domenica 7 febbraio 2021

Viaggio Multimodale nei Neurocircuiti (2/7): Paura

Il neurocircuito della paura e dell'ansia è ciò che permette di essere preparati a fronteggiare i pericoli e garantire la sopravvivenza, fisica e sociale. Dal punto di vista biochimico è legato al cortisolo, per cui un aumento di questo ormone innesca un meccanismo che porta al rilascio di adrenalina, ormone che dirotta l'energia verso i sistemi anatomici necessari ad affrontare il pericolo (cuore, cervello, muscoli). Situazioni reiterate in cui si hanno alti livelli di cortisolo (condizioni fortemente stressogene) alla lunga sono deleterie sia a livello fisico che psicologico: è la sindrome post-traumatica da stress, in quanto la paura è il fattore di stress più intenso che ci sia. L'effetto del cortisolo è inversamente proporzionale alla serotonina, che riduce la paura, e inibisce il testosterone, portando a comportamenti di sottomissione. Con bassi livelli di cortisolo in una situazione stressogena l'individuo mostra un ridotto timore verso una futura punizione per il suo comportamento: se associato ad alti livelli di testosterone e bassi di serotonina (uno sbilanciamento verso l'aggressività), può essere una spiegazione biochimica del comportamento criminale.

Arte
Come contributo artistico scelgo il dipinto Ansia del pittore espressionista Edvard Munch (1894), che molti critici ritengono sia strettamente legato a L'Urlo. In un paesaggio con colori dalle fluttuazioni angosciose, si vedono sfilare su di un ponte una serie di personaggi, accomunati dalle espressioni dei loro volti, nei quali mostrano un senso di disperazione e angoscia. La critica ritiene che quest'opera abbia come scopo di rappresentare le emozioni di crepacuore e sofferenza.

Letteratura
Come agghiacciante contributo letterario vi propongo La Casa d'Inferno di Richard Matheson (1971), definito da Stephen King "il romanzo del terrore più spaventoso che sia mai stato scritto."
Un milionario finanzia una spedizione a casa Belasco, notoriamente infestata da maligne presenze, allo scopo di trovare risposta alla domanda se esista la vita dopo la morte. La residenza era appartenuta al diabolico Emeric Belasco, dietro le cui mura si dedicava a frequenti riti satanici e orgiastici assieme agli ospiti. In passato già due spedizioni avevano provato a far luce sui suoi misteri, e i partecipanti erano quasi tutti morti o impazziti. I membri della terza spedizione sono uno scienziato, intenzionato a dimostrare la reale natura scientifica dei fenomeni paranormali, sua moglie e due medium, uno dei quali è l'unico superstite della precedente missione, a cui aveva partecipato all'età di quindici anni. Insieme dovranno affrontare le terrificanti, reali, presenze della casa, intenzionate a corrompere le loro anime e distruggere la loro sanità mentale.

Cinema
Come contributo cinematografico ho scelto il film Number 23, uscito nel 2007. Walter trova in libreria un libro intitolato Number 23 di un certo Topsy Kretts, che parla di un detective che sta cercando di risolvere un inquietante omicidio che lo vede coinvolto. Col procedere della lettura Walter inizia a trovare diversi punti in comune tra il suo passato e la storia raccontata nel libro, e come il protagonista sviluppa un'ossessione angosciosa e paranoica per il numero 23, che vede apparire ovunque nella sua vita. A nulla servono i tentativi della moglie e di un amico psicologo di riportarlo alla ragione, dandogli una spiegazione scientifica sull'onnipresenza del numero 23. Anzi, questo non fa che rafforzare la sua convinzione che il racconto del libro sia in qualche modo legato alla sua vita.

Musica
E per concludere con questo post ansiogeno e pauroso, il contributo musicale che ho scelto è The Witch Queen of New Orleans, brano che nel 1971 il gruppo dei Redbone ha dedicato alla controversa figura di Marie Laveau, vissuta nel XIX secolo a New Orleans. Rimasta vedova, iniziò a lavorare come parrucchiera per le ricche famiglie bianche della città, per poi dare vita a un culto religioso legato alle pratiche del voodoo. In poco tempo divenne un personaggio influente e potente: nel 1874 oltre 12.000 spettatori (sia bianchi che neri) assistettero a uno dei suoi riti. Probabilmente il suo potere derivava in realtà da una solida rete di informatori, costruita quando lavorava come parrucchiera, che la teneva al corrente di quanto accadeva nelle case della gente che contava, facendo credere che le sue conoscenze provenissero dagli spiriti dei defunti con cui comunicava con le arti magiche. La fama di Marie Laveau e l'alone di mistero attorno alla sua figura le valsero l'appellativo di "regina del voodoo".


Cosa ne pensate delle scelte ansiogene e stressogene di questo post? E voi cos'avreste scelto per il neurocircuito della paura?

