lunedì 4 giugno 2018

Viaggio Multimodale dentro Me Stesso

"Siamo tutti parte della creazione. Siamo tutti dei re, dei poeti, dei musicisti; e non resta che aprirsi come un loto per scoprire cosa si nasconde dentro di noi." (Henry Miller)

Vi ricordate dei miei Viaggi Multimodali? Attraverso di essi abbiamo parlato di emozioni, scienze, sinestesie, vizi capitali e delle muse. Stavolta il tema che ho deciso per quest'unico post sarà davvero particolare: si tratta infatti di me stesso. Il viaggio non sarà verso l'esterno, ma verso l'interno. Ovvero la domanda che muove questo post è: "Come ti descriveresti utilizzando i modi del viaggio?" Attenzione però (nel caso qualcuno di voi trovi interessante questa cosa e volesse a sua volta replicarla): non deve essere necessariamente un film che amiamo o la nostra canzone preferita, bensì un qualcosa che sia in grado di rappresentarci, che sia vicino al nostro modo di vedere le cose, che possa dare un’idea di chi siamo o almeno riflettere uno degli aspetti che fanno di noi proprio noi.


Arte
Per descrivere me stesso con l’arte ho scelto il dipinto del pittore Caspar David Friedrich Il Viandante sul mare di nebbia (1818). Rappresenta molto bene uno dei miei aspetti più peculiari, ovvero il mio amore per la passeggiata: tutti i giorni (se non devo uscire per lavoro) faccio regolarmente una camminata di un'oretta per il centro di Moncalieri, la mia città, sempre nello stesso orario (nel tardo pomeriggio) e sempre seguendo lo stesso percorso. Sapevate poi che il termine "passeggiata" in italiano assume una sfumatura che non si ritrova in altre lingue? Perché infatti è inteso nel senso di “camminare per il puro piacere di camminare”. Tornando invece al quadro, anche l’ambientazione la sento molto vicina e trovo che rappresenti bene il mio animo e quel bisogno di spingere lo sguardo più in là verso l'orizzonte. Un'altra mia caratteristica è che amo molto le giornate autunnali nebbiose, specie quando in tarda mattinata la nebbia si alza per far posto al sole e al cielo azzurro: dopo la primavera, l'autunno è infatti la mia stagione preferita.

Letteratura
Per descrivere me stesso con la letteratura ho scelto il romanzo di Mary Shelley Frankenstein o il Moderno Prometeo (1831). Mi sento come Victor Frankenstein per i miei studi scientifici: come per lui le cose che studiava non bastavano mai, tanto da intraprendere un personale percorso di ricerca, allo stesso modo è capitato a me, perché a un certo punto, per lavoro, si è reso necessario dover ampliare per conto mio il mio spettro di conoscenze. E queste sono tanto diverse da quelle acquisite all'università che oggi non mi sento più un chimico “puro”: la Chimica è e resterà sempre un qualcosa di fondamentale per me, ma tendo a considerarla una base e un punto di partenza, perché ormai mi sono talmente “contaminato” con altri saperi da essere divenuto un chimico decisamente atipico, e questo ha anche dato una sfumatura particolare alle lezioni che tengo come insegnante. Le mie conoscenze sono così disparate da essere praticamente un patchwork, messo insieme tipo la creatura di Frankenstein.

Cinema
Per descrivere me stesso col cinema ho scelto il film Detroit Rock City (1999), che mostra un altro mio aspetto caratteristico: la mia passione per la musica. Ambientato nel 1978, la pellicola racconta di quattro ragazzi, fan sfegatati dei Kiss, che per andare a un loro concerto a Detroit vivono una serie di avventure. La colonna sonora è costituita da svariate canzoni degli anni Settanta; la cosa divertente è che ciascun brano di volta in volta descrive ciò che in quel momento sta avvenendo nel film. Io ho sempre in mente qualche canzone, che mi accompagna come fosse una colonna sonora: non c’è mai silenzio nella mia testa, o sto pensando a qualche cosa o c’è un sottofondo musicale, rigorosamente rock.

