giovedì 14 dicembre 2017

Viaggio Multimodale nei Vizi Capitali (3/7): Avarizia

"L'avidità ti lascerà sempre insoddisfatto, perché non sarai mai in grado di ottenere tutto quello che desideri. L'avidità non ti permette mai di pensare di avere a sufficienza; ti distrugge facendoti impegnare per avere sempre di più." (Rabbi Benjamin Blech)

La superbia è brutta, ma l'avarizia è spregevole. L'avaro è quell'individuo che non riesce a comprendere quale piacere sia il condividere e che rendere felici gli altri rende felici anche se stessi; al contrario è una persona triste e paurosa: triste perché l'unica cosa a cui riesce a pensare è ciò che non possiede; pauroso perché la sua è la paura di perdere ciò che gli appartiene. Magari per riceverne in cambio cose che non possono essere infilate in tasca... come l'affetto delle altre persone. Attenzione però che l'avarizia non significa unicamente avere il braccino corto, ma anche il tenere per sé informazioni utili, e quindi preziose, come anche il cercare di trovare un guadagno personale in ogni cosa si faccia.
Il demone dell'avarizia è Mammona e l'animale che rappresenta questo vizio è il lupo; la virtù che le si contrappone è la moderazione.

Arte
Mammona è il demone dell'avarizia, ed è per questa ragione che ho scelto come rappresentante nell'arte di questo vizio Il Lavoro di Mammona (1909), opera della pittrice inglese Evelyn de Morgan, appartenente alla corrente dei preraffaelliti.
Nel dipinto viene raffigurata una donna che si prostra verso una statua (che è presumibile sia di Mammona) reggente nella mano un sacco di denari: la donna però ignora l'oro, per rivolgere la propria attenzione verso la statua stessa. Ciò che la spinge non è infatti il denaro, ma l'amore per il denaro.

Letteratura
Ci sono diversi celebri esempi di avari nella letteratura, alcuni dei quali divenuti persino idiomatici; uno dei migliori è quello offertoci da Giovanni Verga nella novella La Roba (1880).
Il contadino Mazzarò ha passato l'intera sua vita soltanto ad accumulare ricchezze e a occuparsi delle cose materiali. Quando, ormai anziano, gli viene fatto notare che è giunto il tempo che cominci a pensare alla propria anima e soprattutto che quando sarebbe morto avrebbe perso tutto quello che aveva accumulato durante la propria vita, va fuori di testa, arrivando a uccidere i suoi animali nel disperato tentativo di portarli con sé nell'adilà.
Questo è il finale della novella: "Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: - Roba mia, vientene con me!”

Cinema
Come dicevo, ci sono diversi avari che sono ormai entrati nell'immaginario collettivo, ma secondo me il più celebre rimane il signor Scrooge di Canto di Natale. Peraltro questo racconto di Charles Dickens è forse anche la più celebre storia sul Natale (a cui mancano solo dieci giorni!). Per cui ho scelto il film di animazione Canto di Natale di Topolino (1983), dove l'avaro personaggio è rappresentato con le fattezze di Paperon de' Paperoni (il cui nome originale era proprio Scrooge McDuck).


Musica
L'avarizia nella musica? Immediatamente ho pensato al suo più grande manifesto: la canzone Money dei Pink Floyd. Il disco in cui è presente è The Dark Side of the Moon (1973), una collezione di brani che parlano della follia e delle cose che fanno impazzire le persone, tra cui per l'appunto il denaro. Una delle particolarità della canzone è che si apre con una serie di rumori correlati al denaro (un registratore di cassa, il suono di monete...) perfettamente scanditi a tempo col resto del brano.


Su di un Mondo Lontano una Moltitudine di Stelle
Nel racconto Dolce Micino Andy Kelp, appena uscito di prigione, ha un'idea geniale per fare soldi: rapire gatti e poi aspettare che i proprietari mettano un annuncio per la loro scomparsa, quindi riportare loro la bestiola per ricevere i soldi della ricompensa. Ma la cosa non si rivelerà così semplice come crede...
Potete trovare il mio libro sia in formato cartaceo che digitale, cliccando qui sulle parole.

Cosa ne pensate dell'avarizia? E le vostre associazioni quali sono? E ricordatevi che siamo quasi a Natale, che non ha niente a che vedere col materialismo e il consumismo! Almeno credo.

11 commenti:

  1. Eheh, e si, sui fumetti dobbiamo citare Zio Paperone (domani settantenne)XD
    Vero, l'avaro è arido, non condivide gioie.

    Moz-

    RispondiElimina
  2. Gli avari come figure letterarie sono straordinari. Oltre a quelli citati da te penso anche al tremendo Grandet creato dalla penna di Balzac. In chiave attuale mi sembra che il consumismo sia tutto sommato un'avarizia inversa: si compra e si accumula roba all'ultima moda che magari viene utilizzata una sola volta solo per poterla sfoggiare e dire "Io ce l'ho!"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello credo sia un mix di avarizia e superbia.

      Elimina
    2. Infatti, è proprio così. Il consumismo è diabolico :-D

      Elimina
  3. Conosco un paio di casi reali, entrambi legati al mondo del fumetto. Li cito comunque, sebbene più che collegarsi al tema dell'avarizia, come nel racconto di Verga, sembrino piuttosto due tentativi estremi di rendere sfumata la linea di divisione tra la vita e la morte.
    Il primo riguarda un autore di fumetti americano, di cui non ricordo però il nome, che ha voluto che le sue ceneri fossero mescolate all'inchiostro con cui è stato stampato un fumetto da lui realizzati.
    Un altro riguarda un famoso collezionista della mia zona, che si è fatto seppellire con la sua serie di fumetti preferita. Si è anche guadagnato per questo un articolo nella cronaca locale dei quotidiani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono due storie davvero ai limiti dell'incredibile!
      La prima direi che è più collegata alla superbia, forse, come culto del sè personale; invece la seconda direi che è una brama di possesso che si stende persino oltre la morte.
      Grazie per averle citate! :)

      Elimina
  4. questa capacità che hai di trovare i vizi nelle arti mi stupisce sempre! Io farei un enorme sforzo, seppure non è che sia proprio ignorante :DDD Quindi grazie per il fatto di pensarci tu ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispetto a voi che li leggete, io ho il vantaggio del tempo: ho preparato con un certo anticipo i vari post. :)

      Elimina
  5. Un quadro che mi viene subito in mente è La Morte di un avaro di Hieronymus Bosch; per il cinema sottoscrivo la tua scelta di Canto di Natale con il terribile Scrooge; per la letteratura, anche a costo di apparire banale, metterei Moliere e il suo Avaro; per la musica la scelta migliore è la tua: Money

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non conoscevo quel quadro di Bosch e lo trovo davvero straordinario!

      Elimina