giovedì 20 aprile 2017

Viaggio Multimodale nelle Emozioni (4/6): Disgusto

"La gente crede sempre che il sentimento più pericoloso sia la rabbia, invece è il disgusto il linguaggio dell'odio." (dal telefilm Lie to me)

Il disgusto preserva dalle malattie: una delle funzioni prime di olfatto e gusto è riconoscere la presenza di sostanze potenzialmente tossiche o nocive, in modo da tenersene alla larga. È l’emozione delle storie volgari oppure ritenute riprovevoli da un punto di vista ideologico. Lo scopo potrebbe forse essere quello di far riconoscere i limiti di accettazione di determinate situazioni, facendoci in questo modo comprendere meglio noi stessi.
Questa emozione è denotata dalla seguente espressione facciale: corrugamento del naso, sollevamento delle labbra superiori.
Non c'è un colore in particolare che venga associato al disgusto, per cui io suggerirei il verde. È vero che in genere il verde si associa all'invidia, ma del resto quando si è disgustati da qualcosa e viene la nausea, il colorito del viso diviene un po' verdognolo.

Arte
A rappresentare il disgusto ho scelto il quadro di Edgar Degas L'Assenzio (1875-1876). Nell'opera è raffigurato un café parigino dove si vede una coppia di consumatori di assenzio, un distillato ad alta gradazione alcolica. A lungo andare il suo consumo provoca l'absintismo, un'intossicazione simile all'alcolismo, che nella fase acuta è caratterizzata da aggressività, a cui segue collasso, mentre in quella cronica da disturbi della sensibilità, dolori agli arti e, negli ultimi stadi, da insensibilità assoluta e degenerazione mentale. Degas rappresenta in maniera brutale lo stordimento e l'intorpidimento che consegue alla sua assunzione, sottolineando l'isolamento e l'emarginazione dei personaggi raffigurati, la solitudine derivante dalla compagnia del proprio demone personale, seduto invisibile lì accanto a loro. Lo sguardo perso nel vuoto della donna dà idea del profondo disgusto che ella nutre verso se stessa e la propria condizione di dipendenza da una sostanza che le causerà un inevitabile declino fisico e mentale.

Letteratura
La parola disgustoso mi ha fatto pensare all'antologia di autori vari Il Libro dei Morti Viventi. Dato il tema, potete ben immaginare il perché di questa scelta. Tra gli autori, molti nomi famosi della narrativa horror, quali Stephen King, Ramsey Campbell, Les Daniels, Joe Lansdale.
Ma disgustosa è anche un po' la copertina del libro, perché a un'occhiata distratta sembra un libro di Stephen King, quando in realtà contiene solo un suo racconto breve. Marketing...

Cinema
Il disgusto mi ha fatto venire in mente uno dei film più disturbanti del cinema nipponico: Tetsuo (1989).
Un feticista estremo che è solito innestare componenti metallici nel proprio corpo, viene investito da un automobilista mentre è con la fidanzata. Credendolo morto, i due lo gettano nel bosco senza avvertire la polizia. Da quel momento l'uomo inizia una graduale trasformazione in un uomo-macchina. Dopo aver ucciso in maniera orribile la propria fidanzata, alla fine si scontra col feticista che aveva creduto morto, tra le rovine post-industriali della città. Durante lo scontro i due finiscono per fondersi in un'unica enorme creatura biomeccanica, pronta a seminare morte e distruzione nel mondo.
In effetti il film non l'ho visto: una mattina di una ventina d'anni fa mi sono svegliato verso le 6, accendo la televisione sui Rai3, e grazie a Fuori Orario, mi sono beccato le scene finali.

Musica
Forse sono stato troppo cattivo con questa emozione. Storie volgari... Il disgusto non potrebbe forse essere l'emozione della satira, dello sberleffo? Ecco perché ho scelto i NanowaR of Steel, esponenti del metal demenziale, e la loro Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel). Gustatevi anche il video, ovviamente, in modo da chiudere col sorriso.


Cosa ne pensate del disgusto? E le vostre associazioni quali sono?

18 commenti:

  1. Ciao, Marco! Bella la serie tv Lie to me.

    Non ho capito bene però la trama di Tetsuo... Scrivi: "Da quel momento l'uomo inizia una graduale trasformazione in un uomo-macchina.", ti riferisci all'automobilista o al feticista?

    Vediamo un po' le associazioni collegate al disgusto:
    - Arte: i piccoli busti di parlamentari in creta dipinta a olio di Honoré Daumier, esprimono disgusto e lo stimolano nell'osservatore, visti i soggetti politici.
    - Libro: La nausea di Sartre, anche qui sono didascalica. Fui costretta a leggerlo al liceo per colpa di un professore comunista che, se avesse potuto, ci avrebbe fatto leggere pure Il libretto rosso di Mao.
    - Musica: qui proprio non mi viene in mente niente. E' poco corretto citare un musicista disgustoso anziché un gruppo musicale? ;-)

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    1. In effetti non l'ho capita nemmeno troppo bene io la trama di Testuo, nè chi l'ha raccontata su wikipedia. E forse neanche lo sceneggiatore della pellicola, se è per questo. No, è l'automobilista che si trasforma. Ma lo fa anche il feticista. Non chiedermi però il perché questo avvenga.

