"Io vivo appassionatamente la mia vita. Amo i suoi cambiamenti, il suo colore, i suoi movimenti. Saper parlare, vedere, udire, camminare, avere la musica e la pittura. Tutto questo è un miracolo! Tutto questo è gioia!" (Arthur Rubinstein)
La gioia è correlata alle situazioni che funzionano, un costante riferimento a ciò che è meglio fare, perché tendenzialmente si cerca di ripetere le cose che fanno sentire bene. È l’emozione della commedia. Ridere fa bene perché innesca dei meccanismi fisiologici che hanno un effetto benefico sulla salute. Lo scopo è dunque di carattere salutistico.
Questa emozione è denotata dalla seguente espressione facciale: corrugamento delle zampe di gallina, guance sollevate, movimento dei muscoli orbitali. Questo è il vero sorriso, diverso da quello falso o da quello di circostanza.
La gioia è correlata alle situazioni che funzionano, un costante riferimento a ciò che è meglio fare, perché tendenzialmente si cerca di ripetere le cose che fanno sentire bene. È l’emozione della commedia. Ridere fa bene perché innesca dei meccanismi fisiologici che hanno un effetto benefico sulla salute. Lo scopo è dunque di carattere salutistico.
Questa emozione è denotata dalla seguente espressione facciale: corrugamento delle zampe di gallina, guance sollevate, movimento dei muscoli orbitali. Questo è il vero sorriso, diverso da quello falso o da quello di circostanza.
Di norma non c'è un colore associato alla gioia, ma credo vi troverete d'accordo con me sul giallo, un colore solare che indica luminosità e vitalità.
Arte
A rappresentare la gioia nel campo dell'arte ho scelto Henri Matisse Le Chat Aux Poissons Rouges 1914, in cui l'autore ha raffigurato l'amato animale domestico in una gioiosa esplosione cromatica. Matisse amava molto i gatti e li aveva dipinti diverse volte. L'utilizzo dei colori in tonalità così forti e brillanti, che riprende lo stile tipico del fauvismo, mette subito allegria, trasmette da ogni particolare del dipinto il divertimento di rappresentare ciò che sta intorno a noi attraverso la pittura, di cogliere quell'attimo essenziale prima che vada perduto.
“Deriva la felicità in te stesso da una buona giornata di lavoro, dall'illuminare la nebbia che ci circonda.” (Henri Matisse)
Letteratura
La mia scelta letteraria ricade sul romanzo di Alice Basso L'Imprevedibile Piano della Scrittrice Senza Nome (2015).
Vani, il cui look ricorda quello di Lisbeth Salander delle trilogia di Millennium, ha un dono: riesce a immedesimarsi alla perfezione nelle persone, tanto che sembra quasi entrare nella loro testa (l'autrice non usa mai il termine, ma sostanzialmente è una mentalista). Vani usa questa capacità nel suo lavoro di ghost-writer per una casa editrice torinese ed è talmente brava che verrà persino reclutata come consulente da un commissario della polizia che sta investigando su di un rapimento. Nel frattempo vive anche una turbolenta storia d'amore con uno scrittore belloccio a cui ha scritto il suo best-seller: ma quando scoprirà che lui la sta solo usando per non perdere la faccia, escogiterà una terrificante rivincita ai suoi danni.
Lungo tutto il libro, si avverte che l'autrice si è divertita molto a scrivere questo romanzo, e questa emozione riesce a trasmetterla così bene da far divertire anche i suoi lettori, che ne restano subito conquistati. Il personaggio di Vani, anche se la gioia non è di certo l'emozione che le si potrebbe associare, è talmente ben riuscito e caratterizzato che il lettore lo ama da subito e sente una profonda empatia verso di lei. Questa è gioia nel leggere.
Cinema
A rappresentare la gioia in ambito cinematografico ho scelto un film spensierato e divertente: Una Notte all'Opera (1935), scritto e interpretato dai Fratelli Marx. Tra gag spassose, numeri musicali, giochi di parole e tanti disastri, il muto Harpo, l'irresistibile Groucho e lo sgrammaticato Chico dovranno aiutare un giovane tenore ad affermarsi a New York e a conquistare il cuore di una bella soprano.
L'American Film Institute lo ha inserito all'ottantacinquesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi e al dodicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.
Il titolo del disco dei Queen A Night at the Opera (che contiene anche Bohemian Rapsody) è un omaggio a questo film.
Musica
La mia scelta musicale ricade su House of the King (1971) dei Focus, band che è stata anche soprannominata "i Jethro Tull olandesi". Il giocoso tema principale eseguito col flauto traverso è talmente orecchiabile da suscitare un'immediata simpatia e da risultare quindi molto divertente.
Che cosa ne dite della gioia? E le vostre associazioni quali sono?
Arte
A rappresentare la gioia nel campo dell'arte ho scelto Henri Matisse Le Chat Aux Poissons Rouges 1914, in cui l'autore ha raffigurato l'amato animale domestico in una gioiosa esplosione cromatica. Matisse amava molto i gatti e li aveva dipinti diverse volte. L'utilizzo dei colori in tonalità così forti e brillanti, che riprende lo stile tipico del fauvismo, mette subito allegria, trasmette da ogni particolare del dipinto il divertimento di rappresentare ciò che sta intorno a noi attraverso la pittura, di cogliere quell'attimo essenziale prima che vada perduto.
“Deriva la felicità in te stesso da una buona giornata di lavoro, dall'illuminare la nebbia che ci circonda.” (Henri Matisse)
Letteratura
La mia scelta letteraria ricade sul romanzo di Alice Basso L'Imprevedibile Piano della Scrittrice Senza Nome (2015).
