lunedì 16 maggio 2022

Chimica for Dummies: Disagio Imbarazzante

Abbiamo da poco visto un ennesimo episodio di Chimica for Dummies, la rubrica più imbecille di questo blog, che eccone qua già un altro, che raccoglie ulteriori momenti di chiara ignoranza che non avevano trovato spazio nel precedente post. Purtroppo è più forte di me: non riesco a fare a meno di raccontare le imbarazzanti situazioni a cui mi capita di assistere, nonché il conseguente senso di disagio che ne deriva...

Mentre sto facendo lezione, degli operai scendono rumorosamente dalla scala antincendio, e nel mentre fischiettano allegramente... 
Io (piuttosto seccato): "Ah, ma si mettono pure a fischiare?!" 
Operaio (passando davanti alla porta aperta, con nonchalance): "Salve." 
Io (ancora più seccato): "Salve..." 
Mentre gli studenti se la ridono, passa un altro operaio, anche lui intento a fischiettare come se niente fosse...
Io: "Ma tu guarda... Ma che è? «Hey ho, andiamo a lavorar...»?"

Io (sconfortato dalla DAD): "Non ditemi che oggi siete solo in quattro!"
Studentessa: "In tre... Quello è il mio zaino..."

Materiale didattico sui gas ideali: "Gli urti tra le molecole di gas e le pareti del recipiente sono perfettamente elastici." 
(Nota: significa che a seguito dell'urto non vi è trasferimento di energia.)
Collega di Chimica: "Le pareti del recipiente sono perfettamente elastiche, quindi vuol dire che le molecole urtando col recipiente non vanno a conficcarsi dentro."  

Bidella: "Quello è il bagno delle ragazze!"
Nuova collega di Biologia: "SONO UNA RAGAZZA. Ho i capelli corti."


Foglietto affisso alla bacheca della sala studio: "GAY NON SI DIVENTA TUTTO D'UN COLPO MA A PICCOLE INCULATE." A fianco uno scontrino di un noto bar-pasticceria zona Porta Nuova: "2 CAPPUCCINI E 2 BRIOCHES: 19,20 €."

Esaminatore 1: "Mi scusi, come ha determinato il limite di rivelabilità?" 
Candidata al dottorato: "A occhio." 
Esaminatore 1 (sconvolta): "Come, A OCCHIO?!"
(poco dopo...)
Esaminatore 2: "Mi potrebbe spiegare perché ha usato questo metodo?"
Candidata: "Perché sono appassionata di chemiometria e volevo utilizzarla..."
Esaminatore 2: "Sì, però io sono esperto della materia, e le dico che le basi su cui ha fatto questa analisi sono sbagliate... Lei ha impostato la sua intera tesi su questa analisi, e per tre anni è andata avanti nella direzione sbagliata..."

Docente (campione universitario di servilismo): "Certamente, rettore. Nessun problema. Suo figlio ci raggiungerà in laboratorio la prossima settimana, non appena rientra dalla vacanza in Giamaica..."

Tizio di 50 anni che seguiva con noi il corso di Chimica Fisica A (urlando a fine lezione, riferendosi al plico delle dispense): "VOI L'AVETE PRESO IL PACCO?"

Compagno di università (incredulo nell'apprendere che una delle ragazze meno attraenti del nostro corso è fidanzata): "Cosa? «Barattolo» ha il ragazzo?!"

Compagna di università (insoddisfatta della mia relazione per il nostro gruppo di laboratorio): "E poi «VOLTAMMOGRAMMA»?! Ma è bruttissimo! Non si dice «voltammogramma»!" (*)

(*) Invece si chiama proprio voltammogramma, cara la mia saputella...


Utente della biblioteca (estraendo lo smartphone): "Ecco, metto il silenziatore. E tolgo anche il vibratore..."

Bibliotecaria (parla al telefono nell'androne, che ne amplifica la voce facendo sentire tutta la conversazione all'intera sala studio): "Io voglio conoscere una persona prima di mettirmici insieme... Ma tu sei mai stato con una ragazza?"

Tizio 1 (dalle scale che portano alla sala studio della biblioteca): "BUUURP!" 
(al suo passaggio in sala lo guardiamo tutti, molti con espressione disgustata) 
Tizio 2: "Mi sa che ti hanno sentito..."

Membro del gruppo di lettura: "Lui è quel ragazzo-docente che ti dicevo..." [sic]
Io: "Già..."
Membro del gruppo di lettura: "Com'è che si chiama quello scrittore di cui hai parlato l'altra volta?"
Io: "Elias Canetti."
Membro del gruppo di lettura: "Come? Ascanetti?"
Io: "No, Elias Canetti."
Membro del gruppo di lettura: "Ascanetti?"
Io (lentamente): "Elias... Canetti."
Membro del gruppo di lettura: "Ascanetti?"
Io (esasperato): "Aspetti, ché glielo scrivo..."

21 commenti:

  1. Mi sto scompisciando dalle risate, anche se credo per te deve essere davvero esasperante alcune volte. Alcuni episodi, però, son troppo esilaranti.

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    1. Sì, certe volte, ti viene voglia di sbattere la testa contro il muro. Altre invece vorresti davvero scoppiare a ridere, ma non puoi mica...

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  2. In tutto ciò mi chiedo: com'è possibile che quella ragazza aspirante al dottorato non sia stata controllata da un supervisore e sia andata avanti per tre anni lavorando su un metodo di analisi sbagliato?

    Ps (anche se a me non importa un fico secco, la mia è una "tesi a sostegno"): tanto è quasi sempre così... molto spesso, le ragazze "meno attraenti" hanno più fortuna rispetto alle altre!

