martedì 4 dicembre 2018

Aneddoti Musicali dalla A alla Z (parte I)

In questo articolo diviso in più parti vedremo una serie di aneddoti e curiosità provenienti dal mondo della musica rock, rigorosamente in quell'ordine alfabetico che è divenuto un po' il marchio di fabbrica di diversi miei post.

A come Atomico. Nel 1970 i Pink Floyd avevano terminato le registrazioni di una suite di 24 minuti, provvisoriamente intitolata Amazing Pudding. Dovendo presentare il pezzo per radio era però necessario scegliere un titolo definitivo. Così il bassista Roger Waters, annoiato, propose: “Se aprite il giornale a una pagina a caso, sono sicuro che troverete un titolo decente.” Così aprirono il giornale e trovarono la notizia di una donna incinta a cui era stato inserito un by-pass coronarico alimentato da una pila atomica. Il titolo del pezzo era Atom Heart Mother, che divenne allora il titolo della suite e del disco.

B come Battaglia. Durante il party di presentazione dell'album Nevermind, i membri dei Nirvana vennero cacciati dalla festa a causa di una battaglia a colpi di cibo da loro stessi iniziata.

C come Crocevia. Secondo i racconti di vari musicisti che lo conobbero, Robert Johnson aveva uno scarso talento nel suonare la chitarra. Dopo la morte della moglie scomparve misteriosamente, per poi riapparire un anno dopo dotato di una bravura tale da lasciare tutti allibiti. Narra la leggenda, alimentata dallo stesso Johnson, che a mezzanotte avesse incontrato a un crocevia il Diavolo in persona, con cui aveva stretto un patto: gli aveva venduto l’anima in cambio della capacità di suonare la chitarra come nessun altro al mondo. Tale diceria è sorta e si è consolidata negli anni anche per il sinistro contenuto dei suoi testi, che spesso narravano di spettri e demoni, quando non si riferivano esplicitamente al suo diabolico accordo.

D come Dita. Django Reinhardt negli anni Venti si esibiva suonando il banjo. Rimasto coinvolto in un incendio, perse l’uso della gamba destra e parte della mano sinistra: anulare e mignolo vennero distrutti dal fuoco. I medici tentarono un’operazione disperata per salvarglieli e gli rimasero saldati assieme dalla cicatrizzazione: la sua carriera di banjoista era finita. Uno dei suoi fratelli gli regalò una chitarra e lo incoraggiò a iniziare a suonarla. Django ci si dedicò anima e corpo e riuscì a vincere la menomazione: con indice e medio suonava la linea solista, mentre si aiutava col pollice per le parti di basso; con anni di duro esercizio riuscì a portare sulla tastiera anche le dita atrofizzate per suonare gli accordi. Iniziò a esibirsi e divenne una leggenda. Tony Iommi, futuro chitarrista dei Black Sabbath, ebbe un destino simile: a causa di un incidente in fabbrica perse le falangi superiori di medio e anulare della mano destra con cui suonava. La sua carriera sembrava stroncata sul nascere, quando gli venne regalato un disco di Reinhardt e venne a sapere della sua storia. Ricorse allora a delle protesi, realizzate da lui stesso fondendo e sagomando la plastica di tappi di flaconi di detersivo. La cosa funzionò e in molti pensano che questo abbia influenzato il suo modo di suonare la chitarra in maniera decisiva per il successo dei Black Sabbath.

E come Elettrodomestici. Un giorno Mark Knopfler si trovava in un negozio di elettrodomestici. Un commesso stava dando spettacolo davanti ai televisori, sintonizzati su MTV, dicendo un sacco di scempiaggini a proposito dei video musicali che stavano trasmettendo. Knopfler, ridendo, prese appunti. Da lì nacque il testo di Money for Nothing, uno dei pezzi più famosi dei Dire Straits.

26 commenti:

  1. La storia di Tommy Iommi la conoscevo. Pur essendo un fan dei Nirvana non sapevo invece dell'episodio relativo alla presentazione di "Nevermind", anche se ovviamente ne hanno collezionati talmente tanti di exploit simili che è difficile tenere il conto (il mio preferito però è quello di Kurt Cobain ancora minorenne che con alcuni amici decide di bruciare i registri scolastici... ovviamente vengono subito beccati e come ricordo rimane una sua foto segnaletica scattata dalla polizia di Aberdeen, che anni dopo è diventata leggendaria).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa non la conoscevo, anche se poi non è direttamente legata a un episodio musicale.

      Elimina
    2. Trattandosi di un episodio legato alla sua adolescenza, si basa su "voci di corridoio" rispetto alle quali neppure Dave Grohl e Kris Novoselich sono in grado di confermare i dettagli. Secondo un'altra versione, Cobain venne fermato dalla polizia per aver fatto delle scritte con lo spray su alcune vetture parcheggiate. Comunque, resta la foto segnaletica di lui giovanissimo, davvero un "segno" del futuro per certi aspetti.

