Filessia, ovvero “colei che ama le parole”, è la mia musa
della scrittura e del linguaggio; è l'ispiratrice nonché la protettrice di scrittori e poeti, di chiunque crei delle storie usando l'arte del proprio ingegno.
Arte
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Per l'arte Filessia mi sta suggerendo il dipinto Di cosa scrivere?, meravigliosa opera del pittore tedesco Hermann Fenner-Behmer, vissuto a Parigi durante la Belle Epoque.
Notate la scelta particolarissima dei colori, tutti molto tenui: il viola dei fiori che la donna ha sul cappellino bianco che riprende quelli del mazzolino sul tavolo, poi un viola di una tonalità più accesa nel fiocco e un'altra tonalità ancora nel vestito color lavanda. I capelli castani si confondono con la stola di pelliccia che ha attorno al collo e col sedile del divanetto su cui è seduta. L'unica nota cromatica più vivace è data dal rosso della bevanda nel bicchiere.
Mentre osservo la figura ritratta, il suo sorriso dolce con quell'aria un po' sovrappensiero che si chiede di cosa mettersi a scrivere, non ho dubbi: non può che essere un ritratto della musa Filessia, che con un pizzico di vanità tutta femminile, ha voluto mostrarci le sue apparenze.
Mentre osservo la figura ritratta, il suo sorriso dolce con quell'aria un po' sovrappensiero che si chiede di cosa mettersi a scrivere, non ho dubbi: non può che essere un ritratto della musa Filessia, che con un pizzico di vanità tutta femminile, ha voluto mostrarci le sue apparenze.