giovedì 8 novembre 2018

Viaggio Multimodale assieme alle Mie Muse (8/9): Fisifila

Fisifila, ovvero “colei che ama la natura”, è la mia musa dell’amore per l’ambiente e la natura; è l'ispiratrice e la protettrice di tutti quelli che hanno a cuore e cercano di preservare l'ambiente e la vita sul nostro pianeta, un equilibrio così bello, ma anche tanto delicato.

Arte
Per l'arte Fisifila va a colpo sicuro indicandomi La Primavera, opera del pittore rinascimentale Sandro Botticelli. Nel dipinto sono presenti diversi personaggi; secondo una teoria ampiamente condivisa, l'opera va letta da destra verso sinistra. Zefiro, vento di sud-ovest e di primavera, rapisce la ninfa Clori e la mette incinta; così ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della primavera (alla sua sinistra). Al centro c'è Venere, sopra di lei vola Cupido, mentre alla sua sinistra si trovano le tre Grazie. Ancora più a sinistra si vede Mercurio, che col caduceo scaccia le nubi per preservare un'eterna primavera.


Letteratura
Per la letteratura Fisifila mi sta suggerendo di parlarvi della novella di Paul Gallico La Principessa Smarrita (1941). 
Philip è un pittore, che si è trasferito nell’Essex, dove ha acquistato la torre di un faro abbandonato. Ha la sfortuna di essere nato deforme: ha la gobba e il suo braccio sinistro è deformato; profondamente desideroso di solitudine, in realtà è un uomo dall'animo gentile, che ama gli animali, in particolare gli uccelli. Un giorno giunge da lui una ragazzina, Fritha, che ha trovato un’esemplare di oca delle nevi ferita e vorrebbe che lui la curasse. L’oca era stata sorpresa da una bufera durante la migrazione verso sud e aveva smarrito la rotta; poi dei cacciatori le avevano sparato, ferendola a un'ala. Philip accetta di occuparsene e le dà il nomignolo di Principessa Smarrita. Quando in primavera l'oca è guarita, Philip la libera; ma con sua sorpresa l’inverno successivo fa ritorno e tornerà ogni inverno perché gli si è affezionata: lo segue dappertutto, in casa mentre dipinge, quando fa una passeggiata, persino mentre va in barca. Intanto è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale ed è successo che a Dunkirk, in Francia, le navi della marina inglese sono state prese in trappola da quelle tedesche. Il governo ha perciò chiesto a chiunque avesse una barca di recarsi là e cercare di dare una mano: è l'occasione per Philip di poter essere utile, così parte per mare, accompagnato dall’oca. Quel giorno Philip salverà molte vite, ma non farà ritorno a casa: la sua barca verrà infatti affondata da una nave tedesca. L'oca farà un ultimo volo per salutare Fritha, per poi tornare da dov'era venuta.

Cinema 
Per quanto riguarda il cinema Fisifila fa una scelta molto oculata indicandomi Il Signore degli Anelli - Le Due Torri (2002).
All'opera di Tolkien sono state date numerose interpretazioni; una di queste è che il romanzo contenga una forte metafora ambientalista. Sauron e il suo desiderio di dominio sul mondo attraverso l'uso delle armate di orchi rappresenterebbero l'uso inoculato della tecnologia, che spesso viene attuata senza tener conto dei danni che questa può provocare all'ambiente: la minaccia di Mordor rappresenterebbe quindi l'incuria e il disinteresse che spesso l'Uomo ha verso di essa. Emblematico il momento in cui gli hobbit Merry e Pipino conducono l'Ent Barbalbero a una zona del bosco completamente distrutta dagli orchi in cerca di legname per costruire macchine da guerra.

Anche questa volta vi ripropongo il mio solito gioco di provare a dare un volto alle mie muse. L'ambiente e la natura sono quanto di più bello e prezioso abbiamo, ma al contempo sono anche un equilibrio fragile e delicato. Devo ammettere che questa volta, nel cercare una possibile incarnazione della musa dell'amore per la natura, mi sono lasciato guidare dalla bellezza, ma che avesse anche la forza necessaria a proteggerla: perciò ho scelto Gal Gadot, la bellissima interprete del film Wonder Woman.

