Infine la verità
In tutta questa storia sono molte le cose inesatte, diverse delle quali si basavano più che altro su dicerie circolate attorno alla vicenda. Per cominciare, Rosendo Cruz in realtà non ricevette un premio assicurativo pari al valore del veicolo. Ma soprattutto Cruz non aveva alcun bisogno di frodare l'assicurazione: in effetti era un uomo piuttosto facoltoso, tanto che nell'arco della sua vita aveva posseduto diverse auto costose. Era vero che era un idraulico, ma guadagnava bene, e possedeva molte proprietà nella zona. Infatti i detective che si erano occupati del caso, non avevano mai avuto dubbi sulla sua estraneità al furto, tanto che la stessa compagnia di assicurazione aveva offerto per primo a lui di acquistare la Dino quando era stata ritrovata.
Chi ha rubato e sepolto la Dino
A questo punto emerge finalmente quello che è stato il vero autore del furto: l'informatore della polizia, l'unico a conoscere la posizione del veicolo rubato, proprio perché era stato lui a rubare la Dino.
Dopo il furto lui e i suoi complici si erano resi conto di avere per le mani un veicolo difficile da piazzare. Perciò avevano deciso di farla sparire, in attesa che si calmassero le acque, per poi venderla in futuro: così di notte avevano scavato di nascosto la buca e ci avevano seppellito la macchina. Per convincere i futuri acquirenti, che avrebbero trovato inverosimile la storia di una Ferrari sepolta, avevano rimosso la scritta Dino da mostrare loro. Quattro anni dopo era stato arrestato e, patteggiando, aveva rivelato della Ferrari, attribuendo il furto a Cruz.
Il misterioso informatore non verrà però mai identificato, la polizia ha protetto la sua fonte per più di trent'anni.
(fonte: Auto Biography)
Questa storia, pur essendo ben documentata dalle fonti, scende a tratti nell'inverosimile... Quasi quasi ci si sarebbe potuto scrivere un romanzo sopra!
RispondiEliminaGià. Le cose più incredibili sono quelle vere.
EliminaLa polizia che copre il proprio informatore anche a fronte di un furto e di una falsa testimonianza... boh, come minimo deve essere stato quello che con la sua soffiata gli ha permesso di incastrare John Gotti o qualche altro pezzo da novanta :-O
RispondiEliminaChe storia assurda, vero? :)
EliminaEccomi qua, ho letto il trittico di questa storia assurda.
RispondiEliminaCerto, tutto fa pensare davvero a Cruz e a una frode, ma c'era da subito una questione che non andava: il parcheggiatore avrebbe potuto anche denunciare per calunnia/diffamazione, no? Cioè, Cruz dichiarò che non si era fidato di lasciarla a lui perché non lo convinceva, dandogli di fatto del (probabile) criminale XD
Il giardino, comunque, era di un'altra casa? O i due fantomatici bambini erano una famiglia arrivata dopo?
Anche questo non quadra.
Moz-
No, aspetta!
EliminaCruz non ha mai detto, nè pubblicamente nè agli agenti qualcosa contro il parcheggiatore. Aveva solo detto agli agenti che non l'aveva fatta parcheggiare a lui. Quella del pensare che non fosse affidabile è solo una speculazione, che nasce dal cercare di interpretare i suoi movimenti. Quindi nessuna diffamazione. :)
I due fantomatici bambini non sono mai esistiti! In teoria sì, sarebbero stati i figli di una famiglia che aveva comprato la casa dopo che era stata abbandonata dai ladri d'auto.
Ecco, quindi diciamo che comunque i due bambini esistono, perché altrimenti bastava fare una ricerca al momento per constatare che invece non ci fosse nessuna famiglia con due figli in quel giardino... XD
EliminaMoz-
Guarda, io non so se nel 1978 quella casa fosse disabitata, ci vivesse qualcuno, o se ci fosse una famiglia con dei bambini. L'unica cosa certa è che la storia che la Dino fosse stata rinvenuta per caso da due bambini che avevano scavato nel giardino della loro casa è falsa: è stata inventata dalla polizia per coprire il fatto che l'informazione che lì ci fosse sepolta una Ferrari rubata provenisse da un informatore che aveva patteggiato.
EliminaChe storia complicata e assurda! Sembra una matassa aggrovigliata...
RispondiEliminaSì, però almeno è finalmente risolta.
EliminaBeh, più o meno...
Non sapremo mai il nome del colpevole.
O forse no... Chi può dirlo? 😀
Come disse una volta Arthur Conan Doyle: " Una volta eliminato l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verità." ;)
RispondiEliminaGià. Solo che stavolta il vero colpevole è un personaggio introdotto alla fine del caso, e finora tenuto nascosto, un po' come un asso nella manica, per così dire, di questa curiosa vicenda.
EliminaE come è stato possibile seppellire una macchina in un giardino senza che nessuno vedesse niente? Non è mica così semplice!
RispondiEliminaBeh, i due avevano scavato di notte. Addirittura sembra che fosse stata più profonda di quanto fosse davvero necessario.
EliminaUn colpo di scena che ci starebbe benissimo in un romanzo giallo. Che poi a ben vedere non deve essere difficile far sparire un auto se ti sai muovere con accortezza, anche in una zona molto trafficata.
RispondiEliminaSì, dev'essere stato proprio quello il "trucco" usato dai due ladri d'auto. Lavorando di notte, con la massima accortezza.
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