sabato 6 gennaio 2018

Viaggio Multimodale nei Vizi Capitali (7/7): Accidia

"Al pari degli altri sei peccati capitali, l'accidia era considerata progenitrice di un'intera famiglia di peccati minori, o veniali, tra i quali l'ozio, la pigrizia, l'irrequietezza del corpo, l'instabilità e la verbosità." (Thomas Pynchon)

Molto spesso l'accidia viene vista come un sinonimo di pigrizia; in realtà si tratta in genere di qualcosa di più specifico, una sorta di "pigrizia mentale", intesa come una mancanza di volontà, il lasciarsi scorrere addosso gli eventi senza intervenire in alcun modo su di essi, come anche il non mostrare alcun interesse per il proprio ruolo all'interno della società e del mondo.
Il demone dell'accidia è Belfagor e l'animale che rappresenta questo vizio è l'asino; la virtù che le si oppone è la diligenza.

Arte
A rappresentare l'accidia nell'arte ho scelto il quadro Edouard Manet e la Moglie (1868), opera di Edgar Degas.
In questo dipinto vi si vede rappresentato il pittore Manet, mentre siede stravaccato mollemente sul divano intento ad ascoltare la moglie suonare il pianoforte.
Manet, dopo aver ricevuto il dipinto in dono, reagì con orrore alla vista del volto della moglie, perché riteneva fosse stato ritratto con una scarsissima resa qualitativa; per questa ragione, in preda alla rabbia, distrusse la parte destra del dipinto, quella in cui ne era raffigurato il viso (come si può vedere nella figura la parte a destra è mancante). Da questo fatto nacque un'aspra disputa tra i due pittori.


Letteratura
A rappresentare l'accidia in letteratura ho scelto il romanzo di Jeffrey Eugenides Le Vergini Suicide (1993).
In una cittadina americana abitano le cinque sorelle Lisbon, adolescenti giovani e dalla eterea bellezza, ammirate da lontano da tutti i ragazzi della città; ma nella loro casa vige un clima di oppressione e chiusura familiare, che crea in tutte loro uno stato permanente di depressione. Il dramma ha inizio quando la più giovane di loro tenta il suicidio, riuscendoci poi al secondo tentativo. Da quel momento si assiste alla silenziosa disperazione, alla mancanza di volontà, all'impotente quanto molle accidia da parte dei loro genitori, dei ragazzi che a distanzi di anni le ricordano e ne raccontano la storia, nonché dell'intera città, di fronte al dramma esistenziale delle sorelle rimaste, le quali alla fine si uccideranno tutte quante.

Cinema
Per rappresentare nel cinema l'accidia, questa volta intesa proprio come pigrizia, ho scelto uno dei miei film preferiti, Il Grande Lebowski (2000), fenomenale parodia del genere hard-boiled firmata dai fratelli Cohen.


Jeffrey Lebowski, detto Drugo, è un pigro lavativo che passa tutto il suo tempo a giocare a bowling con gli amici, a bere e ad assumere droghe. Rientrato a casa una sera, viene aggredito da due energumeni, mandati lì per i debiti della moglie con un noto pornografo. In realtà Drugo è stato scambiato per un suo omonimo, che è un anziano milionario. Capito l'errore, i due se ne vanno, dopo avergli però insozzato un tappeto per spregio. Consigliato dagli amici, Drugo si presenta all'altro Lebowski per chiedergli un risarcimento, che non gli viene concesso. Verrà però ricontattato a seguito del rapimento della moglie del suo omonimo, che gli chiede di fare da corriere nella consegna del riscatto, in modo da scoprire se si tratta degli stessi tipi che lo hanno aggredito. Ma la storia che c'è dietro è molto più complicata, e Drugo si trova a doversi improvvisare detective, nonostante la sua proverbiale pigrizia...

Musica
Per rappresentare l'accidia in musica stavolta sarò estremamente didascalico: ho scelto infatti Lazy dei Deep Purple (1972), che tratteggia molto bene il pigro incallito, il quale vorrebbe starsene tutto il giorno a letto.


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Il racconto Dall’Altra Parte mostra un mondo distopico dove alle persone è impedito di sognare e usare la fantasia. L'unico modo per poterne fuggire è usare una droga dai devastanti effetti collaterali, perché l'unica speranza rimasta è che ci si possa trasferire definitivamente nel mondo fantastico a cui essa permette di accedere...
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Siamo quindi giunti alla fine del nostro viaggio e di questo speciale. Come vi è sembrato? E quali sono le vostre associazioni con l'accidia? Ci si risente tra qualche giorno per un post conclusivo.

10 commenti:

  1. Sìììì, assolutamente Lebowski è il re dell'accidia.
    Nei fumetti direi Paperoga, che ne pensi?

    Moz-

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    1. Se intendi l'accidia come "pigrizia", direi proprio di sè.
      Comunque un personaggio dei fumetti che dice di sé di essere accidioso è Dylan Dog. Anzi: in "Sette anime dannate" (Speciale n° 6), delle 7 anime lui rappresenta proprio l'accidia.