      Di Daumier conoscevo questo ritratto, sempre in tema con questi post:
      https://uploads0.wikiart.org/images/honore-daumier/meeting-of-thirty-five-heads-of-expression.jpg

      Per la musica, cita pure chi vuoi! :)

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    2. Caspita, l'opera di Daumier sembra una seduta del nostro Parlamento.
      Per il musicista ti prendo in parola: Piero Pelù... disgusting... !

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  2. Ciao Marco, non sempre è facile separare, in questo tipo di post, l'emozione contenuta oggettivamente nell'opera dalla propria reazione all'opera stessa. Nella lista che segue c'è un 50% dell'un caso e un 50% dell'altro.
    Per il film non ho dubbi: Dans ma peau, film francese del 2002, unico film horror che mi abbia sconfitto, nel senso che mi sono arreso prima della fine per il disgusto.
    Per la letteratura scelgo "Così parlò Zarathustra", con il suo tema del "grande disgusto" per tutto quel che è troppo piccolo e umano.
    Per la pittura: "Saturno che divora uno dei suoi figli" di Francisco Goya.
    Per la musica: "Twenty One Century Schizoid Man" dei King Crimson.

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    1. 21st Century Schizoid Man! (Twenty first). :D
      E' interessante la riflessione con cui hai esordito nel commento. L'emozione raccontata nell'opera oppure l'emozione che questa suscita in noi?
      Io in questi post ho cercato opere che fossero rappresentative di una certa emozione e che magari suscitassero poi la stessa in me. Ma non sempre ci sono riuscito. Per esempio l'Assenzio non mi suscita disgusto. E nemmeno Giorgio Mastrota, che anzi mi fa troppo divertire! :)

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    2. Ah ah! Sì, mi sono accorto dell'errore ma ormai avevo pubblicato e ho lasciato correre... diciamo che ho "italianizzato" :D

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  3. Ottime scelte, Prof!
    Dico la mia sul fumetto: Enomoto, un fumetto comico giapponese. Davvero "oltre" il cattivo gusto :p

    Moz-

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    1. Infatti stavo aspettando il tuo commento sul fumetto, perché io non avrei saputo cosa mettere.
      Caspita, ma per la musica un Gianni Drudi non me lo citi nemmeno? :)

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  4. Cosa mi disgusta? Il genere umano.
    No, io sono un gatto, che c'entra...

    (Mi disgusta la presunzione di superiorità che è l'apriori del disgusto stesso. Riusciremo mai a liberarcene?)

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    1. Eh beh, il disgusto è la paura della contaminazione, e ha paura di contaminarsi chi si ritiene puro. Ma il bello del sentirsi puri, è che poi c'è sempre uno più puro che ti epura.

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  5. Ciao Marco, ecco la mia lista:
    Nell’arte: Giuditta e Oloferne, del Caravaggio. L’espressione di Giuditta non lascia dubbi.
    Nella letteratura: Il Profumo, di Suskind. Disgustoso è il protagonista.
    Nel cinema: Salò o le 120 giornate di Sodoma, di Pasolini. Per l’abbondanza di scene particolareggiate che insistevano sugli abusi, non sono riuscita a guardarlo fino in fondo: altro che i film horror!
    Nella musica: i festival della canzone (Sanremo in primis), ciarpame disgustoso e deprimente.

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    1. Mi spiace ma per me l'ultima associazione è sbagliata: il festival di Sanremo centra poco o nulla con la musica. L'emozione, però sì, è quella giusta.

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  6. Siete tutti prontissimi con le associazioni, noto, bravi.
    Però, Mastrota band non si può sentire! 😂
    Se posso (ma non prendetemi per una puritana bigotta) a me disgusta la pornografia.

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    1. Io trovo anche più disgustosa la pornografia televisiva che ci tocca sorbirci quotidianamente.

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    2. Quella è onesta(intendo quella di YouPorn tipo) perlomeno.

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    3. Sono passati cinque anni da questo post e vi aggiungo anche la pornografia social, quella disgustosa latrina a cui ci tocca assistere quotidianamente. Lì sì che non vi è dignità nè onore alcuno.

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  7. Oh, io ho il disgusto difficile :O Cioè, non mi piacciono un sacco di cose, ma comunque sperimento sempre.
    La chiusura è strepitosa XD

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    1. Sono un gruppo di deficienti, ma fanno troppo ridere. :)

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