domenica 19 gennaio 2020

La Piccola Magia del Quotidiano

E finalmente, dopo questa lunga attesa, posso presentarvi il mio ultimo libro:

La Piccola Magia del Quotidiano


Devo dire che si tratta di un libro profondamente diverso dai suoi predecessori. Quindici racconti che potrebbero essere catalogati come mainstream; ma le storie sono in effetti un po' una commistione di generi differenti: c'è sicuramente una componente di fondo divertente, quasi umoristica, qua e là qualche tocco di fantastico, se non fiabesco, qualcosa del racconto di formazione, e persino il genere rosa. Può sembrare una scelta piuttosto strana, date le mie precedenti pubblicazioni, ma ha un suo perché, che emerge dalla lettura del testo.
Il libro intende dare risalto a un qualcosa che spesso nelle nostre vite così frenetiche tende a sfuggirci, ovvero quel che c'è di speciale, quella magia tutta particolare, che si trova nelle semplici cose di tutti i giorni. 
Come i libri, che hanno una grande parte nelle nostre vite: i racconti parlano di scrittori, libri e persino delle parole stesse. E poi il cibo. Cosa c'è di più semplice e quotidiano del mettersi a tavola a mangiare? In molti dei racconti c'è la presenza di un particolare cibo: il gelato, i dolci, il caffè, la pizza, il sushi... Ma soprattutto la magia del quotidiano sta nell'incontrarsi delle persone. Le storie sono legate una all'altra attraverso il complesso di relazioni tra i personaggi, che compaiono prima in un racconto, poi in un altro, i protagonisti di uno parlano dei personaggi di un altro racconto che conoscono, magari hanno studiato assieme o sono imparentati... Come se l'insieme formasse una sorta di romanzo corale. E sullo sfondo la città di Torino e il Piemonte, dipinti nella loro serena quotidianità, come ideale ambientazione del libro.

Marco Antonelli è l'autore di una serie di romanzi rosa che hanno avuto grande successo; vergognandosi della cosa, si è inventato uno pseudonimo femminile con cui firmarli, dando il via a una serie di disavventure. L'uso della Matematica per trasmettere insegnamenti di vita. Lo scontro tra una scorbutica ragazza e uno scrittore che abita di fronte a lei. Un manipolo di pasticcieri che cerca di fermare una guerra. Un pozzo magico in grado di produrre racconti. La Fortuna Personificata. Un book-crossing con un libro davvero speciale. Un difficile caso di omicidio da risolvere. Le difficoltà relazionali in un'azienda. Guido e Chiara si conoscono a una disastrosa serata in pizzeria, mentre Giorgio e Alice a un matrimonio. Alessandro racconta alla moglie di quando era ragazzo. Silvia e Isabella si vedono per un pranzo al ristorante giapponese. E infine il terpenio...

Potete trovare il mio nuovo libro, sia in formato cartaceo che in formato e-book, cliccando qui direttamente sulle parole oppure sull'immagine di copertina in alto a destra, oltre naturalmente a poterlo ordinare in libreria.

E per voi che mi leggete, ho anche pensato a un piccolo omaggio: farvi avere uno dei racconti del libro, scelto da me sulla base delle tematiche del vostro blog e le vostre inclinazioni. Se la cosa vi fa piacere, ovviamente: in questo caso dovete solo lasciare un commento a questo post e mandarmi una mail all'indirizzo evidenziato in azzurro più in basso (scorrete la pagina fino al fondo, dove ci sono le note "legali" del blog). Se poi, dopo averlo letto, vorrete tornare qui per lasciare le vostre impressioni, non può che farmi piacere. Il tutto è da intendersi gratuitamente e senza alcun impegno da parte vostra: se il racconto vi è piaciuto e volete acquistare il libro, ne sarò sicuramente contento, ma non ci sono obblighi di sorta. Insomma, rimaniamo amici lo stesso.
Questo blog a intermittenza si prende nuovamente una pausa, in cui mi limiterò a rispondere ai vostri eventuali commenti. Nel frattempo ci rivediamo sui vostri blog.

