domenica 20 dicembre 2020

Retrospettiva de La Piccola Magia del Quotidiano

Era da parecchio che non parlavo del mio ultimo libro, La Piccola Magia del Quotidiano, e così ho deciso di farlo in occasione dell'ultimo post prima della chiusura natalizia. Potremmo dire che questo è una sorta di backstage del processo creativo, ovvero il lavoro dietro i racconti che compongono il libro, il percorso che hanno fatto: in che modo sono nati, in quale occasione, la loro evoluzione, le strade a vicolo cieco, la risoluzione che ha portato alla loro versione definitiva.

Bianco
Fondamentalmente non si tratta di un racconto vero e proprio, ma è una sorta di proemio in cui si delinea il tema principale dell'opera, ciò che lega tra loro i vari racconti. Infatti è stato l'ultimo a essere stato scritto.


I Misteri dello Scrittore

L'idea è nata leggendo i libri di Alice Basso, che parlano di una ragazza che fa la ghostwriter; nel mio racconto il protagonista ha scritto dietro uno pseudonimo femminile una serie di romanzi rosa di grande successo, diventando una specie di ghostwriter per la ragazza scelta dalla casa editrice per fingere di essere lui, e si ritrova a risolvere un inaspettato mistero che potrebbe mettere in pericolo la sua identità segreta. Inizialmente da questa commedia degli equivoci avevo pensato di trarne un romanzo, ma in fase di stesura mi sono reso conto che non ne aveva le caratteristiche, e ne è venuto fuori un romanzo breve.

Probabilità

L'idea di questo racconto mi era venuta tornando in treno da Pinerolo dopo aver tenuto una lezione. Mi ero messo a pensare a quando al primo anno di università un docente sciroccato prese a spiegare un concetto di calcolo della probabilità del tutto avulso dal corso che si seguiva (un laboratorio di informatica applicata). Dietro alle sue poco comprensibili farneticazioni c'era però qualcosa di interessante, che lì sul treno mi aveva portato a ragionare su dei significati più profondi.

Un Soffio di Vento. E poi più Nulla

Questo racconto, scritto di getto una sera, ha avuto origine da una frase di un racconto di Cornell Woolrich che mi aveva colpito; così mi ero messo in testa di scrivere un racconto che ruotasse attorno a essa, rielaborandola, pur mantenendone il significato. Parla dello scontro tra una scorbutica ragazza e il suo vicino di casa, che fa lo scrittore: spesso la distanza che mettiamo tra noi e gli altri è perché abbiamo paura di aprirci, e allora anche un libro può avere il potere di farci avvicinare.

La Pasticceria di Demét

L'idea di questo racconto era nata leggendo il libro Al Banchetto del Mondo, in cui sono riportati i migliori reportage della rivista Gourmet, che recensisce ristoranti di tutto il mondo. Mentre stavo recandomi in treno a Milano per tenere una lezione, ero rimasto affascinato dal resoconto di una rinomata pasticceria di Vienna, il cui proprietario parlava della semplicità con cui lui e i suoi collaboratori preparavano i loro dolci, e ne ho tratto ispirazione per un racconto che ha il sapore di un mito o una favola.

Da Dove Prendi le Storie?

L'idea per questo racconto mi era venuta in un giorno di Natale, riflettendo su una delle domande maggiormente poste agli scrittori, ovvero dove trovano l'ispirazione. Così mi ero chiesto: “E se uno scrittore avesse a disposizione un pozzo magico che gli fornisce già pronte le pagine dei suoi libri?”

La Dea Bendata

L'idea di partenza mi era venuta leggendo il racconto di Robert Bloch La Fortuna non è una signora, una storia tra il fantastico e il metaforico. Il mio racconto è una fiaba moderna, dove al realismo delle disavventure quotidiane del protagonista, tra cui la perdita del lavoro, si contrappone l'elemento fantastico dato dall'inaspettata apparizione della Fortuna Personificata.

Quattro Vite e un Libro

Una volta mi parlarono dell'iniziativa del bookcrossing: lasciare in giro dei libri perché vengano trovati e letti da altre persone. Mi raccontarono della storia di una signora che un giorno si sentiva triste, e grazie al bookcrossing aveva trovato proprio il libro giusto in grado di tirarla su di morale. Così mi ero chiesto: “E se col bookcrossing circolasse un libro speciale, uno in cui le persone trovano ciò di cui hanno bisogno in quel momento, in grado persino di cambiare in meglio le loro vite, e che poi lasciano in giro perché anche altri ne possano usufruire allo stesso modo?”

