mercoledì 16 ottobre 2019

I Pink Floyd dalla A alla Z (parte IV)

Quarto e ultimo post di curiosità alfabetiche sui Pink Floyd.

T come The Wall. Durante il tour di The Wall, a metà dello spettacolo, nel giro di pochi minuti veniva edificato sul palco un muro di polistirolo che divideva il pubblico dal gruppo; il lavoro veniva accompagnato dall'esecuzione di un medley strumentale dei temi principali della prima parte del disco. Nella seconda parte del concerto i Floyd eseguivano i brani emergendo da delle aperture. Alla fine del concerto, il muro veniva poi fatto violentemente crollare. A proposito di concerti dal vivo, potete leggere il post su The Man and The Journey cliccando qui.


U come Ummagumma. Il titolo dell'album si riferisce a un'espressione nello slang di Cambridge usato dagli amici dei Pink Floyd per indicare il sesso. Viene anche riportato che fosse il verso di alcune strane creature che, stando a una leggenda, infestavano una palude della zona. La prima versione però è quasi certamente quella corretta. Il nome Umma Gumma è stato poi dato a una specie di damigella (o zigoptero) scoperta in Africa nel 2015.

V come Vegetable Man. Si tratta di una canzone composta da Syd Barrett, nel tentativo di far uscire un nuovo singolo. Il produttore Peter Jenner affermò che ne compose il testo semplicemente descrivendo com'era vestito un giorno che si trovava a casa sua. Gli altri membri dei Pink Floyd ne vietarono assolutamente la pubblicazione (assieme a un altro brano, Scream Thy Last Scream), perché ritenevano che farlo fosse indecente, in quanto segno del progressivo distacco dalla realtà e deterioramento mentale di Syd Barrett. Solo di recente questi brani sono stati pubblicati ufficialmente.

"Con le scarpe gialle mi sento triste
Anche se cammino per strada coi miei piedi di plastica
Coi miei pantaloni di velluto blu, fammi sentire rosa
C'è una specie di puzza sui pantaloni di velluto blu
Nella mia camicia di paisley guardo un cretino
E il mio gilet color turchese è ormai fuori moda 
Ma oh oh il mio taglio di capelli sembra proprio male
Dove sei, uomo vegetale?"

W come Wish You Were Here. Alla fine del brano, prima che entri il suono del vento che sancisce il passaggio alla seconda metà di Shine On You Crazy Diamond, si può sentire in sottofondo (anche se praticamente inudibile) un assolo eseguito dal violinista Stéphane Grappelli. Nel 2011 è stata pubblicata una versione inedita della canzone, in cui l'assolo di Grappelli è stato ripristinato.

X come XXX. In un sondaggio condotto nel 1990, The Great Gig in the Sky è stata votata come "la miglior canzone per far sesso". Per altre curiosità su questo brano, potete cliccare qui.

Y come You've Gotta Be Crazy. Questo era il titolo originale di Dogs nel 1974, prima di venire rielaborato e pubblicato in Animals (1977). A differenza di altri brani era una versione piuttosto diversa da quella definitiva: aveva un testo leggermente diverso, era suonata un po' più ritmata e in un'altra tonalità (in Mi minore invece che in Re minore). Personalmente devo dire che mi piace di più in questa prima versione.


Z come Zappa. Il 25 ottobre 1969 i Pink Floyd suonarono a un festival in Belgio. Durante l’esecuzione di Interstellar Overdrive, a sorpresa salì sul palco Frank Zappa, che si unì a loro in una jam improvvisata e psichedelica, lasciando stupiti per primi gli stessi Floyd. Di quella performance Zappa rimosse poi completamente il ricordo, tanto che anni dopo, quando gliene venne chiesto, si disse sicuro di non aver mai suonato coi Pink Floyd. Questo nonostante esista persino un filmato di quell'esibizione.

