di psicoterapia: l’esorcista si impegna con tutto se stesso, come fa il terapeuta che indaga il controtransfert (che analizza cioè le proprie reazioni emotive al paziente), e cerca un primo contatto col posseduto addentrandosi nel suo mondo demoniaco esattamente come fa il terapeuta coi simboli e le fantasticherie del paziente. Il fatto che l'esorcismo funzioni è spiegabile tramite suggestione (fenomeno psicologico) ed effetto placebo (fenomeno neurofisiologico).

Psicologia
Il Diavolo non è da ricercare in un'altra dimensione o piano materiale, ma dentro di noi. Perché quella del Diavolo è una metafora, spesso molto comoda: è la nostra parte più buia, sommersa, che emerge quando diamo il peggio di noi. L'Uomo, avendo bisogno di qualcosa di concreto con cui rapportarsi, proietta verso l'esterno quello che è il suo lato più oscuro, incarnandolo in una figura che diviene simbolo di tutto ciò che è sbagliato, da combattere: ecco allora il Diavolo, che ci libera dai nostri sensi di colpa, assumendosene tutte le responsabilità. Si tratta perciò dei nostri demoni interiori, quelli che dobbiamo combattere ogni giorno e sconfiggere per mantenere l'equilibrio del nostro Io. Perché dopotutto, se paragonato all'Uomo, il Diavolo è solo un buon dilettante.

Per oggi oggi è tutto, cari demonietti. Il vostro Dottor χ vi saluta e vi dà appuntamento al prossimo mese con un episodio speciale: il finale di stagione nonché conclusione della rubrica Ore d'Orrore. Mi raccomando, non mancate!

23 commenti:

  1. Ovviamente la vedo anche io come questione medica e sono in accordo con Froid (si pronuncia Fruà -citazione-) e Jung.
    L'esorcismo è la sola cura necessaria per la gente che crede in questa cura. Un po' come gli zulù col voodoo.
    O i tarantolati.

    Moz-

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    1. Anch'io, e non mi trasformo in Mister Hyde al momento degli esami!
      La cosa davvero curiosa è che è la terapia funziona solo se credi nell'esistenza del problema. Puro effetto placebo.

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    2. Esatto, anche se non sei cattolico ma vivi in Italia (paese cattolico che condiziona il tuo essere nel profondo).

      Moz-

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  2. Ci pensi a tutte quelle persone vissute nel Medioevo che erano semplicemente malate e che si sono trovate con la vita distrutta perché accusate di essere indemoniate?

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    1. Sì, miete più vittime l'ignoranza che altro. Però tu parli di Medioevo, ma purtroppo queste cose sono ancora attualissime: in molte parti dell'Africa ci sono bambini che sono considerati indemoniati e sottoposti a pratiche di esorcismo che definire abuso è dir poco.

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    2. È successo anche in Italia, purtroppo. Le fasce ignoranti sono quelle in cui certe convinzioni attecchiscono di più

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    3. Sì ecco, non dobbiamo manco andare troppo lontani da casa nostra.

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  3. Interessante!
    Comunque, senza andar tanto lontano, ricordo che a Milano, negli anni '80-90, andava di moda presenziare ai riti di esorcismo collettivo con monsignor Milingo. E ho detto tutto...

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    1. Che è tutto dire... si poteva dire anche voodoo, a quel punto...

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  4. Articolo affascinante, specialmente la parte di neurologia (e ci aggiungo: viva la neuroanatomia!).
    Per quanto riguarda la psicologia e le sue branche invece, ultimamente stavo leggendo di una nuova pratica molto in voga per problemi legati a eventi post traumatici, dipendenze e disturbi della personalità: l'EMDR. Cioè desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, simulando una specie di fase REM per riportare alla mente e affrontare problemi che hanno condotto all'insorgere di una psicopatologia.
    Chissà, magari ti torna utile per qualche post futuro...

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    1. Interessante, ho dato un po' un'occhiata. Forse non per un altro post, ma potrebbe essere un buon approfondimento per il lavoro, dato che a volte mi occupo anche di questi argomenti.

