Dopo tantissimo tempo torna con un nuovo episodio Chimica for Dummies, la rubrica più demenziale di questo blog, che raccoglie le cretinate che hanno detto a lezione i miei studenti, e che poi è persino diventata un libro, Il Chemostupidario.
Dopo la sua pubblicazione ho avuto modo di raccogliere ulteriore materiale, che vi propongo in questo post.
Io: “Buongiorno. È qui il corso di HACCP?”
Impiegata della APL: “Sì, accomodati pure, c'è posto là in fondo.”
Io: “Beh, ecco... in effetti io sarei il docente...”
(i corsisti scoppiano tutti quanti a ridere...)
Impiegata della APL: “Oh, mi scusi! È che lei è così... giovane!”
Durante la presentazione (a cui sono sono stato invitato con l'inganno) di un abbattitore termico da parte di una venditrice.
Io (sottovoce, trattenendo le imprecazioni): “Eh no, però! Ma dai, non si può mica!”
Collega: “Che c'è?”
Io: “Allora, prima ha confuso un virus con un batterio – e passi... - ma ora ha detto pure il BATTERIO anisakis... L'anisakis è un verme, porca miseria, un verme!”
Un esercizio che propongo a lezione è di associare a ogni cartello di segnaletica relativo alla sicurezza sul lavoro il suo corretto significato. Trattandosi appunto di sicurezza sul lavoro, è sottinteso che questi cartelli si trovino all'interno di un posto di lavoro. Alcune risposte degli studenti sono state geniali.
Io: “Cosa significa commensali?”
Studentessa: “Un qualcosa che ti mangi...”
Io: “Commensali sono due che mangiano alla stessa tavola... Se tu e un tuo amico mangiate assieme, siete commensali... Non è che ti mangi il tuo amico, no? A meno che sia una tavolata di cannibali...”
Potete trovare Il Chemostupidario. Ovvero le cose più cretine dette dai miei studenti (e non solo da loro) cliccando qui.
Dopo la sua pubblicazione ho avuto modo di raccogliere ulteriore materiale, che vi propongo in questo post.
Io: “Buongiorno. È qui il corso di HACCP?”
Impiegata della APL: “Sì, accomodati pure, c'è posto là in fondo.”
Io: “Beh, ecco... in effetti io sarei il docente...”
(i corsisti scoppiano tutti quanti a ridere...)
Impiegata della APL: “Oh, mi scusi! È che lei è così... giovane!”
Durante la presentazione (a cui sono sono stato invitato con l'inganno) di un abbattitore termico da parte di una venditrice.
Io (sottovoce, trattenendo le imprecazioni): “Eh no, però! Ma dai, non si può mica!”
Collega: “Che c'è?”
Io: “Allora, prima ha confuso un virus con un batterio – e passi... - ma ora ha detto pure il BATTERIO anisakis... L'anisakis è un verme, porca miseria, un verme!”
Un esercizio che propongo a lezione è di associare a ogni cartello di segnaletica relativo alla sicurezza sul lavoro il suo corretto significato. Trattandosi appunto di sicurezza sul lavoro, è sottinteso che questi cartelli si trovino all'interno di un posto di lavoro. Alcune risposte degli studenti sono state geniali.
CARTELLO
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SIGNIFICATO
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DUMMIES
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Divieto di spegnere il fuoco con acqua |
Vietato spegnere il fuoco
CON SOSTANZE INFIAMMABILI
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Attenzione:
basse temperature
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Pericolo di neve
(nota: all'interno di
un'azienda)
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Cassetta per il pronto soccorso |
Ospedale
(nota: all'interno di
un'azienda)
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Scala antincendio |
Attenzione binari
(nota: all'interno di
un'azienda)
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Io: “Cosa significa commensali?”
Studentessa: “Un qualcosa che ti mangi...”
Io: “Commensali sono due che mangiano alla stessa tavola... Se tu e un tuo amico mangiate assieme, siete commensali... Non è che ti mangi il tuo amico, no? A meno che sia una tavolata di cannibali...”
Potete trovare Il Chemostupidario. Ovvero le cose più cretine dette dai miei studenti (e non solo da loro) cliccando qui.
Beh, commensali è italiano for dummies, qua si travalica la chimica!
RispondiEliminaA me quel che racconti tu sul corso HACCP è successo a settembre: dovevo tenere una lezione in una quinta liceo, prima di entrare in classe la professoressa che affiancavo mi fa: basta stare nel corridoio, vatti a sedere, di che classe sei? XD
Moz-
In fondo è positivo, se ci vedono così giovani... 😉
EliminaMa come hai fatto a cadere nella trappola della presentazione dell'abbattitore termico? XD Colpa del caldo o del BATTERIO ANISAKIS? xD
RispondiEliminaCaldo non direi, visto che era gennaio.
