mercoledì 30 maggio 2018

La Conta d'la Masca Micilina

Ogni regione d'Italia ha i suoi racconti di streghe. Quelle piemontesi, le masche, sono un po' più particolari, perché in genere le masche non sono malvagie, bensì capricciose e dispettose, non hanno niente a che spartire col Diavolo, nè sono impensierite dall'elemento religioso. Ma non è così semplice: anche nella tradizione popolare piemontese vengono raccontate storie di streghe analoghe a quelle del resto d'Italia, e che evidenziano che la persecuzione di queste donne, colpevoli solo di non essersi inserite positivamente all'interno della società dell'epoca, è avvenuto anche in questo territorio. Quella che state per leggere è la storia della strega più celebre dei racconti piemontesi. Ma stavolta non sarò io, il vostro Dottor c, ad accompagnarvi attraverso le ombre della notte, come ho fatto per tutta la rubrica Ore d'Orrore. Ho pensato che questa storia al femminile doveva essere una fanciulla a raccontarla: lascio pertanto la parola alla mia bella assistente Vulnavia (sperando sempre che poi non mi chieda l'aumento).

domenica 27 maggio 2018

Galleria di Chimici e Scrittori

"I chimici hanno un loro modo speciale, e complicato, di contare: invece di dire «uno, due, tre, quattro, cinque protoni» dicono: «idrogeno, elio, litio, berillio, boro»." (Richard Feynman)

C'è sempre stato un forte connubio tra la Chimica e la scrittura, e non solo quella scientifica e divulgativa, ma anche nel campo della narrativa e della poesia: molti chimici sono stati infatti degli scrittori più o meno famosi. Eccovi alcuni tra i maggiori esempi (ma non sono gli unici).

Humphry Davy (1778-1829)
Sir Humphry Davy è stato uno dei più grandi chimici del XIX secolo, nonché il maestro di Micheal Faraday. Era anche un poeta, amico di Wordsworth, Coleridge e Byron. È stato lo scopritore del protossido di azoto, ovvero il gas esilarante, importante come anestetico; coraggiosamente (oggi diremmo incoscientemente) aveva provato su di sé gli effetti della sua scoperta e li aveva poi riportati in un breve componimento in versi.

giovedì 24 maggio 2018

Curiosità dalla A alla Z (parte III)

Terza e utlima parte di questo post dedicato a curiosità varie provenienti dai più svariati ambiti.

S come Sesto senso. Contrariamente a quanto si crede, il sesto senso non è la capacità più o meno paranormale di accorgersi di un pericolo, bensì l’equilibrio. Fa infatti riferimento a un organo sensoriale (il labirinto vestibolare, che si trova nell’orecchio interno); è probabile che sia una derivazione evolutiva della linea laterale dei pesci.

T come Tamarro. Con questo termine dello slang giovanile si intende un ragazzo zotico e attaccabrighe. Ma non a Torino, dove indica invece una persona che ha un abbigliamento o adotta un atteggiamento volto a farsi notare. Il corrispettivo di tamarro a Torino è grosso modo il tarro. Un altro appartenente alle subculture giovanili torinesi è il cabinotto, il ragazzo di famiglia benestante, che indossa capi firmati e porta i capelli con un taglio che ricorda i primi Beatles; il truzzo invece viene dalle famiglie popolari, indossa abiti più sportivi e porta i capelli tirati insù e spettinati a istrice col gel (oppure, per un breve periodo modaiolo, leccati in giù).

lunedì 21 maggio 2018

Curiosità dalla A alla Z (parte II)

Continuiamo con la seconda parte di questo post dedicato a curiosità varie provenienti dai più svariati ambiti.

I come Istari. Nel Signore degli Anelli Tolkien racconta che per aiutare i popoli della Terra di Mezzo a contrastare Sauron, furono inviati cinque figure, gli stregoni o istari, con l'aspetto di uomini anziani. Non rivelarono mai il loro vero nome, ma utilizzarono quello dato loro nelle terre che visitarono. Giunsero a coppie: i primi due furono Curumo (ovvero Saruman il Bianco) assieme ad Aiwendil (ovvero Radagast il Bruno), poi vennero Alatar e Pallando, gli stregoni blu. Questi ultimi due si diressero nelle terre meridionali e di loro non si seppe più nulla (non compaiono infatti in alcuna opera di Tolkien): secondo un’ipotesi fallirono nel loro compito e diedero vita a ordini di magia in quei territori oppure si assoggettarono a Sauron, mentre secondo un’altra contribuirono alla sua sconfitta impedendo ai popoli di quelle regioni di formare un’alleanza. Per ultimo giunse poi, da solo e riluttante per quel compito che gli era stato affidato, Olorin (ovvero Gandalf il Grigio).


venerdì 18 maggio 2018

Curiosità dalla A alla Z (parte I)

Il sottotitolo di questo articolo, diviso in tre parti, potrebbe essere: "Lo sapevate che...?" Infatti potrete leggere una serie di curiosità e cose più o meno note, provenienti dai più svariati ambiti, una per ogni lettera dell'alfabeto.