Vani, il cui look ricorda quello di Lisbeth Salander delle trilogia di Millennium, ha un dono: riesce a immedesimarsi alla perfezione nelle persone, tanto che sembra quasi entrare nella loro testa (l'autrice non usa mai il termine, ma sostanzialmente è una mentalista). Vani usa questa capacità nel suo lavoro di ghost-writer per una casa editrice torinese ed è talmente brava che verrà persino reclutata come consulente da un commissario della polizia che sta investigando su di un rapimento. Nel frattempo vive anche una turbolenta storia d'amore con uno scrittore belloccio a cui ha scritto il suo best-seller: ma quando scoprirà che lui la sta solo usando per non perdere la faccia, escogiterà una terrificante rivincita ai suoi danni.
Lungo tutto il libro, si avverte che l'autrice si è divertita molto a scrivere questo romanzo, e questa emozione riesce a trasmetterla così bene da far divertire anche i suoi lettori, che ne restano subito conquistati. Il personaggio di Vani, anche se la gioia non è di certo l'emozione che le si potrebbe associare, è talmente ben riuscito e caratterizzato che il lettore lo ama da subito e sente una profonda empatia verso di lei. Questa è gioia nel leggere.
Cinema
A rappresentare la gioia in ambito cinematografico ho scelto un film spensierato e divertente: Una Notte all'Opera (1935), scritto e interpretato dai Fratelli Marx. Tra gag spassose, numeri musicali, giochi di parole e tanti disastri, il muto Harpo, l'irresistibile Groucho e lo sgrammaticato Chico dovranno aiutare un giovane tenore ad affermarsi a New York e a conquistare il cuore di una bella soprano.
L'American Film Institute lo ha inserito all'ottantacinquesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi e al dodicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.
Il titolo del disco dei Queen A Night at the Opera (che contiene anche Bohemian Rapsody) è un omaggio a questo film.
Musica
La mia scelta musicale ricade su House of the King (1971) dei Focus, band che è stata anche soprannominata "i Jethro Tull olandesi". Il giocoso tema principale eseguito col flauto traverso è talmente orecchiabile da suscitare un'immediata simpatia e da risultare quindi molto divertente.
Che cosa ne dite della gioia? E le vostre associazioni quali sono?
Non conoscevo il (bel) brano dei Focus!
RispondiEliminaOttima la scelta artistica.
Coi fumetti, la gioia la esprimono le storie del settimanale Topolino^^
Moz-
I Focus sono un gruppo di nicchia della nicchia: lo conoscono solo i cultori del genere.
EliminaCoi fumetti avevo un rappresentante perfetto, ma me lo tengo per farci un post apposito più avanti! :D
L'autrice del libro non la conosco, ma questa trama mi intriga. Gatto e Pesci Rossi lo trovo perfetto per la gioia, i Fratelli Marx li adoro, infine anch'io non conosco i Focus, ma mi fido. :-)
RispondiEliminaL'autrice ha anche già pubblicato il seguito, Scrivere è un mestiere pericoloso. Io ora mi aspetto anche il terzo! :)
EliminaAnche secondo me: perfetta la scelta del quadro di Matisse e intrigante la trama del libro :-)
RispondiEliminaE questa è la mia lista:
Pittura: Il pittore che a me trasmette più gioia in assoluto è Edward Hopper (che tu hai usato per la tristezza). In particolare per i suoi dipinti dove imperversa la luce solare, che per me è la massima espressione possibile in natura della gioia.
Letteratura: Anche qui pochi dubbi, "I sonetti a Orfeo" di Rainer Maria Rilke.
Per la musica (che divido in "classica" e "canzone"): il Largo dal Concerto per clavicembalo di Bach BW1056 e "Tu non ti pungi più" del duo Battisti/Panella
Per il cinema, sul momento non mi viene in mente nulla. Sarà perché non amo particolarmente i film di buoni sentimenti :-)
Hopper non lo conosco a sufficienza, però il dipinto che avevo scelto mi sembrava incarnasse la tristezza alla perfezione.
EliminaNon conoscevo i due brani che hai segnalato e quindi me li sono andati a cercare. Personalmente quello di Bach più che gioia a me trasmette serenità. :)
Infatti mi sono riferito ai dipinti solari di Hopper. Nulla da eccepire sulla tua scelta di "Automat" per il post precedente. Quella tra parentesi era solo una mia nota divertita sulla circostanza che lo stesso autore che hai usato per la tristezza io lo avrei utilizzato per la gioia ;D
EliminaBeh sì, direi che è interessante che un autore da un'opera all'altra possa suscitare emozioni completamente opposte. :)
EliminaIl quadro con il gatto è fantastico! Allora, le mie scelte sono:
RispondiElimina. Pittura: Marc Chagall
. Romanzo: Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis
. Musica: sarò scontata, ma per me è An die Freude (Inno alla gioia) di Beethoven
. Film: Bab'Aziz - Il principe che contemplava la sua anima, un film del 2005 diretto dal regista tunisino Nacer Khemir, che ho anche recensito sul blog
Il libro di Lewis ce l'ho casa, l'avevo letto in prima liceo.
EliminaLa tua scelta musicale non è scontata, solo didascalica, proprio come quella che avevo fatto io per la rabbia. :D
Guardate che non è un quadro di Matisse... Non è una notizia vera, attenzione a ciò che scrivete.
RispondiEliminaOk, controllato e corretto di conseguenza il post.
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