"L'ira può sopraffarvi e distruggere in voi
l'incentivo ad agire. Tutte le volte che vi lasciate vincere dalla collera,
riflettete su come sono andate le cose. Qualcuno vi ha trascurato o criticato. Perché la cosa dovrebbe darvi tanto fastidio? Dovete per forza dipendere dalle
opinioni altrui? Non sarete stati voi stessi a permettere che altre persone vi
imponessero le loro aspettative o controllassero il vostro comportamento?"
(Ari Kiev)
La neuropsicologia parla di tre tipi di rabbia: una rabbia calda, distruttiva, che determina la risposta di attacco; una rabbia fredda, astuta, prevalentemente correlata al comportamento predatorio; infine una terza legata alla dominanza maschile. Non c'è niente di sbagliato a essere arrabbiati, perché questa emozione serve a renderci evidenti della presenza di un problema e prepara il corpo ad affrontarlo fisicamente: infatti, a meno di una psicopatologia, la rabbia non è mai ingiustificata, ovvero c'è sempre un motivo per cui si è arrabbiati. Piuttosto è la validità o meno del motivo che è un altro paio di maniche... Perché l'importante, come con ogni emozione, è infatti di saperla gestire; altrimenti diviene ira, una rabbia incontrollata e ingiustificata.
Il demone dell'ira è Satana e l'animale che rappresenta questo vizio è il leopardo; la virtù che le si contrappone è la pazienza.
Arte
Per rappresentare l'ira nell'arte ho scelto il terrificante dipinto di Francisco Goya Saturno che divora i suoi figli (1821-1823).
Il demone dell'ira è Satana e l'animale che rappresenta questo vizio è il leopardo; la virtù che le si contrappone è la pazienza.
Arte
Per rappresentare l'ira nell'arte ho scelto il terrificante dipinto di Francisco Goya Saturno che divora i suoi figli (1821-1823).
A Crono (Saturno nella mitologia romana), dio del tempo, era stato profetizzato che uno dei suoi figli l'avrebbe detronizzato e ucciso; per scongiurare tale eventualità, li aveva divorati uno dopo l'altro. Sua moglie Rea, per salvare il figlio Zeus, gli aveva dato al suo posto una pietra avvolta in un telo, e il mostruoso dio l'aveva divorata senza accorgersi dell'inganno. Questo è esattamente l'atteggiamento dell'iracondo, che distrugge e divora ciecamente ogni cosa lo circondi, senza avvedersi del dolore che procura. L'unico a sopravvivere alla follia divoratrice di Crono sarebbe stato quindi Zeus, che avrebbe realizzato quanto indicato dalla profezia, liberando poi i fratelli e le sorelle prigionieri nello stomaco del padre.
Letteratura
Il proemio dell'Iliade,
l'opera letteraria che ho scelto in qualità di rappresentante dell'ira nella letteratura, inizia con questi celebri versi: "Cantami, o Diva, del pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei".
A causa di una contesa tra dee scoppia una guerra tra i Greci e la città di Troia. Il campione dei Greci è Achille, figlio di Peleo e della ninfa Teti, che la madre aveva reso invulnerabile bagnandolo nel fiume Stige. Ma nonostante la partecipazione di un tale eroe, dopo ben nove anni di assedio, Troia continua a resistere. La causa dell'ira di Achille è dovuta al fatto che Agamennone, capo dei Greci, gli ha sottratto la sua schiava, Briseide; per questa ragione egli si rifiuta di partecipare ulteriormente ai combattimenti. Un bambinone, insomma. La sua ira esplode in maniera totale quando Patroclo, il suo migliore amico, partecipa ai combattimenti indossando le sue armi e viene ucciso da Ettore, il campione di Troia. Per vendetta Achille lo affronta in duello, lo uccide e poi fa anche scempio del suo corpo. Un personaggio meno eroico di quanto amiamo ricordare.
A causa di una contesa tra dee scoppia una guerra tra i Greci e la città di Troia. Il campione dei Greci è Achille, figlio di Peleo e della ninfa Teti, che la madre aveva reso invulnerabile bagnandolo nel fiume Stige. Ma nonostante la partecipazione di un tale eroe, dopo ben nove anni di assedio, Troia continua a resistere. La causa dell'ira di Achille è dovuta al fatto che Agamennone, capo dei Greci, gli ha sottratto la sua schiava, Briseide; per questa ragione egli si rifiuta di partecipare ulteriormente ai combattimenti. Un bambinone, insomma. La sua ira esplode in maniera totale quando Patroclo, il suo migliore amico, partecipa ai combattimenti indossando le sue armi e viene ucciso da Ettore, il campione di Troia. Per vendetta Achille lo affronta in duello, lo uccide e poi fa anche scempio del suo corpo. Un personaggio meno eroico di quanto amiamo ricordare.
Cinema
Come rappresentante dell'ira in ambito cinematografico ho scelto
il duale capolavoro di Quentin Tarantino Kill Bill (Volume 1 & 2).
