sabato 27 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (7/7): Gioco

Il neurocircuito del gioco, della fantasia e della gioia si occupa dei processi di gioco, divertimento e socializzazione. È un'evoluzione del sistema della ricerca, e nell'uomo ha raggiunto il livello di gioco astratto, come sfida intellettuale. Dal punto di vista biochimico è legato alla dopamina e alle endorfine, neurotrasmettitori con attività analgesica. Il gioco fa sviluppare aree cerebrali che incrementano le capacità mnemoniche, visivo-spaziali e il pensiero logico-matematico; affina la sensibilità verso gli altri e porta a sviluppare relazioni sociali. I fattori di stress riducono il gioco, la sua inibizione può stimolare l'aggressività, e corrispondentemente l'aggressività inibisce il gioco. La fantasia è la componente più evoluta, permettendo all'individuo di immaginare scenari futuri o fittizi in cui sperimentare soluzioni a problemi complessi, preparandosi a fronteggiare le sfide della vita reale o contribuire alla crescita cognitiva. La fantasia, con la sua carica neurochimica legata al piacere, può però facilmente diventare un rifugio per chi non riesce a godersi la realtà del vivere quotidiano, abbandonandosi a sogni e fantasie: situazione rischiosa, perché a volte si rischia di perdere la capacità di discriminare tra immaginazione e realtà.

martedì 23 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (6/7): Ricerca

Il neurocircuito della ricerca, del desiderio e dell'euforia premia i comportamenti volti a cercare stimoli piacevoli e gratificanti, come la ricerca di cibo e partner affettivi. Dal punto di vista biochimico è legato alla dopamina, neurotrasmettitore che attiva meccanismi di rinforzo a tali comportamenti per mezzo di sensazioni di piacere e soddisfazione, che sono una ricompensa neurochimica per aver speso energia nella loro ricerca; le sensazioni piacevoli vengono memorizzate più facilmente, il che è utile nell'apprendimento. Considerando la tripartizione del cervello, a livello del complesso rettiliano è la ricerca di bisogni primari (cibo, riparo, sesso), a livello del sistema limbico di emozioni condivisibili (affettività, socialità), a livello della neocorteccia di sfide intellettive (novità, curiosità): è da qui che viene il bisogno umano di sapere e conoscere. Bassi livelli di dopamina portano a demotivazione e depressione, mentre alti livelli a stati euforici che si riscontrano in comportamenti maniacali, psicotici, schizofrenici o paranoidi.


venerdì 19 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (5/7): Tristezza

Il neurocircuito della tristezza, del panico e della solitudine è un sistema preventivo di allarme e protezione, che si innesca a seguito della mancanza di cura, ovvero della carenza di relazioni affettive. Porta a emettere delle "vocalizzazioni di angoscia" allo scopo di richiamare le figure protettive o a cui si è legati affettivamente. Dal punto di vista biochimico non è correlato all'azione di una particolare biomolecola, bensì si esplica in carenza di ossitocina, rilasciata a seguito di sensazioni positive: la sua azione indica una situazione di potenziale pericolo, che porta a un aumento nella produzione di cortisolo, e l'avvio dell'asse dello stress. Non va però confuso col sistema della paura, con cui comunque è strettamente sinergico: le grida dei bambini abbandonati hanno una nota inconfondibile di urgenza e panico, diversa dall'angoscia generata dalla paura. Il pianto dei bambini scatena nei genitori l'attivazione del loro sistema della tristezza, a cui risponde quello della cura: il neurocircuito della tristezza è stato la base per la costruzione della comunicazione empatica.

lunedì 15 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (4/7): Cura

Il neurocircuito della cura e dell'amorevolezza serve a stabilire l'attaccamento nelle relazioni affettive, fondamentale in quanto i mammiferi alla nascita non sono autonomi, nonché per la crescita psicofisica e la regolazione emotivo-comportamentale dell'individuo. È presente in entrambi i sessi, ma è maggiormente sviluppato nelle femmine. Dal punto di vista biochimico è legato alla prolattina (ormone rilasciato nell'allattamento), alla vasopressina (che induce alla difesa dei cuccioli), ma soprattutto all'ossitocina. La produzione di ossitocina è indotta dai progestinici, ma anche da stimolazioni sensoriali piacevoli (negli esseri umani in particolare vista, tatto e udito), che stabiliscono il legame col partner e l'attaccamento del piccolo con la madre: motivo per cui la vista di bambini e cuccioli scatenano sentimenti di amorevolezza, tanto che nei maschi, dopo la nascita di un cucciolo, il livello di testosterone si riduce di un terzo. L'ossitocina è il mezzo biochimico con cui si realizza l'empatia, ed è anche legata a fenomeni di stima e autostima. L'attività di questo neurocircuito porta alla sicurezza sociale: è la base biochimica dei rapporti sociali. Inoltre alcuni studi indicano una correlazione tra la quantità di ossitocina e un più efficiente funzionamento delle attività cognitive.