A come Anulare. Il quarto dito della mano si chiama così perché in quello della sinistra si porta l'anello. Il motivo è dovuto a una credenza risalente già agli antichi Egizi, che pensavano che nel quarto dito vi fosse una vena che portasse direttamente al cuore; i Cristiani indicavano poi con pollice, indice e medio la Trinità, e arrivavano all’anulare dopo aver toccato quelle tre dita, per cui era lì che bisognava apporre la fede nuziale.

B come Bikini. Il nome del costume da bagno femminile a due pezzi viene da un atollo dell'Oceano Pacifico appartenente alle isole Marshall e comprendente 36 isolette, dove gli Stati Uniti testarono tra il 1946 e il 1958 ben 56 testate nucleari. Il nome aveva l’intento di lanciare un prodotto commerciale ritenuto “esplosivo” per il quantitativo ridotto di pelle che copriva.

lunedì 14 maggio 2018

Quando il Lettore Non Capisce lo Scrittore

Quando uno scrittore realizza un nuovo racconto si pone anche tutta una serie di domande. L’idea è buona? La sto realizzando bene? Sto scrivendo bene? Piacerà il mio racconto? Domande che che invece ritengo ci si ponga meno di frequente sono: "Ma i lettori capiranno di cosa sto parlando? Arriveranno a comprenderne il significato?"


Non è tanto per una questione di superbia, quanto piuttosto che spesso non ci si pone nemmeno il problema. Come insegnante, vi posso assicurare che a ogni lezione io mi faccio ogni volta queste stesse identiche domande, ma ovviamente sono le ultime due quelle a cui do maggior peso. Con la scrittura, temo invece di dare per scontato che il lettore sia in grado di capire di cosa sto parlando e il significato che intendo dare. Cosa che invece è tutt’altro che scontata.
Come capita a ogni scrittore ai suoi inizi, anch’io ho cercato di farmi un po’ conoscere in svariati modi. Tra le varie cose, quando anni fa è uscito il mio primo libro, ho selezionato alcuni racconti e ne ho fatto un mini-ebook che ho caricato su di un sito, dove lo si poteva leggere gratuitamente e lasciare dei commenti. La maggior parte degli utenti che frequentava quel sito erano a loro volta persone che scrivevano e avevano anche loro caricato degli e-book. Uno di questi miei racconti era Eredità, lungo in tutto tre pagine. Qui di seguito ne riporto un breve riassunto.

giovedì 10 maggio 2018

Quattro Enigmi Scientifici (e Loro Soluzione)

Vi propongo quattro enigmi da risolvere, uno per ciascuna delle scienze hard: leggeteli e provate a rispondere. Subito sotto trovate le mie soluzioni, ottenute in base al ragionamento logico e alla scienza.

1) BIOLOGIA: È nato prima l’uovo o la gallina?
2) FISICA: Se un albero cade nel folto di una foresta dove nessuno può sentirlo, la sua caduta produce un rumore?
3) MATEMATICA: Com’è possibile che questa sequenza di numeri rappresenti sempre la stessa quantità?  10  11  12  13  14  20  22  101  1010
4) CHIMICA: C’è un cubetto di ghiaccio in un bicchiere d'acqua; quando si è sciolto, l'altezza del liquido sarà maggiore, minore o uguale?

lunedì 7 maggio 2018

Fritto Misto alla Piemontese

"A panssa pien-a as rasona mej" (ovvero: a pancia piena si ragiona meglio)

Ogni regione ha i suoi piatti caratteristici. Dalle mie parti ci sono gli agnolotti, il bollito, la trippa e la bagna cauda (lo so, lo so…); per i dolci abbiamo la panna cotta (che è il mio dolce preferito) e poi la pregiata cioccolateria piemontese, che si ritrova nel bunet, nel bicerin e nel gianduiotto. Del resto in Piemonte sono nate la Ferrero e la Novi (ed è mica dir niente!). 


Non ho citato il fritto misto (fricassà mëscià), perché non è tanto un piatto, quanto un intero menù (un piatto unico). Ha origini antichissime, legate alla tradizione popolare, e di norma è riservato ai giorni di festa. Nell’accezione più moderna sostanzialmente si tratta di una serie di diversi alimenti che vengono impanati nell’uovo e pangrattato e poi fritti. La ricetta tradizionale vorrebbe che fosse costituito dai soli avanzi della macellazione del vitello (lo scopo originale era proprio quello di recuperarne le frattaglie) e da qualche pezzo di dolce e frutta, ma negli anni la composizione è stata notevolmente aumentata.
Consta di tre momenti principali, che possono essere serviti in sequenza, ma non è neanche male assaporarli alternandoli l'uno all'altro.

giovedì 3 maggio 2018

Chimica for Dummies: La Vendetta

Torna per l’ennesima volta su questi spazi la rubrica più demenziale del blog, quella a più alto tasso di ignoranza: Chimica for Dummies.
Vedete, quando in una classe più di metà dei tuoi studenti ti scrive come risposta a un banale esercizio che una mole di acido solforico (98 grammi) pesa come uno dei satelliti di Giove… un attimino lo sconforto ti prende. Ma forse sono io che esagero: che saranno mai 21 ordini di grandezza? Inoltre questa classe mi ha pure regalato le perle di questo post, tra l'altro tutte nella stessa lezione...