12 commenti:

  1. Il quadro di Munch lo conoscevo, le altre opere proposte no.
    Come proposte... paurose io direi senz'altro il tema principale della colonna sonora di "Profondo rosso" che riesce sempre a trasmettermi un senso di paura. E poi anche il film claustrofobico "Scissors" con Sharon Stone che trascorre metà del tempo prigioniera in una stanza dove c'è un cadavere. Come quadro propongo "Il martirio di San Matteo" di Caravaggio, dove si vede in un'unica tela la ferocia di chi uccide e paura negli occhi di un bimbo che fugge terrorizzato mentre l'esecuzione sta per avvenire.

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    1. E beh sì, la colonna sonora di Profondo Rosso è sicuramente ansiogena, con quel riff di tastiera...

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  2. Intrigante la regina del voodoo, figura che non conoscevo.
    Sicuramente è come dici: un po' di pettegolezzi e si può far credere qualunque cosa :)
    Io come colonna sonora spaventosa sceglierei Suspiria :D
    L'arte, ma è una cosa personale, L'omicidio di Marat nella vasca da bagno... O qualsiasi quadro sacro :p
    Fumetto, tocca andare sul classico: Dylan Dog!

    Moz-

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    1. Suspiria l'ho visto, ma non ricordo la colonna sonora.
      Dylan Dog forse è una scelta un po' scontata... Che ne dici di una molto più pop? I fumetti di Uncle Creepy della EC Comics!

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    2. Vero, ma... fanno davvero paura? :D

      Moz-

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    3. Perché Dyd, invece? 😃
      Se Uncle Creepy non ti sembra abbastanza, allora citiamo Vault of Horror, Haunt of Fear e Tales from the Crypt, che avevano delle storie decisamente più toste. 😁

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  3. Certo, Munch era proprio ossessionato! Devo dire che non mi piace tantissimo, ma forse proprio perché raggiunge il suo scopo, comunicando tanta angoscia.
    I film dell’orrore (non tutti), quando sono fatti bene, provocano il senso di paura che ci portiamo dentro anche a livello inconscio: per esempio, Pennywise di It, non mi ha fatto per nulla paura, mentre la scena del film di Dario Argento, “Phenomena”, del bambino visto di spalle che poi si volta rivelandosi in tutta la sua mostruosità è terrificante.
    Non lo so, a te sembrerà strano, ma una colonna sonora che mi incute paura è quella di “Eyes wide shut”, nella sequenza dell’incontro mascherato.

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    1. Una cosa che desta certamente paura (e che viene sfruttata nei film dell'orrore) è la dissonanza, cioè quando un elemento è fuori contesto.
      Se vedi una bambola assieme ad altre in un negozio, non ci trovi nulla di strano. Se te la ritrovi in macchina a guardarti dal sedile del passeggero, ne provi un senso di turbamento che può portare ad angoscia o paura.
      L'estraneità (come il bambino da te citato) è un'altra cosa che desta inquietudine o turbamento. A livello subliminale è qualcosa di non appartenente alla propria tribù, quindi possibile fonte di pericolo. La mutazione del corpo ne è un'altra, perché richiama il pericolo della malattia, fisica o mentale, entrambe contagiose da un punto di vista psicologico.
      Metti assieme questi elementi e avrai un film horror davvero pauroso.

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  4. In pratica di tutto quello che hai citato conosco solo il quadro di Munch, che preferisco a "L'urlo". La storia di Marie Laveau è molto interessante. Penso proprio che la approfondirò.
    Per la musica proporrei il main theme di "L'esorcista". Per un po' l'ho avuto come suoneria nel cellulare... ho dovuto cambiarla :D Ma anche quello di "Phenomena" mi ha sempre inquietata molto.
    Film, non saprei. Forse "The descent", ma solo finché si regge sulla paura di essere prigionieri sotto terra, senza sapere se esiste una via d'uscita e, se c'è, dove cercarla, quanto tempo ci vorrà per trovarla, sempre che sia possibile farlo... Questa parte devo dire che mi ha messo angoscia, la prima volta che l'ho visto.

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    1. Io, un film così, non lo riuscirei manco a vedere. Già soffro un po' di claustrofobia, e ho un vero orrore anche solo all'idea di rimanere intrappolato sotto terra.

      Per L'Esorcista ti stai riferendo in realtà al tema di apertura di Tubular Bells, la suite di Mike Oldfield.

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  5. Solo leggendo il testo su La Casa d'Inferno di Richard Matheson ho avuto paura! :D Tra l'altro mi ricorda una serie tv che avevo visto qualche anno fa imperniato sul concetto della casa infestata e che vive di vita propria: "Rose Red" che tra l'altro è basata su un romanzo di Stephen King. Tra l'altro ho letto con molto interesse lo scambio tra te e Marina a proposito dell'elemento fuori contesto.
    Ecco le mie proposte:
    . Arte: i quadri di Francis Bacon, sono uno più pauroso dell'altro e specialmente quelli basati sul ritratto di Innocenzo X
    . Letteratura: un racconto di Poe per esempio "La botte di Ammontillado" o "La maschera della morte rossa"
    . Cinema: "Rose Red" sopra menzionato
    . Musica: anch'io come Ariano la colonna sonora di "Profondo rosso"

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    1. Infatti è un peccato che Fanucci non intenda tradurre "Venite ombre, venite simulacri", romanzo di Matheson imperniato sulle sedute spiritiche, altrettanto inquietante.

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