domenica 20 gennaio 2019

Turn Back Time

Duecentesimo post del blog!

Quante volte nella vita ci capita di dire: "ah, se l'avessi saputo prima, allora..."
Beh, allora avremmo fatto qualcos'altro o preso un'altra decisione; saremmo andati da tutt'altra parte. Perché col senno di poi possiamo dire che quella che avevamo fatto non era la scelta migliore. Insomma, si tratta di uno di quei famosi bivi di cui sono costellate le nostre esistenze. Ma il passato è passato e non si può tornare indietro: panta rei, tutto scorre, e non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, perché appena ci si è immersi, quell'acqua che ci aveva toccati per un istante è già lontana da noi.
E se invece avessimo la possibilità di tornare indietro per correggere i nostri errori? Allora che cosa faremmo? Proveremmo a cambiare le cose?
Però è anche vero che la persona che siamo oggi è quella che deriva proprio da quegli errori, e questo sia nel bene che nel male: uno sbaglio può essere stato un impedimento, ma anche un prezioso insegnamento. Ma soprattutto dovremmo chiederci se è poi vero che l'altra direzione fosse effettivamente migliore: il destino sa essere estremamente indecifrabile, non ci è dato di conoscere tutte le strade che l'altro sentiero può incrociare, nè possiamo sapere dove questo porti. Perché percorrere un sentiero che non si conosce, può anche voler dire smarrire la via.
Ed è da queste riflessioni che nasce e si sviluppa il mio primo romanzo: 

TURN BACK TIME

Siamo nel 1986. Richard Sinclair è un professore di psicologia dell'università di Chicago, in profonda crisi esistenziale dopo essere uscito da un divorzio difficoltoso. Rimuginando sul passato e sulle scelte da lui compiute, riesce a individuare il punto in cui la sua vita si è trovata al proverbiale bivio: dopo essersi laureato all'università di Berkeley, California, aveva accettato un'offerta per lavorare in un gruppo di ricerca a Chicago. Così aveva lasciato Laura, la sua ragazza dell'epoca, per andare dall'altra parte del paese a cercare la realizzazione professionale. Ripensando a quei tempi perduti, si rende conto che era lei la sua vera donna del destino e che la scelta di andare a Chicago era stata sbagliata. Nasce allora in lui il desiderio, irrealizzabile però, di poter tornare indietro per imboccare l'altro sentiero della sua vita e trovare quella soddisfazione esistenziale che da tutta la vita sembra sfuggirgli. Dopo un'ossessiva ricerca, Richard arriva a scoprire il modo per poter viaggiare indietro nel tempo e soddisfare il proprio desiderio: grazie a uno stato di profonda meditazione indotto per autoipnosi, si risveglia nel se stesso del 1962, conservando però la memoria degli anni successivi. Inizia così a rivivere i tempi della propria giovinezza durante la sua permanenza a Berkeley assieme a Laura, fino al momento in cui deve prendere la decisione che cambierà il corso della sua vita... E questa volta deciderà di rimanere con lei in California. Inizialmente le cose sembrano andare bene, ma il Fiume del Tempo è impetuoso e indomabile, i suoi innumerevoli affluenti ne rendono le correnti difficili da navigare, al punto di poter smarrire la via...

Potete leggerne un'anteprima cliccando qui. Trovate il mio primo romanzo sia in formato cartaceo che in formato e-book, cliccando qui sulle parole, oltre a poterlo ordinare in libreria.

***

Ma attenzione, perché non è finita qui...
Immagino vi ricorderete di Chimica for Dummies, la rubrica più demenziale di questo blog, nel corso della quale ho raccontato le varie stupidate dette dai miei studenti a lezione. Ebbene, a grande richiesta, è diventata un libro! E così, assieme al mio romanzo, vi presento anche:

IL CHEMOSTUPIDARIO
ovvero:
le cose più cretine dette dai miei studenti
(e non solo da loro)

In questo concentrato di ignoranza distillato su carta potrete trovare il meglio del peggio detto dai miei studenti. E non solo da loro, ma anche da persone che conosco, compagni di università, colleghi di lavoro e quanto mi è capitato di trovare in giro, compresa la miniera rappresentata dai social, dove ho letto veramente di tutto sui più svariati argomenti. Chimica, alimenti, omeopatia, terrapiattismo, congiuntivi, scie chimiche, vaccini, olismo, veganesimo, creazionismo... Insomma, c'è davvero di che divertirsi. Segue poi una spiegazione di quanto affermato: perché, dopo essersi fatti una sana risata, è anche giusto imparare qualcosina, no?
Si tratta di ben 162 sconcertanti pagine, che potete trovare in formato cartaceo cliccando qui, oppure ordinandolo in libreria. Un vergognoso libraccio che sono certo vi regalerà numerosi momenti di ilarità.

