"Non c'è nulla di rotto nel vostro televisore. Non cercate di aggiustare l'immagine. Noi stiamo controllando la trasmissione. Noi controlleremo il segnale orizzontale. Noi controlleremo il segnale verticale. Possiamo cambiare la messa a fuoco per rendere le immagini soffuse, o farle diventare di una chiarezza cristallina. Per la prossima ora noi controlleremo tutto ciò che vedrete e sentirete. State per partecipare a una grande avventura. State per sperimentare il timore e il mistero che vi giungono dalle profondità della mente per arrivare... oltre i limiti."
Mentre dal 1959 al 1964 andava in onda sull'emittente americana CBS il telefilm Ai Confini della Realtà, nel 1963-64 la ABC propose The Outer Limits, altra serie antologica di fantascienza. In Ai Confini della Realtà gli episodi ponevano spesso riflessioni di natura morale e sociologica, mentre The Outer Limits era più orientata verso la suspence e l'azione. La serie ottenne inizialmente un discreto successo, salvo poi venire cancellata dopo la seconda stagione per calo di ascolti. In Italia la serie originale è del tutto inedita.
Il confronto tra le due serie è però impietoso. Il difetto principale è la durata dei singoli episodi, che è di 50 minuti; le storie sono quindi molto allungate, laddove una durata minore ne avrebbe aumentato l'intensità. L'utilizzo dello spiazzante colpo di scena finale, marchio di fabbrica di Ai Confini della Realtà, quando viene utilizzato in The Outer Limits è fatto in maniera grossolana; nell'episodio Nightmare viene rovinato svelandolo a metà della storia. Un altro difetto è di utilizzare elementi scientifici senza badare troppo al senso, giusto per dare una parvenza fantascientifica, rendendo però il tutto poco credibile. Anche gli effetti speciali lasciavano a desiderare: in un episodio si può assistere alla visione di un oggetto levitante in cui si vedono palesemente i fili che lo reggono.
Una costante della serie era la presenza in ogni episodio di una creatura mostruosa. Alcune di queste erano malfatte (dei pupazzoni, per capirci), oppure grottesche e involontariamente ridicole; ma alcune ricomparvero in seguito nella serie originale di Star Trek. La tecnica per rendere le orecchie a punta usata nell'episodio The Sixth Finger fu poi riutilizzata per il trucco di Spock.
Dei 49 episodi della serie sono pochi quelli interessanti o almeno ben riusciti: per esempio The Man Who Was Never Born con Martin Landau, e I, Robot, tratto dal racconto di Eando Binder, che vede tra gli interpreti Leonard Nimoy. L'episodio Fun and Games è invece una brutta scopiazzata del racconto Arena di Fredric Brown (1944), in seguito ripreso anche in Star Trek.
Nell'episodio The Architects of Fear un gruppo di uomini studiano un piano per eliminare le guerre dal mondo: coalizzare l'umanità contro una fittizia minaccia proveniente da un altro pianeta. Uno di loro accetta di sottoporsi a una serie di interventi medici volti a dargli aspetto e fisiologia aliena, così da farsi passare per un invasore di un altro mondo. In questo assurdo intreccio si può riconoscere qualcosa del futuro Watchmen di Alan Moore, che menzionò la serie nell'ultimo numero della sua graphic novel. In realtà l'idea di base era stata scopiazzata dal racconto di Fritz Leiber Cercasi Nemico (1945). Il grottesco costume indossato dall'attore che impersonava la creatura aliena fu ritenuto da alcune stazioni locali affiliate alla ABC talmente raccapricciante da far decidere di trasmettere l'episodio solo dopo un certo orario; in alcune zone degli Stati Uniti venne messa una schermata nera durante le sue apparizioni, in altre le scene non furono trasmesse (censurando così buona parte del finale).
La maggior parte degli episodi fu scritta da Joseph Stefano, alcuni da Harlan Ellison, che era considerato da molti un personaggio arrogante, antipatico e pieno di sé, autocompiaciuto e con la tendenza a sopravvalutarsi. In Dangerous Visions, un'antologia da lui curata, presentò P.K. Dick come un Timothy Leary (scrittore noto per il consumo e l'attivismo verso l'uso di droghe psichedeliche) sempre in acido. Asimov raccontò di averlo incontrato da giovanissimo a una convention, dove Ellison gli aveva dato della nullità. La presentazione di Robert Bloch, in cui Ellison racconta con un impressionante numero di parole la genesi del racconto (al punto da essere lunga quasi quanto il racconto stesso), ne rovina il colpo di scena, svelandone il finale. In molti avevano una pessima opinione di lui, del suo carattere litigioso e del suo modo di comportarsi, e sono numerose le cause legali che intentò per presunti plagi o per diffamazione. Una volta aggredì fisicamente il collega Charles Platt, colpevole di aver criticato un suo discorso, episodio di cui si sarebbe vantato, e che non fu l'unico. All'età di 72 anni durante una premiazione si mise (a suo dire per scherzo) a tastare il seno della scrittrice Connie Willis, mentre il pubblico in sala non gradì affatto la scena.