41 commenti:

  1. Finalmente l'annuncio di uscita del tuo nuovo libro! Devo dire che la presentazione dello stesso è molto accattivante e mi ha incuriosito parecchio... Quanto al tuo omaggio, trovo che sia davvero una bella idea e non vedo l'ora di scoprire quale racconto mi toccherà! Perciò, quando avrò terminato le lezioni, ti invierò una mail sul tuo indirizzo di posta... 😀

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    1. Eh, lo so che ci è voluto parecchio... In teoria questo post doveva uscire due mesi fa, ma tra il fatto di aver operato un pesante editing tra ottobre e novembre (ma meno male che l'ho fatto, il libro ne ha straguadagnato) e il fatto di essere finito nel periodo natalizio (che ne ha rallentato la pubblicazione), assieme a qualche disguido informatico... si è dovuto posticiparne l'uscita. Ma ora c'è!
      Attendo allora la tua mail... Sono già abbastanza convinto di quale racconto inviarti.

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    2. Ciao Marco, sono di nuovo qui dopo aver letto il tuo racconto ed essermi presa un po' di tempo per rilasciare le mie impressioni al riguardo riflettendoci un po' su. Il tuo corposo scritto mi ha fatto sorridere molto ma nel contempo mi ha messo davanti ad una realtà che mi si era prospettata dinanzi nel momento difficile nel quale non avevo idea se proseguire o meno il percorso scelto all'università.
      Come recita il paradosso di Schrodinger interpretato in chiave umana, non sapevo (e tuttora non so!) come sarebbe andata a finire. Una grande parte di me voleva rinunciare e gettare via quanto di buono avevo fatto (non molto, ma credo conti molto più spesso la qualità che non la quantità; in effetti avevo già superato molti miei limiti e pregiudizi, primo fra tutti, la matematica) per poter rimanere affrontando di volta in volta le difficoltà; una piccolissima parte mi diceva che forse non era ancora finita e che magari con un "piccolo" sforzo potevo riuscire a risalire la china, cercando dentro di me quella forza che sembrava non esserci più.
      Quanto alla teoria di Dirac, la stessa è veramente affascinante e sono d'accordo sul fatto che una distanza, anche molto grande, non possa in alcun modo limitare le interazioni con gli altri e/o il passaggio di buoni sentimenti e quant'altro si abbia il piacere di condividere, specialmente con le persone cui si tiene maggiormente.
      In conclusione, ho trovato il racconto molto affascinante, ironico al punto giusto e molto profondo per le ideologie che lo rappresentano.
      Comprerò al più presto il tuo libro (ma sappi che lo avrei fatto ugualmente, a prescindere dal tuo bellissimo omaggio) ti ringrazio ancora per il pensiero :)

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    3. Mi fa molto piacere che il racconto ti sia piaciuto, tanto da averlo letto subito!
      Questo racconto (come hai colto) è ben rappresentativo dello spirito del libro: divertire, con le assurdità che ci troviamo davanti nelle situazioni quotidiane, ma anche far riflettere, in questo caso utilizzando un espediente metaforico a me molto caro, ovvero quello della Scienza.

      In quel piccolo sforzo di cui hai parlato io ho riconosciuto qualcosa a noi molto familiare: la barriera di potenziale che i reagenti devono superare per compiere il loro destino di diventare prodotti. A volte sembra insormontabile, ma un modo per farcela c'è: il catalizzatore, che come sai è specifico per ogni reazione.
      Ognuno di noi deve cercare di trovare il proprio catalizzatore. Al primo anno di università anch'io ero in difficoltà. Mi piaceva Chimica, però i risultati lasciavano a desiderare e cominciavo a pensare di aver sbagliato strada. Poi alla prima sessione del secondo anno è nato in me un fortissimo desiderio di rivalsa: il mio catalizzatore è stato andare a studiare in biblioteca invece che a casa, e pian piano la tendenza ha cominciato a invertirsi e i risultati importanti ad arrivare.

