martedì 21 marzo 2023

Insospettabili Nani da Giardino

Un nano da giardino è una statuetta utilizzata per decorare giardini privati che raffigura uno gnomo o un nano. Già al tempo dei Romani esistevano ornamenti analoghi di natura grottesca, collocati in orti e campi per assicurarne la fertilità. Nella versione moderna hanno cominciato a comparire in Germania nel XVII secolo, per decorare in maniera eccentrica grotte e giardini rocciosi di ricchi proprietari terrieri. Da notare che il termine "grottesco" viene proprio da grotta. Tra il XVIII e il XIX secolo presso l'aristocrazia inglese divennero di moda gli "eremiti da giardino": si trattava di persone in carne e ossa, che vivevano in un eremo costruito appositamente nella villa. Il loro compito era di comparire in determinati momenti del giorno per essere osservati dal padrone di casa e i suoi ospiti; erano tenuti a osservare alcune regole, non potevano rivolgere la parola a nessuno, alle volte dovevano intrattenere l'interlocutore con discorsi filosofici.


La diffusione dei nani da giardino risale al 1874, quando sir Charles Isham ne importò in Inghilterra 21 esemplari in terracotta realizzati in Germania, che dispose nel giardino della sua villa; da lì in poi divennero estremamente popolari in tutta Europa. Oltre a quelli più “canonici” (spesso vengono usati come modelli quelli del film di animazione della Disney Biancaneve e i Sette Nani) negli ultimi anni ne sono stati realizzati anche in versioni più dissacranti e umoristiche, se non proprio politicamente scorrette, tra cui anche zombie. Inoltre esistono anche in un formato più ridotto, adatto a decorare vasi di piante (i "nani da vaso"), da poter così tenere all'interno della propria abitazione, eventualmente anch'essi in versione dissacrante.


Il Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino è un movimento goliardico, fondato nel 1996, che ritiene che i nani da giardino siano dei prigionieri, essendo creature nate libere nei boschi; perciò gli adepti si introducono nei giardini di abitazioni private per trafugarli e andare a liberarli nei boschi. La tradizione vuole che i nani ricambino la gioia per la ritrovata libertà portando fortuna al loro salvatore. Questa è la corrente francese del movimento (quella originale), mentre in Italia gli aderenti al Movimento Autonomo per la Liberazione delle Anime da Giardino distruggono invece i nani nei boschi, in modo da liberare le loro anime prigioniere. Alle volte i protagonisti di tali imprese finiscono col venire arrestati per violazione di domicilio e furto.
Da questi movimenti per lo più pacifici si discosta quello di origine tedesca del Fronte per l'Olocausto dei Nani, volto alla totale eliminazione dei nani da giardino. Spesso si rendono protagonisti di atti clamorosi, quali il sequestro, la decapitazione e l'esposizione pubblica dei nani rapiti. Nel 1998 nella cittadina di Briey in Francia sono stati trovati 11 nani da giardino impiccati sotto un ponte.
Lo gnoming è la pratica di portarsi in viaggio dei nani da giardino e fotografarli di fronte a monumenti famosi. Da qui è nato lo scherzo, a volte diventato una notizia di portata nazionale se non persino internazionale, di rubare un nano da giardino di una persona ignara, a cui poi vengono inviate le foto dei luoghi visitati, talvolta assieme a dei messaggi criptici (che nell'intento goliardico sarebbero stati scritti dallo stesso nano); al rientro il nano viene poi restituito in maniera anonima al suo proprietario.


Non tutti però sono convinti della loro bontà, come dimostrato dal manuale di Chuck Sambuchino Come Sopravvivere a un Attacco di un Nano da Giardino, che spiega la minaccia rappresentata da questi esseri, come difendersi da loro e passare al contrattacco.
Nel 2010 a Furore, in provincia di Salerno, un’ordinanza del comune ha disposto il divieto di esporre nani da giardino, in quanto ritenuti “motivo di alterazione dell’ambiente naturale”, pena una sanzione pecuniaria.
Nel 2013 Ikea aveva realizzato una pubblicità per dei nuovi prodotti da esterni per giardino; doveva essere semplicemente un simpatico spot, invece divenne centro di furiose polemiche. Nel video una coppia sta cambiando gli arredamenti esterni, scatenando l'ira dei nani da giardino, che muovono loro guerra; così la coppia si difende usando le attrezzature da giardino e i mobili di Ikea, e alla fine trionfa distruggendo i nani. La pubblicità ha generato polemiche da parte degli spettatori inglesi più perbenisti “per il suo contenuto violento e assolutamente spaventoso”, che è stato da loro giudicato “non idoneo alla visione da parte di un pubblico infantile, in quanto potrebbe incoraggiare comportamenti violenti o antisociali”. Ikea è stata quindi accusata di gnomicidio, e uno dei suoi maggiori accusatori è stato il Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino.

