Di sicuro il più celebre
avversario dei vampiri è Abraham van Helsing, che si contrappone a Dracula nel romanzo di Bram Stoker. Egli è un professore universitario, un medico nonché un esperto di occultismo. Ma in effetti, nel vasto corpus di miti sul vampirismo, esistono
leggende che parlano anche dei loro avversari: sono i cacciatori di vampiri.
Secondo il
folklore gitano, il dhampir è il prodotto dell’unione di una donna umana e di un
vampiro. Nella regione dei Balcani venivano anche usate parole serbe come vampirović, letteralmente “figlio di
vampiro”. Era infatti credenza comune in quelle regioni che un vampiro maschio avesse grande
desiderio per le donne: dopo la morte e resurrezione poteva tornare per sedurre
la propria moglie o una donna di cui in vita era stato attratto. Questa
componente sessuale del vampiro sembra essere una peculiarità del folklore
appartenente alle etnie slave meridionali, ma si ritrova anche in quello della
Bielorussia. Esistono diverse connessioni tra il mito del vampirismo e la malattia della rabbia, la cui sintomatologia comprende anche l’ipersessualità. Nel folklore bulgaro veniva indicato con numerosi termini, tra cui glog, ovvero biancospino (pianta che si riteneva proteggesse dai vampiri), utilizzati per indicare sia i discendenti di vampiri, che i cacciatori di vampiri specializzati (ovvero i vampirdzhija).
Secondo le
leggende, il dhampir era dotato di speciali abilità che lo aiutavano a cacciare
altri vampiri: sostanzialmente si trattava di un umano con i poteri di un
vampiro. Di solito il dhampir nasceva di sabato e, secondo alcune tradizioni, chi nasce di sabato è in grado di vedere i vampiri anche quando questi si rendono invisibili.
Secondo alcune
tradizioni, il dhampir poteva essere riconosciuto da alcuni segni
caratteristici: in Serbia si diceva avesse una chioma selvaggia di colore scuro
e che non proiettasse ombra; in Bulgaria veniva descritto come un essere molto
sporco e con un profondo segno sulla schiena, come una coda; in alcune zone si
diceva avesse un corpo scivoloso e gelatinoso, e che avesse una vita di breve
durata; spesso i segni erano l’avere un naso pronunciato, oppure orecchie,
denti, occhi più grandi del normale.
In Slovenia e
Croazia si riteneva invece che una persona nata con l’amnio fosse destinata a
diventare un kudlak o un kresnik. L’amnio è una sottile membrana
traslucida, una porzione del sacco amniotico, che si stacca durante la nascita e
rimane attaccata alla testa del bambino; è un evento piuttosto raro (1 ogni 80.000
nascite), ma è innocuo e viene rimosso immediatamente dal medico o dalla
levatrice al momento della consegna del bambino alla madre.
Secondo le
leggende, una persona nata con un amnio rosso o scuro diventerà un kudlak: in
vita sarà una persona profondamente malvagia e di notte la sua anima lascerà il
corpo in forma animale per volare in aria e attaccare le persone oppure per
danneggiare la comunità in cui vive; dopo la morte diverrà poi un vampiro. Se
invece la persona è nata con un amnio di colore bianco oppure chiaro, diverrà
un kresnik: sarà il campione della comunità e la sua anima lascerà il corpo in
forma animale per combattere contro i kudlak, sia viventi che non-morti.
E ora, un’ultima cosa a proposito di Dracula.
Si ritiene che lo scrittore irlandese Bram Stoker si sia ispirato a Vlad III Tepes (cioè l’Impalatore, così chiamato per la sua pratica di impalare i nemici) principe di Valacchia, il quale era figlio di Vlad II Dracul (cioè il Drago). Stoker però non era mai stato nell’Europa dell’Est, e per scrivere si era basato interamente su racconti di viaggiatori. Per questa ragione, è stata avanzata un’altra ipotesi.
Si ritiene che lo scrittore irlandese Bram Stoker si sia ispirato a Vlad III Tepes (cioè l’Impalatore, così chiamato per la sua pratica di impalare i nemici) principe di Valacchia, il quale era figlio di Vlad II Dracul (cioè il Drago). Stoker però non era mai stato nell’Europa dell’Est, e per scrivere si era basato interamente su racconti di viaggiatori. Per questa ragione, è stata avanzata un’altra ipotesi.