EliminaL'invito veniva da un posto in cui lavoro. Era sufficientemente vago da poter essere scambiato per una presentazione dei corsi, ma il mio senso di ragno pizzicava.
Inoltre era indicato che al termine ci sarebbe stato un rinfresco. Che in effetti c'è stato, ma non ne valeva la pena, era proprio tanto per.
Io non posso criticare perché se parlassi di chimica direi bestialità ben peggiori di quelle dei tuoi studenti :-D
RispondiEliminaAnche se, in effetti, in questo episodio di chimica ce n'era davvero poca...
EliminaDi queste ne avrei una collezione, specialmente in ambito erpetologico-veterinario. C'è chi ti chiede se gli animali conservati sotto alcol siano ancora vivi, chi vanta profonde conoscenze zoologice e ti corregge "ma quello è un boa, perchè è piccolo, poi da adulto diventa un pitone! Eh lo so perchè mi informo!"... ogni volta che sento delle bestialità simili mi viene una sincope, altro che prenderla con ironia!
RispondiEliminaOgni tanto però anche i prof sbagliano, la mia docente di microbiologia, infatti, alla prima lezione, ci consegnò un foglio con la segnaletica di sicurezza del laboratorio perchè lo studiassimo: peccato che fosse ironico e con battuttine piccanti invece della reale spiegazione, ma lei non se n'era accorta xD
Anche i medici ne sentono di tutti i colori. Un cardiologo che conosco mi aveva detto che un paziente gli aveva chiesto del BLACK & DECKER (ovvero il pacemaker). 😮
EliminaL'ultima è assurda, ma quella della neve probabilmente l'avrei sbagliata anch'io.
RispondiEliminaAlmeno il tuo post è servito a correggere la mia ignoranza. :-P
La sbagliano in parecchi, quella. Eppure dovrebbero pensarci che quel cartello l'hanno di certo visto su di una cella frigorifera.
EliminaInteressante. Anche se non tengo una rubrica, anche al mio repertorio si aggiungono sempre nuovi aneddoti col tempo, soprattutto grazie alla rete delle parentele, proficua in tal senso. Di recente, sono entrato in un bar con una mia zia che ha ordinato un caffè al jeans, intendendo dire un caffè al ginseng.
RispondiEliminaMentre un mio cugino un anno fa si è iscritto a un corso di perfezionamento dell'inglese parlato in una scuola privata, ma appena lo hanno sentito parlare è stato subito subito arruolato come insegnante e adesso ha felicemente concluso il suo primo anno di insegnamento. Chiamala, se vuoi, botta di c...
A quella del ginseng sono morto... 😁
EliminaCercavo un post divertente prima di andare a dormire e a quanto pare l'ho trovato!
RispondiEliminaAdesso, ogni qualvolta mi capiterà di vedere "la segnaletica" afferente al mondo del laboratorio non potrò fare a meno di ripensare a questo post (che mi ha dato molto da pensare, comunque).
In effetti, a volte è in generale si è talmente disinformati sulla simbologia riguardante rischi e/o avvertenze di qualsiasi tipo che non sarebbe nemmeno poi troppo sorprendente "lasciarci le penne..." Insomma, in buona sostanza anche dietro situazioni apparentemente divertenti (ammetto che ho riso di gusto dall'inizio alla fine del post e mi ci voleva proprio 😀) si possono nascondere fraintendimenti che non possono sempre risultare positivi...
Non è solo questione di disinformazione. Le cause possono essere tante: disattenzione, sopravalutazione di sè (la chiamano anche "sindrome di Superman"), assenza o errata cognizione del problema.
EliminaL'umorismo è anche una modalità per passare concetti importanti, tanto che quella tabella la racconto a lezione, per far ridere, ma anche riflettere.
Interessante la "sindrome di Superman" (non sapevo si chiamasse così) :)
EliminaIn effetti, l'umorismo intelligente - abilità che a mio avviso hanno ben poche persone - molto spesso aiuta a far passare un dato concetto in un modo anche più incisivo rispetto alla serietà con la quale magari viene raccontato, forse proprio perché ci si ride sopra senza però dimenticarne l'aspetto più importante.
Questo è uno dei motivi per cui molti divulgatori non riescono a passare i loro messaggi, per quanto interessanti e corretti: perché non sono bravi comunicatori, risultando noiosi o, peggio, antipatici.
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