domenica 14 novembre 2021

Il Magico Piemonte dalla A alla Z (parte II)

Seconda parte del post di curiosità alfabetiche sul Piemonte.

G come Gelso-Ciliegio. 
A Casorzo, nell'astigiano, è nato un ciliegio sopra un albero di gelso: questo strano fenomeno è stato chiamato "bialbero". Non si sa come sia successo che i due alberi si siano uniti in uno solo, ma può darsi che un seme di ciliegio sia caduto in cima al gelso, germogliando e sviluppandosi.


H come H (Ospedale). L'ospedale delle Molinette di Torino, inaugurato nel 1935, era originariamente chiamato Ospedale Maggiore San Giovanni Battista. In precedenza sul luogo sorgeva un mulino, chiamato "la Molinetta": la sponda del Po in zona corso Bramante era infatti caratterizzata dalla presenza di tanti piccoli e antichi mulini. Così l'ospedale ricevette il soprannome di Molinette.

I come Infernotto. 
Con infernòt si indica un locale sotterraneo costruito scavando a mano una particolare roccia arenaria, la pietra da cantoni, o in tufo, che viene solitamente adibito a cantina o dispensa. Caratterizzato dall'assenza di luce e aerazione diretta, rispetto alla cantina occupa in genere una posizione inferiore e svolge una funzione sussidiaria, concentrata sulla conservazione del vino imbottigliato. Gli infernotti si trovano in particolare nella zona del Basso Monferrato Casalese (nell'alessandrino).
 

L come Langhe.
 La Cappella del Barolo è un edificio situato a La Morra, nelle Langhe (provincia di Cuneo). Fu costruito nel 1914 dai contadini della zona come riparo in caso di temporali. Inizialmente fu chiamata Cappella di Santissima Madonna delle Grazie, ma non fu mai consacrata a luogo di culto. Nel 1971 la struttura fu acquistata dalla famiglia Ceretto, produttori di vino, che nel 1999 ne affidarono una reinterpretazione modernistica agli artisti Sol LeWitt e David Tremlett. L'edificio è caratterizzato all’esterno da forme geometriche in colori acidi, opera di LeWitt; all’interno da grandi campiture in tinte morbide, lavoro di Tremlett, autore anche dei riflessi acquei del pavimento marmoreo. Questo le è valso l'appellativo di "chiesa più colorata del mondo".


M come Mazzarditi. I Castelli di Cannero sono tre isolotti rocciosi situati nel lago Maggiore di fronte a Cannero Riviera, su due dei quali si trovano rovine di antiche fortificazioni. Nel XIV secolo se ne impossessarono i cinque fratelli Mazzardi, detti "i Mazzarditi", originari di Ronco, e divennero la base da cui per dieci anni compirono incursioni brigantesche per l'intero Verbanese, allo scopo di crearsi una sorta di piccolo "stato privato". Alcuni storici ipotizzano invece che fossero degli indipendentisti, che cercavano di sottrarre la regione all'influenza del ducato di Milano, che da poco se n'era impadronita. Il duca Filippo Maria Visconti decise allora di assediare la rocca con l'esercito, facendo arrendere i Mazzardi per fame, e distrusse la fortezza. I cinque fratelli presero la strada dell'esilio. Nel 1520 la rocca fu ricostruita e ristrutturata dai Borromeo, all'epoca signori del lago, come avvistamento contro le incursioni dalla Svizzera.

N come Nome. I torinesi sbagliano più o meno volutamente l'accentazione di piazza Bengàsi, che viene pronunciata piazza Béngasi. Questa cosa è talmente radicata che, nonostante nella nuova stazione della metropolitana (che i torinesi hanno dovuto attendere per anni) ci sia scritto esplicitamente "piazza Bengàsi", con tanto di indicazione dell'accento, la voce registrata che indica a ogni fermata la stazione dice lo stesso, da perfetto bogianen, "piazza Béngasi".

