Negli ultimi due anni ho
dedicato diversi articoli del blog a parole dalle caratteristiche etimologiche interessanti o curiose: ho scritto dei post sulle parole intraducibili in italiano, le
parole deonomastiche, le parole d’autore, le parole macedonia. Alcuni termini non hanno trovato spazio in
quei post, perciò ho deciso di rimediare.
Parola che ha assunto anche un secondo significato: Catalizzare
Questo termine è
stato creato dal chimico Jons Berzelius: significa
“aumentare la velocità di una reazione chimica”, attraverso l'aggiunta di una precisa sostanza all'ambiente di reazione, il catalizzatore. In italiano questa parola
è poi uscita dal contesto scientifico per assumere un significato del tutto diverso: è infatti un sinonimo di attrarre o concentrare, per esempio nell’espressione
“catalizzare l’attenzione”. Probabilmente questo si deve a un parallelismo con l'azione del catalizzatore eterogeneo, che concentra il substrato sulla sua superficie.
Parola dal significato ambiguo: Pesare
"Pesare” in italiano significa “misurare la massa”, non il peso. La bilancia misura infatti la massa di un oggetto, mentre per il peso si usa il dinamometro. Del resto ci viene impropriamente chiesto quale sia il nostro peso, mentre sarebbe più corretto parlare di massa, che è costante, mentre il peso dipende dal sistema di riferimento.
Parola poco nota: Culaccino
Il culaccino è il fondo di un salume oppure la parte terminale del cetriolo vicino al gambo. Con questo termine si indica anche il segno circolare lasciato da un recipiente umido dove viene posato; per esempio è quello lasciato dalla tazzina di caffè sul piano del tavolo.
Parola dialettale intraducibile: Freschino
Termine utilizzato nelle regioni settentrionali, soprattutto Veneto e Lombardia, ma anche nel Piemonte orientale. Il freschino indica quell'odore di pesce o uova che, a seguito del contatto, si trasferisce agli oggetti o alle mani; tipicamente sta a indicare l'odore poco gradevole che possono avere le stoviglie se non sono state lavate, come anche quel sentore che rimane nella lavastoviglie.
Parola italiana intraducibile: Jella
Termine utilizzato nelle regioni settentrionali, soprattutto Veneto e Lombardia, ma anche nel Piemonte orientale. Il freschino indica quell'odore di pesce o uova che, a seguito del contatto, si trasferisce agli oggetti o alle mani; tipicamente sta a indicare l'odore poco gradevole che possono avere le stoviglie se non sono state lavate, come anche quel sentore che rimane nella lavastoviglie.
Parola italiana intraducibile: Jella
Non ne ho la certezza
assoluta, ma penso che jella non abbia corrispettivi nelle altre lingue. Questa
parola, che ha un sostrato fortemente immerso nel folklore italico, non indica infatti semplicemente la cattiva sorte, ma un qualcosa che
può essere trasmesso da un individuo a un altro, come fosse un'affezione, attraverso iettatura, malocchio o affascino, per intercessione volontaria o meno di una persona (iettatore).
Parola deonomastica: Bagonghi
Il bagonghi o nano bagonghi è un appellativo per designare i nani che lavorano in circhi e baracconi; questo nome si ritiene derivi dalla tribù pigmea dei ba kango. In Piemonte con bagonghi si intende chi indossa indumenti di taglia abbondante oppure una persona dai modi sgraziati. Più in generale il bagonghi è chi si rende ridicolo giganteggiando meriti che non possiede oppure discute di argomenti di cui ha solo una conoscenza superficiale, a differenza di chi invece ne è esperto e ne ascolta divertito le sciocchezze.
