venerdì 16 febbraio 2018

Viaggio Multimodale assieme alle Muse (3/9): Talia

"Esistono eroi dal cuore d’acciaio e barbe di ghiaccio; ci sono donne che hanno volti di fiori e sorrisi incantevoli, ma anche un teschio può ispirare e far pensare a quanti e quali siano gli atti della commedia umana." (Proverbio cinese)

Talia, ovvero “colei che è festiva”, è la musa della Commedia. Viene raffigurata con una maschera comica, una ghirlanda d'edera e un bastone; spesso è anche associata alla satira più severa.

Arte
Talia mi suggerisce di parlarvi di un artista piuttosto particolare, ovvero Bansky. Si tratta di un writer inglese, uno dei maggiori esponenti della street art. Le sue opere, dipinte direttamente sui muri, trattano di politica, cultura ed etica, spesso in maniera dissacrante e satirica. Nonostante siano state fatte alcune ipotesi, l'identità di Banksy continua a rimanere sconosciuta. L'opera che ho scelto è stata realizzata in occasione della Brexit.


Letteratura
Per quanto riguarda la letteratura Talia, che non riesce a frenare il suo riso, mi suggerisce di parlarvi di Come ti Rapisco il Pupo, divertentissimo romanzo di Donald Westlake. Il libro appartiene alla "serie di Dortmunder", che racconta le gesta di un gruppo di criminali sfortunati e pasticcioni. 
Kelp, appena uscito di prigione, ha una nuova idea per fare soldi: rapire un ragazzino appartenente a una famiglia ricca per chiedere il riscatto. Propone così la cosa all'amico Dortmunder, che con molte perplessità (i piani di Kelp vanno sempre a finire male) raduna la banda per prepararsi al colpo. In realtà Kelp ha preso l'idea del suo piano da un romanzo noir dello scrittore Richard Stark, che aveva letto mentre era in prigione: dato che nel libro tutto funzionava a dovere, la sua idea era di seguirlo passo passo nello svolgimento. Ma le cose non andranno esattamente come descritto nel libro, anche perchè Jimmy, il bambino rapito, è tutt'altro che uno sprovveduto...
Richard Stark in realtà è lo pseudonimo con cui Westlake pubblicava i suoi romanzi più crudi e violenti, e il libro letto da Kelp è un romanzo effettivamente scritto da Westlake sotto il nome di Stark.

Cinema
Per quanto riguarda il cinema Talia mi suggerisce Italiano Medio, il primo film del comico Maccio Capatonda, uscito nel 2015.
Giulio Verme è un convinto ambientalista, animalista, vegano, fissato in modo a dir poco esagerato; è contro ogni forma di spreco, odia la TV e l'omologazione sociale. Inutile dire che è arrivato al punto di rottura con tutto il sistema. Una sera incontra un suo vecchio compagno di scuola, che vedendolo giù di morale, gli fa provare una misteriosa pillola che riduce temporaneamente l'utilizzo del cervello dal normale 20% al 2%. Da quel momento Giulio cambia radicalmente: smette di occuparsi delle lotte sociali e ambientaliste, per diventare un completo deficiente, che pensa solo a divertirsi, alle donne e al suo aspetto fisico, fino ad arrivare a partecipare a Mastervip, un programma televisivo trash.
Il film contiene ovviamente una fortissima satira sociale, condotta in maniera intelligente; forse persino troppo, perché diviene poi una satira persino di chi vede il film. Il finale della pellicola si rivela essere poi diverso da quello che potrebbe aspettarsi anche il più smaliziato degli spettatori.

In realtà la credenza molto diffusa secondo cui utilizziamo solo il 20% del nostro cervello (o meglio il 10%) non è supportata da alcuna evidenza scientifica. Il neuroscienziato Barry Beyerstein la confuta sulla base di sette considerazioni.
1) Se il 90% del cervello fosse inutilizzato, eventuali danni in quelle aree non dovrebbero avere alcun effetto sull'individuo.
2) Il cervello, pur avendo una massa pari al 2% dell'intero corpo, assorbe il 20% del fabbisogno energetico di un individuo; se il 90% fosse inutilizzato, la selezione naturale avrebbe fatto in modo che ne avessimo uno più piccolo ed efficiente.
3) Tecniche diagnostiche come PET e MRI dimostrano che tutte le parti del cervello sono in attività, anche durante il sonno.
4) Nel cervello esistono distinte aree per distinte funzioni.
5) Analisi attraverso tecniche di microelettrodica evidenziano il contrario. 
6) Studi metabolici disconfermano la credenza.
7) Le cellule cerebrali inutilizzate tendono al decadimento; se il 90% del cervello fosse inutilizzato, una semplice autopsia dovrebbe dimostrarlo.

