martedì 20 giugno 2017

Viaggio Multimodale nelle Sinestesie (4/5): Musica

Siamo giunti al penultimo appuntamento con la serie dedicata alle sinestesie. Questa volta protagonista è la musica: come si tradurrà attraverso parole scritte e immagini, statiche e in movimento? A quali contaminazioni potrà dare luogo? Un suono può venire convertito in colori, parole, sensazioni?
A questo proposito, spesso la contaminazione sensoriale del fenomeno sinestetico avviene a senso unico: ad esempio, se una nota musicale viene vista come un colore, non è detto che vedendo quel colore la mente evochi proprio quella nota. Questa unidirezionalità è una delle caratteristiche della sinestesia percettiva.

Arte
Per sentire la Musica nell’Arte ho scelto il quadro di Vasilij Kandinskij Composizione VI (1913). A proposito di questo dipinto il suo autore scrisse: “Vedo degli azzurri, dei gialli e dei rossi meravigliosi e vedo un nero più o meno opaco quali colori preponderanti nella tela. E dovrei quindi sentire dei flauti (l'azzurro), delle trombe (i gialli) e delle tube (i rossi); poi la pace. Una lunga pace data da un misto di nero e grigio. La quiete che calma le trombe e affievolisce i flauti.” Kandinskij era infatti convinto che ogni colore suscitasse una determinata reazione psicologica.


Letteratura
Per ascoltare la Musica nella Letteratura ho scelto il racconto di Robert Bloch L'Onorario del Violinista (1940). Un giovane garzone vuole disperatamente diventare un grande violista e sconfiggere in questo modo il proprio rivale in amore. Il ragazzo raggiungerà il proprio scopo grazie nientemeno che a Niccolò Paganini, di cui si raccontava che la sua bravura fosse dovuta all'aver stretto un patto diabolico. Il ragazzo scoprirà che quanto si dice è vero quando Paganini gli proporrà lo stesso patto, e il terribile prezzo che dovrà pagare...
La diceria su Paganini (1782-1840) è storicamente vera: il violinista non fece mai nulla per negarla, anzi la incoraggiava persino. Del resto la sua stessa immagine non aiutava di certo. Secondo quanto viene riportato, vestiva sempre interamente di nero, e a causa della sifilide era scarno, aveva il viso cereo e gli occhi rientrati nelle orbite. Aveva perso l'intera dentatura a causa del mercurio somministratogli per curarlo, così che la bocca gli era rientrata e naso e mento si erano avvicinati, dandogli un aspetto "diabolico".

Cinema
Per la Musica nel Cinema ho scelto il film Amadeus (1984), vincitore di otto Premi Oscar (tra cui Miglior Film, Migliore Regia e Miglior Attore). La pellicola racconta la vita (anche se per buona parte romanzata) di Wolfgang Amadeus Mozart e soprattutto della sua rivalità con Antonio Salieri, che secondo la pellicola ne avrebbe causato la morte avvelenandolo (cosa storicamente dubbia, quasi certamente falsa).
Come contributo musicale non ho resistito dal proporvi Rock Me Amadeus di Falco (1985).


Allora che ve ne pare di queste sinestesie nella Musica? E le vostre quali sono?

18 commenti:

  1. Mh questa è complicata.
    Nell'arte, mi verrebbe da citare Il Giardino delle Delizie, sicuramente c'era musica tra tutte quelle assurdità.
    Nel cinema, non so perché mi viene Eyes wide shut.
    Nella letteratura la prima cosa che mi è venuta in mente è La Mascherata della Morte Rossa :)

    Moz-

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    1. Sì, forse questa non era proprio facilissima. E vedrai la prossima e ultima! :)

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  2. Kandinskij è una scelta perfetta, uno dei miei grandi amori nell'arte per giunta (sarai mica andato a vedere già la mostra sul colore?).
    Pensandoci... in arte direi (ad esclusione del mio caro K) il Centro culturale Tjibaou in Nuova Caledonia di Renzo Piano, complesso di "case musicali" che in determinate occasioni emettono dei suoni.
    Letteratura 1Q84 di Murakami, perchè associa sempre delle composizioni ai suoi libri e in particolare a questo.
    Cinema invece Eyes Wide Shut di Kubrick, film che mi piace particolarmente.

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    1. Tutte scelte molto raffinate e ben pensate, le tue! :)

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    2. "Raffinate" è un parolone! Però i miei gusti sono sempre singolari e/o strambi :P

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  3. Anche a me Kandisky sarebbe venuto in mente per primo in relazione alla musica nell'arte. Un'alternativa potrebbe essere Marc Chagall, con tutti i suoi violinisti.
    In letteratura penso invece al "Doktor Faustus" dove un uomo vende l'anima al diavolo in cambio della possibilità di comporre musica in uno stile mai udito prima.
    Per il cinema non posso non citare un capolavoro misconosciuto di Andrzej Zulawski: "La nota blu" sugli ultimi anni da compositore di Chopin. E in questo modo la sinestesia raddoppia pure ;-)

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    1. P.S. Ti segnalo che nella prima riga hai scritto "ultimo" appuntamento invece di "penultimo".