Una leggenda
irlandese parla dell’Abhartach (termine
irlandese per nano); in alcune versioni esso risorge dalla tomba per bere il
sangue dei propri sudditi. Abhartach è quindi
un neamh-mairbh (morto vivente) e può
essere fermato solo uccidendolo con una spada fatta di legno di tasso, per poi seppellirlo a testa in giù, circondandone la tomba di spine e mettendovi
sopra una grossa pietra.
Dreach-Fhoula (pronunciato:
droc’ola) in gaelico significa “malvagio” o “sangue contaminato” e indica oggi una
faida di sangue. Durante una lettura nel 1961, Sean O’Suilleabhain (segretario
della Commissione del Folklore Nazionale irlandese) menzionò un sito, senza
però darne l’esatta collocazione, chiamato Du’n Dreach-Fhoula, altrimenti noto
come Castello del Volto Insanguinato: si trattava presumibilmente di una
fortezza a guardia di un passo nelle Magillycuddy’s Reeks (i “camini neri”), una
catena montuosa nella contea del Kerry, che si credeva fosse abitata da spiriti
che succhiavano il sangue. È possibile che sia stato questo luogo ad aver
ispirato il nome Dracula.
Incantata anche questa volta *_* Comunque povero Vlad, da semplice Impalatore a vampiro XD
RispondiEliminaMah, sia come sia, è stato un personaggio davvero sanguinario. Forse persino più spregevole del vampiro.
EliminaQuando studiavo mitologia norrena all'università ci imbattemmo in una creatura molto simile alla figura del vampiro. Precisamente nella Eyrbyggja saga, una saga islandese, che fa riferimento ai draugur, creature non morte che abitavano i tumuli dei vichinghi e che si nutrivano di sangue umano.
RispondiEliminaCiao Blognauta,
Eliminaavevo parlato proprio qualche tempo fa dei draugr in un post dedicato agli zombie. In effetti sono creature che a seconda delle versioni del racconto potrebbero ricordare molto sia gli zombie che i vampiri.
Sì in effetti danno spazio a più interpretazioni, anche perché sono citati in diverse saghe.
EliminaCome dici tu il "buon" Vlad Tepes, in vita fu una figura molto controversa. In Romania viene quasi considerato come una sorta di eroe nazionale perché contrastò con fermezza i turchi, per molti altri invece si trattò di una persona molto crudele. Vero è quelli erano tempi e luoghi molto crudeli dove non si poteva guardare troppo per il sottile....
RispondiEliminaTra l'altro ho sentito tempo fa che o lui o suo figlio Vlad Dracul (non mi ricordo chi dei due) sembra sia sepolto a Napoli...
EliminaNel folklore friulano e ceco i nati con il sacco amniotico divenivano una sorta d protettori della comunità, detti "Benandanti": nelle notti di sabba, uscivano dal proprio corpo per riunirsi a combattere le forze del male nei boschi. E' simile alle leggende slovene e croate, tuttavia si perde la figura del vampiro, in quanto i nemici erano di solito le streghe.
RispondiEliminaHo parlato di queste figure in un post apposito dedicato alle streghe. :)
EliminaTornando ai vampiri, se sei un conoscitore del folklore friulano, sai forse qualcosa a proposito degli "stregoni benefici"? Il riferimento migliore che sono riuscito a trovare era in un testo in estone, che ho tradotto con non poche difficoltà!
Rimango sempre stupefatta pensando a qeuste similitudini di nomi e di creature appaiano in posti molto distantio fra loro.
RispondiEliminaEsempio perfetto sono vampiri e licantropi. Il lupo mannaro viene chiamato wilkolak in Polonia, vulkolak in Bulgaria, varcolac in Romania; si può notare l’assonanza coi nomi di alcuni vampiri dell’est Europa, ovvero vrykolaka e wurdulak. Le leggende su vampiri e licantropi sono correlate da numerosi elementi comuni, tanto che io sostengo che il mito originale sia lo stesso e si sia differenziato col tempo.
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