Cliffhanger
Indica "chi rimane appeso a un precipizio", ma si utilizza altresì per indicare il finale sospeso, un espediente narrativo che consiste in una brusca interruzione in corrispondenza di un colpo di scena o un momento culminante caratterizzato da forte suspense, in genere nel finale di un episodio di una serie televisiva.
Cringe
La reazione imbarazzata di fronte a un'azione sconcertante commessa da altri, oppure quel senso di imbarazzo che nasce da una battuta che non suscita ilarità.
Daymare
Un'immagine mentale vivida e spiacevole (come in un incubo) evocata in pieno giorno, che può causare forti risposte emotive quali paura e orrore.
Il termine è una parola macedonia ottenuta combinando daydream (sognare a occhi aperti) e nightmare (incubo): quindi un incubo a occhi aperti, da svegli.
Eavesdropper
Persona che ascolta di nascosto le conversazioni altrui.
Gaslighting
Una forma di violenza psicologica consistente nel fornire false informazioni alla vittima, con l'intento di farla dubitare della sua memoria e percezione, e quindi della propria sanità mentale. Per esempio spostare degli oggetti in casa, per poi negare che si trovassero in un altro posto, oppure negare che degli episodi siano mai accaduti o si siano verificati in un certo modo, ma anche attraverso la messa in scena di eventi bizzarri con l'intento di disorientare la vittima.
Il termine deriva dall'opera teatrale del 1938 Gaslight di Patrick Hamilton, portata al cinema nel 1940 e nel 1944 (Angoscia, con Ingrid Bergman), in cui un uomo cerca di portare lentamente la moglie alla pazzia manipolando piccoli elementi dell'ambiente, per esempio affievolendo le luci delle lampade a gas; la donna nota i cambiamenti, ma il marito insiste nell'affermare che sia lei a ricordare male o a inventarsi le cose.
Gobbledegook (o gobbledygook)
Linguaggio, specialmente utilizzato in contesti ufficiali, troppo difficile o che non sembra significare niente, perché incomprensibile. Non è un corrispettivo della parola d'autore italiana "supercazzola", che è un giro di parole che non vuol dire niente allo scopo di prendere in giro l'uditorio: il gobbledegook è un modo di parlare che ricorre a tecnicismi e parole ricercate, così elaborato da risultare incomprensibile alla maggior parte delle persone.
Si tratta di un termine di origine americana, ed è onomatopeico: richiama infatti il gloglottare, cioè il verso che fa il tacchino (in inglese: to gobble).
Kludge o kluge
Una soluzione alternativa a un problema, ma che si rivela goffa, inefficiente e difficile da mantenere, quindi una soluzione di fortuna solo temporanea.
L'origine è molto dibattuta. In un articolo scherzoso pubblicato nel 1989 su una rivista di computer, kludge è definito come "un insieme mal assortito di parti a casaccio, che formano un insieme angosciante", ma il termine si utilizzava già negli anni '60. Nello yddish americano klug significa "troppo furbo, ma solo in parte", quindi qualcosa di astuto, ma goffo. Un'altra ipotesi si riferisce a due fratelli norvegesi, Eneval e Abel Kluge, che inventarono un geniale alimentatore automatico per macchine da stampa, soggetto però a frequenti guasti e difficile da riparare; dato che portava il loro nome, sembra ragionevole che sia diventato un sinonimo di aggeggi meccanici troppo complessi.
Inoltre c'è differenza tra le due diciture: kludge sarebbe qualcosa di mal fatto, mentre kluge anche di eccessivamente complicato.
Marooned
Abbandonato su di un'isola deserta, e più in generale "trovarsi in un luogo da cui non si possa fuggire". Il marooning era una pena riservata ai membri di un equipaggio pirata in caso di ammutinamento: al condannato venivano lasciati un po' di cibo, dell'acqua e una pistola carica, con cui potersi togliere la vita.
Il termine viene da "cimarroni" (in inglese maroons) una popolazione indigena del Suriname, parola con cui nelle colonie spagnole in Sudamerica si indicavano gli schiavi fuggitivi datisi alla macchia.
Mobbing
Comportamento aggressivo attuato da alcune specie animali, consistente in degli attacchi di gruppo verso un predatore oppure un membro dello stesso branco allo scopo di estrometterlo; in quest'ultima accezione è ripreso nel senso di una forma di violenza psicosociale verso un membro di un gruppo sociale umano che non è riuscito a inserirvisi positivamente, allo scopo di allontanarlo.
Serendipity
Parola d'autore creata dallo scrittore Horace Walpole, che indica la gioia inattesa di fare felici scoperte per puro caso, mentre si stava cercando tutt'altro. Diversi farmaci (per esempio la penicillina) sono stati scoperti "per serendipity".
Il termine deriva da Serendip, l'antico nome persiano dello Sri Lanka. Walpole lo usò raccontando di una scoperta inaspettata su un dipinto perduto di Giorgio Vasari, riferendosi alla fiaba I Tre Principi di Serendippo, in cui i protagonisti trovavano lungo il cammino degli indizi che li salvavano in diverse occasioni; la storia descriveva le loro scoperte come intuizioni dovute al caso, ma anche alla loro sagacia e capacità di osservazione.