Il bagonghi o nano bagonghi è un appellativo per designare i nani che lavorano in circhi e baracconi; questo nome si ritiene derivi dalla tribù pigmea dei ba kango. In Piemonte con bagonghi si intende chi indossa indumenti di taglia abbondante oppure una persona dai modi sgraziati. Più in generale il bagonghi è chi si rende ridicolo giganteggiando meriti che non possiede oppure discute di argomenti di cui ha solo una conoscenza superficiale, a differenza di chi invece ne è esperto e ne ascolta divertito le sciocchezze.
Parola d’autore
La Chimica è difficile,
brutta e noiosa. La Chimica è grigia, sporca e puzzolente. La Chimica avvelena, inquina e uccide. La Chimica è innaturale, artificiosa e impura.
Quante volte ho sentito dire cose del genere… Tutto questo si chiama chemofobia, la paura irrazionale delle sostanze chimiche
e più in generale il pregiudizio che si ha nei confronti della Chimica.
Ma io non condivido questo modo di vedere le cose, e in
questi anni attraverso i miei articoli ho cercato di dimostrare a più riprese il contrario. La Chimica sa invece essere stimolante, divertente e curiosa. La Chimica sa essere colorata, armoniosa e profumata. La
Chimica ci cura, cerca di far fronte all’inquinamento e contribuisce al mondo
tecnologico. La cioccolata l'hanno inventata dei chimici. Tutta quanta la natura è fatta di Chimica, tutto il mondo attorno a noi e persino noi stessi siamo Chimica. E la Chimica sa stupire, far
sognare e farci migliorare. Per questa ragione ho deciso di essere ancora una volta un
onomaturgo e di creare una parola per indicare tutto questo:
EUCHEMA
ovvero “la bellezza della Chimica”.
"Freschino" in effetti non la conoscevo proprio come espressione.
RispondiEliminaQuindi da oggi in poi quando salgo sulla bilancia devo dire che sto "misurando la mia massa"?
Riguardo la parola che hai coniato... beh, è assai improbabile che io riesca mai ad applicarla ;-)
Peccato, eccotene un esempio:
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=22r1zWOYiRM
Freschino è proprio un termine diffuso nel settentrione (e nemmeno ovunque), quindi è abbastanza normale che tu non l'abbia mai sentito.
Quando sali sulla bilancia dici che "ti pesi", ma in realtà stai misurando la tua massa. Piccole incongruenze della nostra lingua. :)
Culaccino si usa, da me, in dialetto, ma solo con il salame e le salsicce.
RispondiEliminaFreschino non lo conoscevo
Chemofobia?
Interessante
La chemofobia, come anche la matofobia (la paura della matematica), rientra in un contesto più generale chiamato "sindrome di Frankenstein", ovvero quel senso di paura e sfiducia verso la scienza in generale e gli scienziati, come anche verso la tecnologia e la conoscenza.
EliminaNe avevo anche scritto al riguardo.
Ahaha, no, io con la chimica non voglio avere niente a che fare al di là delle cose ludiche o immaginifiche XD
RispondiEliminaComunque, freschino fa ridere, visto che l'odore è cattivo.
La parte terminale di pane, cetrioli ecc io la chiamo culetto, e non sapevo che l'alone umido e circolare avesse un nome preciso: wow.
Moz-
Dai, così hai imparato una cosa in più. 😃
EliminaEh sì, si dice anche il culetto, ma il termine più giusto è culaccino.
Freschino è già italianizzato, il termine vero e proprio, dal veneto, è freschin.
Bagonghi, freschino, culaccino... mai sentite prima d'ora.
RispondiEliminaBagonghi e freschino sono termini settentrionali... e ora li conosci! 😃
EliminaCarino questo post eheh e il tuo blog è molto interessante sono diventata una tua follower :-)
RispondiEliminaSe ti va di passare da me io sono Il salotto del gatto libraio
Oh, caspita, fantastico! Immagino che non sia qualcosa che dici a tutti i blogger, no? 😁
EliminaTra qualche giorno il blog e il sottoscritto si prendono una pausona estiva, quindi ci conto di rivederti qui a settembre, giusto? 😉