Complice l'inverno, non è la prima volta che mi trovo a parlare della chimica del ghiaccio: era già capitato in passato con dei post su Il Senso di Smilla per la Neve di Høeg e Ghiaccio IX di Vonnegut, oltre a un passaggio nella serie di Chimica for Dummies. Ma non mi era ancora mai capitato di parlare di che cos'è la neve. Questo post sarà accompagnato da due citazioni (smembrate, ricomposte e in parte rielaborate) prese dal libro Neve. E si amarono l'un l'altro sospesi su di un filo di neve, dello scrittore Maxence Fermine. Ne approfitto anche per augurarvi Buon Natale.
"Quando ne parlò al padre, questi vi trovò solo aspetti
negativi, come se la strana passione del figlio per la neve gli rendesse
l’inverno ancor più ostile. Yuko invece nella sua compagna vedeva cinque caratteristiche diverse, che appagavano il suo talento artistico." (M.F.)
La molecola dell'acqua ha la forma di una V, dove l’angolo di legame H-O-H è di
104,5°. Le molecole nello stato solido e liquido (e un pochino in quello gas) sono tenute aggregate dalle forze di van der Waals, che sono interazioni deboli di natura elettrostatica. Di queste, l'acqua ne possiede
una in particolare, il legame a idrogeno, in cui gli atomi di idrogeno formano
dei ponti tra le molecole e le tengono più coese. Nello stato liquido le molecole possono scorrere le une sulle altre, perciò questi ponti non sono
permanenti, ma si rompono e riformano di continuo.
“La neve è bianca; pertanto è invisibile e non merita di
essere. La neve è bianca: dunque è una poesia, una poesia di una grande
purezza." (M.F.)
Quando l’acqua
solidifica e diviene ghiaccio, i ponti idrogeno divengono permanenti e
concorrono a formare la struttura cristallina: si formano allora
degli anelli esagonali. In questa
struttura ogni molecola di acqua forma due ponti con altre due molecole, quindi l’atomo di ossigeno diviene il centro di
quattro interazioni di legame con altrettanti atomi di idrogeno. Una molecola con quattro legami deve però assumere una geometria tetraedrica, dove gli angoli sono di 109,5°, così da tenere i quattro atomi il più lontano
possibile l’uno dall’altro e rendere stabile la struttura: e questa è la struttura cristallina del ghiaccio. Dato che l'angolo di legame si è allargato, il ghiaccio occupa un volume maggiore rispetto al liquido, quindi ha minore densità: per il principio di Archimede il ghiaccio galleggia sull'acqua.
"La neve congela la natura e la protegge; la superba, chi
si crede d’essere per pretendere di rendere statua il mondo? La neve congela la
natura e la protegge: dunque è una vernice, la più delicata vernice
dell’inverno." (M.F.)
Ma che differenza c’è tra il
ghiaccio e la neve? Per fare un'analogia, potremmo dire che il ghiaccio è come una
struttura rocciosa, mentre la neve è polverosa: insomma, la stessa differenza
che si ha tra la roccia e la sabbia. La formazione di un singolo fiocco di neve però è una faccenda
più complessa: avviene nelle nuvole, quando il vapore acqueo ghiaccia
lentamente attorno a una particella di polvere.
"La neve si trasforma continuamente; pertanto è infida.
La neve si trasforma continuamente: dunque è una calligrafia, ci sono diecimila
modi per scrivere la parola neve." (M.F.)
La
struttura del ghiaccio è esagonale, quindi il fiocco di
neve avrà una geometria di questo tipo. Nelle nubi le molecole d’acqua devono
diffondere verso il fiocco in formazione, prima di essere
incorporate nella struttura. Quando spontaneamente si muovono, le molecole non hanno una direzione precisa, ma sono soggette a un
movimento casuale, il moto browniano, dovuto agli urti fra molecole. Questo modo di spostarsi aumenta
di molto il tempo che impiegano ad arrivare in un determinato punto e a entrare
a far parte della struttura in costruzione, in quanto le probabilità di
avvicinarsi e di allontanarsi sono le medesime. La distanza gioca un ruolo fondamentale: più spazio devono percorrere, più saranno soggette al moto casuale browniano.
"La neve è sdrucciolevole; chi mai può provare piacere a
cadere sulla neve? La neve è sdrucciolevole: dunque è una danza, sulla neve
ogni uomo può credersi funambolo." (M.F.)
Partendo dall'organizzazione esagonale, la struttura del fiocco
di neve diviene dendritica, come quella di un
fulmine, con ramificazioni che si vanno a estendere. Il modo in cui si formano e la struttura finale dipendono dall’umidità, dalla temperatura della nube e dal tipo di disposizione che assume la
struttura attorno alla particella di polvere. Dato che il tutto è soggetto al moto casuale browniano, non esistono due
fiocchi di neve che siano perfettamente identici, perché il tutto è governato dal caso; o meglio, è qualcosa di
estremamente improbabile, anche se non impossibile.
"La neve si muta in acqua; lo fa per meglio inondarci
durante il disgelo. La neve si muta in acqua: dunque è una musica, in primavera
trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di note bianche." (M.F.)
Devo essere sincero: le citazioni e il loro lirismo letterario le ho capite (o piuttosto "sentite"). Le spiegazioni, ahimé, sono inadatte alla mia testa allergica alle materie scientifiche :-(
RispondiEliminaRinnovo gli auguri di buone feste!
Per questo le metto assieme, così che una possa supportare l'altra. 😊
EliminaAuguri di buone feste!
E' questo il bello della chimica e della scienza tutta; anche dietro la cosa apparentemente più semplice (l'acqua e tutte le sue forme), si nasconde una complessità e una "magia" incredibile!
RispondiEliminaAuguri Marco! Buone Feste!
Il mondo è bello proprio perché è complesso, se fosse tutto semplice non ci sarebbe da divertirsi e poco di cui stupirsi.
EliminaGrazie, auguri anche a te! 😊
Buon anno nuovo Marco 🥂
RispondiEliminaCiao!
EliminaGrazie, un buon 2019 anche a te! 😃