giovedì 11 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (3/7): Sessualità

Il neurocircuito della sessualità e della brama è legato al desiderio sessuale, sostiene identità di genere e comportamenti legati alla sessualità, quindi l'attivazione dei meccanismi legati alla riproduzione per il mantenimento e la sopravvivenza della specie. Dal punto di vista biochimico è legato agli ormoni sessuali, che derivano tutti dal testosterone: gli androgeni sono quelli maschili, gli estrogeni quelli femminili, i progestinici quelli correlati a gravidanza e parto. Anche qui si ha l'azione sinergica di altri ormoni, come la vasopressina, la cui produzione è rinforzata dal testosterone. La sua principale attività è di effettuare un'antidiuresi agendo sui microtubuli renali, permettendo un recupero di acqua, ma influisce anche sui comportamenti legati al corteggiamento, per esempio quelli di esibizione. Nei due sessi ha un'azione antitetica: nei maschi induce il desiderio sessuale, mentre nelle femmine inibisce la pulsione: quindi un alto livello di testosterone nel maschio porta a un forte desiderio sessuale, nelle femmine spegne il desiderio. La vasopressina, sinergica al testosterone, influenza inoltre comportamenti aggressivi quali gelosia, difesa del territorio, protezione della prole.

domenica 7 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (2/7): Paura

Il neurocircuito della paura e dell'ansia è ciò che permette di essere preparati a fronteggiare i pericoli e garantire la sopravvivenza, fisica e sociale. Dal punto di vista biochimico è legato al cortisolo, per cui un aumento di questo ormone innesca un meccanismo che porta al rilascio di adrenalina, ormone che dirotta l'energia verso i sistemi anatomici necessari ad affrontare il pericolo (cuore, cervello, muscoli). Situazioni reiterate in cui si hanno alti livelli di cortisolo (condizioni fortemente stressogene) alla lunga sono deleterie sia a livello fisico che psicologico: è la sindrome post-traumatica da stress, in quanto la paura è il fattore di stress più intenso che ci sia. L'effetto del cortisolo è inversamente proporzionale alla serotonina, che riduce la paura, e inibisce il testosterone, portando a comportamenti di sottomissione. Con bassi livelli di cortisolo in una situazione stressogena l'individuo mostra un ridotto timore verso una futura punizione per il suo comportamento: se associato ad alti livelli di testosterone e bassi di serotonina (uno sbilanciamento verso l'aggressività), può essere una spiegazione biochimica del comportamento criminale.

mercoledì 3 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (1/7): Rabbia

Il neurocircuito della rabbia e della dominanza è il principale sistema di difesa reattiva ad attivarsi in situazioni di pericolo, ed è alla base dell'autoaffermazione di sè, in quanto permette di dare risposte decise nell'affrontare i propri competitori. Dal punto di vista biochimico è legato al bilanciamento dei livelli di testosterone, ormone correlato ad aggressività e dominanza maschile (in termini di conquista della femmina, accoppiamento, difesa di branco e territorio), e di serotonina, neurotrasmettitore che regola l'umore, assieme all'azione di altre biomolecole (ossitocina, endorfine, oppioidi endogeni) che regolano e spengono la rabbia. Alti livelli di testosterone associati a bassi di serotonina corrispondono a un atteggiamento aggressivo, mentre bassi livelli di testosterone associati a bassi di serotonina corrispondono a un atteggiamento passivo-dominato, privo di fiducia in se stessi: i livelli dei due devono essere perfettamente bilanciati per non passare da un estremo all'altro. La rabbia andrebbe sempre espressa, ma comunque gestita, e non invece repressa, per non incorrere nell'atteggiamento passivo-aggressivo: mantenere segreta la propria rabbia forse è socialmente più accettabile, ma emotivamente errato, in quanto fonte di risentimento e stress.