giovedì 14 novembre 2019

Le Leggi Fondamentali della Stupidità Umana

“Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana.” (Albert Einstein) 

E se sulla prima ci possono essere pareri discordi, sulla seconda temo ci siano pochi dubbi. 
A questo proposito Allegro ma non troppo è un libro di Carlo M. Cipolla, che racchiude due saggi satirici. Il secondo è quello più famoso: Le leggi fondamentali della stupidità umana, che si propone di elaborare scherzosamente una teoria generale della stupidità. Questa vede gli stupidi come un gruppo, praticamente un'associazione, di gran lunga più potente di tutte le maggiori organizzazioni, quali mafie o lobby industriali, non organizzato e senza ordinamento, vertici o statuto, ma che riesce lo stesso a operare con incredibile coordinazione ed efficacia. Il saggio enuncia poi cinque leggi fondamentali della stupidità umana. 

Prima Legge Fondamentale: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. 
Seconda Legge Fondamentale: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa. 
Terza (e aurea) Legge Fondamentale: una persona stupida è una persona che causa un danno a un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. 
Quarta Legge Fondamentale: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; in particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. 
Quinta Legge Fondamentale: la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. 

Cipolla ha quindi realizzato un grafico sulla distribuzione comportamentale delle persone, dividendole in quattro categorie sulla base dei vantaggi/svantaggi che recano a sè e agli altri col loro modo di agire.


Intelligente: fa il proprio vantaggio e quello degli altri.
Sprovveduto: danneggia se stesso avvantaggiando gli altri.
Bandito: danneggia gli altri per trarne vantaggio.
Stupido: danneggia gli altri senza avvantaggiare se stesso o danneggiandosi.

Cipolla, da docente di storia economica, vedeva la cosa in termini puramente di costi/benefici. Io invece ho una visione un po' diversa, perciò proverei a operare un'analoga tetrapartizione, ma sulla base di conoscenze e competenze.

Intelligente: sa e sa fare.
Sapiente: sa, ma non sa fare.
Competente: non sa, ma sa fare.
Stupido: non sa e non sa fare.

Ne risulta perciò che intelligente è chi combina l'essere sapiente con l'essere competente: insomma, chi sa le cose e le sa anche fare dal punto di vista pratico. Dato invece per assodato che lo stupido è chi difetta di conoscenze e capacità, proviamo ora a dettagliare meglio questa figura, con una seconda tetrapartizione più specifica che vada a definire le diverse categorie di stupidità. 

Stupido: non sa e non sa fare.
Ignorante: crede di sapere, ma non sa fare.
Incompetente: non sa, ma crede di saper fare.
Arrogante: crede di sapere e di saper fare.

Ne risulta quindi che la categoria di stupidità definita come arrogante è quella di chi combina l'essere ignorante con l'essere incompetente, ovvero di chi non riconosce di non sapere e di non saper fare, ma è comunque convinto del contrario. E infine a seguire, un'aggiunta alle leggi fondamentali della stupidità umana. 

Sesta Legge Fondamentale: lo stupido non sa di esserlo, dato che ci vuole intelligenza per riconoscere la stupidità; a seconda delle tipologie di stupidità a cui appartiene vedrà quindi se stesso o come un genio incompreso o un eclettico sfortunato, oppure entrambe le cose.
Settima Legge Fondamentale: l'azione di uno stupido, e i conseguenti danni che essa provoca, è per la maggior parte delle volte imprevedibile.
Ottava (e suprema) Legge Fondamentale: mai sottovalutare il potenziale creativo di uno stupido, perché egli troverà sempre nuovi e originali modi per causare danni.
Nona Legge Fondamentale: l'individuo arrogante, pur non sapendo e non sapendo fare, ritiene lo stesso di essere più sapiente e/o competente di chi lo è per davvero, al punto di volergli persino insegnare il mestiere (legge altrimenti nota come "effetto Dunning-Kruger").
Decima Legge Fondamentale: oltre a causare danni, una persona arrogante è anche estremamente irritante.