Il termine deriva da Serendip, l'antico nome persiano dello Sri Lanka. Walpole lo usò raccontando di una scoperta inaspettata su un dipinto perduto di Giorgio Vasari, riferendosi alla fiaba I Tre Principi di Serendippo, in cui i protagonisti trovavano lungo il cammino degli indizi che li salvavano in diverse occasioni; la storia descriveva le loro scoperte come intuizioni dovute al caso, ma anche alla loro sagacia e capacità di osservazione.
Di questo termine in effetti esiste anche il corrispettivo italiano "serendipità". La Dioscoreophyllum cumminsii è un arbusto i cui frutti sono conosciuti come bacche della serendipità; contengono la monellina, una proteina di sapore dolce, che viene utilizzata come dolcificante naturale.
Spam
Il termine prende il nome da un tipo di carne in scatola in uso in Inghilterra negli anni '30 (una parola macedonia ottenuta per crasi di spiced+ham, ovvero "prosciutto speziato"), usata nel 1970 in uno sketch comico dei Monty Python.
Stalking
Atti persecutori consistenti in una serie di appostamenti, attuati in genere verso un interesse amoroso che non corrisponde.
Il termine deriva da to stalk, ossia "camminare furtivamente", in riferimento al cacciatore in agguato.
Streaker
Persona che corre nuda in un posto pubblico per attirare l'attenzione.
Whippersnapper
Persona giovane troppo sicura di sè e che non mostra alcun rispetto per gli altri, specie verso persone di una certa età. Si riferisce in particolare all'atteggiamento sfacciato e impertinente di un ragazzino in polemica con i propri genitori.
Workaholic
Letteralmente "alcolizzato da lavoro"; denota chi è affetto dalla sindrome da dipendenza dal lavoro: un disturbo ossessivo-compulsivo di una persona troppo dedita al lavoro, che mette in secondo piano la sua vita sociale e familiare. L'etimologia è dovuta alle similitudini comportamentali con l'alcolista.
Simile è shopaholic, che indica chi è maniacalmente dipendente dallo shopping.
Ne conosco alcune, soprattutto la prima che utilizzo anche spesso, le altre mai sentite.
RispondiEliminaBeh sì, alcune sono parecchio note anche qui in Italia, altre meno.
EliminaUna spiegazione chiara e molto utile. Alcuni termini li conoscevo. Mi ha molto colpito il termine Gaslighting per il suo significato, mi ha riportato subito al film "Angoscia"che avevo visto molti anni fa. Avevo letto da qualche parte che il titolo del film non corrispondeva all'originale perchè intraducibile ma non avevo approfondito molto la questione. Ora mi è chiaro. Bell'articolo, molto istruttivo.
RispondiEliminaGaslighting potrebbe essere tradotto come "far impazzire", ma è una traduzione solo parziale di un qualcosa di molto più complesso.
EliminaIn inglese ci sono tanti neologismi di questo tipo, uno dei più recenti è ghosting. Io stesso avevo proposto il termine "breathing" per un fenomeno che si verifica in rete.
Alcune le conoscevo già, altre le apprendo ora.
RispondiEliminaNon so se workaholic può essere paragonato a stakanovista, che comunque, a sua volta, non è italiano ma deriva da un termine coniato in URSS per celebrare l'infaticabile lavoratore Stakanov.
No, assolutamente. Stacanovista è un deonomastico che identifica una persona che mostra eccessivo zelo nel proprio lavoro, mentre chi è affetto da workaholism ha una vera e propria dipendenza comportamentale. Inoltre il termine stacanovista può essere usato in senso positivo, mentre workaholism ha solo connotazioni negative.
EliminaConoscevo alcune parole in particolare Cliffanger, mobbing, serendipity, beh anche spam e stalker. Mi piace la parola Daymare non la conoscevo, ogni tanto mi capita di viverla tipo le giornate con 12 ore di riunioni oppure le file in autostrada a ferragosto...
RispondiEliminaC'era un racconto di Fredric Brown che si intitolava Daymare. Ovviamente il titolo era intraducibile, e mi sembra che in italiano sia diventato semplicemente "Incubo".
EliminaMolto utile ed interessante, grazie Marco. Qualche termine è noto ma la maggior parte li scopro qui da te. Ciao.
RispondiEliminaGrazie a te del passaggio!
EliminaMamma mia, penicillina anche qua (quando si dice il caso 😂🙈)! In ogni caso, è un post molto interessante (la parola "Cliffhanger", nello specifico, mi ha fatto fremere, ovviamente perché l'ho subito correlata alla scrittura XD)!
RispondiEliminaIn effetti al corso di chimica farmaceutica quando si parla di scoperta per serenidipity, si cita subito la penicillina.
EliminaIn effetti mi hai fatto tornare in mente che nel corso di Chimica Farmaceutica al quarto anno ci era stata fatta anche la sintesi della penicillina (o meglio dell'acido penicillanico).
Io ho sbirciato le slides di Chimica Farmaceutica ed effettivamente c'è proprio la penicillina in pole position quando si parla di sintesi, quindi se dovessi proseguire e scegliessi questo esame, mi ritroverò questo e molto altro! 🙈
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