Detto questo, e ringraziandovi per essere passati, il blog si prende una pausa (dopotutto resta sempre un "blog a intermittenza"). Nel frattempo ci si rivede sui vostri spazi, mentre qui si riprenderà poi a marzo!

32 commenti:

  1. Intanto complimenti per il traguardo e riguardo la pausa annunciata... occhio che noi ci contiamo sul ritorno a marzo, niente scherzi eh!;-)
    Per il chemostupidario ti bastava scambiare due chiacchiere con me sull'argomento e... avresti ascoltato sicuramente molti strafalcioni da antologia :-D

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    1. Tranquillo... A partire da marzo ci sarà un ricco calendario editoriale... 😉
      Non sono tanto gli strafalcioni, perché dubito che riusciresti a raggiungere il livello di surrealtà demenziale del Chemostupidario... Soprattutto perché non hai idea delle cose che ho letto sui social...

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  2. Voglio il chemostupidario *_* Anche se ho il terrore di "ritrovarmi" velatamente citata in qualche pagina :D
    Anzi, quasi quasi ne prendo due copie: una per me e una per la mia prof di tesi (ama molto leggere e generalmente regala ai ragazzi che ha in tesi i libri a tema chimico...quindi perchè non ricambiarla?) :D

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    1. Ahi, mi hai già beccato... 😮
      Allora se lo prendi, segnati pag. 108... Anche perchè da lì parte il delirio vero e proprio, robe da non crederci... 😜

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    2. Troverò un "bicchiere viola" a pagina 108? :D

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    3. Non di colore viola perché le figure sono in b/n... Ma sì, lo troverai! 😜

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  3. ai tempi in cui lavoravo in una software house avevamo fatto uno "stupidario" con le richieste dei clienti...

    Con il romanzo appena ho tempo provo a leggerlo

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    1. Le richieste dei clienti sono un'altra fonte di materiale irresistibile! E te ne dico un'altra: i medici. Il paziente di un cardiologo che conosco aveva chiamato il pacemaker "il black & decker"...
      Per il mio romanzo: grazie, che poi google libri elargisce una generosa anteprima... 😃

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  4. In bocca al lupo, auguri, e torna presto!

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    1. Ti ringrazio, ho apprezzato molto che tu abbia lasciato un commento a questo post.

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  5. Complimenti per i due libri.
    Il romanzo ha una trama molto interessante e, per quanto mi riguarda, inquietante..i viaggi nel tempo mi fanno questa impressione soprattutto per quanto riguarda l'aspetto emotivo.
    Ora vado a leggermi lo stupidario chimico.

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    1. Grazie! 😃
      Non mi era mai capitato di sentire da qualcuno che trovasse i viaggi nel tempo siano inquietanti, ma li ho sempre sentiti definire affascinanti o divertenti. La tua è una riflessione interessante. Credo che nel viaggio nel tempo sia insito un elemento perturbante dovuto al fatto che sia in grado di ridefinire la realtà.
      Per Il Chemostupidario mi spiace non essere ancora riuscito a mettere l'anteprima, purtroppo Google Libri ci mette un po'... Così ho messo quel piccolo assaggio da "Chimica for Dummies", la rubrica da cui è nato il libro! 😜

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    2. QUando le storie sono di tipo avventuroso, sì, mi affascinano o divertono, quando invece c'è una componente personale che ha a che fare con le proprie scelte o con persone amate ecco che la cosa prende un'altra piega. Mi ricordo anche La macchina del tempo, dove il protagonista va in futuro remotissimo, mi ricordo che mi aveva dato un certo sgomento. Il pensiero di arrivare in un tempo così remoto dove in un lampo tutto quello che conosci e ami sparisce nel nulla.

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    3. Quel film l'avevo visto da ragazzino, e mi era rimasta impressa la scena della biblioteca, cioè quello scaffale dove erano sopravvissuti pochi libri ormai marcescenti.

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  6. Alla faccia!
    Sembrano mooooolto interessanti!