Uno degli episodi sceneggiati da Ellison era Soldier, in cui in un futuro distopico, per un incidente due soldati di due fazioni in guerra si ritrovano ai giorni nostri. In The Demon with the Glass Hand, altro episodio scritto da lui, un uomo torna indietro nel tempo per salvare il mondo da un'invasione aliena. L'umanità ha usato una sostanza tossica per uccidere gli invasori, mettendosi in sospensione per alcune migliaia di anni in attesa che la Terra torni vivibile; gli alieni lo hanno seguito per scoprire dove sono i terrestri e sterminarli. Nel finale l'uomo scopre di essere un androide e di portare i terrestri nei suoi circuiti sotto forma di radiazione elettromagnetica. Una trama assurda, persino con la sospensione dell'incredulità. Vent'anni dopo Ellison avrebbe fatto causa a James Cameron per Terminator, tacciandolo di plagio per questi due episodi. Cameron fu costretto dalla casa produttrice ad ammettere di essersi ispirato al lavoro di Ellison, che venne risarcito economicamente e ottenne una menzione nei titoli di coda; inoltre gli fu imposto il silenzio sull'intera vergognosa vicenda.
Mentre dal 1959 al 1964 andava in onda sull'emittente americana CBS il telefilm Ai Confini della Realtà, nel 1963-64 la ABC propose The Outer Limits, altra serie antologica di fantascienza. In Ai Confini della Realtà gli episodi ponevano spesso riflessioni di natura morale e sociologica, mentre The Outer Limits era più orientata verso la suspence e l'azione. La serie ottenne inizialmente un discreto successo, salvo poi venire cancellata dopo la seconda stagione per calo di ascolti. In Italia la serie originale è del tutto inedita.
Il confronto tra le due serie è però impietoso. Il difetto principale è la durata dei singoli episodi, che è di 50 minuti; le storie sono quindi molto allungate, laddove una durata minore ne avrebbe aumentato l'intensità. L'utilizzo dello spiazzante colpo di scena finale, marchio di fabbrica di Ai Confini della Realtà, quando viene utilizzato in The Outer Limits è fatto in maniera grossolana; nell'episodio Nightmare viene rovinato svelandolo a metà della storia. Un altro difetto è di utilizzare elementi scientifici senza badare troppo al senso, giusto per dare una parvenza fantascientifica, rendendo però il tutto poco credibile. Anche gli effetti speciali lasciavano a desiderare: in un episodio si può assistere alla visione di un oggetto levitante in cui si vedono palesemente i fili che lo reggono.
Una costante della serie era la presenza in ogni episodio di una creatura mostruosa. Alcune di queste erano malfatte (dei pupazzoni, per capirci), oppure grottesche e involontariamente ridicole; ma alcune ricomparvero in seguito nella serie originale di Star Trek. La tecnica per rendere le orecchie a punta usata nell'episodio The Sixth Finger fu poi riutilizzata per il trucco di Spock.
Dei 49 episodi della serie sono pochi quelli interessanti o almeno ben riusciti: per esempio The Man Who Was Never Born con Martin Landau, e I, Robot, tratto dal racconto di Eando Binder, che vede tra gli interpreti Leonard Nimoy. L'episodio Fun and Games è invece una brutta scopiazzata del racconto Arena di Fredric Brown (1944), in seguito ripreso anche in Star Trek.
Nell'episodio The Architects of Fear un gruppo di uomini studiano un piano per eliminare le guerre dal mondo: coalizzare l'umanità contro una fittizia minaccia proveniente da un altro pianeta. Uno di loro accetta di sottoporsi a una serie di interventi medici volti a dargli aspetto e fisiologia aliena, così da farsi passare per un invasore di un altro mondo. In questo assurdo intreccio si può riconoscere qualcosa del futuro Watchmen di Alan Moore, che menzionò la serie nell'ultimo numero della sua graphic novel. In realtà l'idea di base era stata scopiazzata dal racconto di Fritz Leiber Cercasi Nemico (1945). Il grottesco costume indossato dall'attore che impersonava la creatura aliena fu ritenuto da alcune stazioni locali affiliate alla ABC talmente raccapricciante da far decidere di trasmettere l'episodio solo dopo un certo orario; in alcune zone degli Stati Uniti venne messa una schermata nera durante le sue apparizioni, in altre le scene non furono trasmesse (censurando così buona parte del finale).
