martedì 20 marzo 2018

Le Parole d'Autore

Le parole d'autore sono dei neologismi riconducibili all'estro creativo o all'inventiva lessicale (cosciente o involontaria) di una "persona nota", che in questo modo crea un nuovo termine (o un'intera espressione) che entra così a far parte del linguaggio comune o di sottocodici (terminologie specialistiche). Il creatore di questo tipo di neologismo è detto onomaturgo. Un ulteriore particolarità è che l'espressione "parola d'autore" è essa stessa una "frase d'autore": venne coniata dal linguista Bruno Migliorini (per molti anni presidente dell'Accademia della Crusca), e quindi appartiene alla categoria lessicale che contribuisce a definire. Ecco alcuni esempi interessanti di queste parole.

Catalisi e Catalizzatore
La catalisi è un meccanismo che permette di accelerare la velocità di una reazione chimica. Si ottiene attraverso l'uso di un catalizzatore, una sostanza che, aggiunta all'ambiente di reazione, modifica la natura dei reagenti: il catalizzatore propone loro un percorso di reazione alternativo, magari più complicato, ma con barriere di energia potenziale più facili da superare, e quindi più veloce.
Questi termini sono stati coniati nel 1836 da Jöns Berzelius, il quale ha anche introdotto l'espressione “chimica organica”. Berzelius è stato inoltre l'ideatore della notazione simbolica degli elementi chimici (in precedenza si usavano dei simboli grafici).

Contropiede
Termine ideato dal giornalista sportivo Gianni Brera, modellato sul greco antico antipous, che nel teatro greco si riferiva al movimento scenico del dialogo tra corifero e coreuti, da lui adattato per designare un'azione calcistica che punta all'effetto sorpresa. Il termine è poi uscito dall’ambito sportivo per diventare di uso quotidiano.

Fantascienza
Il termine è stato ideato dal traduttore Giorgio Monicelli nel 1952, ricalcando l'espressione americana science fiction, a sua volta parola d'autore coniata da Hugo Gernsback nel 1929.

Paparazzo
Fotografo specializzato nell’abietta attività di riprendere personaggi famosi, cercando di beccarli nelle situazioni più  compromettenti. Il termine venne ideato nel 1962 da Ennio Flaiano, sceneggiatore de La Dolce Vita, assieme al regista Federico Fellini; i due presero ispirazione da Coriolano Paparazzo, un personaggio del libro di George Gissing Sulla Riva dello Jonio, che Fellini stava leggendo. Sembra però che il regista si divertisse a raccontarne l’origine in modo ogni volta diverso. L'attrice Giulietta Masina diceva di averglielo suggerito lei, componendo le parole "pappataci" e "ragazzi". Altri dicono invece che Flaiano, descrivendo i fotografi, paragonò l'obiettivo della macchina fotografica all'apertura e chiusura delle valve delle vongole, chiamate paparazze in dialetto abruzzese.

Petricore
Questa parola indica il profumo di pioggia sulla terra asciutta. Il termine, che è una traduzione dell’inglese petrichor, fu coniato nel 1964 da due ricercatori australiani, Bear e Thomas, per un articolo su Nature. Il profumo deriva da un’essenza che trasuda da alcune piante durante i periodi di siccità, e viene assorbita dall’argilla nel terreno e nelle rocce. Quando piove quest'olio si diffonde nell'aria insieme a un altro composto, la geosmina, che dà un forte sentore di terra, fungo e muffa.

Precipitevolissimevolmente
Una delle parole più lunghe della lingua italiana (26 lettere). Fu coniata nel 1677 dal frate Francesco Moneti, celebre per le sue opere satiriche e burlesche, nell’opera La Cortona Convertita.

Supercazzola
Il termine indica uno scherzo verbale atto a confondere l’uditore, tramite l'utilizzo di una frase priva di senso logico, composta da un insieme casuale di parole reali e inesistenti, esposta in modo ingannevolmente forbito e sicuro a interlocutori che, pur non capendo nulla, alla fine la accettano come corretta. Viene quindi utilizzato per indicare chi parla senza dire nulla. L'invenzione di questa presa in giro è attribuita all’attore Corrado Lojacono, prima di venire ripresa nel film Amici Miei (1975).

Tramezzino
Panino triangolare o rettangolare costituito da due fette di pancarré farcite con salumi, formaggio, verdure o altro; le sue origini sono torinesi (si deve allo storico Caffè Mulassano in Piazza Castello, tutt'oggi in attività). Il termine tramezzino fu coniato da Gabriele D'Annunzio per sostituire la parola inglese sandwich (cosa piuttosto tipica durante il ventennio fascista). Si tratta del diminutivo di tramezzo, inteso come momento a metà strada tra la colazione e il pranzo, nel corso del quale si può consumare uno spuntino, quale appunto il tramezzino.

Versiera
È una curva a forma di campana, costruibile attraverso procedimenti geometrici elementari ed esprimibile analiticamente mediante una funzione razionale. Precedentemente era nota come “versoria”, nome attribuitogli dal Grandi, e che derivava dall'omonimo termine latino che indicava la corda legata all'estremità di una vela che si utilizza per effettuare le virate. Fu invece Maria Gaetana Agnesi a introdurre nel 1748 il nome versiera, con cui è oggi conosciuta.
Ho un legame personale con questa parola in quanto alla mia seconda prova della maturità (2003) uno dei problemi assegnati era proprio di risolvere la versiera di Agnesi.

