sabato 11 marzo 2023

Chimica in Books #4: Il Professore di Chimica

Il Professore di Chimica è un racconto di Henry Slesar, trasposto poi in un episodio della serie televisiva Alfred Hitchcock Presenta. Durante un esame un professore universitario becca uno dei suoi studenti a copiare, e intende informare del fatto il padre del ragazzo. Così lo studente, preoccupato di perdere il sostegno economico paterno, la sera si reca a casa del professore per cercare di fargli cambiare idea, e di nascosto lo vede gettare nell’immondizia un cappello da signora nuovo. E trova che ciò sia molto sospetto.

Il ragazzo si convince che il professore abbia ucciso sua moglie Margareth, con la quale era risaputo che litigasse di frequente, e ne abbia fatto sparire il corpo usando le sue conoscenze di chimica e biologia. Informa perciò la polizia dei suoi sospetti e si scopre che in effetti la donna sembra scomparsa. Così un agente si mette a indagare e va dall'uomo a fargli qualche domanda. Il professore gli rivela che sua moglie lo ha lasciato, e che il motivo per cui si è liberato del cappello era perché gli metteva malinconia: in realtà, nonostante i loro litigi, si rammaricava che se ne fosse andata. Il professore si rende ben conto che il poliziotto sospetta invece che lui l’abbia uccisa, così comincia a spiegargli divertito che far sparire un cadavere non è poi così semplice come si crede comunemente, anche per chi abbia un certo tipo di conoscenze. 


Il professore avrebbe potuto seppellire il cadavere in giardino? I vicini avrebbero potuto vederlo. Allora avrebbe potuto seppellirlo da un’altra parte? Però avrebbe dovuto caricarlo in macchina, con tutte le problematiche di trasporto che questo comporta, compreso il fatto che la moglie era corpulenta e lui non avrebbe avuto di certo la forza per poterlo fare. 
Allora il professore avrebbe potuto bruciare il corpo? Per poterlo fare servirebbe una caldaia sufficientemente grande, che lui non possiede. 
E usando invece della calce viva per distruggerne i resti? L'ossido di calcio, che si ottiene per decomposizione termica del carbonato di calcio, è un materiale che viene mescolato alla sabbia allo scopo di ottenere la malta, che serve a produrre l’intonaco, un materiale protettivo delle murature. La calce viva è una sostanza estremamente caustica, ma in realtà attacca solo la materia organica, e in superficie: non aiuta a distruggere un cadavere, anzi, lo conserva persino meglio; infatti resterebbe comunque lo scheletro.
Allora avrebbe potuto usare un acido molto corrosivo, come l’acido solforico? Questo metodo permetterebbe effettivamente di distruggere un cadavere, ma al contempo distruggerebbe anche il contenitore (per esempio la vasca da bagno) in cui questo verrebbe posto per l’operazione. E non bisogna dimenticarsi poi dei vapori che si sprigionerebbero, e che sarebbero subito notati dai vicini.
Insomma, il professore fa notare che anche con tutte le sue conoscenze può solo distruggere una parte del cadavere, ma non tutto quanto, e senza lasciare delle tracce evidenti. Il poliziotto si convince allora della sua innocenza, e se ne va, strigliando il ragazzo per avergli fatto perdere tempo. Nel finale il professore, rimasto solo, poggia soddisfatto il cappello della moglie sul cranio dello scheletro nel suo studio, dicendo: «Buona notte, Margareth.»

12 commenti:

  1. Insomma, un racconto davvero agghiacciante (quanto sorprendente)...!
    Quasi peggio di Chimica-Fisica IV, sigh! 🙈

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    1. Già, e non è nemmeno il primo professore di chimica terribile che appare in questo blog in un racconto di Hitchcock!

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    2. Quando si dice "bistrattare la nostra professione/formazione" ... 🙈XD

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    3. Beh, diciamo che nel precedente caso non si può che fare il tifo per il professore di chimica:
      https://arcaniearcani.blogspot.com/2016/01/hitchcock-presenta-consanguineo-di.html

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  2. Tipica ironia macabra di Hitchcock.

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    1. Beh, ce ne sono stati anche di peggio (e più sottili ancora): erano quelli firmati Roald Dahl.

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  3. Mi vien da ridere anche se c'è poco da ridere, ma l'ironia è questo e ci vuole.

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    1. L'umorismo nero è proprio questo: ridere di ciò per cui non si dovrebbe ridere.

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  4. Adoravo i film e i telefilm di Hitchcock (é passato del tempo, ma ricordo questo episodio), in effetti l’ironia macabra di Hitchcock era il suo carattere distintivo che lo faceva amare.

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    1. Anch'io ho una passione per i telefilm antologici, in particolare se hanno un presentatore, specie se fa dell'ironia sull'episodio.

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  5. Inquietante e molto hitchcockiano.

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    1. "Hitchcockiano" è un aggettivo deonomastico con un significato molto preciso, un po' come "kafkiano". Identifica proprio questo tipo di storie!

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