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  7. La rubrica l'ho seguita, ma davvero tanto interessante è Turn back time, così tanto che anche non leggendo libri da tanto, questo potrei leggerlo ;)

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  8. Complimenti per il traguardo raggiunto! :)

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  9. Bella la trama del romanzo, anche perché mi tocca da vicino. Una volta, nel 1993 per l'esattezza, ebbi la possibilità di scegliere tra due diverse relazioni sentimentali da iniziare. Alla fine scelsi, per comodità, quella che in realtà mi attraeva di gran lunga di meno. La comodità, per intenderci, consisteva nel fatto che l'altra ragazza abitava a 300 km di distanza. Non sai quante volte ho fantasticato sul poter tornare indietro nel tempo fino a quel bivio e fare l'altra scelta.

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    1. Allora vuol dire che ho scritto qualcosa di abbastanza plausibile (viaggio nel tempo a parte, s'intende!).
      Tra l'altro anche già nell'anteprima puoi trovare un paio di nomi che penso tu conosca bene: Castaneda e McKenna...

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  10. Sto leggendo l'anteprima e mi sta piacendo. Per ora ho letto i primi tre capitoli e ne approfitto per segnalarti i refusi che vi ho rintracciato:
    "Dalla finestra Richard riusciva a scorgeva il panorama all'esterno."
    "Così sono uscito per fare per una passeggiata".
    "Avrei fatto delle scelte diverse completamente diverse".
    "Se è non è possibile da un punto di vista fisico".
    Se vuoi, puoi naturalmente cancellare questo mio commento dopo averlo utilizzato per le correzioni.

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    1. Scherzi? Ti ringrazio tantissimo per avermeli segnalati!
      Guarda, ti posso assicurare di averlo riletto più e più volte, fino alla sfinimento, eppure qualche refuso è scappato lo stesso dal controllo, mannaggia!

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    2. Però adesso i refusi sono stati corretti nelle nuove stampe del libro. Grazie!

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  11. Complimenti, sei un vulcano di attività! La trama del tuo romanzo mi ha ricordato in qualche modo il film "Sliding Doors", che bello sarebbe comunque poter tornare indietro e fare in modo diverso alcune cose!
    A proposito di testi for Dummies, ho giusto preso un testo di "Economia for Dummies" giusto per gettare alcune fondamenta un po' più solide prima di affrontare un testo di Storia economica per un esame prossimo venturo. Buona pausa fino a marzo, comunque: io mi sono riaffacciata sul blog giusto oggi dopo il mio tour de force di esami e il mio periodo di inattività forzata. :)

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    1. Vero, sarebbe interessante poterlo fare... ma ciò che crediamo essere meglio, non è detto che alla fine lo sarebbe davvero. Forse lo è, forse no.
      I vari "for dummies" in realtà sono dei manuali molto semplici per spiegare le cose ai non addetti ai lavori; la mia versione era il racconto tragicomico delle stupidate dette a lezione dai miei studenti... Ecco perché Il Chemostupidario.
      Senza dimenticare i social, ovviamente...

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  12. Il romanzo Turn Back Time l'ho finito di leggere settimane fa (so bene che è passato un "secolo" da quando ti avevo detto che ti avrei fatto sapere le mie impressioni - mea culpa! -), purtroppo lo studio mi ha allontanata dal proposito di tornare a commentare qualche tuo post, spero di essere più presente e assidua in futuro!

    Venendo al tuo romanzo, cosa dirti... potrei dare un forte scossone al tuo ego (o perlomeno, è quello che mi auguro XD) dicendoti che è stato meraviglioso, che il tuo modo di scrivere mi ha incantata non poco (tutte le tue descrizioni ambientali, cosa su cui io sono negata, mi hanno proprio fatto vedere Chicago e dintorni, complimenti per la tua accuratezza!), che in ogni tuo capitolo mi è sembrato di scoprire un pezzo di te - d'altronde, quando si scrive, è inevitabile trasmettere un po' di noi stessi attraverso i personaggi - e una miriade di altre cose.

    Richard, il protagonista, l'ho adorato (è il tuo alter ego, vero? xD) in ogni sua sfumatura, in alcuni momenti mi sono rivista in lui. I suoi sentimenti contrastanti, il suo modo di percepire le emozioni proprio come se fossi stato tu stesso a viverle in prima persona, il suo "eterno" peregrinare alla ricerca di una certezza e una felicità che sperava di poter ottenere soltanto attraverso il suo viaggio nel tempo ma che, alla fine... Accidenti, lungi da me dal fare spoiler!