21 commenti:

  1. Mio padre dice sempre che "il 70% delle persone non servono a nulla, solamente a creare danno e dunque fastidio agli altri", e purtroppo molto spesso ho dovuto convenire con lui. Ad ogni modo, non sapevo fosse stata fatta un'opera del genere e la tetraripartizione dell'autore è sicuramente interessante. Quanto a quella che hai fatto tu: se ho capito bene, i sapienti possono considerarsi più teorici ma non molto pratici? Mentre i competenti sono meno "attaccati" alle nozioni teoriche e si mostrano più in gamba nella pratica?
    Comunque, credo che le persone che afferiscono alla categoria degli ignoranti siano i peggiori perché oltre a non riconoscere magari i talenti altrui e a non voler dunque sentire ragioni, riescono benissimo a farsi odiare dagli altri (come peraltro dicono le ultime due leggi).

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    1. Io sono persino peggio di tuo padre, perché aggiungerei che quel 70% ha anche un profilo facebook, e metterei in relazione le due cose. 😀
      Esattamente, per me il punto forte del sapiente è la teoria, mentre del competente è la pratica. L'intelligente combina le due cose.
      Per quanto riguarda l'ultimo paragrafo del tuo commento, questo mio vecchio post:
      https://arcaniearcani.blogspot.com/2017/04/quando-un-comico-e-piu-autorerevole-di.html
      Esempio dell'arroganza di chi pensa di conoscere la chimica meglio di un chimico.

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    2. In fatto di social network la penso esattamente come te: due settimane di permanenza su Facebook mi sono bastate per capire quanto io stia benissimo vivendo senza (ed è così anche per gli altri social), sebbene qualcuno pensi che io sia un'aliena per questo!
      Per quanto riguarda il link del post che mi hai riferito a titolo di esempio, lo leggerò senz'altro perché mi hai incuriosito!😀

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    3. Facendo un discorso serio, credo ci sia un grosso problema se non un vero e proprio pericolo con FB e coi social in generale. E' vero che uno strumento quali sono non sono pericolosi in quanto tale, perché dipende da chi tali strumenti li utilizza, ma daresti mai una pistola in mano a un bambino? Oppure a qualcuno di cui non ti fidi? O a qualcuno che sai ne potrebbe fare un pessimo utilizzo?

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    4. Hai ragione, in effetti c'è persino chi utilizza questi social per fare "propaganda" al fine di mettere in atto degli attentati e altri disdicevoli progetti (cosa che purtroppo si verifica fin troppo spesso senza che ci si possa accorgere della cosa, se non quando è troppo tardi).

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    5. Il discorso è che quella persona lo farebbe comunque. Solo che gli vengono forniti gli strumenti. E peggio ancora le modalità e le condizioni giuste, cioè un contesto in cui radicalizzare le opinioni.
      Al di là del demonizzarli, bisognerebbe fare un serio discorso relativo all'utilizzo. E sarei anche favorevole nel creare un'identità digitale nell'accesso ai social che corrisponde a una reale, pena l'esclusione: in caso di responsabilità civili e penali, sai chi è. E di conseguenza il timore della pena e dello stigma sociale frenano determinati comportamenti e tolgono strumenti e chi fa illecito.

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    6. È vero, sensibilizzare su questi temi sarebbe una minima parte di quello che si potrebbe fare per contrastare di questi reati...

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  2. Sono sempre stato scettico verso un certo tipo di manuali che vanno letti e valutati, dal mio punto di vista, a secondo del contesto. La complessità del comportamenti umano non si ferma a semplici associazioni. Ci sono persone "stupide" ma ricche di empatia e questo aspetto le porta a essere più apprezzate e considerate di un "genio" che non riesce a comunicare. Ho conosciuto persone molto intelligenti ma anche estremamente ignoranti che diventano arroganti quanto sono prese sul vivo.

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    1. Il saggio "si propone di elaborare SCHERZOSAMENTE una teoria generale della stupidità", e in tal modo va letto.

