martedì 5 novembre 2019

La Chimica dei Supereroi #5

Era da parecchio che non scrivevo un episodio di questa rubrica, che tratta della plausibilità scientifica dei supereroi. In effetti pochi di loro sarebbero davvero "possibili"... Ma è proprio questo che li rende tanto divertenti. Di supereroi ce ne sono tanti, ma della maggior parte alla fin fine sono poche le osservazioni che si potrebbero fare per riuscire a dedicare un intero articolo a uno solo. Così ho pensato di mettere più personaggi assieme in un unico post. Ed essendo il quinto post della rubrica, vedremo ben cinque personaggi.

Capitan America 
Durante la Seconda Guerra Mondiale il rachitico Steve Rogers si sottopone a un esperimento per creare un super-soldato, grazie a cui acquisisce un notevole aumento della muscolatura e delle capacità fisiche. Ricevuto uno scudo in vibranio, un metallo indistruttibile, diviene il supereroe Capitan America. 
Forse è un'ovvietà, ma il vibranio nella tavola periodica non c'è: per rendere la cosa almeno plausibile, sarebbe bastato dire che si trattava di una speciale lega metallica. 

Hulk 
A causa di un incidente il fisico nucleare Bruce Banner viene esposto ai raggi gamma, che gli provocano una mutazione: da quel momento ogni volta che i suoi livelli di adrenalina salgono e perde il controllo, si trasforma in un gigante verde dalla forza immane, per poi ritornare alle sembianze iniziali. 
Quando Banner si trasforma in Hulk, diventa gigantesco e fortissimo, aumentando anche notevolmente la propria massa. Cosa però impossibile, a meno di trasformare energia in materia, e viceversa quando torna normale. 

Visione 
Per vendicarsi degli Avengers, Ultron, l'intelligenza artificiale ribelle creata da Henry Pym/Ant-Man (nel film invece da Tony Stark), crea Visione, un androide ai suoi ordini. Ma contrariamente ai piani di Ultron Visione si schiera invece dalla parte degli Avengers. 
Una delle capacità di Visione è di modificare a proprio piacimento la sua densità, divenendo duro come una roccia oppure intangibile, così da poter attraversare gli oggetti solidi. Ma come può cambiare densità, dato che la sua massa deve rimanere la stessa e non cambia di volume? Per quanto una sostanza sia poco densa, non può indiscriminatamente attraversare dei solidi. Se così fosse, nessun contenitore potrebbe trattenere i gas meno densi, le cui forze intermolecolari (ovvero quelle che tengono aggregate le molecole) sono tanto deboli da essere trascurabili. È vero che le strutture solide hanno delle cavità tra gli atomi che le costituiscono, ma non possono venire occupate da sostanze “di passaggio”: questo sia per una questione di dimensioni, ma anche perché verrebbero respinte elettrostaticamente. Caratteristica dei solidi è di essere impenetrabili: nei fluidi le molecole hanno dei gradi di libertà maggiori e possono scorrere le une sulle altre, mentre ai solidi questo non è permesso, per via della forza delle interazioni di legame che tengono assieme la struttura.

Superman 
Per salvarlo dall'esplosione del pianeta Krypton, lo scienziato Jor-El manda suo figlio sulla Terra in una navicella spaziale. Data la minore massa del nostro pianeta e le radiazioni del Sole, che agisce in maniera diversa sul suo metabolismo cellulare, il bambino ottiene una forza e una velocità incredibili, e la capacità di volare. Una volta cresciuto, nasconde i suoi poteri dietro l'identità del giornalista Clark Kent, ma quando occorre diviene il supereroe Superman. 
Nelle prime storie Superman non volava, ma poteva solo compiere dei balzi straordinari. Considerata la minore massa della Terra rispetto a Krypton, direi che la cosa funziona abbastanza, un po' come capita agli astronauti sulla Luna. Per quanto riguarda invece il volare vero e proprio, cioè staccarsi da terra e muoversi orizzontalmente, questo non è proprio possibile, in particolare l'aumentare la propria velocità a piacimento o il fermarsi in aria. 
Superman ha un punto debole: perde tutte le sue capacità se viene esposto alla kryptonite verde, un minerale costituito da frammenti radioattivi del suo pianeta natale. Considerata l'origine dei suoi poteri (massa della Terra e radiazioni del Sole) non si capisce perché questo dovrebbe avvenire.
Nota a margine: il nome del pianeta Krypton viene dall'elemento chimico kripton (che in greco significa "criptico, nascosto"); Siegel & Shuster, i creatori di Superman, erano rimasti colpiti da questo nome.