Musica
Per descrivere me stesso con la musica ho scelto la canzone dei Caravan The Show of Our Lives (1975). Il brano parla di chi si esibisce nel mondo dello spettacolo, mettendo in gioco se stesso di fronte al pubblico. Ma questa altro non è che una metafora della vita: tutti quanti noi ci esibiamo di fronte a un pubblico in questo grande spettacolo che è la vita, a volte commedia, a volte tragedia. Permettetemi però di essere un po’ più letterale. Quando entri in una classe per fare lezione, è né più né meno che uno spettacolo teatrale. Prendi posizione e si alza il sipario, e allora inizi a recitare il copione che ti sei preparato di fronte al tuo pubblico. Cerchi di interpretare al meglio le tue battute, senza uscire dal personaggio, nel tempo a tua disposizione. Piacerà l'opera che stai recitando? Raccoglierai qualche applauso? Chissà, ma dopotutto questo è lo spettacolo delle nostre vite…


E voi, come vi descrivereste attraverso i modi del viaggio? Se vi piace l'idea, potreste anche replicarla. Ovviamente siete liberi di utilizzare i modi che preferite, anche quelli che io non ho usato. 

45 commenti:

  1. Replicherò questa tua idea, appena ho un momento di tempo!
    Intanto mi segno il film perché non l'ho mai visto :-)
    Un abbraccio.

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    1. Sono molto curioso di leggere la tua versione del viaggio. :)
      Detroit Rock City è uno dei miei film preferiti: se ti piace la musica rock impazzirai!
      Ricambio l'abbraccio. :)

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  2. Mi ritrovo nel dipinto e per le stesse motivazioni. Stessa cosa per per quello che riguarda Frankenstein ma per altre motivazioni.

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    1. Spero non siamo motivazioni troppo cupe... Comunque c'è un filo sottile che lega il dipinto e la creatura di Frankenstein: quel senso di triste solitudine che traspare e li accomuna...

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    2. No, ma che cupo, assolutamente. È per il simbolismo di Prometeo

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    3. E' molto bello il significato sotteso di quel simbolismo... Prometeo che dona il fuoco agli uomini, simboleggia l'umanità che fa suo il fuoco della conoscenza.
      Ma questa deve essere usata saggiamente, perché il fuoco è anche in grado di distruggere: ed ecco allora Frankenstein.

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  3. Spunto interessante.
    Come quadro per rappresentarmi forse anch'io sceglierei quello di Friedrich (che adoro) ma più per sottolineare che sono un solitario.

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    1. Infatti c'è anche quell'aspetto lì, ed è anche per questo che l'ho scelto come estremamente rappresentativo per me.

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  4. Mi piace aver scoperto qualcosa in più di te, ma ad esser sincera all'idea di replicare il tuo post....beh, ho il vuoto cosmico nella testa :D Non saprei minimamente quale libro, quadro, canzone, film ecc ecc possa rappresentarmi!Ma se riuscirò ad "inquadrarmi" lo farò :)

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    1. Beh, io parto in vantaggio, perché di questi viaggi ne ho scritti tanti post, quindi ormai sono ferrato. :)
      Prova a pensarci e vedi cosa ne esce: può anche essere un buon esercizio di autoanalisi.

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    2. Credimi, c'ho provato! Ma per ogni categoria ci son almeno 3 libri (o film, o quadri) che possono rappresentarmi...il che mi fa pensare di soffrire di personalità multiple :D :D

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    3. Ma no, è normale: devi solo sceglierne uno che rappresenti un aspetto della tua personalità. :)
      Del resto senza sfaccettature una persona monocolore sarebbe alquanto prevedibile e noiosa, no? :D

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    4. Sicuramente! Ci proverò non appena avrò la mente sgombra dalle materie che sto studiando :D

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    5. P.s. domani passa dal mio blog, se vuoi, perchè t'ho nominato per un tag che m'hanno passato (e che ha creato Moz) :)

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  5. Sa che anche io mi immagino una colonna sonora nei momenti della mia vita? XD
    Comunque, idea formidabile che voglio replicare sul blog entro giugno!
    Penso che saremmo amici di passeggiate, sai? Amo camminare per il puro piacere di farlo.

