martedì 14 febbraio 2017

Ore d'Orrore III - Demoni (parte 2)

Ben ritrovate, care anime dannate. In questi giorni c'è stato un po' di trambusto in laboratorio: Vulnavia, la mia bella assistente, ha un diavolo per capello. Il suo ultimo spasimante, un demone minore, le ha proposto un patto: eterna giovinezza in cambio della sua anima. Allora Vulnavia gli ha proposto un patto ancora più subdolo: il matrimonio. Così quello ha preferito tornarsene all'Inferno.
Voi invece fate molta attenzione, perché oggi parleremo del Principe delle Tenebre in persona: il Diavolo!


Ore d’Orrore
“Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio”

"Meglio regnare all'inferno che servire in cielo." (John Milton, Paradiso Perduto)

Il Diavolo
Nell'Ebraismo non esiste il concetto di Diavolo. Ha-satan, che significa avversario oppure ostacolo, ma anche accusatore in giudizio, è la qualifica di un angelo che indica a Dio le cattive azioni degli uomini. Satanael è l’angelo a cui Dio affida il compito di verificare la pietas dell'Uomo, ovvero il suo amore e dedizione verso di lui. In seguito i Padri della Chiesa interpretarono che Satanael (Satana) e Helel (Lucifero) fossero la stessa figura, riferendolo al racconto della Caduta degli Angeli capeggiati dall'arcangelo Samhazai (ovvero "ladro del Cielo"), un altro nome di Satanael.
Nel contesto cristiano Satana è la figura in contrapposizione con Dio. Talvolta viene identificato con Lucifero (ovvero "portatore di luce"), l'arcangelo più bello, più splendente e più vicino a Dio, il quale però pecco di hybris, credendo di essere non solo come Dio, ma addirittura più potente di lui; perciò si ribellò al suo volere e venne cacciato dai Cieli. Scagliato sulla Terra, il suo aspetto diventò orrendo e mostruoso ed egli divenne il signore dell'Inferno, a cui sono destinate dopo la morte le anime dei malvagi perché vengano punite in eterno tra atroci tormenti.
All'interno di tradizioni cristiane più propriamente esoteriche, Lucifero è un essere differente da Satana, sebbene entrambi rappresentino due aspetti diversi di uno stesso principio del Male. Satana cerca di degradare l'uomo trascinandolo nel materialismo, mentre Lucifero sarebbe il Diavolo in senso letterale (“colui che divide”) e che opera per risvegliare nell'uomo il libero arbitrio, esaltando però superbia ed egoismo: Lucifero sarebbe il Tentatore per eccellenza, mentre Satana cercherebbe di far deviare l'umanità dal cammino divino.

Raffigurazione
Fino al IX secolo circa, il Demonio veniva rappresentato come un essere piccolo e deforme oppure un vecchio, a volte invece come un essere grande e grosso, con artigli ai piedi, altre ancora come un angelo vestito di bianco. Spesso gli venivano anche attribuiti una capigliatura liscia e scura, selvaggia, occhi di fuoco e un naso lungo e ricurvo. 
A partire dall’XI secolo iniziarono a essere aggiunti attributi ferini di serpenti, gatti, lupi, caproni, pipistrelli. Fu in quel periodo che si diffuse la rappresentazione del diavolo dotato di corna, un richiamo al dio celtico Cernunnos, culto pagano che il Cristianesimo cercava di sradicare. Le zampe caprine erano invece un richiamo al dio Pan, spesso associato al sabba delle streghe. Le ali erano piumate, solo dal XII secolo cominciarono a comparire quelle di pipistrello, per l’influenza dell’iconografia orientale. Altri attributi bestiali erano la coda e a volte artigli come quelli degli uccelli.


In Oriente
Nella tradizione islamica Iblīs (ovvero "l'orgoglioso") fu creato da Dio dal fuoco senza fumo, mentre l'uomo dall'argilla. Quando gli venne ordinato, come a tutti gli angeli, di rendere omaggio ad Adamo, si rifiutò, sostenendo di essere superiore all’Uomo e obiettando che solo Dio fosse l'unico degno di essere adorato. A seguito di quest'atto di disubbidienza, peccato massimo nei confronti di Dio, venne cacciato dal suo cospetto. Da allora è noto come Shayān (ovvero “il lapidato”), il capo degli spiriti del male. Il suo potere è quello di gettare suggestioni malvagie nel cuore degli uomini e di ingannarli fino alla Qiyama, il giorno della resurrezione. Dopo di essa verrà posto tra i fuochi dell'Inferno insieme a coloro che ha illuso.
Nello zoroastrismo Angra Mainyu o Ahriman è il nome dello spirito malvagio, guida di una schiera di demòni (i daēva), che si contrappone a Spenta Mainyu o Ahura Mazdā, lo spirito del Bene, a capo degli angeli (gli ameša spenta). Alcuni studiosi ritengono che questa figura possa aver ispirato gli ebrei per Satana come avversario di Dio.

