Vi è mai capitato di avvertire l’inquietante sensazione di non essere soli in casa, nonostante sappiate benissimo che oltre a voi non c’è nessun altro? Un brivido che corre lungo la schiena, un’impressione appena afferrata con la coda dell’occhio, rumori repentini che non si sa bene come interpretare... E non appena si volge la testa, si fa attenzione e se ne cerca la fonte... niente. Tremiti, un aumento della sudorazione, il respiro che si fa teso... No, non era niente, ci diciamo per rassicurarci. Però continua a permanere in noi la sensazione che qualcosa, una presenza, ci sia per davvero, nonostante quello che ci dice la nostra parte razionale. E forse allora bisognerebbe dare
ascolto a quell’altra nostra parte, quella più irrazionale, ma al contempo più intuitiva, oltre che più antica, quella che si rivela essere molto più sensibile a quei fenomeni che vanno al di là della consueta percezione...
È il 2008 e siamo Kasuya, in Giappone, cittadina della prefettura di Fukuoka, dove il protagonista di questa storia vive da solo nella sua abitazione. Da qualche tempo l’uomo ha la sgradevole sensazione che in casa sua stia succedendo qualcosa di strano. Capita spesso che dopo aver acquistato alcune cose per la spesa, queste spariscano. Per esempio il cibo nel suo frigorifero sembra essere di meno di quanto ricordava. All'inizio pensa forse di essersi sbagliato, di ricordare male, ma quando comincia ad annotarsi le quantità, si rende conto che aveva proprio ragione: il cibo sparisce per davvero. Si può ben immaginare il senso di apprensione che poco alla volta inizia a provare l'uomo: pensate se scopriste che nella vostra casa, dove vi sentite al sicuro, gli oggetti spariscano nel nulla. In una situazione del genere, quale può essere il primo pensiero? Che qualcuno sia entrato in casa. Eppure non poteva trattarsi di un ladro, perché la cosa andava avanti ormai da parecchio tempo, e poi si trattava sempre e solo di cibo. Non è tanto questione dell'ammanco in sé, quanto del fatto che la propria casa sia stata violata, che non rappresenti più un luogo sicuro.
A questo punto l’uomo comincia ad avere paura sul serio: se è vero che siamo nel Terzo Millennio, il timore degli yūrei, i fantasmi della tradizione giapponese, è comunque difficile da sradicare. Perciò l’uomo decide di installare un antifurto con telecamera, di quel tipo che quando viene rilevata un’intrusione, invia subito una foto sul cellulare. Solo allora potrà finalmente sapere se non sta impazzendo o se davvero quella presenza che avverte è reale. Se lì c’è nella sua casa è entrato qualcuno. O forse qualcosa.
Una volta uscito di casa, l’apparecchio si attiva e gli manda una foto. Dopo averla osservata incredulo, l’uomo ha infine conferma del fatto che i suoi timori erano assolutamente giustificati. Ma non avrebbe mai immaginato di cosa si sarebbe trattato. L'uomo decide di rivolgersi immediatamente alla polizia. Gli agenti mandati sul posto trovano che la porta della casa non è stata forzata e che tutte le finestre sono chiuse. Entrano e iniziano a perlustrare l’intera abitazione palmo a palmo, finché trovano una stanzetta usata unicamente come sgabuzzino.
Gli agenti aprono l’oshiire, l’armadio a muro, e nella sua parte alta vi trovano distesa su di un materasso, raggomitolata nervosamente sul fianco, una donna. Si tratta di Tatsuko Horikawa, una senzatetto che viveva in casa dell’uomo, ben nascosta dentro l’armadio, da oltre un anno, dopo esservi riuscita a entrare un giorno che per caso aveva trovato la porta aperta. Quando lui era fuori di casa, usciva dal suo nascondiglio per usare la cucina e il bagno. Ed era ovviamente lei a prendere il cibo dal frigorifero. Alle volte lo faceva di notte, mentre l’uomo dormiva nella propria stanza, illuso dell’inviolabilità della propria dimora.
La donna è stata arrestata per violazione di domicilio, mentre il protagonista di questa perturbante storia ha preferito poi cambiare casa, non riuscendo più ad abitarvi con la stessa serenità di un tempo.
Voglio anche vedere, avere la propria intimità violata è qualcosa di traumatico, normale che la casa in cui ciò è avvenuto per mesi diventi un luogo sgradito.