    Moz-

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    1. Allora la voglio leggere al più presto!
      Le mie sono d'abitudine passeggiate solitarie, ma non disdegno certo quelle in due.

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  6. Io forse per il cinema sceglierei Darth Vader e per la letteratura Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.
    A volte mi sento attratto dal mio lato oscuro. :-P

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    1. Basta che non ti metti a rovesciare il governo... c'è voluta una tale fatica per farlo...

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  7. Davvero un ottimo spunto! Se trovo il tempo mi accodo volentieri...
    Anch'io, come te, sono un passeggiatore monomaniacale che quando può tende a fare gli stessi giri alle stesse ore. Nel mio caso però si tratta della periferia, i centri cittadini sono troppo animati per i miei gusti.
    E pure io potrei puntare su Friedrich per la pittura, ma nel mio caso il quadro sarebbe "Sera sul baltico" del 1831.

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    1. Moncalieri è una piccola città, quindi il centro non è poi così affollato. Sarei curioso di leggere il tuo contributo, visto che riesci a creare delle connessioni sorprendenti come il filo di una ragnatela.

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    2. Ti ringrazio per la fiducia, ma purtroppo sono in uno di quei classici periodi "zero tempo a disposizione" e sto dando la precedenza alle serie di post in corso d'opera, per non lasciare troppe incompiute sparse nel blog.

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  8. Mi viene in mente solo la letteratura, con un incrocio tra Pascoli e Leopardi.
    Ecco, questa sono io.
    Al resto dovrei pensarci..
    Buonanotte.

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    1. Quindi diciamo una malinconica pargoletta mano che si alza a salutare una Silvia che si è allontanata da te? ;)

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    2. Ma la pargoletta mano non era Carducci?
      Mi mandi in tilt. Ahah
      Diciamo una pessimista cronica, molto molto ermetica..
      😉

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    3. Ahiahi, hai proprio ragione! Che ignoranza! :)
      Mi correggo dicendo allora che è il tuo fanciullino interiore a congedarsi da Silvia...

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    4. Ahah
      Ma quale ignoranza. Al massimo é l'Alzheimer. Stiamo invecchiando, no? 😉

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    5. Sarà l'alluminio...

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  9. Bellissima idea, in effetti potrei prenderla come spunto quando riaprirò il blog dopo la "pausa esami". Il quadro di Friedrich è molto bello, ma mi vedrei più immersa in un quadro di tipo primaverile, che è la mia stagione preferita in assoluto e riesce a rendere belle anche le zone più desolate. Interessante anche la tua scelta di "Frankenstein".

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    1. Anche tu sei molto brava nel realizzare queste connessioni, quindi leggerei con piacere il tuo contributo. :)

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  10. Idea magnifica che ripresenterò senz'altro
    Tra i compagni di passeggiata in solitaria ci sono anch'io. :)

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    1. Eh, sarebbe bello se qualcuno la replicasse...

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  11. Ciao, sono Stefania, ma tutti mi chimano Stella. Sono arrivata dal blog di Moz, che ha condiviso l'idea "del viaggio multimediale dentro me stesso" ... trovo interessanti le tue risposte in particolar modo quando dici che il quadro di Friedrich, "Il Viandante sul mare di nebbia" (che a me piace molto) ti porta a fare lunge camminate e che questo ti piace ... siamo molto simili! Tra l'Altro faccio su e giù dall'Abruzzo al Piemonte e a Moncalieri passo sempre volentieri! Molto bella!
    Mi sono unita ai tuoi follower, spero non ti dispiaccia e se vuoi il mio blog è http://lavitaasorsidicaffe.blogspot.com.
    Grazie comunque a presto.

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    1. Ciao Stefania/Stella. È un bel giro dall'Abruzzo fino qui a Moncalieri! Mi fa piacere ti sia piaciuta questa iniziativa, Miki ha avuto il pregio di riuscire a darle un po' di sana visibilità. :)
      Passerò volentieri dal tuo blog nei prossimi giorni, quindi a presto! :)

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    2. Grazie a te! In questi giorni il mio blog è un casino ... però spero tornerai a farmi visita;

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    3. Tranquilla, sono certo che un po' per volta metterai tutto a posto... A presto, e rimettiti in salute!
      (anch'io, in questi giorni mi sono beccato una brutta disfonia, un incubo per chi insegna...)