      Elimina
    3. Quello sì, perché poi certe foto diventano iconiche. Pensa a quella di Freddie Mercury col pugno alzato. A Montreaux c'è anche la statua.

      Elimina
  2. Molte di queste cose non le ricordavo o non le sapevo.. di Robert Johnson avevo letto nella serie Dampyr :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un personaggio strano Robert Johnson... La sua Crossoroads è stata un pezzo miliare del blues.

      Elimina
  3. La storia del crocevia la conoscevo, ma non quella di Tony Iommi o.O Pazzesco!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra l'altro il padre di Iommi (come si evince dal nome) era italiano...

      Elimina
    2. Beh, per rimanere in tema Black Sabbath, se non erro anche Ronald James Padavona (al secolo Ronnie James Dio) aveva origini italiane dato il cognome....però potrei sbagliarmi! Non ho controllato Wikipedia..

      Elimina
    3. Non ti sbagli affatto, era di origini italiane. Per Dio ti rimando al post successivo, dove si parlerà anche di lui! 😁

      Elimina
    4. Lo aspetterò con immensa curiosità :D

      Elimina
  4. Sapevo quella dei Pink Floyd,
    Le altre mi sono nuove,
    certo fa un po' ridere quella di Robert Johnson anche perché, sarà pure una leggend del bleus, ma non mi sembra per nulla speciale come chitarrista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In realtà credo dovresti considerare il periodo in cui suonava (anni Trenta). Certo, paragonato a un Eddie Van Halen o un Eric Clapton o un David Gilmour non c'è confronto, ma credo fosse anche un discorso compositivo molto originale per l'epoca, oltre all'utilizzo di alcune tecniche soliste che oggi sono il bagaglio minimo del chitarrista all'epoca invece erano qualcosa di mai visto.

      Elimina
    2. Infatti è proprio per quello che non lo vedo come chitarrista: è una leggenda del blues per tutto quello che ha seminato, ma sotto l'aspetto tecnico non mi convince (ma la musica popolare - vista come pop - tende a sopravvalutare i suoi artisti)

      Elimina
    3. Sono d'accordo: a volte il mito supera la persona.

      Elimina
  5. Incredibile quelli della Madre Atomica ma anche del crocevia (che comunque ricorre un po' in varie altre leggende della musica).
    Ma, al di là di questo, com'è possibile che dopo un anno fosse un genio della chitarra?

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quella del crocevia è un'antichissima leggenda, e nemmeno l'unica sui crocevia. Non sapevo si raccontasse anche di altri musicisti, sai dirmi quali?
      Tieni comunque presente che quella di Johnson è una storia, e di certo è stata colorata e ingigantita (anche da lui stesso). E' possibile che in realtà sapesse già suonare abbastanza bene, e a un certo punto abbia incontrato qualcuno che gli abbia insegnato delle tecniche inedite; poi esercitandosi giorno per giorno ha affinato il talento che aveva. La fama sarà cresciuta un po' per volta mentre migliorava sempre più, giocando sul fatto di avere un bagaglio tecnico che altri non conoscevano e grazie all'alone di leggenda (anche sulfurea) che lo circondava. Poi dopo la sua morte, è probabile che la storia della sua bravura aumentata da un giorno all'altro sia stata molto ingigantita.
      Oppure... Il Diavolo esige sempre un pagamento per i suoi doni... 😜

      Elimina
  6. La A e la C mi erano già note, e credo proprio a causa dello stesso blogger-chimico-scrittore che ha firmato questo post. Le altre no, mi suonano nuove (per rimanere in tema).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione al 50%: la A l'avevo già raccontata in un guest-post anni fa, mentre la C invece no, all'epoca ero stato battuto sul tempo da un altro blogger molto notturno, per cui ho rimediato oggi a distanza di anni. 😜

      Elimina
    2. Avevo invece parlato del diavolo al crocevia in un vecchio post, e nei commenti si era citato Robert Johnson.

      Elimina
  7. Non ne conoscevo nemmeno una...comunque sempre tanto interessanti i tuoi "alfabeti" ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! Questa volta sarà un alfabeto molto corposo! 😊

      Elimina
  8. Conoscevo la storia di Robert Johnson in rapporto con il diavolo.
    Carini gli aneddoti sulla A e la E... in effetti si potrebbe anche fare degli esperimenti con i dizionari aperti a caso, e magari comporre delle poesie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non sbaglio in alcune comunità ebraiche si faceva una cosa simile: si apriva la Bibbia su una pagina a caso, puntando il dito su una parola, che avrebbe così decretato il giudizio su una controversia o una punizione da assegnare a che vi si sottoponeva.

      Elimina
  9. Caspita, inquietante la storia del Crocevia! E anche quella sui Black Sabbath! Ma l'altra... è davvero impressionante... 😨

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parli di Django? Sì, un bell'esempio di resilienza.

      La storia del crocevia è un antico tema folkloristico: fin dal Medioevo si credeva che ai crocicchi si tenessero i sabba e che a mezzanotte si potesse incontrare il Diavolo in persona, pronto a stipulare un patto.

      Elimina