Lizard
Curt Connors è un chirurgo che ha perso in guerra un braccio. Dopo aver inventato un siero basato sul DNA di lucertola, se lo inietta per farselo ricrescere come fanno questi rettili con gli arti perduti. La cosa funziona, ma Connors diventa Lizard, un mostruoso uomo-lucertola, uno dei nemici dell'Uomo Ragno. 
Alcuni insetti e rettili sono in grado di praticare l'autotomia, una strategia difensiva che consistente nell'automutilarsi di un arto, se questo è bloccato da un predatore. Le lucertole lo fanno spesso con la coda, che poi gli ricresce, anche se meno vigorosa. Per quanto riguarda invece le zampe, queste non ricrescono: si tratta perciò di una leggenda urbana, ovvero l'idea alla base del personaggio di Lizard (che tra l'altro è probabile abbia contribuito a questa credenza) è completamente sbagliata.

Se vi piace sentir parlare di Chimica in maniera anticonvenzionale, posso consigliarvi il mio libro, Sistema Periodico - Autobiografia Elementare di un Chimico, che trovate cliccando qui.

19 commenti:

  1. Insomma, sul piano scientifico i supereroi sono pressoché impossibili...
    Perché non provi a fare il contrario? Potresti provare a formulare una teoria scientificamente plausibile sulla possibilità che un essere umano acquisisca speciali capacità ;-)

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    1. Guarda, non tutto è proprio impossibile.
      Iron Man è quasi plausibile. L'unico vero difetto sarebbe l'alimentazione dell'armatura.
      Se vuoi un supereroe assolutamente "possibile", direi subito Batman.

      Quanto alla tua richiesta, una teoria in effetti ci sarebbe già: l'epigenetica, ovvero l'adattamento all'ambiente che provoca una variazione dell'espressione genica non-ereditaria. Sarebbe la spiegazione dietro un altro supereroe "possibile", ovvero Devil.

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  2. Sì, a volte s'inventano qualcosa (intendo il primo caso), quando invece basta dire qualcosa di generico, e vabbè ;)

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    1. Per lo scudo in effetti bastava poco, dopotutto i poteri di Capitan America sono abbastanza accettabili da quel punto di vista.

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  3. Chissà che anche i personaggi Disney non abbiano dei poteri connessi a dei principi chimici... Dovrò indagare sulla questione XD
    Quanto al libro che hai citato, di sicuro lo acquisterò, ma ti confesso che mi sono ripromessa di acquistarli tutti un po' per volta non appena passerò gli esami di questa sessione, così da regalarmi così un bel premio.
    (Per inciso: se non li passerò li acquisterò lo stesso perché sono molto curiosa di leggerli 😁).

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    1. Paperino in effetti ha il potere di fare in modo che nessuno noti che va in giro senza pantaloni, e che al mare si mette il costume! 😀
      Per quanto riguarda i miei libri, mi fa molto piacere sentirlo!

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    2. Caspita, questa cosa su Paperino non l'avevo mai notata! 😀

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    3. Paperopoli is the New Babilonia...

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  4. Ciao.
    Fosse solo il Vibranio da spiegare o il siero del super soldato ..ma per la scienza uno può sopravvivere 50 anni ibernato?
    Gli altri supereroi...sono ancora più impossibili.
    Tra gli eroi possibili io ci metterei pure Frank Castle IL PUNITORE.