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  12. Davvero "ispiratore" questo post, bello... ma andrei sull'impressionismo, sulla narrativa americana, sulle colonne sonore e non so ancora su quale film

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    1. Ammetto che anch'io sul film ci ho dovuto pensare un po'... gli altri sono stati più "immediati". :)

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  13. Bellissima idea per raccontare un pò di se stessi! Il Viandante sul mare di nebbia è uno dei miei quadri preferiti, e fu copertina per la mia tesina delle superiori!

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    1. Grazie, io invece avevo usato la copertina di The Dark Side of the Moon, perché il tema della mia tesina era "Il Lato Oscuro": :)

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  14. Buongiorno Marco
    Ho letto un tuo commento altrove che ho trovato interessante,e da lì sono qui direttamente a visitare il tuo blog.

    Mi sono fermata su questo post bellissimo tra l'altro.

    Dare una risposta alle tue domande è davvero un autoanalisi personale molto stimolante e mi sono resa conto che per rispondere o hai le conoscenze culturali o non ne hai, le risposte ci sono sempre!

    Se tu dovessi dare un consiglio a chi è stato deviato da altre esigenze da mettere questo genere di cultura in secondo piano ,da cosa partiresti ?

    Mi piacerebbe moltissimo una tua risposta,se ti è possibile e se vuoi naturalmente.

    Complimenti per il blog e grazie!

    Linda

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    1. Ciao Linda, grazie per l'apprezzamento e per essere passata di qui. 😊
      Spero di aver compreso bene la tua domanda e provo a risponderti.
      Io sono un insegnante e per me la cultura non può che passare attraverso i libri. La scuola e l'università sono maestre di vita, ma non contengono tutta la cultura esistente; forniscono delle fondamenta su cui costruire il proprio percorso. Ecco perché in questi anni ho "saccheggiato" biblioteche fisiche e virtuali: per imparare sempre più cose.
      Ma per me c'è un linguaggio ancora più universale, che è quello della musica: non solo ascolto passivo, ma anche attivo. Attraverso le note e le storie dei gruppi musicali, con la poesia del testo e le armonie degli strumenti, viaggia uno spaccato sociologico e storico delle nostre vite, fatto di storie e curiosità sulle canzoni stesse, ma che divengono poi parte anche della nostra storia personale.

      Voglio provare a proseguire il gioco con te, consigliandoti un viaggio con altre 4 opere, che se non conosci potrebbero essere uno spunto da cui partire per conoscere delle altre cose.
      - Arte: I Nottambuli di Edward Hopper. L'arte per comunicare emozioni molto intime.
      - Letteratura: Cronache Marziane di Ray Bradbury. Tra fiaba e fantascienza un modo delicatissimo per riflettere sul nostro essere umani.
      - Cinema: Magnolia (1999). Le storie drammatiche di un gruppo di persone che si incrociano una con l'altra, mostrandoci che il destino, se esiste, ci lega tutti quanti.
      - Musica: The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd (1973). Lirica e tessuto sonoro, in un'analisi di quelle cose che ci ossessionano e ci fanno lentamente scivolare nella follia.

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  15. -Arte: un mio insegnante mi disse che la possedevo nel mio interiore e la esternavo nel disegno.Crescendo ho capito di essere attratta da un principio inverso,eliminare la modernità, anche di un mobile e portarlo alla sua origine naturale,l'opposto anche del restauro e il valorizzare la naturalezza di un affresco logorato dall'usura del tempo.
    Al momento mi viene Botticelli e la Nascita di Venere.Mi hai dato modo di conoscere altro con I Nottambuli .
    -Letteratura:Leopardi e l'Infinito.Lo adoro e adoro chi ha visto qualcos'altro dalla definizione di pessimista!Anche qui attraverso te conosco altro ,oltre a riconoscere la mia ignoranza!
    -Cinema:Magnolia ,ho visto il film consigliato di visionarlo proprio da uno sconosciuto in rete alcuni anni fa,e confesso che per come ne hai sintetizzato il senso ,anche i miei sensi hanno recepito un certo tipo di "collegamento".. suggestione?Non saprei.
    Al momento mi viene John Q interpretato da Denzel Washington.
    -Musica:Pink Floyd Wish You Were Here è tra le mie preferite ma ho scoperto un po' di tempo fa questa The carpet crawlers dei Genesis.