      Nessuno dice che sia facile. Ma le cose difficili sono quelle per cui vale la pena, perché danno le maggiori soddisfazioni.

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    4. Hai ragione... Spero proprio di esultare presto per qualche vittoria accademica!

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  2. Tanto per cominciare in bocca al lupo per questa nuova pubblicazione, auguri perché ti dia tante soddisfazioni.
    Per quanto riguarda la tua interessante proposta, aderisco volentieri :-)

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    1. Grazie Ariano, da scrittore a scrittore/fumettista!
      Qualunque ne sarà la ricezione, io ne sono molto soddisfatto. E' un libro che mi lascia contento già solo per averlo scritto! 😃
      Risponderò quanto prima alla mail, grazie della partecipazione!

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  3. Alla mia prossima spesa online, prendo il cartaceo (assolutamente quello).
    Non occorre l'omaggio!
    In bocca al lupo per questa nuova avventura!
    Molto bello il titolo (potrebbe appartenermi, come genere), trama generale stuzzicante (anzi, trame stuzzicanti) e copertina TOp :)

    Moz-

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    1. Grazie Miky, davvero! E preferisco anch'io i cartacei!
      Però un po' mi spiace che non vuoi l'omaggio... Avevo pensato a un racconto (il terzultimo del libro) che è vicinissimo a te e alle tematiche del tuo blog, e sarebbe stato un ottimo apripista!
      Pensa che la copertina l'ho creata io. Partendo da un'immagine di Torino di giorno, l'ho trasformata in una serale! 😄

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    2. Beh, allora doppi complimenti, se la copertina è tua!
      Guarda, significa che leggerò per primo quel racconto, ora che prendo il libro ;)

      Moz-

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    3. Come preferisci! Comunque, basta che mi lo dici, e io ti mando il racconto in anteprima.

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  4. Complimenti per la tua nuova pubblicazione, la tua contentezza e il tuo entusiasmo sono palpabili! La modalità dei racconti interconnessi e l'ambientazione a Torino - che un po' conosco - sono particolarmente accattivanti. Per il momento aderisco all'iniziativa del racconto tagliato "sul blogger", non ti prometto una lettura immediata perché conosci i miei tempi biblici. Dopo ti mando la mail, anche se dovresti già averla. :)

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    1. Ciao Cristina, e grazie!
      Sono davvero molto contento e soddisfatto di quest'ultimo lavoro. Il libro parla della gioia di vivere (e tra le gioie del vivere quotidiano c'è anche la scrittura), quindi scriverlo è stato più bello del solito, le immagini e i temi del libro sono fuoriusciti dalle sue pagine e mi hanno contagiato positivamente.
      Ti ringrazio della partecipazione. Ti mando presto il racconto, e non preoccuparti: leggilo pure quando hai tempo. Comunque vedrai che è abbastanza breve, lo potresti finire persino in un viaggio sulla metropolitana! 😄

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    2. Ciao Marco, ho letto poco fa il tuo racconto... davvero fiabesco, però mi hai fatto venire l'acquolina in bocca mentre leggevo! ;) Avendo letto gli altri racconti di " Guerra e pace sul retro di una cartolina", mi aspettavo un finale diverso, invece è in linea con lo spirito della nuova raccolta. Complimenti anche per la scrittura, scorrevole e pulita.

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    3. Grazie Cristina!
      Certo, questo libro è profondamente diverso da Guerra e Pace. Forse è anche più maturo, considerando le tematiche degli altri racconti che lo compongono.
      A presto, e grazie!