Chimicare
Questa parola, anche se non è presente nel dizionario, è contenuta in Arsenico, uno dei racconti che compongono Il Sistema Periodico di Primo Levi. Viene utilizzata da un ciabattino astigiano col significato di “effettuare un’analisi chimica.” Col tempo questo termine ha assunto un’ulteriore significato, quello di “divulgare la Chimica, parlare con passione di Chimica”. Non credete anche voi che sarebbe ora che entrasse nel dizionario?

Terpenio
Questo termine indica un particolare momento della giornata e dell’anno: quando in primavera il giorno si sta avvicinando al tramonto, c’è ancora molta luce, ma iniziano ad allungarsi le ombre e l’aria comincia a farsi più fresca, recando con sé l’aroma delle emanazioni terpeniche delle piante (i terpeni sono delle sostanze organiche naturali, appartengono agli idrocarburi, e spesso hanno un buon odore). In poche parole il terpenio è “quel delicato profumo che accompagna il sopraggiungere di una sera di primavera”. Il termine non è presente nei dizionari, perché questa parola d’autore è di mia invenzione. Però non sarebbe bello se cominciasse a diffondersi (e non solo come profumo) e poi entrasse a far parte della nostra lingua?

22 commenti:

  1. Non conoscevo l'origine di contropiede, ma adoro soprattutto le parole d'autore chimiche! Anche perchè, gira che ti rigira, tutto è chimica!
    E sì, se petaloso è entrato nel vocabolario non vedo perchè terpenio non possa fare altrettanto!

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    1. E io lo temevo che qualcuno avrebbe citato petaloso!
      Però è vero, alla fine c'era molta chimica in questo post. :)

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    2. Ero indecisa tra petaloso e patonza (o bungabunga), ma non volevo apparir scurrile! xD

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    3. Ma sono già nel vocabolario?! Il primo tra l'altro mi sembra essere di estrazione dialettale.

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    4. Che io ricordi sì, son stati "accettati" nel vocabolario. Di sicuro il termine bunga bunga ha anche una pagina Wikipedia!
      https://it.wikipedia.org/wiki/Bunga_bunga

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    5. Ho letto quella pagina e non riesco a crederci!

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  2. Stavolta ne ignoravo un paio:versiera e petricore.
    Naturalmente invece con fantascienza non ho avuto nessun problema. Magari nel prossimo post utilizzo il termine terpenio.

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    1. Beh, versiera non mi stupisce che non sia molto conosciuta: o ti ci sei imbattuto (com'è capitato a me alla maturità) o è difficile incontrarla.
      Grazie, sarebbe interessante vedere utilizzata da qualcuno la parola terpenio. Anche perché domani è già primavera! :)

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  3. Oddio, mi piace il terpenio ed è uno dei miei momenti preferiti, come leggerai presto da me... bella invenzione, la tua! :)
    Gabi D'Annunzio ha inventato anche altre parole che usiamo sempre! Un grande :)

    Moz-

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    1. D'Annunzio è infatti quotato assieme a Shakespeare e Leopardi come uno dei maggiori onomaturghi.
      Terpenio nasce dal fatto che anch'io adoro quel particolare momento, tanto che ritengo meriti di essere definito da un termine tutto suo!

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    2. Ehehe, figo figo :)
      E ti dirò di pià... il terpenio (ormai è andata) io lo vivo nei ricordi fino agli anni '90 ma soprattutto specie in Puglia.

      Moz-

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    3. Vedi, l'ippocampo, la struttura che nel cervello si occupa di immagazzinare i ricordi, si trova vicino alla corteccia olfattiva: il che significa che sono gli odori a innescare maggiormente i ricordi. Quindi il terpenio non è solo quel particolare profumo, ma anche la sensazione che esso evoca e rievoca. :)

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  4. Alcune le conoscevo, altre no. "Petricore" entrerà subito nel mio lessico dacché adoro l'odore della terra quando viene bagnata dalla pioggia.

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    1. Vero che è una parola spettacolare? Erano anni che mi sarebbe piaciuto usare un termine del genere!

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  5. Terpenio e Versiera per me erano completamente sconosciute.
    Hai allargato il mio vocabolario.

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    1. Beh, terpenio non è ancora nel dizionario, ma chissà... :)

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  6. Promosse le altre, ma devo dire che chimicare è proprio brutta come parola. E perché non fisicare allora? Oppure matematicare?

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    1. Fra parentesi, hai pensato alla possibilità di scrivere un racconto intitolato "Terpenio", ispirato proprio a quel momento della giornata?

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    2. In un certo senso. Avevo pensato di inserirlo in un qualche racconto, prima o poi, però è solo un'intenzione più che un'idea. Avevo anche una mezza idea per un racconto intitolato Mangata, però poi non gli ho dedicato tempo.

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  7. Terpenio mi piace, bravo! Non conoscevo tutte le parole proposte, soprattutto quelle derivate dal mondo della chimica. Un grandissimo paroliere è stato Shakespeare, ad esempio ha inventato fashionable, manager e molte altre che ora non ricordo, ma che fanno parte del lessico quotidiano.

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    1. Sì, come dicevo più su in un altro commento, Shakespeare, D'Annunzio e Leopardi sono anche stati dei grandi onomaturghi.

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