      "Persona molto intelligente, estremamente ignorante, che diventa arrogante."
      Per me arrogante è, come da etimologia, chi arroga, cioè "attribuisce indebitamente a sè", in questo conoscenze e competenze che non possiede. In questa accezione una persona intelligente, più che essere arrogante, può peccare di superbia.
      Ma anche qui, come per Cipolla, il tutto va letto in maniera satirica.

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    2. Certo, certo va letto in tono scherzoso, naturalmente. Mi sono limitato a fare alcuni esempi che mostrano che anche la "stupidità" non è così semplice da identificare con i ruoli che la società ci assegna.

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  3. L'ho letto, chiaramente va preso in senso umoristico e non letterale.
    Anche se, in effetti, tipologie come quelle che tu stesso postuli in aggiunta al saggio ce ne sono eccome. Purtroppo molte di esse occupano cariche politiche e amministrano enti pubblici e città... :-(

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    1. Esatto, umoristico, però c'è del vero, specie appunto nella Quinta Legge Fondamentale, purtroppo.

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  4. Argomento interessante. A questo punto mi chiedo se non sia "stupido" dedicare così tanto tempo ed energie alla stupidità... ;-)

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    1. La teoria dell'errore dice che ne esistono due tipi: l'errore sistematico, dovuto a una causa definita, e quello casuale, dovuto alle fluttuazioni del caso. Il primo può e deve essere eliminato, mentre il secondo è ineliminabile, anche se può essere stimato attraverso la statistica.
      Diciamo che lo stupido è come l'errore casuale...

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  5. Ahaha una delle categorie è il classico CIUCCIO E PRESUNTUOSO, come si suol dire.
    Comunque, ci sono anche gli stupidi che non arrecano danno, nel senso che sono talmente stupidi che il loro danno si ritorce contro loro stessi, prima o poi, perché non sanno calcolare la propria stupidità :D

    Moz-

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    1. Sì, infatti, Cipolla dice che lo stupido è quello che non reca vantaggio nè a sè nè agli altri, ma invece danneggia gli altri oppure addirittura danneggia se stesso!
      E poi ci sono gli stupidi che pensano di essere dei fenomeni!

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  6. Stupido è chi lo stupido fa.
    Son partito dalla massima di Forrest Gump e mi ritrovo sul concetto di Gianni Bonina che considera la stupidità come uno stato temporaneo è voluto di una persona.
    Una recitazione.
    Una persona intelligente può dire e scrivere delle stupidaggini l’importante è che poi torni a comportarsi intelligentemente.
    Se persevera a comportarsi in maniera stupida oltre che diabolico diventa pazzo.
    Se consapevolmente usa la sua stupidità per arrecare danno agli altri forse non è così stupido.
    No per me la stupidità è qualcosa di intenzionalmente recitato , voluto.
    La persona stupida non sa creare metafore secondo Bonina al contrario di quella intelligente che se recita il ruolo dello stupido le sa creare.
    Infatti Forrest non dice che Intelligente è chi intelligente lo fa ...perché la persona intelligente è spontanea non costruita.
    E Gump è pure autistico .

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    1. Cipolla dice che chi danneggia gli altri per avvantaggiare se stesso è un bandito, che poi divide ancora tra banditi intelligenti e banditi stupidi. E' a quest'ultima sottocategoria che in effetti tu ti stai riferendo.
      Il non creare metafore, secondo me, più che ascrivibile alla stupidità lo è alla follia, o meglio a certi tipi di neurodisturbi. Però qua si esce dallo scherzoso per passare a un discorso più serio.

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  7. Avevo letto di questo libro in un post di Marina Guarnieri, la stupidità umana è sempre più diffusa e crea danni, soprattutto perché molti stupidi sono arroganti e si credono dei geni. Inoltre, come dice Ariano, spesso occupano dei posti di potere purtroppo...

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    1. E' per questo che Cipolla li individua come pericolosi. E possono esserlo davvero, perché i casini che combinano poi li devono risolvere gli altri, mica loro.

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