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  5. In bocca al lupo...per questo tuo nuovo lavoro letterario.
    Che ti dia tante soddisfazioni.
    Ciao

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    1. Ciao Max! Ti ringrazio tanto! Io sono già molto soddisfatto per averlo scritto e pubblicato! 😃

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  6. Ricordati che la mia offerta di segnalazione rimane sempre valida. Se la cosa ti fa piacere fammelo sapere, ciao!

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    1. Ma certo, Nick, che mi farebbe piacere una segnalazione su Nocturnia, grazie! 😀

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  7. Eccomi qua.
    Marco mi ha inviato il racconto "Un soffio di vento. E poi più nulla" che ho letto stamattina con molto piacere.
    Innanzitutto dico che è scritto benissimo, davvero le frasi scivolano via che è un piacere e questa è una cosa che io apprezzo in modo indescrivibile. Si vede che c'è un'enorme cura nella composizione delle frasi. Inoltre, sembra proprio di sentire qualcuno che te lo legge, questo racconto. E questa è una cosa non così facile da trovare.
    Per quanto riguarda il racconto in sé, è davvero grazioso, romantico con leggerezza, senza comunque perdere il realismo nella descrizione dei personaggi, in particolare del personaggio principale, di cui mi è piaciuto il fastidio inspiegabile che prova nei confronti di un altro personaggio. E' proprio vero: tante volte ci si ostina quasi inspiegabilmente ad avere un certo pensiero e prima di cambiare ragionevolmente idea ce ne vuole!
    Bravo Marco, comprerò senza dubbio il tuo libro.

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    1. Ciao Kuku.
      Intanto grazie per essere passata e per le belle parole per il mio racconto.
      Racconto che (lo ammetto) è uno dei miei preferiti. Come ti ho scritto via mail, ho rischiato nello sceglierlo, essendo andato alla cieca, non essendocene uno vicino alle tematiche del tuo blog, ma a quanto pare il mio azzardo sembra sia stato ripagato, e ne sono davvero contento.
      Grazie davvero!

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  8. "Nel frattempo ci rivediamo sui vostri blog"

    Oddio adesso mi viene un dubbio se la teoria di Dirac sia estesa solo alle interazioni tra blogger:) o non sia nelle "particelle" che compongono tutte le persone:)

    “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema.

    Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.

    Quindi posso dedurre che a prescindere dall'avere o meno un blog l'avvicinamento di due sistemi diversi di pensare ,scaturiti da particelle di due corpi possano influenzarsi vicendevolmente?

    Do'per scontato influenze positive ,come l'amore o l'amicizia,da quello che ho velocemente appreso!

    Marco,ci sono già stata nel tuo blog ,e mi piacque molto,abbiamo interagito poco e pure all'oscuro di questa teoria...ma adesso ci sono tornata e chissà quale forza o vento mi ha riportata?

    Però forse adesso ti dirò qualcosa che non apprezzerai ...ma la scienza spesso mi fa arrabbiare forse anche anche il concetto stesso che passa per "scienza"... trovare questo post è una boccata di ossigeno...sai perché? Perché c'è intelligenza e cuore...un bel richiamo direi.Auguroni per il tuo nuovo libro ,grazie e Buonaserata!


    L.

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    1. Ciao L.,
      mi ricordo di quando eri passata di qui due anni fa, e mi aveva fatto molto piacere!
      L'equazione di Dirac ha un significato unicamente quantistico, riguarda l'interazione tra due particelle, non gli oggetti macroscopici che compongono, per esempio le persone.
      Tra l'altro questa è una delle cose che ho giusto detto oggi a lezione ai miei studenti: la fisica quantistica ci circonda, ma su di noi i suoi effetti sono trascurabili.
      Un'altra cosa è invece l'aspetto metaforico che se ne può avere, come la frase che hai citato e che è riportata anche nel mio libro.
      Interagire con gli altri ci influenza e ci cambia, a volte positivamente, altre no. Dipende da che tipo di rapporto si riesce a creare.
      In questo senso la Chimica insegna una piccola grande verità: sono in pochi quelli che riescono a stare da soli, la maggior parte ha bisogno di intessere relazioni di legame. Da soli si è tristi, insieme si è felici; la solitudine è mancanza, una mancata realizzazione, la compagnia è completamento.
      Lo dice la Chimica questo!

