domenica 24 marzo 2019

Moncalieri dalla A alla Z (parte II)

Seconda parte di questo tour alfabetico alla scoperta di Moncalieri.

H come H (ospedale).
La fondazione dell'Ospedale Santa Croce risale al 1196, frutto di una donazione del Vescovo di Torino ai Cavalieri Templari. A seguito della caduta dell'Ordine nel XIV secolo se ne prese cura il comune di Moncalieri. L'ospedale venne trasferito nella sede odierna nel 1910, principalmente a causa della poca accessibilità per le ambulanze: il suo ingresso si trovava infatti in uno stretto vicoletto posto su di una salita.


I come Incursione. Il 25 luglio 1944, a seguito di un attentato, venne ucciso il commissario del fascio Eugenio De Filippi. Nonostante il gerarca e la vedova avessero pregato le autorità di non dar luogo ad altro spargimento di sangue, due giorni dopo un plotone di squadristi fucilò per rappresaglia tre partigiani che erano stati imprigionati: si tratta di Carlo Brero (28 anni), Dario Musso (23 anni) e Renzo "Falco" Cattaneo (16 anni). Quello stesso giorno, mentre era in corso la veglia funebre per De Filippi, un incursione aerea da parte degli Alleati scatenò un pesante bombardamento sulla città, colpendo la sede del partito e provocando 67 morti.

L come Lardo. I piatti tipici della città sono il lardo e la trippa in insaccato. La trippa al sugo viene preparata in un pentolone durante la manifestazione gastronomica de La tripa d'Muncalé; per le sue dimensioni il pentolone è nel Guinness dei Primati.


M come Musica. Sono molti anni che Moncalieri ospita un apprezzatissimo festival internazionale di musica jazz. Dal 2008 il momento clou si svolge l’ultimo sabato di ottobre: al pomeriggio gruppi jazz (e non solo) suonano live per le vie del centro storico, mentre alla sera si tiene un concerto nella piazza del municipio (nel 2013, 2014 e 2018 è stato invece all'interno del Castello Reale), a cui segue poi fino a tarda ora dell'altra musica suonata per le strade. A volte vengono anche distribuiti assaggi culinari forniti dai ristoranti della zona.


N come Navi. Uno dei monumenti storici più importanti della città è l’Arco di Borgo Navile, situato dove una volta si trovava la Porta Navina, uno degli ingressi della città ai tempi del borgo medioevale. Questo nome è dovuto al fatto che lì anticamente vi scorreva il Po e si trovava un porticciolo a cui attraccavano le navi. In seguito il fiume è stato deviato, ma il luogo ha conservato il nome. L'arco commemora il più importante evento storico avvenuto nella città, ovvero il Proclama di Moncalieri (1849). Questo è suddiviso in un primo proclama (3 luglio), in cui il re Vittorio Emanuele II, succeduto al padre Carlo Alberto dopo la sconfitta nella Prima Guerra d’Indipendenza, sciolse la Real Camera dei Deputati, e in un secondo (20 novembre), in cui venne ricostituito il governo, ripristinando l’incarico di primo ministro a Massimo d'Azeglio. E quest'ultimo non era partito convintissimo, tanto da aver commentato, con salacità tutta piemontese: “Ne ho voglia come di buttarmi dal terzo piano.”

O come Orologio. Una quindicina d’anni fa, a causa di un guasto, l’orologio del campanile della chiesa di Santa Maria della Scala si è fermato, per la precisione segnando le 10:04 (come l'orologio della torre del tribunale di Hill Valley nel film Ritorno al Futuro). Per via di una controversia tra parrocchia e Municipio, ci vollero quasi due anni perché venisse aggiustato. In base allo statuto cittadino vige la disposizione di suonare a lutto le campane della chiesa alla morte di chi è stato primo cittadino di Moncalieri. Sulla piazza campeggia una statua, chiamata "il Saturnio" nonostante raffiguri il dio Nettuno, che è il simbolo della città; in realtà è una copia, l'originale (1778) è custodita all'interno del palazzo comunale. 

P come Patrono. Il patrono di Moncalieri è il Beato Bernardo, margravio proveniente dalla città tedesca di Baden-Baden. Era stato inviato presso le corti europee come ambasciatore dall'imperatore Federico III, che stava cercando di formare una coalizione contro l'Impero Ottomano. Lungo il viaggio contrasse a Genova la peste; giunto a Moncalieri, nonostante le cure dei padri francescani, il 15 luglio del 1458 morì a soli 30 anni. Durante le esequie, a cui parteciparono le nobili famiglie della zona, avvenne un miracolo: un uomo guarì dalla zoppia che lo affliggeva, e da quel momento ebbe inizio il culto. Bernardo divenne il patrono di Moncalieri e nel 1769 fu canonizzato come beato. Il sabato sera più vicino al 15 luglio viene svolta una processione in costume a rappresentare gli eventi di quei giorni, nel corso della quale viene sottolineato che Bernardo fosse un uomo di pace (nonostante stesse reclutando alleati per una crociata...). Le sue reliquie, che riposano in una teca conservata nella chiesa di Santa Maria della Scala, vengono portate in processione fino alla chiesa a lui dedicata. Il luogo dove Bernardo morì, che all'epoca faceva parte degli edifici dei francescani, oggi non esiste più; in quel punto negli anni Sessanta c'era lo studio un pittore, più di recente il locale è diventato prima una gelateria, oggi ospita una trattoria. 

14 commenti:

  1. Apprezzo molto la tua passione e l'amore per la tua città, così come apprezzo parecchio la tua competenza in merito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere sentirlo! Io ci provo a scrivere post che siano ben realizzati. 😃

      Elimina
  2. Infatti! Mostrare una conoscenza così profonda della propria città denota grande amore e senso di appartenenza per la stessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E anche grazie al fatto che ci siano così tante storie interessanti da raccontare sulla città.

      Elimina
  3. Sempre detto che i De Filippi non portano niente di buono, in tv come altrove XD
    Il lardo è anche affettabile?
    Singolare la questione dell'orologio. Quei numeri potevano diventare simbolici^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che è affettabile, è proprio un salume da servire a sottili strisce!

      Elimina
    2. Ecco, non avevo capito fosse il lardo di quel tipo: lo adoro^^

      Moz-

      Elimina
    3. Una sera al jazz festival di alcuni anni fa lo servivano su fette di pane con gocce di cioccolato... non sai che bontà... 😛

      Elimina
  4. Potresti fare anche il tour operator. Ahaahah

    RispondiElimina
  5. Peccato per la E della prima parte mmi rivitalizzo però al pensiero della Le della M. Voglio farti i complimenti per come hai saputo raccontare Moncalieri che io conosco con profonda preparazione e dialettica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedo che in tanti conoscono la mia città, che sembra un paesino ignoto, e invece...

      Elimina
  6. Grazie, queste sono cose davvero utili!

    RispondiElimina