La maggior parte degli episodi fu scritta da Joseph Stefano, alcuni da Harlan Ellison, che era considerato da molti un personaggio arrogante, antipatico e pieno di sé, autocompiaciuto e con la tendenza a sopravvalutarsi. In Dangerous Visions, un'antologia da lui curata, presentò P.K. Dick come un Timothy Leary (scrittore noto per il consumo e l'attivismo verso l'uso di droghe psichedeliche) sempre in acido. Asimov raccontò di averlo incontrato da giovanissimo a una convention, dove Ellison gli aveva dato della nullità. La presentazione di Robert Bloch, in cui Ellison racconta con un impressionante numero di parole la genesi del racconto (al punto da essere lunga quasi quanto il racconto stesso), ne rovina il colpo di scena, svelandone il finale. In molti avevano una pessima opinione di lui, del suo carattere litigioso e del suo modo di comportarsi, e sono numerose le cause legali che intentò per presunti plagi o per diffamazione. Una volta aggredì fisicamente il collega Charles Platt, colpevole di aver criticato un suo discorso, episodio di cui si sarebbe vantato, e che non fu l'unico. All'età di 72 anni durante una premiazione si mise (a suo dire per scherzo) a tastare il seno della scrittrice Connie Willis, mentre il pubblico in sala non gradì affatto la scena.
Uno degli episodi sceneggiati da Ellison era Soldier, in cui in un futuro distopico, per un incidente due soldati di due fazioni in guerra si ritrovano ai giorni nostri. In The Demon with the Glass Hand, altro episodio scritto da lui, un uomo torna indietro nel tempo per salvare il mondo da un'invasione aliena. L'umanità ha usato una sostanza tossica per uccidere gli invasori, mettendosi in sospensione per alcune migliaia di anni in attesa che la Terra torni vivibile; gli alieni lo hanno seguito per scoprire dove sono i terrestri e sterminarli. Nel finale l'uomo scopre di essere un androide e di portare i terrestri nei suoi circuiti sotto forma di radiazione elettromagnetica. Una trama assurda, persino con la sospensione dell'incredulità. Vent'anni dopo Ellison avrebbe fatto causa a James Cameron per Terminator, tacciandolo di plagio per questi due episodi. Cameron fu costretto dalla casa produttrice ad ammettere di essersi ispirato al lavoro di Ellison, che venne risarcito economicamente e ottenne una menzione nei titoli di coda; inoltre gli fu imposto il silenzio sull'intera vergognosa vicenda.
Non ho visto questa e neanche l'altra, grave pecca lo so, ma capiterà prima o poi ;)
RispondiEliminaQuesta serie non te la consiglio, e comunque è difficile anche reperirla (in Italia non è arrivata).
EliminaPer Ai confini della realtà, sì, grave pecca. :)
Almeno la serie anni '50-'60 e quella anni '80. Quella del 2002 si poteva vedere, almeno qualche buon episodio c'era. Quella uscita l'anno scorso, invece da neanche avvicinarsi.
Oh beh, questa è la fantascienza che amo, ossia quando è piena di queste chicche pop.
RispondiEliminaNon conoscevo questa serie antologica... Ma sembra che, nonostante i raffazzonati pupazzi, le sceneggiature zoppicanti e la cancellazione immediata, abbia avuto un certo peso per tantissime personalità: assurdo!!
Forse, essendo ispirazioni di ispirazioni (emh...) queste opere hanno ricalibrato la loro forza.
Penso che comunque all'epoca non era facilissimo smascherare troppi plagi...
Moz-
Diciamo che questa serie ha fatto anche la storia della televisione americana. Ricordo che veniva persino citata in un episodio di Big Bang Theory.
EliminaComunque avevo letto che anche un episodio di He-man aveva scopiazzato il racconto Arena.
Probabile, forse Un storia di due città o Slave City...
EliminaMoz-
Ho trovato: è l'episodio "L'invasione" (titolo originale: "The Arena").
EliminaIgnoravo ogni notizia riportata in questo post.
RispondiEliminaSarei curioso di vedere alcuni episodi di questa serie, magari mostrando benevolenza considerato che a quei tempi gli "effetti speciali" praticamente non li avevano.
Il problema della serie non erano tanto gli effetti speciali, quanto le sceneggiature. I, Robot secondo me è l'episodio meglio riuscito della serie, ma anche perché partiva già da un ottimo (e tra l'altro famoso) racconto.
EliminaFidati: non ti perdi nulla! :)
RispondiEliminaSe invece sei appassionata di Rod Serling, potresti trovare interessante anche questo articolo:
https://arcaniearcani.blogspot.com/2016/02/mistero-in-galleria.html
Però mi sembra che sia uscita in DVD, in lingua originale...