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    1. Diciamo pure che tutti i supereroi senza superpoteri o esoscheletri potenziati sono verosimili.

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  5. Che trashata il fatto che l'intera storia di Lizard si basa su una cosa falsa! Però non vorrei giurarci, ma nel fumetto non dicono che alla lucertola ricrescono gli arti, ma la coda. E lui voleva fare col braccio perduto come con la coda di una lucertola, credo... :o

    Moz-

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    1. No, ti confermo che nei fumetti originali degli anni Sessanta veniva proprio detto zampe, addirittura non veniva nemmeno esplicitamente nominata la coda.

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  6. Sistema periodico - Autobiografia elementare di un chimico: finito di leggere proprio ieri, ricevuto da parte di mia zia come regalo di Nalale (ebbene sì, devo aver assillato la mia famiglia così tanto per i tuoi libri che infine ho ricevuto proprio il suddetto come "primo assaggio" alla scoperta del tuo stile letterario! XD).
    Devo dire che mi è piaciuto molto, soprattutto il "Proemio". Nei racconti emergono infatti degli aspetti scientifici coniugati a quel senso di umanità che dalla Chimica non ci si aspetterebbe mai, ma che in realtà tendo anch'io a considerare in tal senso perché mi affascina "metaforizzare" gli aspetti scientifici coniugandoli alle relazioni umane.
    Anche le piccole descrizioni riguardanti la tua città le ho trovate molto suggestive ed altrettanto affascinanti... Insomma, nel complesso è stata davvero una piacevole lettura che ha instillato in me anche un maggior senso della realtà che molto spesso, studiando la Chimica così in profondità nel modo in cui lo si fa all'università, può rischiare di perdersi. Ben presto, spero di acquistare gli altri tuoi libri perché adesso sono ancora più curiosa di prima! :)

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    1. Ciao Eleonora, intanto ti ringrazio e mi fa piacere che Sistema Periodico ti sia piaciuto. 😀
      Proemio è uno dei miei rarissimi tentativi con la poesia, tra l'altro a versi sciolti e con una struttura tutta sua, ma con le rime spero di essere riuscito a dargli una certa musicalità.
      Lo scopo del libro era proprio quello: la Chimica come metafora delle relazioni umane, dato che entrambe hanno alla base interazioni di legame.
      All'inizio c'è una frase che la dice lunga: "questo è un libro profondamente torinese, con tutto ciò che questo comporta." La la proverbiale ironia piemontese è infatti lo spirito che si avverte lungo tutta la narrazione. 😀

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    2. Sì, quella frase in effetti aveva destato molto la mia curiosità! Comunque, la storia dedicata al Nichel che hai raccontato nel libro è simile ad un episodio che ultimamente è accaduto a me e alla mia compagna di laboratorio... Ad entrambe era stato rubato un vial nel quale era in corso una reazione fotochimica. Per nostra sfortuna non abbiamo scoperto "il colpevole", sebbene fosse successa una cosa strana. Nel nostro bancone - dopo esserci impazzite per una buona mezz'ora, congiuntamente al professore, a cercare di ritrovare quel vial - abbiamo infine scovato un pezzettino di carta stropicciato nel quale abbiamo letto proprio il nostro numero di bancone. Perciò non vi era proprio alcun dubbio che qualcuno si fosse appropriato del nostro campione... Personalmente, il sospetto mi è caduto sulle nostre compagne del bancone di fronte, ma non ne avrò mai la certezza... Come hai detto tu, altro che "folletto dispettoso"!
      A presto! :)

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    3. Guarda, purtroppo ho assistito a scene in laboratorio che ti fanno cadere le braccia, come gente che nasconde ciò che sta facendo perché ha paura che venga spiato il loro lavoro... Bah!

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    4. Vero, è a dir poco assurdo!

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  7. PS: Già che ci sono, ti auguro un felice anno nuovo!

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