O come Operaio. Il Villaggio Leumann è un quartiere operaio edificato alla fine dell'Ottocento a Collegno, vicino Torino. Nasce dall'idea dell'imprenditore svizzero Napoleone Leumann, che trasferì la sua azienda cotonificia da Voghera a Torino. Il Villaggio è un esempio di stile liberty dell'ingegnere torinese Pietro Fenoglio, autore anche del progetto di Villa Scott (edificio torinese utilizzato nel film Profondo Rosso come "villa del bambino urlante").


P come Ponte. Il Ponte del Diavolo (o ponte del Ròch) venne edificato nel 1378 per collegare Lanzo Torinese e le sue valli con Torino. Secondo una leggenda fu il Diavolo a costruirlo, dopo che i precedenti due ponti erano crollati; in cambio però avrebbe preso l'anima del primo a transitarvi. Perciò venne fatto passare un cane, e il Diavolo, infuriato per l'imbroglio, avrebbe sbattuto violentemente le zampe sulle rocce circostanti, formando le caratteristiche "marmitte dei giganti": si tratta di profonde depressioni nelle rocce a forma di pozzo, che secondo altre leggende i giganti usavano per cucinare le zuppe.

12 commenti:

  1. Buongiorno, commento qui anche il post precedente che ho molto apprezzato perché amo il Piemonte. In particolare ho scoperto che Maranzana, di cui vedo sempre il cartello stradale quando vado a Mombaruzzo per i celebri amaretti, è da visitare e lo farò la prossima volta che vado. In questo post noto invece Cannero Riviera altro luogo piemontese che ho adorato. Ti seguo molto volentieri in questa carrellata e ti onoro facendo oggi gli agnolotti piatto della tradizione, comprati a Nizza Monferrato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio dell'apprezzamento e dell'onore! 😄
      La sponda piemontese del Lago Maggiore è turisticamente poco conosciuta, ed è un peccato, perché molto bella. In passato mi sono recato per lavoro a Crevoladossola, costeggiando il lago, ed è stato un gran bel tragitto, ricordo tutti quei bei paesini sul lago come Stresa.
      Se ti va, cliccando sul tag "Piemonte" puoi vedere altri post dedicati alla nostra regione, in particolare quelli simili a questo che ho dedicato a Torino e a Moncalieri. 😃

      Elimina
  2. Albero davvero stranissimo, come anche quella chiesetta coloratissima, bello però, come il quartiere molto particolare ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, stranissimo il bialbero, e ce ne sono ancora altre di stranezze da vedere nel prossimo post!

      Elimina
  3. Mi piacerebbe visitare il villaggio Leumann e fare un giro enogastronomico nelle Langhe visitando la cappella del Barolo, incredibile il bialbero, anche quello da vedere. Insomma, se non si è capito, questi tuoi post mi hanno fatto venire voglia di visitare meglio il Piemonte (fino ad oggi sono stata solo a Torino, oltre a un breve giro estivo nei dintorni di Pinerolo).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che se in futuro farai un tour enogastronomico del Piemonte non rimarrai delusa!
      Da questo punto di vista le Langhe e il Roero sono il fiore all'occhiello della mia regione...

      Elimina
  4. Con questo post hai dato anche tantissimi spunti di tipo "turistico", cose da vedere sicuramente la prossima volta che ricapiterò in Piemonte.
    Il fenomeno del ciliegio sopra il gelso è bellissimo :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, era proprio uno degli scopi di questo post, dare anche delle informazioni turistiche per una regione che nasconde tante meraviglie poco conosciute. 😀

      Elimina
  5. Quella dell'accento sbagliato ricordo che la citasti un'altra volta o sbaglio?
    Comunque: ora scopro il perché delle Molinette ma soprattutto... grande il doppio albero, assurdamente figo!**

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, infatti cliccando sul link si viene rimandati al post su Torino in cui ne avevo parlato. Ma all'epoca non era stata ancora completata la stazione di piazza Bengasi, quindi questa è un'aggiunta! 😄

      Elimina
    2. Ma sai che proprio non avevo visto il link? Ora, da un altro pc, lo sto vedendo :o

      Moz-

      Elimina
    3. Sì, a volte non metto l'esplicito "cliccare qui", e magari solo col colore da bianco a giallo si nota poco.

      Elimina