16 commenti:

  1. Ummagumma è bellissima come parola slang per indicare il sesso... e sicuramente sarà così :)
    Mi fa piacere che comunque poi abbiano recuperato le canzoni giudicate "indecenti", così come l'assolo di violino (ma perché era inudibile?).
    Sul muro, come facevano a costruirlo in poco tempo? Erano blocchi di pannelli?

    Moz-

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    1. Eh, vedi tu se riesci a sentirlo negli ultimi 20 secondi:
      https://www.youtube.com/watch?v=DPL_SV3n7IU

      Questa invece è la versione in cui si può sentire (da 3:06):
      https://www.youtube.com/watch?v=D4WqzUrnbB4

      Per il muro, se vedi la figura, i mattoni erano abbastanza grossi, e ci lavoravano parecchi tecnici. Nei concerti non ci mettevano sempre lo stesso tempo a tirarlo su, poteva andare da un paio di minuti fino anche a una decina. Nel mentre continuavano a suonare un medley chiamato The Last Few Bricks oppure Almost Gone.

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    2. No, in effetti è la prima volta che lo sento ed è bellissimo!!! **

      Moz-

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    3. Assolutamente fantastico!

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  2. Mi ero sempre chiesto cosa significasse Ummagumma. Pensavo a qualcosa di più psichedelico.

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  3. Wow, che bel regalo questo violino di Grappelli in mezzo all'album che amo di più dei Pink Floyd!
    Dei problemi di memoria di Zappa da anziano avevo letto o sentito da qualche parte.
    E a proposito di Syd Barrett, conosci questa cover psichedelica di un suo brano cantata in coppia da Alice e Tim Bowness? https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=1j3MJHRWzq4

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    1. No, non la conoscevo, ma del resto conosco poco anche della discografia da solista di Syd Barrett.
      L'assolo di Grappelli è stata davvero una di quelle gemme nascoste che hanno tirato fuori tre anni fa quando hanno deciso di pubblicare un sacco di materiale inedito.

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  4. L'idea del muro al concerto è fantastica, unica ed inimitabile ;)

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  5. L'idea del muro è decisamente fantastica, inoltre l'album "The Wall" è stata una piacevole scoperta, sebbene qualche canzone dello stesso già la conoscessi... Dovrò approfondire meglio la visione dei "Live (e molto altro ancora)... Quanto ad Ummagumma, ammetto di averci provato ma è un album veramente "tosto"! Se sono arrivata ad ascoltarlo sino alla fine? Sinceramente non ricordo, però mi sovviene alla mente Sysyphus, un pezzo che mi è piaciuto davvero molto (soprattutto la "parte II"; sarà perché c'è di mezzo il pianoforte...)

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    1. Ummagumma è un disco davvero complesso...
      C'è la parte live, che è una summa (anche se per me parziale) dei Pink Floyd dal vivo. Parziale perché per ragioni di spazio non c'era Embryo.
      La parte in studio era un casino. Ognuno dei quattro compose e registrò separatamente dagli altri, e il risultato non fu all'altezza delle loro aspettative. Era uno di quei casi in cui l'insieme era superiore alla somma delle parti.
      Mi piacciono The Narrow Way e Grantchester Meadows. Gli altri... mah!

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    2. Ecco dunque spiegata la "disomogeneità" che permea nell'album... Comunque, ho ascoltato le due canzoni che hai citato: sicuramente una delle più alte (e pretenziose) espressioni del rock psichedelico dell'epoca!

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    3. Sicuramente. Per me è la parte live la più bella del disco, in particolare A Saucerful of Secrets, la cui ultima sezione era abbastanza diversa da quella in studio.

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  6. Wish You were here è uno dei miei preferiti (fantastica quella copertina) però amavo molto anche Animals e The Wall.

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    1. Eh sì, assieme a The Dark Side of the Moon creano un quartetto perfetto.
      Uno dei miei dischi dei PF preferiti poi nemmeno esiste ufficialmente: è Zabriskie Point.

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