RispondiEliminaA questo punto direi che anche la saga degli X-Men Giorni di un futuro passato, abbia preso spunto dal buon Harlan, visto che ha una trama piuttosto simile tanto che all'epoca si affermò che Cameron vi si ispirò per Terminator.
RispondiEliminaNel libro Danse Macabre, Stephen King ha dedicato un bel capitolo ad Harlan Ellison ed ad Oltre i limiti.
Sì, a questo punto ogni racconto sui viaggi nel tempo è ispirato a quei suoi due racconti. Ma del resto Ellison ha passato buona parte della vita a intentare cause legali, e poco a preoccuparsi della bassa qualità del suo lavoro.
EliminaComunque sto ancora attendendo una risposta al commento che mi hai lasciato l'ultima volta, che era del tutto incapibile.
Il blogging non è leggo, ti mollo lì un commento e ti saluto, senza neanche stare a vedere la risposta data dal blogger. Il blogging è scambio, dialogo e approfondimento, altrimenti non c'è differenza dai social, che peraltro in passato hai spesso criticato proprio per queste ragioni.
In Italia arrivò una nuova serie durante gli anni 90. Mi pare che l'emittente fosse TMC2 e lo trasmettevano assieme ad un'altro telefilm chiamato "Poltergeist: the Legacy".
RispondiEliminaE' stato davvero tanti anni fa, ma non ne ho un ricordo negativo: può darsi che fosse riuscita meglio di questa originale.
Ho visto anche quella, e devo dire che era abbastanza dimenticabile... Un po' meglio realizzata, in effetti, della serie originale, ma comunque anche lì erano pochi gli episodi apprezzabili.
EliminaNe ricordo un episodio che mi aveva colpito.
EliminaUn mondo di soli robot, che se avessero trovato degli umani avrebbero dovuto sterminarli. Un robot crea un essere umano e alla fine gli rivela che originariamente erano stati i robot a essere creati dagli umani. Nel finale il robot viene ucciso dai suoi simili, e l'umano scopre che aveva creato per lui una donna.
Ecco, quello era stato un bell'episodio.
Di episodi ve ne erano tanti e probabilmente mi sono rimasti impressi forse stralci proprio di quelli più significativi.
EliminaCe ne era uno con ambientazione western che seguiva la sua storia e sullo sfondo c'era questo pistolero anziano, dall'aspetto molto lugubre che poi alla fine fa qualcosa, credo indirettamente salvando i protagonisti dagli antagonisti. Alla fine questo prima di andarsene spiega ai protagonisti in poche parole (che probabilmente loro non avranno compreso) di essere un alieno e di essere stato mandato ad osservare l'Umanità, come potenziale futura razza concorrente. Però in base a quel che ha visto, la sua stima è che l'Umanità si autodistruggerà prima di sviluppare un qualsiasi mezzo concreto per viaggiare nello spazio e di conseguenza questi alieni non hanno niente da temere. All'epoca mi aveva lasciato lì appunto questa valutazione in stile "vi lascio stare perchè ho capito che tanto non contate un cazzo".
Questo episodio di cui parli non l'ho visto. Il problema per me è quando in una serie antologica ci sono degli episodi anche belli, ma intervallati da parecchi scarsi. Dopo un po' mi passa la voglia e smetto di seguirla.
EliminaCondivisibile.
EliminaA parlarne mi è venuta voglia di rivedere l'episodio e sono riuscito a trovarlo. Me lo ricordavo meglio o per essere esatti poteva essere gestito meglio, ma il discorso finale dell'alieno è buono quanto ricordavo. https://www.dailymotion.com/video/x61kukp
Sì, ecco. Andando al link ho avuto modo di ricordare che sono episodi di 40 minuti, un po' come la serie originale. Questo per me è un grosso limite: se un episodio di una serie antologica dura più di 20-30 minuti, o sei un maestro nel gestirlo (vedi quarta stagione della serie originale Ai Confini della Realtà, o Black Mirror), oppure ti ritrovi ad allungare il brodo rendendo noiosa anche una buona idea.
EliminaTra l'altro, hai mica visto la versione di Ai confini della realtà uscita l'anno scorso? E se sì, l'hai trovata pessima come l'ho trovata ioù?
Non l'ho vista ma mi fido.
EliminaPer riassumere. Episodi troppo lunghi, distanti anni-luce dalle riflessioni sociologiche e morali di Ai confini, di cui aveva il titolo, ma non lo spirito, nè alcuna connessione. Ho smesso di guardarla al terzo episodio.
Elimina