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    2. Eravamo più o meno sulla stessa lunghezza d'onda, allora! :)

      Ho corretto la tua segnalazione. E' dovuta al fatto che inizialmente avevo pensato solo 4 appuntamenti, poi ne ho aggiunto a conclusione un quinto... molto particolare. ;)

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  4. Ah, quanto mi piacciono questi argomenti!
    Kandinskij, con "Lo Spirituale nell'arte", pose l'accento sulle analogie tra arte figurativa e musica, ma molto prima di lui, un altro illustre pittore si era occupato del rapporto tra suono e colore: l'Arcimboldo! Curioso, vero? :D
    Ma, del resto, oltre ad essere un artista, era anche un esoterico ;)
    Restando in tema suono/immagine, forse saprai già che alla vibrazione del mantra OM, quella che secondo le Upanishad avrebbe dato origine all'universo, corrisponde una sua rappresentazione geometrica, detta yantra. In questo caso, parliamo dello yantra OM. Ecco, alla fine degli anni '60, il medico naturalista Hans Jenny, mise a punto il cosiddetto Tonoscopio, uno strumento che permetteva di tradurre in immagini le vibrazioni sonore. Grazie ad esso scoprì che il suono del mantra OM creava esattamente il disegno corrispondente allo yantra ad esso collegato. Come avranno fatto gli induisti a conoscerlo millenni prima resta un mistero!
    E qui apro un'altra parentesi. Rudolf Steiner, durante una conferenza tenuta nel 1906, parlò del mondo astrale come di un mondo straordinario in cui i "colori ondeggiano uno nell’altro" e aggiunse che "dall’immagine colorata parla il suono ... da tale mondo di colori risuona, prima piano e poi sempre più forte, un mondo di suoni".
    Kandinskij finì di scrivere "Lo Spirituale nell'arte" nel 1909 e lo pubblicò nel 1912. Ci sarà un collegamento con le tesi di Steiner? Chissà! :)

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    1. Ma che bellissimo commento hai lasciato, grazie! Non conoscevo nulla di quanto hai raccontato.
      Come hanno fatto gli indù? Credo si tratti proprio di sinestesia percettiva. La domanda che a questo punto sorge è: la sinestesia è quindi impersonale, cioè persone diverse arrivano alla stessa risultanza? Non dovrebbe essere
      invece correlata al singolo individuo? Io purtroppo non ho risposta (e non so nemmeno se sia mai stata data una risposta a un tale quesito).

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    2. Bella domanda! Le neuroscienze si stanno dando da fare a cercare risposte. Quello che finora appare certo è che la base genetica della sinestesia audio-visiva sia più complessa di quanto si pensi. La butto lì, ma è chiaramente un’idea senza fondamento: potrebbe essere che le nostre menti, per quanto uniche e in grado di percepire la realtà ciascuna a modo proprio, talvolta partecipino, tutte insieme e in armonia, a una sorta di “concerto mentale”? mah!... :)

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    3. Mi sembra che tu stia parlando di qualcosa di più o meno paragonabile all'intelligenza di sciame. Io penso piuttosto che ci possa essere una base comune a livello genetico per cui persone diverse arrivino poi alla stessa fruizione. Ci sono retaggi di questo tipo (la paura dei serpenti, il fastidio per i rumori striduli...). Però è tutto speculazione!

      A proposito di sinestesie: hai visto il doodle di google di oggi? E' davvero in tema! :)

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    4. Eh, l'argomento è perfetto per farne speculazione! Ma pensa che non ci avevo fatto caso al doodle, poi ho letto e sono andata a controllare. Fantastico! *_* È totalmente in tema! Chiaramente, ho realizzato subito la mia composizione :-))

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  5. Oh, che pasticcio Cristina, mi spiace molto ma ho inavvertitamente cancellato il tuo commento!

    Per fortuna lo posso ricopiare:

    Eccomi qua con la Musica... questo mi "ispira" già di più. Prima o poi dovrò leggere Lo spirituale nell'arte, comunque!

    - Arte: Il violinista, un dipinto realizzato tra il 1912 ed il 1913 da Marc Chagall. Il violinista ha la particolarità di avere la faccia verde.
    - Letteratura: La musica di Eric Zahn di Lovecraft, su una musica che sprigiona forze misteriose ogni volta che la si suona.
    - Cinema: confermo che le vicende nel film Amadeus sono storicamente false, e la cosa fece tra l'altro indignare molti musicisti e compositori. Al di là di quello, la pièce teatrale e il film sono bellissimi, e mi piacerebbe che fossero farina del mio sacco.

    Per il film scelgo Ray sulla vita di Ray Charles, unitamente alla sua canzone Unchain my Heart.

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    1. Sai che non mi era mica venuto in mente Lovecraft?
      Ancora scusa per aver cancellato il tuo commento, e grazie per aver commentato in blocco la serie. :)

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  6. Nessun problema, Marco!

    Il racconto di Lovecraft ce l'ho bene impresso nella memoria, perché tramite quel racconto sono poi approdata al blog di TOM che ne aveva scritto una recensione. Da lì è partita una serie di commenti.

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    1. Ho eliminato il commento che avevi cancellato tu e si è eliminato pure l'altro! Misteri di blogger...

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    2. Sì, perché avevo scritto due volte la parola 'misterioso' e, rileggendo il paragrafo, la cosa mi ha dato fastidio.

      Alle volte blogger fa delle cose strane, confermo: pensa che un paio di mesi fa aveva tolto d'ufficio tutti i link del blogroll. La cosa 'misteriosa', per riprendere il termine, è che non avevo fatto interventi su quella parte... ed ecco che, di botto, ho visto il vuoto assoluto seguito dal panico!

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