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  9. "Lo dice la Chimica questo!"

    Beh forse lo dice l'uomo in questa epoca di modernità e di evoluzione scientifica,perché se torniamo alle "origini" del termine stesso non esisteva nessun tipo di connessione con i comportamenti umani,con il bisogno di relazionarsi o del vivere in solitudine...

    Se non erro la chimica è definita scienza centrale dove tutte le altre sono connesse ad essa,dall'astronomia al la geologia ,studiandone la materia.Forse da qui parte anche lo studio biologico dell'individuo?

    Però tornando al libro ,mi rendo conto che il libro stesso è materia generata da altra materia e a dire il vero questo genere di connessioni con tutto,anche tra me e te adesso,trovo siano di una bellezza spettacolare!

    Però sinceramente se dovrei prendere alla lettera queste parole,ci trovo un forte controsenso,e vorrei capirne il perché...

    "Interagire con gli altri ci influenza e ci cambia, a volte positivamente, altre no. Dipende da che tipo di rapporto si riesce a creare.
    In questo senso la Chimica insegna una piccola grande verità: sono in pochi quelli che riescono a stare da soli, la maggior parte ha bisogno di intessere relazioni di legame.Da soli si è tristi, insieme si è felici; la solitudine è mancanza, una mancata realizzazione, la compagnia è completamento."

    (Dostoevskij in quella "solitudine" però ha capito di avere risorse spirituali scrivendo e realizzando,ma potrei fare altri esempi,dove queste parole di verità chimica perdono di senso...

    Mi piace la tua l'idea di creare un libro su queste basi,e credo che sarebbe interessante leggerlo...scatta sempre qualcosa e se siamo in grado di accoglierla e avvicinarci possiamo esprimere il nostro punto di vista rafforzando il concetto di bisogno di relazionarsi e/o di far crescere soprattutto in solitudine interiore il nostro spirito!

    Ti ringrazio ,e ti auguro una buona giornata.


    L.

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    1. In realtà quelle "basi" si trovano in un altro mio libro, "Sistema Periodico", dove in ogni racconto si racconta un episodio della mia vita legato a un particolare elemento chimico.
      Credo che il racconto "Idrogeno", potrebbe mostrarti al meglio il mio pensiero:

      https://books.google.it/books?id=s0BaDwAAQBAJ&pg=PA1&dq=sistema+periodico+lazzara&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwihy_aJuP7aAhWFWxQKHU8EAI0Q6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false

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  10. Grazie...lo leggerò, e magari ti farò sapere.


    Buona serata!


    L.



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  11. Ho iniziato a leggere e mi sono fermata al camice bianco ,al laboratorio,alle prese con gli esperimenti ,con reagenti e solventi e reazini...basta davvero poco ad evocare ricordi di studi incompiuti dove non so in cosa brillavo passando le risposte nei temi a più della classe ...io e lui ,il ragazzo grassottello che tutti deridevano ma non esitavano a chiedergli aiuto quando serviva!

    E qui entra la psicologia e lo studio di quel genere di relazioni che abbiamo intessuto nel corso degli anni ...quel che eravamo ,quel che siamo...qui adesso ...bravo tu che sei connesso a te stesso per prima e poi al mondo circostante ...chi meglio di te potrebbe non scrivere un libro dando importanza alle relazioni umane ,materializzandole sulle pagine dei tuoi libri?

    Non ho mai sottovalutato altre forme di verità ed è per questo che credo nella possibilità di miracolo che un energia davvero elevata possa abbracciarle tutte:l'amore!


    L.

