La Beffa della Dreadnought
Siamo nel 1910. Horace de Vere Cole è un poeta irlandese, noto come burlone e organizzatore di scherzi. Assieme a cinque amici, tra cui Virginia Stephen (meglio conosciuta dopo il matrimonio come Virginia Woolf), organizza una memorabile burla. Cole si finge un rappresentante del Foreign Office (dicastero per gli affari esteri del regno inglese), mentre gli altri si camuffano da principi abissini: si mettono dei costumi, si anneriscono il volto e indossano barbe e baffi finti, e si spacciano per l'Imperatore di Abissinia e i suoi collaboratori. I sei riescono a ottenere il permesso di visitare la corazzata HMS Dreadnought, ammiraglia della flotta britannica, nonché una delle più potenti navi da guerra dell'epoca. Durante il tour a bordo, ogni volta che il comandante mostra loro una meraviglia della nave, quelli mormorano il loro apprezzamento esclamando: "Bunga bunga!". Per tutto il giorno nessuno si accorge di niente, compreso il cugino di Virginia, di stanza sulla corazzata, finché alla fine il gruppo rivela all'equipaggio lo scherzo. Alcuni giorni dopo un resoconto della bravata arriva ai giornali, corredato da una foto inviata dallo stesso Cole.
Quello più a destra è Cole, mentre quella più a sinistra è Virginia Woolf |
Le Conseguenze della Burla
Divenuta di dominio pubblico, la storia scatenò uno scandalo, tanto da venire discussa persino nel parlamento inglese, e l'espressione "bunga bunga" iniziò a essere usata come presa in giro nei confronti della marina. La Royal Navy pensò di fare arrestare Cole e i suoi complici, ma alla fine lasciò perdere, temendo che la cosa avrebbe dato maggiore risonanza all'episodio. Perciò i partecipanti alla burla, con l'eccezione di Virginia, furono puniti nello stile solitamente utilizzato nei college britannici: alcuni ufficiali della marina si presentarono da loro e li bastonarono sulle natiche.
Fu probabilmente questa conclusione della vicenda a far nascere in seguito la celebre storiella umoristica, raccontata da diversi comici, e divenuta piuttosto nota in Italia dieci anni fa.
Tre antropologi si perdono in una zona selvaggia e vengono catturati dagli indigeni. Il capo-villaggio chiede loro di scegliere tra "morte o bunga bunga". Il primo sceglie il bunga bunga, scatenando reazioni di gioia tra i selvaggi: dopo essere stato seviziato, viene bruciato vivo. Il secondo, dubbioso, pensa che il capo abbia capito male, così chiede anche lui il bunga bunga, subendo lo stesso trattamento. Allora il terzo chiede direttamente la morte, gettando nello sconforto i selvaggi. Così il capo gli risponde: "Hai chiesto morte e morte avrai... ma prima un po' di bunga bunga!"
Come vedete, nessun riferimento sessuale. Quello fu un'aggiunta più recente, quando la storiella tornò alla ribalta grazie a delle imbarazzanti vicende legate alla cronaca politica italiana. La cosa curiosa è che tali fatti risalgono al 2010, ovvero esattamente 100 anni dopo la burla di Cole.
Curiosa per davvero questa storiella. Comunque a proposito di comici, ricordo Totò che in un film si travestiva da abissino, uno spasso ;)
RispondiEliminaSì, una storia strana di 110 anni fa!
EliminaNon avrei mai neppure immaginato Virginia Woolf coinvolta in uno scherzo del genere.
RispondiEliminaAl giorno d'oggi una cosa del genere diventerebbe virale sui social.
Assolutamente. Basta vedere cosa sta circolando tra Francia e Italia a proposito della pizza, in un momento in cui un certo tipo di umorismo non è il caso.
EliminaSapendo quello che so di Virginia Woolf mai avrei immaginato una sua tale natura goliardica.
RispondiEliminaBeh, all'epoca dell'episodio era giovanissima...
Elimina