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  2. Sono d'accordo su Dylan Dog come accidioso. E ci aggiungo (come personaggio letterario) anche il detective catalano Pepe Carvalho creato da Manuel Vazquez Montalban.
    Per la pittura suggerisco "L'assenzio" di Edgar Degas.

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    1. Montalban non mi è mai capitato di leggerlo: prima o poi dovrò rimediare.
      L'assenzio l'aveva già utilizzato in un precedente viaggio: quello dedicato al disgusto. :)

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  3. Nelle nostre città ormai la pigrizia mentale è un lusso, come fosse un bene di nicchia... ! Interessante la storia del quadro di Degas, ci credo che si fosse arrabbiato e che avessero avuto un diverbio. Mi hai fatto venire in mente il litigio tra Zola e Cézanne, che lo scrittore aveva ritratto in un suo romanzo in termini non proprio edificanti.

    Per quanto riguarda il quadro, propongo "Pigrizia e lussuria" di Courbet del 1866. Per la letteratura "Oblomov" che però non ho letto, oppure il classico passaggio di Dante sugli accidiosi. Per il cinema sono assolutamente con te, e voto "Il grande Lebowski". Per la musica mi vengono in mente certe partiture di Debussy, in modo particolare il "Prélude à l'après-midi d'un faune".

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    1. Beh, "pigrizia mentale" è ancora forse una definizione inesatta di accidia; il termine che le si avvicina di più direi che è indolenza.

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  4. Inizio col dirti che questa serie di post mi è piaciuta decisamente molto (scusa se parto a commentare da questo, ma mi trovo meglio procedendo a ritroso).
    Ottime anche le selezioni e tra l’altro, quando ho visto che avevi citato Le vergini suicide, mi è venuto in mente che oltre ad aver apprezzato il romanzo, avevo gradito anche la trasposizione cinematografica, Il giardino delle vergini suicide, con la regia di Sofia Coppola.
    Leggo che più d’uno ti suggerisceo come personaggio Pepe Carvalho: io lo adoro; e convengo che sia un arci-pigro. Uno che pone delle belle distanze tra sé e il senso del dovere… per esempio, sul piano sentimentale è uno che ha deciso di innamorarsi di Charo, che guarda caso è una prostituta! Tuttavia, è pigro ma non accidioso. È un godereccio, uno che si commuove di fronte ai piatti che gli cucina Biscuter… no, direi di no. E del resto sarebbe come dire che il Commissario Montalbano è un accidioso… Montalbano che non a caso è nato dalla penna di Camilleri su ispirazione di Pepe Carvalho. No, no: qui c’è flemma e poi una bella fiammella che si accende spesso e volentieri per risolvere anche i casi più intricati… non c’è accidia.
    Semmai propongo Rosetta, una delle protagoniste di Tre donne sole, di Pavese (uno dei racconti de La bella estate). Infatti Rosetta è una che si abbandona al destino e alla fine si suicida.
    Per la musica, oltre ai mitici Deep Purple, già menzionati da te, aggiungo tre brani. I primi due sono belli spessi, mentre il terzo è ironico: Lithium dei Nirvana, Comfortably Numb dei Pink Floyd e Pigro di Ivan Graziani. ^_^

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    1. Beh, grazie a te per esserti smazzata questa serie. ;)
      De Le vergini suicide ho letto il libro, ma non ho visto il film, a cui però sono lo stesso molto legato grazie alla presenza della canzone degli Air Playground Love, che è stata parte della colonna sonora dell'estate dei miei 16 anni.
      Su Comfortably Numb avrei qualche dubbio, però immagino che tu l'abbia indicata perché nel concept rappresenta il momento del tentato suicidio di Pink, in cui poi viene ricoverato e imbottito di droghe.

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  5. Il Marcel alter ego di Proust nella Recherche, pur avendo una sensibilità acutissima, si lascia trascinare dalla vita senza dimostrare una vera volontà propria. Vorrebbe opporsi alle pretese della madre, persuasa che anche la minima corrente d'aria rappresenti un pericolo per lui, ma poi non ha abbastanza iniziativa per farlo. Oppure, fino alla svolta della rivelazione della memoria involontaria, rimanda in continuazione il momento in cui dare inizio al suo romanzo nonostante ambisca a diventare un letterato. E gli esempi possibili, nel libro, sarebbero molti altri.
    Per l'arte scelgo il dipinto "Excursion into Philosophy" di Edward Hopper.
    Per la musica, "Non mi rompete" del Banco Mutuo Soccorso.
    E infine, per il cinema, il personaggio interpretato da Gerard Depardieu nel film "Ciao maschio" di Marco Ferreri.

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    1. Edward Hopper è una scelta sempre molto gradita in questo blog. :)

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