Demonologia
Nei trattati di demonologia cristiana sono riportati una serie di nomi che in alcune tradizioni corrispondono a entità demoniache distinte, mentre in altre sono indicate come diversi aspetti del Diavolo. 
Secondo i testi sono quattro i Principi Coronati dell'Inferno: Satana, Lucifero, Belial, Leviathan. Basandosi su testi precedenti, nel 1589 Peter Binsfield ha proposto un sistema di classificazione dei demoni basato sui sette peccati capitali, di cui quel certo demone è il tentatore: Lucifero (orgoglio), Mammona (avidità), Asmodeo (lussuria), Leviathan (invidia), Belzebù (gola), Satana (ira), Belfagor (accidia). 
Behemoth, la Bestia per eccellenza, viene citato come un edonistico mescitore, sia di verità con menzogna, ma anche di lussuria e ingordigia. Belfagor attira le anime degli uomini e li seduce promettendo scoperte e geniali invenzioni che li renderanno ricchi. Belzebù (ovvero "il signore delle mosche") è l'immagine canonica del Diavolo: è raffigurato come un essere nero, l'aria minacciosa, petto gonfio, volto carnoso, occhi sfavillanti, sopracciglia inarcate, narici larghe, due grossa corna, ali di pipistrello. Mefistofele (ovvero "nemico della luce") assume spesso la forma di un uomo molto alto completamente vestito di nero; a questa figura è correlata l'immagine del libro rosso, che le persone che vendono l'anima al Diavolo devono firmare col proprio sangue.
Secondo la cabala esistono sette categorie di demoni, a seconda di dove vivono: demoni del fuoco, dell'aria, della terra (che si mescolano agli uomini per tentarli), dell'acqua (che provocano burrasche e naufragi), dei sotterranei (che causano terremoti ed eruzioni vulcaniche), delle tenebre e del ghiaccio. Queste categorie sono divise in dieci gruppi, ciascuno dei quali capeggiato da un particolare demone maggiore.
Il Baphomet è un idolo pagano, della cui venerazione furono accusati i cavalieri templari. Una celebre rappresentazione ottocentesca a opera dell'esoterista Eliphas Levi lo raffigura nella forma di un capro umanoide alato con seno e una torcia tra le corna. Nella testa è inscritto un pentacolo racchiuso da due cerchi e in corrispondenza di ogni punta è presente una lettera ebraica: queste indicano Belial (Terra), Leviathan (Acqua), Lucifero (Aria), Satana (Fuoco), mentre la quinta rappresenta l'uomo. La testa di capro inscritta in un pentagramma invertito è un simbolo che verrà in seguito adottato dai satanisti.

Per oggi è tutto, cari indiavolati. L'appuntamento è a fra quattro giorni, dove continueremo parlando ancora del Diavolo. Nel frattempo, vi consiglio di farvi una bella scorta di coperchi.

17 commenti:

  1. Direi che con questi articoli rischi decisamente anche tu di entrare nella lobby dei blogger migliori di cui fanno parte per ora quei tre tipacci che sai! :)
    Questo mi è piaciuto molto, bene approfondito e bene espoto. Hai parlato del mio principale, in sostanza.
    Un personaggio che fa da capro espiatorio per le azioni del geloso e borioso dio ebreo.
    Meglio essere satanisti o luciferiani?^^

    Moz-

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    1. Oh beh, non aspiro a tanto! :D
      Devo confessare che l'ultimo paragrafo è veramente uno cenno di una materia amplissima, si potevano dire veramente tantissime cose, però poi sarebbe venuto davvero lungo.
      Con la penultima frase ti sei avvicinato molto a quello che ritengo essere il punto chiave (e conclusivo) di questo appuntamento di OdO.