Musica 
Per la musica Fisifila mi sta dicendo di proporvi un brano strumentale di Jeff Beck molto particolare, ovvero Blackbird (2008). 
Usando il lato curvo di una forchetta per ottenere delle note particolarmente alte, Beck riesce a simulare con la sua chitarra elettrica il cinguettio degli uccelli. Beck raccontò a proposito della genesi di questa canzone: "In primavera c'era un merlo che cantava rumorosamente sul mio tetto. Anche se non ho registrato proprio quell'uccello, ho preso il nastro col canto di un merlo e ho iniziato a suonare con lui. Se ascoltate, le note che l'uccello sta cantando sono quasi al di là dell'udito umano, ma la notazione e le parti tonali sono lì. Ho imitato l'uccello il più vicino che mi è stato possibile, e poi ci siamo tutti fatti una bella risata." 


E ora a voi la consueta domanda: cosa vi suggerisce la musa Fisifila?

12 commenti:

  1. Te la sei scelta bona, insomma. Io le darei il volto di una Madre Natura di Ciao Darwin ahaha! XD
    Vediamo: Poison Ivy di Batman, come film forse qui direi Stand By me o Into the wild.

    Moz-

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    1. Devo confessarti che la mia prima scelta come volto di Fisifila era in effetti una madre natura di Ciao Darwin, di cui però ignoravo il nome. Per l'esattezza lei:
      https://i.ytimg.com/vi/TlJRf5ULpdI/hqdefault.jpg
      Però Gal Gadot/Wonder Woman alla fine mi è sembrata più adatta! 😁

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  2. Banalmente la prima analogia che mi viene in mente è Flora delle Winx (facendo compagnia a mia figlia quando era piccolina ho visto non so quanti episodi della serie).
    E poi naturalmente Sheena, protagonista di fumetti e vari film.

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    1. Non è bello il ritorno alla natura visto come un ritorno all'età infantile?

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  3. arte I girasoli di Van Gogh
    Letteratura Il Vecchio e il mare Hemingway
    Cinema The new world
    Musica - l'inizio di Wagner nel film The New World

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    1. Direi che I Girasoli forse è uno dei must assoluto per la rappresentazione della natura.

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  4. Che bello l'episodio del musicista che duetta con il merlo! In effetti gli uccelli fanno versi curiosi e molto ripetitivi, ricordo che un anno al mattino, quando uscivo per andare a lavorare, si sentiva un uccello che ripeteva sempre lo stesso verso. Era bello, però.

    Mi spremo le meningi, ma non troppo:
    - Arte: un quadro romantico della Hudson River School, magari di Thomas Cole.
    - Letteratura: senz'altro una poesia, come "The daffodils" di William Wordsworth. Mi piace molto anche "La pioggia nel pineto" di D'Annunzio.
    Cinema: i documentari della BBC sul "pianeta azzurro", sono meravigliosi.
    Musica: Il preludio Op.28 N.15 di Chopin meglio noto come “La goccia d’acqua”.

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    1. La Pioggia nel Pineto non riesco più a sentirla in modo serio dopo aver visto il film E' arrivato mio fratello con Renato Pozzetto. 😁

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  5. Stavolta non conosco "La principessa smarrita". E naturalmente il brano musicale, che non conosco quasi mai.

    Le mie scelte sono:

    Per la pittura gli acquerelli di Charles Burchfield.

    Per la letteratura le poesie di Holderlin, specie quelle del periodo della follia, quando si credeva il ciabattino Scardanelli.
    Ho scelto una delle più brevi come esempio ma ce ne sono di più belle:
    Chiaro di quadri è all'uomo giorno aperto
    quando il verde si mostra da piane lontananze:
    la luce della sera non inclina al crepuscolo,
    miti bagliori attenuano lo squillare del giorno.
    Spesso il cuore del mondo è annuvolato e chiuso
    e la mente dell'uomo pare dubbiosa e affranta,
    ma i suoi giorni rischiara la sfarzosa natura
    e l'oscura domanda del dubbio sta lontana.

    Per la musica "Förklädd gud" (il dio in incognito) di Lars-Erik Larsson, basata sul mito di Apollo pastore di Admeto.

    Per il cinema "la foresta di smeraldo".

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    1. De La Principessa Smarrita avevo già parlato anni fa in un guest-post (che avevi anche letto e commentato ai tempi!). E' persino riportato nella lista a destra! 😉
      Sai? Non conosco nessuna delle opere da te citate, ma trovo la poesia di Horderlin molto bella, ma anche molto oscura (nel senso di cupa, voglio dire).

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    2. Già, vero. Ma ho visto che sono passati quasi tre anni da allora. Per potermi ricordare di qualcosa avrei dovuto almeno leggermi il libro.

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    3. Eh, hai ragione! Ne è passato parecchio di tempo... 😉

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