19 commenti:

  1. Vorrei essere socio di uno di questi club. Perché significherebbe che non ho nessun problema al mondo e tanto tempo libero a disposizione
    :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La divisa è bianca e si allaccia sulla schiena...

      Elimina
    2. ... e i lacci comprendono le maniche!

      Elimina
    3. E ai piedi solo mocassini.

      Elimina
  2. Io mi chiedo sempre il senso di certi club, forse sono io che faccio fatica a comprendere...è davvero un mondo matto il nostro...xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi che è esagerato definirli "club": più che altro sono una masnada di deficienti che agiscono da soli o in gruppo, e si divertono così. Peraltro due di quelli finiti sui giornali italiani per la loro "impresa" erano nientemeno che due ragazzine, neanche maggiorenni, subito pescate dalla polizia in flagranza di reato.

      Elimina
  3. Scusami, lo so che questo è un post serissimo, ma io ho riso come una pazza! Il Fronte di liberazione dei nani è straordinario, ma il manuale su come sopravvivere all’attacco di un nano da giardino e lo gnoming... :D :D :D Non guarderò più i sette nani nel giardino della signora che abita al piano terra (ebbene sì, ce li ha tutti) con gli stessi occhi!
    Marina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma ha anche Biancaneve? Perché è lì che riconosci il vero maniaco dei nani da giardino.
      E a proposito. Il Fronte e il MALAG di Biancaneve se ne fregano, prendono i nani e la lasciano tutta sola in giardino. Non è mica giusto, razzisti!

      Elimina
    2. Ah Ah, no, niente Biancaneve, solo nani... e manco tutti! :)

      Elimina
    3. ... no perché poi me li sono andati a contare e in effetti non sono sette! :D

      Elimina
    4. Scelta voluta, o quelli del Fronte hanno colpito ancora? Qui c'è da indagare...

      Elimina
  4. Che bello vedere quei nanacci finire in mille pezzi, grazie IKEA!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a quella pubblicità IKEA per me ha vinto tutto. Non ironizzerò più sulle lampade flukka, gli armadi rekajki e i tavolini monokka.
      (ops, è più forte di me...)

      Elimina
  5. Questo post mi ha molto divertito, ammetto che mi piace soprattutto il fronte di liberazione che libera i nani nei boschi, oppure quello che lo porta in giro per il mondo mandando delle cartoline al loro proprietario, invece quelli che uccidono i nani mi sembrano un po’ violenti, poveri nani da giardino! A parte gli scherzi lo spot di Ikea era in effetti un po’ inquietante con i nanetti che si ribellano e combattono, insomma ricordano un po’ la bambola assassina del film horror...del resto i proprietari di casa dovevano difendersi per forza di fronte a nanetti così aggressivi. Carina l’idea dei nanetti da vaso, così sono meno appariscenti e possono essere tenuti in un vaso sul balcone più “nascosti” e meno soggetti agli attacchi di liberazione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi hai fatto venire in mente che c'è un famoso episodio della serie Doctor Who su delle statue inquietanti (gli Angeli Piangenti) che ricorda un po' lo spot Ikea... Si potrebbero coniugare le due cose con un film horror sui nani da giardino...

      Elimina
    2. È "Blink", la mia puntata preferita in assoluto!

      Elimina
    3. Io che non guardo Doctor Who, però quell'episodio me lo sono visto, perché era troppo forte.

      Elimina
  6. Inquietano un po' in effetti, però non mi sembrano così pericolosi...comunque mai avuti e mai ne vorrò :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eeh... parlane a qualcuno che soffre di automatonofobia...
      Comunque sì, sono davvero kitsch. Ne faccio anch'io volentieri a meno.

      Elimina