Musica
Nel 1971 uscì il disco più famoso dei Jethro Tull, ovvero Aqualung. La critica musicale lo considerò un concept album e lo inserì nel genere progressive, lasciando sconcertato Ian Anderson, leader della band, la cui formula è una miscela di rock, folk e blues. Anderson decise allora di prendersi una rivincita con l'album successivo, Thick as a Brick (letteralmente "ottuso come un mattone", ossia "stupido come una capra"), una brillante presa in giro del progressive rock giocata sulle sue idiosincrasie. 
Si tratta di un unico brano della durata di oltre 40 minuti, diviso in due parti. La copertina del disco mostra la prima pagina dell'immaginario giornale St. Cleve Chronicle, che riporta la notizia che Gerald Bostock, un bambino prodigio soprannominato "il piccolo Milton", è stato squalificato dalla giuria di un concorso letterario a seguito delle proteste avvenute dopo la lettura in TV del suo poema epico intitolato Thick as a Brick. In realtà nel disco non si fa alcuna menzione di tutto ciò, sono 40 minuti di giochi di parole e umorismo molto british sulle note fenomenali dei Jethro Tull. Insomma, è tutto quanto una divertente presa in giro.


Su di un Mondo Lontano una Moltitudine di Stelle 
In La Notte dei Vivi Morenti (composto da 4 racconti) i morti si risvegliano, escono dalle proprie tombe e cominciano ad andare in giro come zombie affamati di cervello. Essendo però in Italia avranno diverse difficoltà, non solo alimentari, ma anche burocratiche e politiche... 
Potete trovare il mio libro sia in versione cartacea che digitale cliccando qui sulle parole. 

E ora la parola a voi: divertitevi a raccontarmi che cosa vi sta ispirando la musa Talia.

8 commenti:

  1. Però è vero che sfruttiamo solo il 20% della forza fisica.
    E la DIVINA SCUOLA DI HOKUTO insegna a sfruttarla al 100%.
    E parla di fumetti, Talia... beh, La figlia del Demone, opera su Bats :)

    Moz-

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    1. Temo di non aver capito una parola del tuo commento. :/

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  2. Non ricordavo, o forse non ho mai saputo, che "Thick as a brick" avesse intenti satirici nei confronti del prog rock. Erano decenni che non lo ascoltavo, ma lo ricordavo come un disco raffinato e serissimo, forse perché non mi sono mai interessato ai testi. In quanto al titolo umoristico, Anderson si è poi ripetuto con "Too old for rock'n'roll, too young to die".

    Cosa mi ispira Talia?
    Forse, per la letteratura, la satira insieme feroce e gioiosa de "Il Maestro e Margherita".
    Per la musica potrei pensare all'overture de "La gazza ladra" di Rossini.
    Per cinema ed arte non mi vengono invece in mente abbinamenti di cui Talia potrebbe dirsi contenta ;-)

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    1. Non solo, la questione è più complessa, Ivano.
      Dopo Thick as a Brick, i JT hanno pubblicato A Passion Play, e quello era sul serio un disco progressive, cosa che aveva lasciato piuttosto spiazzati i fan. Si racconta infatti di dischi dei Tull fatti a pezzi e lanciati sul palco durante i loro concerti. Tanto che Too old for... avrebbe dovuto essere il loro canto del cigno. Fortunatamente non è stato così.
      Peraltro, anche se certo non all'altezza del precedente, A Passion Play è un ottimo disco, con alcuni passaggi davvero belli.

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  3. La commedia è un genere ampio pieno di sfumature. Sul piano cinematografico io ho adorato l'accoppiata Tom Shadyac / Jim Carrey.
    Musicalmente sono più serio ;-) anche se mi vengono in mente certi guizzi di Mogol / Battisti (tipo il cambio di ritmo improvviso in "Fiori rosa fiori di pesco", con Battisti che, dopo aver alzato di tono per gridare che lei lo ama, sussurra quasi sottovoce "Scusa, credevo non ci fosse nessuno..." e poi dopo alcuni versi: "Signore, chiedo scusa anche a lei".

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    1. Davvero particolare la tua scelta musicale! :D

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  4. Bansky lo adoro, ottime scelte.

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