Caffè per Due

Quella volta che ero andato a Milano, stavo finendo di leggere un'antologia di Hitchcock, e mi era venuta l'idea per un racconto. Così me l'ero appuntata su un pezzo di carta assieme a quella per il racconto della pasticceria, in modo da poterli scrivere a casa. L'ispirazione però va colta subito: infatti al momento di scriverlo, il racconto non era più come l'avevo pensato in treno. Ma lavorandoci è divenuto qualcos'altro: quel beffardo noir alla Hitchcock aveva catturato degli altri elementi, che lo arricchivano. Il contrasto tra la coppia omicida e la coppia innamorata che risolve il caso, in un gioco narrativo dai risvolti metaletterari, avevano dato un significato del tutto nuovo al racconto.

Siamo Tutti Chiara
Per scrivere questo racconto ho preso ispirazione dalla spiacevole esperienza di mobbing e molestie raccontatami da un ex-collega. A volte abbiamo intorno a noi persone di animo fragile, e la cosa più triste è che spesso vengano lasciate completamente sole ad affrontare delle situazioni che le fanno naufragare in un oceano di abbattimento.


Una Serata in Pizzeria

L'idea di questo racconto viene dal reportage fatto da una blogger su una serata in pizzeria col suo ragazzo, in cui i due poterono vedere in azione un gruppo di mamme che, con mariti e figli al seguito, offrirono al personale del locale e agli sconcertati avventori uno spettacolo di notevole ignoranza.

Testimoni di Nozze

A un certo punto della stesura del libro mi ero detto di voler scrivere un racconto ambientato durante un matrimonio, che avesse come protagonisti i testimoni di nozze. Nonostante non avessi un'idea precisa di storyline, ma solo alcune scene da rappresentare, l'ispirazione mi ha portato a destinazione, collegando tra loro le varie sequenze con un tema a me caro: usare la Scienza come metafora dei rapporti umani.

La Miriana

Una ventina d'anni fa, a qualsiasi ora del giorno, si poteva trovare sulle reti private una televendita con spesso annessa una ragazza succintamente vestita... E che, confrontato con quello che si vede oggi, fa quasi tenerezza. Quello che all'inizio poteva sembrare un racconto divertente, venato di nostalgia per i tempi della giovinezza, diviene un racconto di formazione, che parla di cosa voglia dire affrontare le piccole e grandi delusioni della vita, crescere, e che un incontro casuale alle volte è in grado di determinare il corso di una vita.

All You Can Eat

Dopo aver letto il libro della Lollie Moore Tutto da Sola, avevo deciso di provare a uscire dalla mia comfort zone per scrivere un racconto che avrebbe dovuto intitolarsi: “Manuale di auto-aiuto per ragazze che sono state mollate”. In questo racconto umoristico la protagonista parlava del fatto di essere stata scaricata dal fidanzato, nell'intento di cercare di aiutare altre ragazze che stessero vivendo la stessa situazione... Come se fosse uno di quei manuali di self-help. C'era l'ammorbante intervento telefonico della mamma, il tentativo disastroso della migliore amica di portarla in un locale a rimorchiare, l'approccio ridicolo del solito cascamorto... Ma la cosa non funzionò, e alla fine abbandonai l'idea. Dalle sue ceneri è però nato quest'altro racconto, che parla di due ragazze combinaguai che pranzano in un ristorante giapponese; in alcuni passaggi si possono riconoscere degli elementi ripresi dalla versione iniziale.

Terpenio

Dopo aver pubblicato il mio romanzo Turn Back Time decisi di tentare un esperimento: volevo provare a vedere come sarebbe stato se fosse stato ambientato in Italia (nonostante, dati gli sviluppi della trama, non fosse possibile). Così provai a riscriverlo, per poi lasciar perdere dopo qualche capitolo. Mi tornò allora in mente che un commentatore del blog mi aveva invitato a scrivere un racconto sul terpenio, una parola che mi ero inventato. Avevo una vaga idea per la trama e la agganciai alla riscrittura del romanzo (chi avesse letto entrambi avrà notato la similitudine tra il capitolo VII del romanzo e la parte iniziale del racconto). Lavorando su quel materiale, il risultato è stato il racconto che chiude il libro, e che dà quello che forse è il vero significato di tutta quanta l'opera.