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  5. Mi ricordo, ai tempi in cui ero volontaria del soccorso presso la C.R.I., facevamo servizio durante quei mega raduni di fedeli che venivano da ogni dove per seguire le prediche di qualche sant'uomo (direi più santone) che, poi, si produceva in operazioni miracolose: gente sulla sedie a rotelle che ricominciava a camminare, persone che non avvertivano più dolori vari. Ne ho viste di tutti i colori e sono intervenuta non sai quante volte a soccorrere persone che si sentivano malissimo perché fortemente suggestionate da questi fenomeni di guarigione di massa.
    La mente può tutto, disponiamo di uno strumento sofisticatissimo che ci può trasformare in qualunque cosa.

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    1. Benny Hinn di TBNE!!!
      L'uomo che lanciava la guarigione a pioggia, che veniva recepita come una scossa e faceva crollare il miracolato a terra ! Una volta ha guarito un tipo lanciandogli 'sta "scossa", poi dopo qualche momento, mentre quello si stava rialzando, gliene l'ha lanciata un'altra! Un'altra volta la scossa è stata così forte che ha colpito anche il familiare che sosteneva il malato! E un'altra ancora ha buttato a terra l'intera congregazione!
      Non ho mai capitato se il tutto fosse farlocco (facevano tutti scena) o erano tutti suggestionati.

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  6. Mi ricordo di aver letto molti anni fa il caso di un signore che soffriva della sindrome di Tourette nel libro L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Sacks. MI aveva molto colpito, e durante i miei viaggi da pendolare c'è una persona che soffre della stessa sindrome secondo me. E' un omino assolutamente innocuo, ma in quanto a turpiloquio e movimenti involontari è imbattibile!

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    1. La coprolalia, che è uno dei sintomi più famosi del disturbo, in realtà è presente in un ristretto numero di casi. Più spesso si tratta di tic fonatori come schiarirsi la voce. Peraltro sono considerati dei movimenti non del tutto involontari.

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  7. Oltre alla bellissima esposizione, assai interessanti i commenti a seguire. Che l'Uomo sia più pestifero del Diavolo non ho dubbi.
    Mi spaventa molto di più, rispetto a tutte le belle robe elencate XD, il disturbo da personalità multipla, è come perdersi del tutto :O

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    1. In un certo senso sì, perché nella scissione dell'Io in diverse manifestazioni di personalità, può succedere che la personalità principale (cioè la "persona vera") possa venire relegata a un ruolo secondario, se le altre personalità sono psichicamente più forti.

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  8. Davvero interessante questo post, ho letto anche i tuoi precedenti ma non sono riuscita a commentare. Una mia amica ha sposato un ragazzo che soffre della sindome di Tourette, prima non sapevo dell'esistenza di questa malattia, devo dire che lui riesce a gestirla abbastanza bene e quando l'ho conosciuto non mi ero quasi accorta di niente anche se avevo notato qualche tic. Poi una sera ne ha parlato proprio la mia amica quando ci ha annunciato che si sarebbero sposati. Non è affatto semplice ma lui riesce in qualche modo a dominare tutti i suoi tic, dipinge e fa dei quadri molto belli, credo che la pittura lo aiuti molto.

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    1. La sindrome di Tourette è un disturbo complesso anche perché va a "disturbare" nelle relazioni sociali dell'individuo. I tic non sono considerati come dei veri e propri tic (...), nel senso che di norma sono involontari, mentre nella Tourette non lo sono del tutto: sono più simili a un prurito, quindi il tic è come grattarsi, cioè viene fatto per darsi un sollievo (psicosomatico), ma il soggetto potrebbe farne a meno (esattamente come se hai un prurito puoi anche fare a meno di grattarti). Suppongo che distogliere la mente, per esempio dipingendo come fa il marito della tua amica, sia un buon modo per riuscirci.

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    2. Due commenti sopra è citato un libro di Sacks e in quello era un chirurgo ad avere la sindrome e che solo quando operava non aveva tic di nessun tipo. Penso sia simile all'attività del dipingere.

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    3. Non ho letto il libro citato, ma conosco l'attività di Sacks, in particolare nel suo studio di quelle che io ho definito qui sul blog come "cecità parziali", ovvero l'acromatopsia (cecità per i colori) e l'achinetopsia (cecità per il movimento). Ne avevo anche scritto un post al riguardo.

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  9. Dovrò ripassare in un altro momento. Sono ancora convalescente e mi è impossibile sia scrivere che leggere post oltre un certo livello di difficoltà :(

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    1. Mi sa che sei preda dei gidim, i demoni della malattia. :P
      Tranquillo, prima di tutto riprenditi dal febbrone. :)

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