giovedì 18 novembre 2021

Il Magico Piemonte dalla A alla Z (parte III)

Terzo (e ultimo) post di curiosità alfabetiche sul Piemonte.

Q come Quarona. Un supervulcano è una grande caldera presente sulla superficie terrestre, del diametro di varie decine di chilometri, che si suppone venga generato da un punto caldo situato in profondità. Non è considerato un vero e proprio vulcano, in quanto non è presente un edificio vulcanico visibile, ma piuttosto una depressione di origine vulcanica. Ne esistono sono solo dodici in tutto il mondo, uno dei quali si trova a Quarona, nel vercellese.

R come Rum.
Il cuneese al rhum è un cioccolatino ideato da Andrea Arione nel 1923, formato da due cialde di meringa che racchiudono una crema pasticcera al cioccolato fondente e rum, il tutto rivestito da uno strato di cioccolato fondente. Nel 1954, dietro consiglio di Arnoldo Mondadori, che ne era estimatore, Ernest Hemingway andò al negozio di Arione per comprarli alla moglie. Il cioccolatino oggi esiste in varie versioni e con diversi riempimenti, con e senza liquori: al Grand Marnier, alla nocciola, al cremino, alla crema di marroni o al caffè.


S come Spartito. A Trino, nel vercellese, si trova l'abbazia di Santa Maria di Lucedio, nome che significa "Luce di Dio", o forse "Dio di Luce", ovvero Lucifero. Secondo una leggenda un demone si manifestò nell’abbazia e si impossessò dei frati, che presero a dedicarsi a messe nere, abusarono delle novizie, torturarono e uccisero diverse persone. Un esorcista lo imprigionò allora in una cripta sotto la chiesa; a guardia vennero messi degli abati mummificati seduti su scranni in posizione circolare, e la cripta venne murata per impedirne l’accesso. Si racconta anche di tunnel sotterranei che collegano l'abbazia al cimitero di Darola e alla chiesa della Madonna delle Vigne, nella cui aula c'è un affresco raffigurante un organo a canne assieme a uno spartito, noto come "lo spartito del diavolo". Si dice che suonandolo dentro la chiesa al contrario, ovvero da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto, si evocherebbe il demone imprigionato; suonandolo poi in senso normale, il demone verrebbe nuovamente rinchiuso nella cripta.


T come Templari.
 Nella zona a sud di Torino già nel XII secolo esisteva un ponte sul Po, conteso da Chieresi e Testonesi, in guerra tra loro, che fu distrutto nel 1193. L'intervento pacificatore del vescovo di Torino e del legato pontificio di Lombardia portò tre anni dopo a un accordo, siglato in presenza dei Cavalieri Templari, che favorì il sorgere di un nuovo insediamento nella zona: questo un giorno sarebbe divenuto Moncalieri. Il ponte sul Po venne ricostruito e la sua difesa affidata ai Cavalieri Templari, che custodirono fino allo scioglimento dell'ordine nel 1312. Nel corso dei secoli il ponte fu ricostruito diverse volte, a causa delle variazioni dell'alveo del Po e per le inondazioni; nel 1880 venne infine ricostruito in muratura. Il 31 maggio 1939, dopo che da diversi giorni c'erano evidenti segni di cedimenti strutturali, crollò: morirono nove persone. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu poi costruito più a valle il ponte attuale.


U come Unesco. Il Piemonte vanta 5 siti UNESCO: le Residenze Sabaude, i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Ivrea Città Industriale del XX Secolo. I borghi inseriti nella lista dei più belli d'Italia sono 13: Cella Monte, Chianale, Garbagna, Garessio, Mombaldone, Monforte d’Alba, Neive, Orta San Giulio, Ostana, Ricetto di Candelo, Usseaux, Vogogna e Volpedo.

