domenica 4 novembre 2018

Viaggio Multimodale assieme alle Mie Muse (7/9): Oloschesi

Oloschesi, ovvero “colei che si relaziona col tutto”, è la mia musa dei rapporti umani e della comunicazione; è l'ispiratrice e la protettrice di comunicatori e divulgatori, nonché di tutti quelli che veicolano conoscenze, informazioni e notizie, compresi anche i blogger.

Arte
Per l'arte Oloschesi mi sta suggerendo il dipinto Le Départ (1931), realizzato nell'inconfondibile ed elegante stile che caratterizza le opere della pittrice polacca Tamara de Lempicka. 
Tra i due personaggi raffigurati c'è tutto un mondo di non-detto, ma che viene comunque comunicato sia tra di loro che a noi, attraverso gli sguardi che si lanciano reciprocamante, coi loro gesti di contatto corporeo (aptica), col loro modo di stare vicini (prossemica). Questo quadro parla senza voce: comunica non-verbalmente.

Letteratura
Per la letteratura Oloschesi mi sta dicendo di parlarvi del romanzo di Philip K. Dick Tempo Fuor di Sesto (anche noto come L'Uomo dei Giochi a Premio).
Sono gli anni Cinquanta e dopo aver servito nella Seconda Guerra Mondiale, Ragle, senza un lavoro e senza una famiglia propria, vive a casa della sorella e del cognato, passando le giornate a oziare e a provarci con la moglie del vicino. L'unica sua occupazione è rispondere settimanalmente al quiz proposto dal giornale locale, essendo l'unico in grado di risolvere il complicato gioco enigmistico che propone e vincere così il premio in denaro. Ma Ragle ha maturato una bizzarra fissazione, quella di essere, per una qualche ragione sconosciuta, l'uomo più importante del mondo e che risolvere quel quiz sia una questione di importanza vitale. Ragle si rende conto che la sua è solo una fissazione egocentrica... solo che in realtà ha ragione.

Anche questa volta riprendo il gioco fatto negli altri post, ovvero quello di provare a dare un volto a ciascuna delle mie muse. Tamara de Lempicka era un’artista stravagante ed eccentrica, sensuale e anticonformista. Icona di eleganza e raffinatezza, la sua vita è avvolta da un alone di mistero, e attraverso i suoi dipinti è stata portavoce dell'emancipazione femminile. Nelle sue opere colpiscono gli occhi delle donne raffigurate, così espressivi e comunicativi, altrettanto come il suo magnetico sguardo. Mi sembra perfetta per incarnare la musa Oloschesi.

Cinema
Per il cinema Oloschesi mi suggerisce il film Stand by Me - Ricordo di un'Estate (1986), tratto da un romanzo breve di Stephen King.
Gordie, Chris, Teddy e Vern sono quattro ragazzini che stanno per iniziare il liceo. Vern sente casualmente che suo fratello e un altro teppistello hanno rinvenuto il corpo di un ragazzino che si era smarrito nei boschi. Così i quattro decidono di passare una notte fuori di casa per andare a vedere il cadavere. Ma anche altri hanno avuto la stessa idea. La trama di partenza può sembrare grottesca, ma la pellicola è in realtà un intenso viaggio interiore nell'amicizia e nel crescere, nel trovare il proprio posto nel mondo.
Questo film è pieno di giovani attori divenuti poi famosi: Gordie è interpretato da Will Wheaton (Star Trek - The Next Generation; The Big Bank Theory); Chris da River Phoenix (Indiana Jones e l'Ultima Crociata); Teddy da Corey Feldman (I Goonies; Ragazzi Perduti); Vern da Jerry O'Connell (Il Mio Amico Ultraman; Crossing Jordan); inoltre vede la presenza di John Cusack (Alta Fedeltà; Serendipity), che interpreta Danny, il fratello di Gordie, e di Kiefer Sutherland (Ragazzi Perduti; 24) nel ruolo del teppista Ace Merrill.

Musica
Per quanto riguarda la musica Oloschesi mi sta indicando il brano Keep Talking dei Pink Floyd (1994). La canzone inizia e termina con degli spezzoni presi da un annuncio pubblicitario per la BT che Stephen Hawking aveva registrato per mezzo del sintetizzatore vocale che utilizzava per comunicare: "Per milioni di anni l'umanità ha vissuto come gli animali. Poi è successo qualcosa che ha scatenato il potere della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare."


E ora è venuto il vostro turno: cosa vi suggerisce la musa Oloschesi?

13 commenti:

  1. La de Lempicka ci sta davvero bene in questo ambito.

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  2. Mi stupisce la scelta del film.
    Per la canzone, Goccia a Goccia dei Litfiba o Ti troverai di Pelù.

    Moz-

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    1. Perché ti stupisce che abbia scelto Stand by Me?

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    2. Non so risponderti: non la facevo opera che avrei potuto trovare qui, o in un post del genere. Una cosa "a pelle" :)

      Moz-

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    3. Beh, ti spiego perché l'ho scelto: Oloschesi, la musa dei rapporti umani e della comunicazione. Stand by Me è uno dei classici senza tempo che parla dell'amicizia, per cui mi è sembrato perfetto per parlare di rapporti umani. Poi, ovvio, ci stava bene anche con Empatia, per esempio. 😉

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  3. Stavolta mi metti in difficoltà... Così di primo acchito mi viene in mente solo Holly Golightly della celebre "Colazione da Tiffany".

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    1. Colazione da Tiffany ho letto solo il libro, il film non l'ho mai visto, quindi non so se ti riferisci all'uno o all'alto oppure a entrambi.

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    2. Al libro, perché anch'io il film non l'ho ancora visto ;-)

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  4. Ciao! Bel posto, sempre molto stimolante questa tua serie. Poi il romanzo di Philip Dick è uno dei miei preferiti. :)

    - Arte: direi una stampa di un "caffè" settecentesco inglese o francese, dove tutti dibattevano l'argomento del giorno o leggevano i periodici. Mi sembra l'ideale per Oloschesi.
    - Letteratura: "Vita coniugale" di David Vogel.
    - Cinema: "Anna dei miracoli" del 1962, un film sconvolgente e ispirato alla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne.
    - Musica: sarò un po' limitata, ma mi viene in mente la melodia usata dagli alieni nel film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" per tentare di comunicare.

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    1. Devo dirti che quello è il romanzo di Dick che mi è piaciuto di più... Tra l'altro di Dick ho letto praticamente l'opera omnia, mi mancano giusto alcuni romanzi mainstream e l'Esegesi.

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  5. Per la musica penso di poter rilanciare con "Talk to me" di Joni Mitchell.
    Mentre per il cinema mi viene in mente "Notte d'estate in città" di Michel Deville, che è forse il film più parlato che io ricordi, con due soli attori chiusi in una stanza.
    Per la letteratura scelgo invece senza dubbio i dialoghi socratici di Platone.
    E per l'arte, infine, "La danza" di Matisse, che si può ben considerare una forma di comunicazione circolare senza parole.

    Non ho ben capito però come si inserisce il libro di Dick nel discorso del post...

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    1. Non so se hai letto il romanzo di Dick; in caso contrario è complicato risponderti, anche per evitare di spoilerare nel caso intendessi leggerlo. Se non l'avessi letto, te lo consiglio, perché ti posso dire che è il romanzo di Dick che mi è piaciuto di più.

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