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    1. Eeeh! Perché il suo relatore, che aveva un'altissima opinione di se stesso, fondamentalmente era un babbo di minchia. Cioè, abbiamo capito che sei il dio del cromatografo, ma almeno una controllatina alla tesi di quella stordita, in tre anni, non ti sembra il caso di farla? Che la figura da minchioni poi ve la fate in due, mica per altro. Chissà le risate negli altri piani di Analitica...

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    2. Ecco, per questo sono rimasta così basita! Pensa che a lezione il professore di Organica 3 ci raccontò di un ragazzo che stava facendo il dottorato (però ha parlato di un'università straniera e anche il ragazzo lo era), che per mirare alla pubblicazione su una rivista di alto profilo si era inventato che da una reazione poteva ottenere un composto otticamente attivo (mentre sulla carta, se non vado errata, si formava sempre un racemo). Più che "inventato", aveva comprato un magnete da 7 Testa e lo aveva aggiunto alla miscela di reazione, ottenendo così quel composto otticamente attivo. Quando ci hanno provato altri ricercatori di tutto il mondo, o quasi (nel frattempo avevano pubblicato l'articolo del ragazzo su una rivista importante), i è scoperta la magagna, perché loro chiaramente ottenevano un racemo. Morale della favola? Figuraccia del responsabile, un professore tra l'altro di grande fama, che si è dovuto scusare pubblicamente dicendo che lui, effettivamente, non aveva mai controllato cosa facesse il "suo" ragazzo; e al ragazzo è stato revocato il dottorato, che dopo quell'episodio non ha nemmeno trovato lavoro come chimico, perché tutti conoscevano la sua triste storia...

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    3. Beh, questa batte persino la polywater di quei ricercatori russi di cui avevo parlato nel racconto "Palladio".

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    4. Eh, mi è rimasto proprio impresso questo episodio! 🙈

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  3. Vabbè, comunque sono cose che sicuramente succedono anche a Oxford o a Berkeley...
    :-D

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    1. Secondo me lì hanno più selezione in entrata...

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  4. Sulla tesi non mi stupisco più di tanto, conosco bene il caso di un relatore che non ha mai letto la tesi della studentessa che doveva seguire, malcostume diffuso a quanto pare...Bellissimo il biglietto del "cappuccino a prezzo iniquo", certo che in biblioteca bisogna stare attenti quando si passa nei corridoi

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    1. Beh, sul discorso della tesi, nelle facoltà scientifiche se la si fa con ordinari o associati, difficilmente si viene seguiti proprio da loro, ma da un assegnista o ricercatore... Ma con la mia relatrice facevano riunioni mensili per vedere l'andamento. Quella di dottorato invece è un progetto di ricerca pluriennale, mi chiedo se facessero delle riunioni... Diciamo che quei due erano uno più furbo dell'altro, va'...

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  5. Mi sa che dalla Giamaica non tornerà più :D

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    1. No no, poi tornò dalla Giamaica e la seconda settimana ce lo trovammo in laboratorio. Quando stavo facendo la tesi specialistica, al quinto anno, doveva venire anche lui al 2° piano di Analitica per la tesi triennale (quindi era 3 anni fuori corso, avendo un anno più di me). Non lo vedemmo mai. Non ho mai più saputo nulla di quel tipo...

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  6. Meno male che non siamo andati in quel bar, altrimenti ora ero travestito, altroché XD
    La tua nuova collega si sarà offesa forse più per non essere considerata una ragazza che per essere forse scambiata per un uomo...

    Moz-

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    1. Beh, diciamo anche che le mascherine non aiutano, ecco...
      C'eravamo passati davanti a quel bar! 😄

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  7. Se mai incontrerò il geniale autore del foglietto con scontrino, il cappuccino e brioche glieli offro io. In un diverso bar, naturalmente XD

    Una parte di me prova un po' di pena per la ragazza della chemiometria, mentre quella sulle molecole che non si conficcano nelle pareti mi ha annichilito.

    Conoscevo ragazzo-padre, ma ragazzo-docente mi mancava XD

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    1. Diciamo che non è interamente colpa della dottoranda, ma anche di chi avrebbe dovuto controllare il suo lavoro.
      Quella delle molecole che si conficcano viene da un docente che l'anno prima insegnava Fisica, quindi avrebbe dovuto avere chiaro il significato di "urto elastico". E se in Chimica regalava queste perle, chissà in Fisica cosa tirava fuori...
      Quello del "ragazzo-docente" era proprio un minchione, avevo già parlato di lui in questo topico post:
      https://arcaniearcani.blogspot.com/2021/05/chimica-for-lovers-7-effetto-serra.html

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    2. Immagino che negli ultimi due anni medici e virologi abbiano vissuto diverse volte momenti come quello...

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  8. Alcune scene sono talmente surreale da lasciare senza parole, su altre mi è venuto da ridere... ma temo che questo panorama avvilente ci circondi tutti ormai da tempo, e non solo, si sta diffondendo a macchia d'olio. Voglio dire, la volgarità, la superficialità, la bruttezza interiore ormai sono in crescendo inarrestabile.
    Per quanto riguarda il fatto che i docenti non ti seguano nella stesura della tesi, posso testimoniarlo in presa diretta, perché è capitato anche alla sottoscritta ormai in procinto di laurearsi nel settore umanistico. Non so se seguano con maggiore attenzione per le tesi magistrali, ma per le tesi triennali il panorama è desolante...

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    1. Proprio per questo le racconto in questa serie di post, perché di tutta questa volgarità, idiozia conclamata e ignoranza allo stato brado almeno ci si può ridere su, dandole una qualche parvenza di senso. Più o meno.

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