V come Vercellese. Da diversi decenni nel periodo autunnale il vercellese è interessato da un bizzarro fenomeno: la bambagia silicea (chiamata anche "capelli d'angelo"). Si tratta della deposizione di un'ingente quantità di sottili filamenti biancastri appiccicosi, di lunghezza da alcune decine di centimetri fino a svariati metri, che si disseminano per chilometri restando attaccati a piante e lampioni o ritrovati sul terreno, ma possono anche galleggiare nell'aria sospinti dal vento. Se accorpati tra loro, mostrano una discreta resistenza, il che fa suppore trattarsi di un qualche tipo di fibra. Non c'è una definitiva spiegazione del fenomeno, ma la più probabile è il ballooning: un modo di spostarsi nell'aria utilizzato da alcune specie di ragni migratori, che secernono della seta che viene sollevata e trasportata dal vento assieme a loro. Ho assistito al fenomeno due settimane fa in occasione di alcune docenze a Caresanablot, vicino a Vercelli.


Z come Zucchero. Il cri-cri è un cioccolatino pralinato piemontese. Di forma rotonda, di circa 2 cm di diametro, è costituito da una nocciola ricoperta di cioccolato ricoperta di minuscole palline di zucchero bianco. Il confezionamento tipico è di carta stagnola colorata, dai bordi sfrangiati e arrotolata alle estremità.

9 commenti:

  1. Tuti spunti interessanti, ma mi ha illuminato soprattutto quello della "bambagia silicea", poiché mio padre mi raccontò di essere stato testimone da bambino di un evento che, da come lo ha descritto, deve essere stato proprio quello di cui parlo. Essendo all'epoca un bambino gli è rimasto tutt'oggi il dubbio di cosa potesse essere stato, ora posso dargli una possibile e molto verosimile spiegazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "di cui parli" tu ovviamente, non io (refuso dovuto a scrittura troppo di fretta).

      Elimina
    2. Nel corso degli anni il fenomeno ha interessato varie zone d'Italia (e capita anche in altre parti del mondo).
      A me sembra di ricordare in passato di aver assistito stranito a questa cosa. Probabilmente è stato due anni fa in occasione di una precedente visita a Vercelli.

      Elimina
  2. Non sapevo del supervulcano.
    Non mi dispiacerebbe assaggiare quel cioccolatino col Rum, ma pure quell'altro.
    Che storia quella dello spartito, decisamente da film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono una roba fantastica i cuneesi. Ma a me sembra strano che non tu non abbia mai mangiato dei cri-cri. Evidentemente sono proprio diffusi qui in Piemonte e basta!

      Elimina
  3. Quante cose ho scoperto in questa terza parte, mi ero dimenticata ma ho passato una breve vacanza di quattro giorni a Orta San Giulio (eravamo in un albergo lì e abbiamo fatto un giro anche nei dintorni, con la visita alla piccola isola di San Giulio dove hanno girato il film La corrispondenza), non ricordavo fosse in Piemonte, un borgo patrimonio dell’Unesco più che meritato. Su Lucedio ho visto di recente su RaiPlay un programma che parla dei luoghi misteriosi in Italia, la prima puntata era proprio su Lucedio e spiegavano tutta la storia compreso lo spartito del diavolo. I cuneesi al rum per me sono buonissimi, quando fanno la fiera del cioccolato a Bologna ne compro sempre...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sembra che nella chiesa ci fosse un organetto a manovella (dato che un organo vero e proprio non ci poteva stare, date le dimensioni), e vicino allo spartito c'è una raffigurazione che potrebbe proprio essere la manovella. In poche parole girando al contrario, in senso antiorario, la manovella dell'organo (quindi suonando la melodia al contrario) si libererebbe il demone, mentre girandolo in senso orario verrebbe di nuovo imprigionato.

      Elimina
  4. Riesco a commentare solo ora, mi soffermo sulla storia del vercellese: è la stessa cosa avvenuta a Firenze durante una partita, decenni fa...
    Ora vado a suonare lo spartito al contrario è___é

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sapevo di quell'episodio, e ho letto che le analisi condotte avevano indicato una fibra di vetro borosilicico (da cui forse il nome di bambagia silicea?)
      Una ventina di anni fa quello che all'epoca era un dottorando e in seguito sarebbe divenuto un mio professore all'università l'aveva analizzata e aveva stabilito non trattarsi di ragnatela.
      Quindi l'esatta natura rimane incerta!
      Comunque questo fenomeno viene associato dai soliti complottisti anche a scie chimiche, apparizioni di UFO o della Madonna!

      Elimina