lunedì 15 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (4/7): Cura

Il neurocircuito della cura e dell'amorevolezza serve a stabilire l'attaccamento nelle relazioni affettive, fondamentale in quanto i mammiferi alla nascita non sono autonomi, nonché per la crescita psicofisica e la regolazione emotivo-comportamentale dell'individuo. È presente in entrambi i sessi, ma è maggiormente sviluppato nelle femmine. Dal punto di vista biochimico è legato alla prolattina (ormone rilasciato nell'allattamento), alla vasopressina (che induce alla difesa dei cuccioli), ma soprattutto all'ossitocina. La produzione di ossitocina è indotta dai progestinici, ma anche da stimolazioni sensoriali piacevoli (negli esseri umani in particolare vista, tatto e udito), che stabiliscono il legame col partner e l'attaccamento del piccolo con la madre: motivo per cui la vista di bambini e cuccioli scatenano sentimenti di amorevolezza, tanto che nei maschi, dopo la nascita di un cucciolo, il livello di testosterone si riduce di un terzo. L'ossitocina è il mezzo biochimico con cui si realizza l'empatia, ed è anche legata a fenomeni di stima e autostima. L'attività di questo neurocircuito porta alla sicurezza sociale: è la base biochimica dei rapporti sociali. Inoltre alcuni studi indicano una correlazione tra la quantità di ossitocina e un più efficiente funzionamento delle attività cognitive.

Arte
Come contributo artistico ho scelto l'opera La Orana Maria di Paul Gaugin (1891). Il pittore francese aveva trascorso parte della sua vita a Tahiti, di cui spesso aveva parlato riferendosi all'amorevolezza che aveva trovato nella popolazione indigena. Nel dipinto è raffigurato un tema tipicamente cristiano, quello della Madonna col bambino, ma riscritto in termini polinesiani. Sarà però l'ultimo per Gaugin, che di lì in poi si interesserà sempre di più alla cultura locale e alle mitologie maori.

Letteratura
Come contributo letterario ho scelto Storia di una Gabbianella e del Gatto che le Insegnò a Volare di Luis Sepulveda (1996). Morente dopo essere finita in una macchia di petrolio, la gabbianella Kengah precipita sul balcone di una casa, dove con le sue ultime forze riesce a deporre il proprio uovo. Lì vive un gattone di nome Zorba, a cui Kengah riesce a strappare tre promesse: di non mangiarsi l'uovo, prendersi cura del piccolo e insegnargli a volare. Zorba accetta, e così assieme ai suoi amici gatti si mette a covare l'uovo, da cui nasce una gabbianella, a cui danno il nome di Fortunata. Zorba e i gatti si affezionano a lei, e cercano di rispettare anche la terza promessa fatta a Kengah, ovvero di insegnarle a volare.

Cinema
Come contributo cinematografico ho scelto il film Little Miss Sunshine (2006), che ha vinto due premi Oscar: miglior sceneggiatura originale e miglior attore non protagonista. La squinternata famiglia Hoover è composta da Richard, che tiene conferenze di training autogeno; Sheryl, che spera che il marito riesca a dare una svolta alla loro situazione economica; loro figlio Dwayne, che ha fatto il voto del silenzio finché non entrerà nell'accademia aeronautica; la piccola Olive, di sette anni; lo zio Frank, un docente universitario che ha tentato il suicidio dopo essere stato rifiutato da un altro uomo; il nonno Edwin, che sniffa eroina e per questo è stato cacciato dalla casa di riposo. Tutti assieme partono a bordo di un pulmino Wolkswagen per portare Olive a partecipare alle finali di Little Miss Sunshine, un concorso di bellezza per bambine a cui è stata ammessa, per il quale sta preparando una stramba esibizione.


Musica
E per concludere, come contributo musicale vi propongo Cat's in the Cradle di Harry Chapin (1974), brano che parla delle problematiche della genitorialità.
C'è un papà che lavora molto, e per questo è spesso via da casa. Non è lì quando il figlio impara a camminare, si perde i momenti importanti della sua crescita. 
"Quando torni a casa, papà?" 
"Non lo so quando, ma poi staremo assieme, e allora ci divertiremo." 
Quando il bambino ha dieci anni, gli chiede di giocare con lui, di insegnargli a lanciare la palla, ma il papà non può perché ha tanto da fare. 
E poi il ragazzo è cresciuto e va al college, così quando un giorno torna a casa, il papà vorrebbe passare un po' di tempo con lui, ma il ragazzo gli chiede solo in prestito la macchina. Magari si possono vedere più tardi. 
Ora che l'uomo è in pensione e ha tutto il tempo, il figlio abita lontano, così gli telefona perché vorrebbe che venisse a trovarlo, ma il giovane è impegnato col lavoro, con la famiglia, non sa se riesce a trovare del tempo per andare da lui. 
E così il suo ragazzo era diventato proprio come lui.


Cosa ne pensate delle amorevoli scelte di questo post? E voi cos'avreste scelto per il neurocircuito della cura?