Potete trovare La Piccola Magia del Quotidiano ordinandolo in libreria o cliccando quioppure in formato ebook cliccando qui. A questo punto non mi resta che augurarvi buone festività natalizie e buon anno nuovo, sperando che il 2021 sia un anno migliore del suo predecessore!

12 commenti:

  1. Buon anno anche a te e... speriamo che la "piccola magia del quotidiano" possa ritornare presto per tutti noi.

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    1. Speriamo! Speriamo che da storia grimdark diventi hopepunk...

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  2. Come sai è sul mio comodino, ma non l'ho ancora iniziato.
    Non sapevo nemmeno cosa avrei trovato dentro, ora già solo che non lo leggerò in ordine... ma penso andrò su dei racconti specifici, in base a ciò che hai raccontato!
    Quello del ghostwriter è intrigante, ma anche quello del libro "magico" :D

    Moz-

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    1. Scelta particolare, la tua. Diciamo che sono messi in un certo ordine per un motivo: i racconti (almeno quelli "torinesi") sono collegati tra loro. Ma in fondo possono anche essere letti in ordine sparso, essendo storie autoconclusive. 😄

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    2. Ah no, allora li leggo in ordine!!

      Moz-

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    3. Ma come vuoi! Il lettore sei tu, quindi puoi decidere come, quando e quanto leggere del libro! 😁
      Ti posso però anticipare che "La Miriana" era il racconto che ti avrei mandato se avessi partecipato a quel gioco/omaggio che avevo proposto all'uscita del libro, perché parla (anche) di retronostalgia. 😄

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  3. Ho il libro sull'e-reader, non ancora letto, perciò ho sorvolato sul post per evitare qualunque spoiler (per me è spoiler anche conoscere i titoli, per darti un'idea). Buon anno anche a te!

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    1. Ah, ok! In uno dei prossimi post parlerò di un romanzo in cui lo spoiler è... nel titolo stesso del romanzo! 😄
      Grazie, auguri di buone festività anche a te!

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  4. Interessante scoprire l'origine dei tuoi racconti!
    Buon 2021, con la speranza di un anno decisamente migliore da quello che abbiamo vissuto (non che ci voglia molto, però... speriamo in bene)!

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    1. Già, speriamo... Al momento non stanno arrivando notizie troppo incoraggianti... Spero che dalla seconda metà di gennaio si possa avere un ritorno alla quotidianità.

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  5. Prima di tutto, buon 2021!

    Poi: non so altri, ma io continuo ad avere difficoltà assurde a postare un commento. In genere, dopo cinque, sei volte che provo e mi ritrovo sempre con la pagina "Spiacenti. Questo è un errore", sono costretta a issare bandiera bianca e a riprovare dopo svariate ore. Ogni tanto capita con un altro blog che seguo, ma qui è davvero la regola :(

    Infine... per la miseria, mi ero persa questo post.
    Ecco io, a differenza degli altri, la tua raccolta non ce l'ho affatto, ma la prenderò domani: ci sono diversi racconti che credo potrebbero piacermi, a partire da "I misteri dello scrittore", per poi proseguire con quello sulla pasticceria, quello sul bookcrossing (che ho provato anche io: è stata un'esperienza il più delle volte felice, che vorrei rifare), "Siamo tutti Chiara". E mi ha maledettamente incuriosita "Una serata in pizzeria", anche per via dell'immagine che hai accostato.

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    1. Ciao Sabriel, un buon anno nuovo anche a te (e sperabilmente migliore del MMXX)!

      Caspita, mi dispiace tanto della difficoltà che hai nel postare commenti qui. Non dipende da me (temo siano gli infelici aggiornamenti della piattaforma blogspot) e purtroppo non so nemmeno cosa fare per risolvere il problema...
      Anche a me è capitato tempo fa su un blog, per cui prima di cliccare "Pubblica" copiavo il commento e in caso di errore incollavo e riprovavo. 🙄

      Sono contento di sapere che il libro ti abbia incuriosito. L'immagine della pizza con l'ananas mi sembrava perfetta per coniugare pizzeria + ignoranza. So che a Napoli (e non solo) la vedono come un orrore, ma devo essere sincero... a me piace!

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