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    1. Come dissi una volta a lezione, parlando di Lavoisier e sua moglie Marie-Anne: "L'amore è una questione di chimica." 😀

      Io credo che ogni libro getti un'ombra sul successivo che si scrive. Nell'ultimo si ritrovano le atmosfere torinesi di Sistema Periodico, ma anche tutto quel complesso di relazioni, a volte strano, che si crea tra le persone.

      Grazie, L. A presto!

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  12. Ho letto oggi "All you can eat" e devo dire che ha quella leggerezza necessaria per alleggerire anche il lettore, che ha quasi l'impressione di essere seduto lì, nel ristorante giapponese, ascoltando di sottecchi le due studentesse per cercare di carpirne l'allegria giovanile.
    É una racconto basato sui personaggi più che sulla trama, si legge con il sorriso sulle labbra.
    Alla fine proprio da pensare: magari ce l'avessi avuto un amico/un'amica come Isa!

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    1. Ciao Ariano, e grazie!
      Isabella potremmo definirla - citando/rubando un'espressione da una celebre serie - un'amica geniale.
      Geniale nel combinare pasticci, però... 😀

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    2. Combina pasticci ma regala serenità e buonumore, mi sembra un buon compromesso :-D

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    3. Pensa che nella prima stesura aveva un ruolo più marginale, da "spalla", e poi col tempo ha acquisito una propria voce e un maggiore spessore. Oltre a fare da connessione con gli altri racconti del libro.

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  13. Torino per me è sempre stata parte della mia geografia mitica, un po' come l'Australia. Gli amici con cui, tanti anni fa, condividevo ogni estate al mare erano di Torino, ma ciò nonostante non l'ho mai visitata, solo vista da lontano nell'andare in Francia. Eppure mi sarebbe bastato dire "vengo a trovarvi" per andarci e avere tutto a disposizione. Ma inspiegabilmente non mi è mai venuto di dirlo.
    Detto ciò, non posso ancora sciogliere il mio voto (che avrei cominciato ad acquistare opere di miei colleghi blogger-scrittori solo nel momento in cui avrei pubblicato io stesso un libro) ma mi piace l'idea che proponi. Il mio indirizzo e-mail dovresti già averlo, dai tempi dell'Arcani tour, ma se non basta dimmelo pure in risposta a questo commento e ti scrivo.

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    1. Ciao Ivano, voto o non voto, l'acquisto non è un obbligo e rimaniamo amici comunque!
      Sono passati troppi anni dall'Arcani Tour, mi spiace! Scrivimi e ti mando il racconto! 😃

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  14. Ciao, Marco. Aderisco volentieri chiedendoti un racconto, ma penso proprio che leggerò il resto. Intanto vorrei assaggiarne un po'.
    Congratulazioni e in bocca al lupo, intanto!

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    1. D'accordo, Luana, allora resto in attesa della tua mail.

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    2. rumoridiscena@gmail.com

      P. S. Ti ho menzionato nel mio ultimo post di compleanno. :)

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    3. Eccomi qui. Il racconto è molto piacevole, fluido e ben scritto. Ho percepito subito una certa "modernità", una freschezza. Il tema poi è strettamente attuale, quindi facilmente il lettore può identificarsi. Come sempre, per ogni opera che leggiamo, per ogni intreccio cui assistiamo, il potere di identificazione insito nel racconto è fondamentale.
      Certo, un breve racconto è poco per poter definire il tutto, ma basta comunque per individuare alcuni ottimi elementi. Bello stile.

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    4. Per prima cosa, grazie ancora per aver partecipato.
      Ho scelto un racconto che si discosta dal generale tono leggero del libro, ma ne costituisce comunque un tassello importante nello schema complessivo. Anche perché poi Chiara tornerà nel racconto successivo.

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  15. Leggo questo post un po' in ritardo, ma sempre in tempo per farti i complimenti e augurarti in bocca al lupo. Copertina e titolo mi piacciono molto, anche le trame dei racconti con gli intrecci tra un racconto e l'altro sono molto intriganti.

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