12 commenti:

  1. Come film mi viene in mente "Buon compleanno Mr. Grape" in cui viene raccontato (anche) il bellissimo legame di affetto famigliare reciproco fra una madre e tre figli, di cui uno con un ritardo mentale.
    Come quadro direi "Le due madri" di Giovanni Segantini.
    Per la letteratura mi viene in mente una poesia di Camillo Sbarbaro dedicata a suo padre, una vera prova di profondo affetto filiale.
    Per la canzone, anche se apparentemente è più relativa all'amore e all'attrazione sessuale, penso a "Bruci la città" di Irene Grandi, che nei confronti del "ragazzo" al quale è dedicata prova un sentimento quasi materno che culmina quando dice che vorrebbe "farti scudo col mio cuore".

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    1. Particolare il dipinto di Segantini.
      Sì, forse la canzone di Irene Grandi è più amore che cura affettiva, ma ci può stare.

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    2. Tra l'altro mi ha fatto adesso venire in mente la copertina di Atom Heart Mother. 🐄

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  2. La cura è un tema delicato e complesso. ^_^ Ecco le mie proposte:
    . Arte: "La culla" di Berthe Morisot, un dipinto struggente
    . Letteratura: "Ortone e il mondo dei Chi" del Dr. Seuss, con un elefante che s'incarica di proteggere un minuscolo mondo dentro un fiore. Avevano fatto anche un bellissimo film animato.
    Cinema: "La famiglia Bélier", un film del 2014 diretto da Éric Lartigau. I coniugi Bélier e il loro figlio minore sono tutti privi dell'udito e della parola, mentre la loro figlia maggiore, dotata sia dell'udito sia della parola, comunica con la famiglia mediante la lingua dei segni. Questa cura affettuosa per loro rappresenta anche un percorso stretto per la sedicenne che viene condizionata dal senso del dovere nei confronti della famiglia...
    . Musica: "The power of love" dei Frankie goes to Hollywood che parla di amore ma anche di protezione e cura.

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    1. Dei FGtH tutti ricordano Relax, che resta il loro pezzo più famoso, e non quella ballad molto bella, tra l'altro accompagnata anche da un bel videoclip.

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  3. Grande Sepulveda.
    Nell’arte, credo che tutte le opere sulla maternità si avvicinino all’idea dell’amorevolezza; io scelgo un quadro che mi piace molto: “Madre con bambino” di Pablo Picasso.
    Come film sceglierei... “365 giorni”, in fondo lui si prende veramente cura di lei! 😂😂
    Non ci sarai cascato? 😜
    Seriamente, sto pensando al film di Muccino “La ricerca della felicità”: il rapporto padre/figlio è straordinario.
    Nella musica, per me una delle canzoni più belle della storia è “La cura” di Battiato.

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    1. La cosa perturbante di 365 Giorni è che è pure il primo di una trilogia... Chissà gli altri due.
      Cosa succederà? Si scoprirà che in Italia esistono altri posti oltre la Sicilia? Morrone riuscirà nell'impresa di fare un'espressione facciale? Gli sceneggiatori usciranno dal coma farmacologico?
      A proposito. Ho sentito che il leone della gigantografia ha fatto causa alla produzione per danno di immagine.

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    2. 😂😂 🤦🏻‍♀️

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  4. Ahi, questo è un tema che mi mette in difficoltà, visto che ho una predilezione per tutto l'opposto: splatter, gore, sofferenza, morte violenta,...
    Comunque.
    Come film mi viene in mente "Il paziente inglese". Mi è piaciuto, nonostante non sia affatto il mio genere (e, infatti, l'ho visto solo una volta e poi mai più)... ma qui lo dico e qui lo nego.
    Per l'arte, invece, "La culla": un dipinto della mia adorata Berthe Morisot ♥ Stravedo per gli Impressionisti! Soprattutto per quelli californiani e australiani, ma Berthe Morisot la amo proprio.
    Letteratura. Ops... A parte che non ho mai letto nulla di Sepulveda e mi sa che ormai, al mondo, siamo rimasti solo io e i bambini non ancora scolarizzati... vediamo, per la letteratura direi: "Pollyanna". Eh, già ^^ Mi viene da ridere da sola.
    Per quanto riguarda la musica: "Precious" dei Depeche Mode, che è stata scritta pensando ai figli di Martin Lee Gore e a quanto hanno sofferto per la separazione dei genitori.

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    1. Pensa che la sindrome di Pollyanna è una distorsione cognitiva, è la tendenza a percepire e ricordare solo gli aspetti positivi delle situazioni, viceversa ignorare quelli negativi. Viene definito ottimismo idiota.

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  5. Stavolta non saprei cosa aggiungere, è un dicorso molto complesso questo della Cura (credevo scegliessi l'omonima canzone di Battiato, ma quella dove figlio diventa come padre mi ha colpito tantissimo...).
    Mi sto scervellando per trovare un fumetto a tema... :o

    Moz-

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    1. Posso suggerirti io "Dad - Professione papà".

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