Un gruppo di killer su commissione capeggiato dallo spietato Bill, irrompe in un
matrimonio per fare una strage, allo scopo di vendicarsi della sposa, che in passato lavorava assieme a loro e li aveva abbandonati quando era rimasta incinta. Risvegliatasi da un coma durato quattro
anni senza più il bambino che aveva in grembo, la sposa inizia a compiere una
vendetta sistematica su tutti loro, uccidendoli uno a uno, lasciando per ultimo Bill.
Musica
A rappresentare l'ira nella musica ho scelto One
of My Turns, canzone presente nell'album The Wall dei Pink Floyd (1979). Il disco è un concept che racconta della vita tormentata della rockstar Pink, il quale inizia a costruire attorno a sè, mattone dopo mattone, un muro, come meccanismo di difesa psicologico per separarsi da una società vissuta come oppressiva e le cui richieste divengono eccessive per l'individuo.
Dopo aver saputo che sua moglie lo sta tradendo, Pink invita una ragazza nel proprio appartamento. Questa cerca in tutti i
modi di catturare la sua attenzione, mentre lui continua invece a pensare alla fine del rapporto con lei; poi, in preda a un attacco d'ira, distrugge l'appartamento, facendo fuggire terrorizzata la ragazza. Il video è tratto dalla versione cinematografica di The Wall.
Su di un Mondo Lontano una Moltitudine di Stelle
Nel racconto Non Dirai Niente a Nessuno Don Aldo, un tranquillo parroco della provincia milanese, si trova a doversi confrontare con un
giovane delinquente, fuggito dopo una rapina in banca finita male, che lo prende in ostaggio. Il ragazzo,
rabbioso contro tutto e tutti, ferito da un colpo d'arma da fuoco, obbliga il
sacerdote a uscire per comprare dei medicamenti, ma vincolandolo al silenzio tramite
giuramento su Dio. Come ne uscirà Don Aldo?
Allora, cosa ve ne sembra di questo nuovo viaggio? E le vostre associazioni con l'ira quali sono?
Ottime citazioni. I peccati capitali si prestano ottimamente alle interpretazioni artistiche.
RispondiEliminaIl quadro di Goya è impressionante, io l'ho visto dal vero ed è di grande impatto.
Il film "The Wall" è uno dei pochi casi di film musicali visionari che mi hanno appassionato, anche perché la musica dei Pink Floyd è straordinaria.
Immagino per il quadro di Goya!
EliminaThe Wall ha tanti livelli di interpretazione, ecco perché è un'opera tanto straordinaria. A parte il fatto che è musicalmente fantastica, ovviamente! :)
Ehehe sei tornato in grande spolvero.
RispondiEliminaFumetti? Beh, cito di nuovo Berserk. Più ira di quella di Guts è difficile trovarne, perché non è solo vendetta (e allora andava bene anche Il Punitore)^^
Moz-
Per la rabbia all'epoca avevo detto Hulk, mentre per l'ira... che ne dici di Venom e Carnage?
EliminaSempre un piacere leggerti e rileggerti.
RispondiEliminaP.s
A questo punto lo potresti fare il Franken Meme eh? ;)
Grazie! :)
EliminaL'ira, almeno a livello di interpretazione artistica, mi appare all'incirca come un sinonimo della rabbia. Per arte, letteratura e musica, per esempio, mi vengono in mente tutte cose già uscite in occasione del post sulla rabbia. Per il cinema, posso invece citare il momento in cui ne Il fantasma del palcoscenico Winslow Leach scopre di essere stato ingannato da Swan.
RispondiEliminaNei modi proposti dal viaggio è difficile discriminare tra rabbia e ira.
EliminaAi miei studenti spiego così la differenza tra le due, quando parlo loro di cliente arrabbiato e cliente aggressivo. La rabbia ha sempre una motivazione, l'aggressività (in questo caso l'ira) invece no; nel secondo caso viene riversata la propria rabbia su qualcosa che non ne è la causa e quindi non ha colpe.
Quello che viene chiamato "odio in rete" molto spesso sarebbe meglio definirlo "aggressività in rete".
Bene bene, mi piace questo nuovo viaggio che ci proponi! Per quanto riguarda le associazioni, mi è venuto in mente:
RispondiElimina. Arte: "La decapitazione di Oloferne" di Artemisia Gentileschi, che forse è più pertinente a quel tipo di ira fredda e vendicativa al femminile di cui parlavamo quando ci siamo incontrati. Infatti l'artista pare avesse raffigurato nel volto dell'uomo decapitato quello del suo violentatore.
. Letteratura: forse qualche passaggio di "Frankenstein" in cui la creatura uccide coloro che attorniano il suo creatore, a cominciare dalla fidanzata Elizabeth.
. Cinema: sarò banale, ma mi è subito venuto in mente il film "Seven" che è molto potente per quanto riguarda l'ultima scena che riguarda proprio l'ira del protagonista Brad Pitt che si scatena e per cui perde se stesso.
. Musica: "Master of Puppets" dei Metallica? :)
In effetti il film Seven, che ho rivisto qualche mese fa, mi ha dato lo spunto per intraprendere questo nuovo viaggio! :)
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