venerdì 18 maggio 2018

Curiosità dalla A alla Z (parte I)

Il sottotitolo di questo articolo, diviso in tre parti, potrebbe essere: "Lo sapevate che...?" Infatti potrete leggere una serie di curiosità e cose più o meno note, provenienti dai più svariati ambiti, una per ogni lettera dell'alfabeto.

A come Anulare. Il quarto dito della mano si chiama così perché in quello della sinistra si porta l'anello. Il motivo è dovuto a una credenza risalente già agli antichi Egizi, che pensavano che nel quarto dito vi fosse una vena che portasse direttamente al cuore; i Cristiani indicavano poi con pollice, indice e medio la Trinità, e arrivavano all’anulare dopo aver toccato quelle tre dita, per cui era lì che bisognava apporre la fede nuziale.

B come Bikini. Il nome del costume da bagno femminile a due pezzi viene da un atollo dell'Oceano Pacifico appartenente alle isole Marshall e comprendente 36 isolette, dove gli Stati Uniti testarono tra il 1946 e il 1958 ben 56 testate nucleari. Il nome aveva l’intento di lanciare un prodotto commerciale ritenuto “esplosivo” per il quantitativo ridotto di pelle che copriva.

C come Cielo. Il cielo è blu in virtù della diffusione di Rayleigh: a causa di questo fenomeno vengono diffuse maggiormente le basse lunghezze d'onda, ovvero la zona dello spettro luminoso che corrisponde ad azzurro-indaco. E allora perché il cielo non è di colore viola, che è a una lunghezza d'onda anche minore? Perché il nostro occhio non è molto bravo a cogliere il violetto, infatti ulteriormente si finisce nell'ultravioletto, una zona che non siamo in grado di percepire. E allora perché all'alba e al tramonto il cielo è di colore rosso-arancione? Lì dipende anche dall'inclinazione dei raggi solari.

D come Diavolo. In Piemonte il diavolo è conosciuto popolarmente col nome di Berlicche, specie in tono satirico e scherzoso.

E come Elettroricezione. Gli squali hanno due sensi che noi invece non possediamo. L’elettroricezione permette loro di essere sensibili a variazioni di potenziale elettrico; l’organo sensoriale di competenza sono le ampolle di Lorenzini: sono una rete di canali costituite da sacche ripiene di un gel elettroconduttivo, da cui si dipartono piccoli tubi che si aprono sull'epidermide degli squali mediante pori. La linea laterale permette invece loro di riconoscere vibrazioni nell'acqua. Entrambi questi sensi vengono utilizzati dallo squalo per cacciare.

F come Fondi di tè. La tasseomanzia è la pratica divinatoria che consiste nella lettura dei fondi del tè, del caffè o del vino (in quest’ultimo caso il nome più preciso è oinomanzia). Dopo aver girato per tre volte la tazza in senso orario, la si capovolge su un piattino, dandole tre leggeri colpetti in modo che si raccolga più materiale possibile. Si solleva poi la tazza e si esamina la forma tracciata sul fondo e sulle pareti: a ogni forma corrisponde un certo presagio. Inoltre più questa è vicina al bordo della tazza, prima si verificherà l'evento.

G come Gejm. Il fisico Andrej Gejm ha vinto nel 2000 il Premio IgNobel (premi scherzosi assegnati alle ricerche scientifiche o pseudoscientifiche più inutili, sciocche o lesive) per un esperimento di levitazione magnetica di una rana. Nel 2010 ha invece vinto il Premio Nobel per la Fisica “per i pionieristici esperimenti riguardanti il grafene”, nanomateriale da lui scoperto nel 2004.


H come Hippopotomonstrosesquipedaliofobia. Parola di 34 lettere, perciò in genere abbreviata in "sesquipedialofobia", è letteralmente "la paura delle parole mostruosamente lunghe”. Il termine è quasi certamente fittizio, come ironica esagerazione di sesquipedaliofobia, ovvero la paura persistente e ingiustificata delle parole lunghe. Ma anche quest'ultima è molto probabile sia una parola inesistente, in quanto non compare nel dizionario Treccani. Perciò, a quanto sembra, questa fobia in realtà non esisterebbe.

23 commenti:

  1. Ho fatto un mezzo caos coi miei account google :-D
    Nel commento precedente avevo scritto che alcune di queste curiosità le sapevo. Non sapevo invece del tizio premiato coi nobel-parodia, e siccome ce ne sono parecchi di "geniacci" del genere direi che è stato pure "fortunato" a essere premiato :-D

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    1. Con gli IgNobel vengono premiate anche delle autentiche scemenze, quindi tutto sommato l'esperimento di levitazione magnetica di una rana è niente al confronto! :)

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  2. Non sapevo né di Berlicche né di quella fobia delle parole lunghe!
    Pazzesco :-)

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    1. C'è un libro di Lewis (autore de Le cronanche di Narnia) che s'intitola "Le lettere di Berlicche" e ha per protagonista un diavolo.
      La fobia delle parole lunghe mi sto convincendo sempre più che sia un'invenzione.