    Comunque, il finale è stato meraviglioso e io l'ho apprezzato tantissimo, perché adoro quel genere di finali (eh, che vogliamo farci, sono un'inguaribile romantica). Senza contare di aver imparato moltissime cose attraverso riferimenti accurati legati alla storia e alla psicologia che, a quanto ho avuto modo di notare, è un'altra tua grande passione. Insomma, a mio avviso devi essere molto fiero della tua "creatura" (ora il libro è passato in mano a mio madre!), nulla è lasciato al caso e devo dire di essermi pure chiesta se tu avessi vissuto in America (tanti erano i dettagli che hai posto, anche riguardo le varie strade...) e ho visto emergere la mia più grande debolezza: il non sapere descrivere minimamente i luoghi; dovrò continuare a fare pratica. Per il resto, ho adorato le citazioni a inizio capitoli e devo dire che il tuo romanzo contiene molti messaggi; messaggi che mi hanno fatto riflettere molto. Questa lettura, in sostanza, mi ha arricchita, perciò hai sicuramente raggiunto lo scopo che dovrebbe decantare la scrittura. Ti ringrazio per aver racchiuso il tutto tra le pagine di questo romanzo, che certamente non dimenticherò! :)
    Ne approfitto per augurarti una buona Pasqua, sperando di incappare presto in sviluppi futuri positivi.
    Un caro saluto,
    Eleonora

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    1. Ciao Eleonora!

      Intanto grazie di essere passata. Sono contento che il romanzo ti sia piaciuto. Come detto a un precedente commentatore, io non sento l'esigenza di avere un parere, perché ritengo che una volta pubblicato il libro divenga proprietà del lettore; ma se poi vuole lasciarmelo, è sempre una discussione che apprezzo. 😄

      Devo dirti che in realtà ho una certa insoddisfazione su questo libro. Ci ho messo 7 anni a scriverlo, e sono tanti. Non tanti in sè, ma perchè la mia capacità scrittoria è cresciuta e si è evoluta, per cui fino alle ultime stesure era discontinuo: ho sempre temuto fosse disomogeneo, però forse è qualcosa di cui solo io posso accorgermi.

      Per quanto riguarda i luoghi sono stato abbastanza maniacale. Non sono mai stato in America, per cui ho fatto come Salgari: immaginazione e consultazione. Ho esaminato mappe delle città, immagini di luoghi e fotografie. Addirittura ho cercato quali fossero le fasi della luna e il meteo, che sono quelli veri del 1962. C'è forse qualche licenza storica (la Tolman Hall non so se era già stata inaugurata nella primavera del '62 o qualche mese più tardi).

      Richard non è il mio alter-ego, nel senso che non sono io, però sì, ho messo una parte di me nel personaggio. Ma in effetti quando è a lezione, quello sì, sono io. 😄
      L'ho fatto anche in La Piccola Magia del Quotidiano.

      Concludo ringraziandoti di averlo letto e apprezzato! E ti auguro anche una buona Pasqua. A presto!

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  13. Mi dispiace che tu percepisca questa sorta di insoddisfazione, ma comprendo cosa intendi: negli anni ci si evolve, nella vita come nella scrittura, perciò posso ben dire anch'io, per certi versi, di essere migliorata nello scrivere anche se devo ancora fare molta (per non dire moltissima...) strada. Però devo ammettere che dal tuo romanzo ho estrapolato molti termini nuovi; sono davvero tante le cose che ancora non conosco e spero che il mio stile possa, di volta in volta, migliorare. Anche se non si è mai contenti di quello che si fa, alle volte sono i lettori quelli meno "critici" e ben più entusiastici nell'esprimere commenti positivi su quello che un autore scrive!

    Immaginavo ti fossi documentato molto sui luoghi e che il Richard insegnante fossi tu! ;)

    Grazie a te! A presto!

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    1. Credo che di ogni opera ci sarà sempre un qualcosa che non soddisfa il suo autore, e che avrebbe voluto fare diversamente. Avessi scritto il libro oggi sarebbe stato un po' diverso, io avverto una certa discontinuità nello stile, ma appunto forse è più una cosa mia.
      A parte questo, in realtà sono molto soddisfatto del libro: scrivere un romanzo è più difficile di una raccolta di racconti. C'era stato anche un momento in cui pensavo non ci sarei riuscito, quindi sono contento della resa finale. 😀

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    2. Hai ragione su tutto, non è facile sviluppare l'idea per un romanzo, tantomeno concluderlo... ma la costanza e l'entusiasmo, di certo, sono il motore delle idee e non sono vani; poi la soddisfazione personale che ne ricaviamo - grande o piccola che sia - fa sempre parte del pacchetto!

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