Philip K. Dick (1928-1982)
è stato uno degli autori più importanti della fantascienza. Il mio rapporto con
la sua narrativa è stato inizialmente un po’ problematico. Ho infatti cominciato
leggendo il suo romanzo Cacciatore di
Androidi, noto anche come Ma gli
Androidi Sognano Pecore Elettriche?, detestandolo profondamente: come tutti,
mi aspettavo di leggere Blade Runner, invece
era un’altra cosa. Effettivamente si tratta di due opere troppo diverse per
essere accostate: il film prende solo spunto dal romanzo (per fortuna). Anche
se preso a sé stante è un classico lavoro di Dick ancora oggi non riesce a
piacermi, perché l’influenza di quell’assoluto capolavoro della filmografia
fantascientifica che è Blade Runner, è troppo forte.
Un po’ per volta sono poi tornato ad avvicinarmi alle opere di Dick e così ho
cominciato ad appassionarmici. A oggi ho letto quasi tutto ciò che ha scritto,
tra racconti e romanzi (mi mancano alcuni suoi romanzi, nonché la
recente Esegesi, di cui non so se
avrò mai il coraggio di affrontarne le 1300 pagine).