    Straordinario il tuo modo di far rete oltre che stimolante e pulito!

    Grazie Marco...

    L.

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    1. Ti ringrazio!
      Come me vedi, questo è un gioco divertente, solo in apparenza semplice e spensierato, perché ci permette di creare connessioni e di portare alla luce tutto un vissuto! 😉

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    2. Rientro qui in punta di piedi senza mai aver immaginato di ritornarci dopo circa cinque anni e a dire il vero rileggendo gli ultimi nostri commenti gli dò anche un ulteriore significato a quelle che chiami "connessioni".

      Spero non hai nulla in contrario se ho preferito spostare qui la conversazione, mi sembrava rispettoso verso tutti e mi farebbe molto piacere un ulteriore chiarimento tra noi.

      Andiamo al tuo recente commento di cui ho preferito omettere nomi di terzi :" Vedi, Linda, non hai idea di quanto mi abbia irritato la tua frase "mi sfugge il senso del tuo essere qui", peggiorata dal fatto che non sapevo nemmeno di chi fosse. Non sei stata per niente carina, sai? Non cercavo di portare attenzione a un mio post (ma cosa?), facevo riferimento a una dinamica vissuta....nuovamente non sei stata gentile con quel "sporcare" e tutto il discorso che hai fatto. Ti ha infastidito non aver ricevuto risposta? Hai ragione, mi spiace. E' stato per il termine "delirio"? Ok, mi spiace anche per questo, e io ho vissuto la tua frase come il commento di un hater. Non mi piace sentirmi dire "tu non puoi stare qui". Sono situazioni già capitatemi nella vita lavorativa, su cui non mi dilungo. Semplicemente non volevo insistere più di tanto.

      Marco se torni al mio commento li noterai che ci ho messo un :) sorriso,mi sono presa cura che tu non ti sentissi offeso,ma se ti ha comunque irritato la frase ,sappi che anche a me dispiace,davvero.Poi "sporcare" è virgolettato e anche qui non era intenzionale ad offenderti ma a farti notare una dinamica su cui altri lamentano.Una deduzione a cui arrivo leggendo altri blog.Da qui poi scaturiva il fatto di un chiarimento con queste persone al momento opportuno .No, a me non ha infastidito nulla perché mi conosco bene anche se so di essere imperfetta ,ci mancherebbe, e non mi sento offesa personalmente,entra un senso mio interiore di difesa verso altri ,o verso generalizzazioni su persone anonime o blogger che siano e che meritano una conoscenza più approfondita prima di essere liquidate in modo che non le ritrae affatto.Pensare anche in positivo credo ci aiuti tutti,le persone non sono sempre cattive esperienze vissute che torniamo a rivivere.Forse siamo anche tutti un po' sulla difensiva ma restiamo umani e fiduciosi nella cultura del chiarimento, altrimenti rischiamo di vivere sempre il "nemico"anche dove non esiste .

      E chi sarei io o altri per dire a te :non puoi stare qui?Nessuno dovrebbe verso te per le stesse motivazioni di difesa ad altri.

      Spero mi permetti una stretta di mano virtuale e grazie per il chiarimento li.
      Ti auguro una leta serata


      L.

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    3. Linda, non posso certo giudicare un intervento sulla base di un emoticon o un virgolettato.
      Mi sono sentito dire che io vado a sporcare i blog altrui coi miei commenti fuori luogo, mentre pretendo che nel mio ci si attenga alla regole. E' ingiusto, questo.
      Perché poi se ne approfittano i provocatori. Non credo ci sia bisogno di evocare il nome del personaggio che si è palesato.

      A me ha fatto piacere che sei passata per un chiarimento. Non ti porto rancore e accetto la stretta di mano. Però, consiglio, prima di lanciarti in giudizi affrettati, prova a capire. Se non ti rispondo, non è perché sono una merda, ma perché non ho visto il commento.

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