RispondiEliminaPerò questa ta tizia era strana, eh! Voglio dire: passava tutto il tempo chiusa in quella casa, senza mai uscire, e poi ore e ore nascosta in un armadio. Per me è molto peggio che stare in galera.
Eh sì, non usciva mai di casa, altrimenti avrebbe perso il "rifugio". Se ne stava chiusa per ore in quell'armadio, ne veniva fuori solo quando il proprietario usciva di casa o la notte dormiva.
EliminaEheh conosco la storia e tu pensa... sarà uno dei prossimi post Mocturnal! Io vidi proprio il video, non ci credevo... Parasite, la realtà.
RispondiEliminaMoz-
Non sapevo che fosse stato diffuso il video. Ho visto delle immagini, ma avevo qualche dubbio sul fatto che fossero autentiche, visto che molti clickbaiter (specie su Youtube) usano anteprime farlocche per i video, perciò ho supposto potesse trattarsi di una situazione simile.
EliminaOddio, a me era sembra reale... :O
EliminaMoz-
Ho sospettato subito che fosse una persona in carne ed ossa perché non credo che i fantasmi mangino 😅. Ad ogni modo sarà stata un’esperienza traumatica per quell’uomo, una cosa assurda e inquietante.
RispondiEliminaTi dirò... Per esempio gli antichi egizi non la pensavano così. Il ka, che nel loro credo è una delle parti in cui è divisa l'anima, e che potrebbe essere vista come una sorta di fantasma, di notte rientrava nella tomba per visitare il proprio corpo. In quell'occasione consumava il cibo che vi era stato lasciato.
EliminaMa dai, è davvero successa questa vicenda? Certo,di cose strane ne accadono nel mondo! Ma pensa, la senzatetto nell’armadio. E se sto tizio era sposato, immagina cosa avrebbe potuto pensare la moglie, 😀
RispondiEliminaMarina
Immagino avrebbe pensato anche lei che ci fosse uno yurei, che in Giappone il più delle volte sono vendicativi. E spesso infestano proprio i bagni (per ragioni dovute a credenze culturali giapponesi).
EliminaMi hai ricordato certe sensazioni che ho provato con i miei cani. A volte, quando mi chino sulla cuccia di Maya, lei alza la testa e guarda un punto una spanna alla mia sinistra, per dire; oppure capitava che Frida fissasse a lungo la parte buia della casa, mentre io guardavo la tivù. Tutto spiegabile, sicuramente, ma sul momento l'inquietudine c'è.
RispondiEliminaSapevo che questa cosa a volte la fanno i gatti, non sapevo che capitasse anche ai cani.
EliminaComunque, se vuoi saperlo, a volte capita anche a me. Sono seduto sul divano, e con la visione periferica mi capita di scorgere qualcosa, un'ombra, appena al di fuori del campo visivo. Poi voltando la testa, ovviamente vedo che non c'era nulla, perché si tratta solo di un fenomeno ottico.
Però ha un sentore di perturbante. Su questa cosa si potrebbero scrivere tanti di quei racconti del terrore...
Per un momento ho pensato a un fantasma, ma in effetti i fantasmi non mangiano, questa storia è abbastanza inquietante perché l’uomo si sentiva al sicuro nella sua casa e invece non era solo, da un anno, pensa se fosse stato un assassino o qualcuno che voleva fargli del male. La donna senzatetto mi ha fatto un po’ pena, in fondo cercava un rifugio dove stare e del cibo, tanto da vivere chiusa in un armadio.
RispondiEliminaRiguardo i fantasmi bisognerebbe anche andare oltre il folklore europeo. In Cina i "fantasmi affamati" sono spiriti di persone che a causa dei loro peccati sono condannati a mangiare cibo che però si trasforma in braci ardenti. In Giappone i gaki sono fantasmi condannati a mangiare cose disgustose e umilianti.
EliminaLa storia di questo post è molto perturbante perché tocca uno degli aspetti principali legati alla sopravvivenza, ovvero la violazione del territorio, cosa che fa scattare l'istinto di conservazione e tutto ciò che poi ne consegue.
Era una "Parasite" insomma, se hai visto il film sai ;)
RispondiEliminaTutto solo? Accendo tutte le luci :D
No, non l'ho visto (ho visto però la parodia dei Simpson), ma ho capito comunque.
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