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    2. Beh, lo sappiamo che alla fine il cattivone per eccellenza è lui, il dio dei circoncisi :)

      Moz-

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  2. In un romanzo letto qualche tempo fa, Don Casmurro, c'è una parte sul rapporto (diciamo) Satana-Dio... ne riporto lo stralcio che avevo utilizzato per un post:
    E, dopo aver bevuto un sorso di liquore, posò il bicchierino e mi espose la storia della creazione, con parole che riassumerò. Dio è il poeta. La musica è di Satana, giovane maestro di grande avvenire, che studiò nel conservatorio del cielo. Rivale di Michele, di Raffaele e di Gabriele, non tollerava che avessero la precedenza nella distribuzione dei premi. Può anche darsi che la musica troppo dolce e mistica degli altri condiscepoli fosse noiosa per il suo genio essenzialmente tragico. Tramò una ribellione che fu scoperta in tempo, ed egli fu espulso dal conservatorio. Tutto sarebbe finito così, se Dio non avesse scritto un libretto d’opera di cui non si interessò, ritenendo che quel genere di passatempo non fosse degno della sua eternità. Satana portò il manoscritto con sé all’inferno. Per dimostrare che valeva più degli altri – e forse per riconciliarsi con il cielo – compose la partitura e, appena l’ebbe finita, la portò al Padreterno.
    Molto bello il post! Io però porto pentole ^^

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    1. Molto bello questo pezzo che mi hai scritto, e anche molto particolare.
      Questo è quanto racconta nel Silmarillion Tolkien a proposito degli inizi del mondo. Troverei delle affinità con quanto mi hai scritto.

      In principio esisteva Iluvatur, l'unico dio. Attraverso il canto generò gli Ainur (una sorta di dei o intelligenze angeliche). Assieme al loro canto, in un crescendo di armonia musicale, essi creano il mondo. Ma uno degli Ainur, Melkor, inizia a discostarsi dal canto, introducendo quindi una nota dissonante. Gli Ainur si fermano di fronte a questa ribellione, ma Iluvatar decide di incorporare la variazione all'interno del tema principale, che a questo punto entra a far parte della realtà stessa del mondo. Gli Ainur poi entreranno a far parte di quel mondo che hanno creato col canto e Melkor diverrà una sorta di divinità del male. Uno dei suoi luogotenenti sarà un certo Sauron.

      Credo che nessuno abbia mia metaforizzato meglio il Male: una nota dissonante all'interno di un'armonia musicale, che quindi introduce una deviazione dal tema principale.

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    2. Bello il passo da Tolkien :O Non ho ancora letto il Silmarillion, e dire che son decenni che ne ho l'intenzione!
      Interessante pure notare l'affinità tra le due opere per la "metafora" musicale: mi chiedo se sia rintracciabile in altri autori.

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    3. Prova a cercare il racconto di Martin Gardner "Il Diavolo e il Trombone".

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  3. La frase che Milton fa dire a Satana ha tutta l'aria di essere una parafrasi diretta di ciò che Achille dice a Odisseo agli inferi, nel capitolo XI dell'Odissea: "Meglio essere un mendicante sulla terra che un re nel regno delle ombre".
    Ottimo post. Mi dico pienamente allineato con il giudizio espresso sopra da Miki Moz :-)

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    1. Direi che la frase di Achille esprime il concetto contrario. Però l'affinità è tale da far pensare che Milton ne abbia almeno tratto ispirazione.
      Grazie! :D

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  4. Molto bello anche questo post, Marco. Sai che pensavo che i vari nomi dati al diavolo fossero tutti alternativi e non che individuassero aspetti ben precisi del maligno?
    Mi piacciono molto anche le citazioni fatte da te e Glò.
    (Mi hai fatto ricordare quand'ero piccola, non mi perdevo una puntata dello sceneggiato Belfagor) :)

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    1. In alcune tradizioni sono nomi alternativi della stessa figura, ma nella demonologia corrispondo a entità diverse.
      Belfagor è da tempo che mi sono ripromesso almeno di leggere il libro. :)

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  5. Questo finora è uno dei tuoi post migliori, direi che hai veramente creato un capolavoro dal momento che non era facile orientarsi in questo coacervo di nomi e terminologie.

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    1. Ti ringrazio tanto. :)
      Soprattutto l'ultimo paragrafo è davvero solo un cenno, perché se si seguissero i trattati di demonologia non si finirebbe più.

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  6. Bello, veramente bello! Complimenti per la minuziosa enunciazione delle molte sfaccettature del Diavolo, e specialmente per la conoscenza di come viene visto in Oriente che mi appassiona in modo particolare.

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    1. Grazie! Vi si vede l'affinità con la tradizione ebraica.

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