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  3. All'ultima mi sono perso :D
    Comunque sapevo del bikini, dell'anulare e del cielo, ma non gli altri ;)

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    1. La rispiego meglio, scusa! :)
      Sesquipedaliofobia sarebbe la paura delle parole lunghe. A quanto sembra, sarebbe la contrazione del termine hippopotomonstro ecc... In realtà questo parolone non esiste, è una presa in giro ironica della sesquipedialiofobia: la paura delle parole lunghe viene espressa con una parola lunga! Il problema è che, dalle ricerche che ho svolto, sembra che non esiste la sesquipedaliofobia come disturbo. Almeno stando alla Treccani. Insomma, sarebbe tutta una burla.

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  4. La paura degli ippopotami :p
    Comunque, ottima rubrica!
    Quindi nelle tazzine di caffè può apparire anche il simbolo della Pace? XD

    Moz-

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    1. Così sembrerebbe, stando alla tasseomanzia... Anche se io la vedo un po' difficile la formazione di quel simbolo... Sarà per quello che siamo sempre in eterno conflitto...

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  5. Mi mancavano la d, la e, la g e in parte la h (l'avevo già letta come informazione ma in qualche modo rimossa).
    L'anulare è anche il dito associato al sole e al dio Apollo. Quindi anche in questo senso si collega a qualcosa di splendente come l'oro.

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    1. Mi chiedo a quale Dio sia associato il medio...

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    2. Ricordo bene dell'anulare, perché ho sul palmo della mano la corrispondente linea di Apollo, che designa gli animi artistici. Per il resto, provo a fare uno sforzo di memoria e dico che il mignolo dovrebbe corrispondere a Mercurio, il pollice a Giove, Saturno e Marte a indice e medio. Mi verrebbe da dire, a deduzione, l'indice a Marte e Saturno al medio, ma non sono sicuro. Sono passati davvero troppi anni da questa fase preistorica dei miei studi sul simbolismo.

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    3. Quindi sarebbe Saturno il dio del vaffa? ;)

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    4. Ho cercato su internet e trovato proprio la mappa che avevo in mente. Diciamo che la mia memoria è stata affidabile al 65-70%. Le corrispondenze effettive sono queste: mignolo-Mercurio; anulare-Apollo; medio-Saturno; indice-Giove; pollice-Marte. E quindi sì, Saturno sarebbe il dio del vaffa.

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  6. dalla D alla G ho scoperto cose che non sapevo!
    Per la sesquipedialofobia posso assicurare che chi ha problemi fonetici (r moscia, s sibilante o balbuzie, per esempio) tecnicamente è una fobia possibile!
    Anzi, ti dirò: la sottoscritta ancora ha terrore a pronunciare per intero i nomi di alcune molecole tipo delta-9-tetraidrocannabinolo xD
    Le R volano magicamente via quando lo pronuncio per intero!

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    1. Non è questione se sia possibile o meno, ma se sia stata riconosciuta ufficialmente come fobia. La treccani comunque non riporta il termine, il che non è però una prova definitiva, perché non sempre comprende tutti i sottocodici. Per cui per il momento non posso che sospendere il mio giudizio in merito.

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    2. Ovviamente si dovrebbero fare ricerche più approfondite soprattutto tramite testi e articoli di psicologia....però è strano che ancora non appaia nemmeno nella treccani perchè è un termine che sento da tanto tempo!

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    3. Se la cerchi in rete, sia in italiano che in inglese, non trovi nessun riferimento ad articoli scientifici o a testi che la citino. Per cui sono sempre più convinto che si tratti di un'invenzione, che però ha attecchito bene.

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  7. Alcune le sapevo, come l'origine della parola bikini. Simpatico il nome di Berlicche per indicare il diavolo, ricorda "birichino"! :)

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    1. Non ho idea dell'etimologia, comunque in piemontese c'è l'espressione "far berlic e berloc", ovvero "fare berlicche e berlocche", cioè "cambiare le carte in tavola".

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  8. Grazie per queste nozioni, ma tu sai leggere i fondi del caffè?
    Mia nonna sapeva farlo e mi faceva morir dal ridere.
    Non credo a questo genere di cose, ma mi piace ascoltare le donne d'un tempo che ne facevano una virtù.

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    1. Eh no, i fondi del caffè no, anche perché non credo in queste cose. Ho una visione molto meccanicistica delle cose.
      Ma a prescindere mi piace il valore culturale che portano, in particolare i simbolismi.

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