sabato 21 maggio 2022

La Chimica dei Supereroi #12: Crazy Jane

Nuovo episodio de La Chimica dei Supereroi, la rubrica in cui esaminiamo gli elementi scientifici legati ai supereroi. Questa volta parleremo di un personaggio decisamente unico. Beh, forse "unico" non è esattamente il termine più adatto, ma certo è notevole, e fa parte del supergruppo più strambo e assurdo che ci sia.

Crazy Jane
All'età di cinque anni Kay Challis è stata molestata dal padre, e questo evento traumatico ha fatto in modo che sviluppasse una nuova personalità in cui trovare rifugio: Miranda. Successivamente Miranda, da ragazza, subisce ancora violenza e questa sua nuova personalità viene completamente distrutta, frammentandosi in 64 diverse personalità, delle quali Jane Morris è quella dominante. Colpita dagli effetti di una "bomba genetica", ognuna delle sue personalità sviluppa un diverso superpotere. Jane supervisiona le altre personalità (che intervengono a loro piacimento, in base alla necessità, per cui non ha pieno controllo dei suoi poteri), organizzandole in una metropolitana mentale chiamata "la sotterranea". Fa parte del gruppo di disastrosi eroi della Doom Patrol.

Disturbo Dissociativo
Secondo la definizione riportata nel manuale statistico-diagnostico, il disturbo di personalità multipla, o meglio disturbo dissociativo dell'identità, è un disturbo dissociativo in cui almeno due personalità, ovvero due o più identità o stati di personalità separati prendono costantemente il controllo del comportamento del soggetto, accompagnato dall'incapacità di evocare i ricordi personali. Solo un numero limitato di soggetti lo manifesta esplicitamente, perché quando le identità alternative non sono visibili, la dissociazione si presenta piuttosto come una discontinuità del senso di sé. Spesso le persone che soffrono di questo disturbo non hanno molteplici identità che convivono all’interno di uno stesso corpo, ma l’opposto: non hanno un’identità completa, bensì dei frammenti di personalità non collegati tra loro (dissociati), il cui insieme costituisce l’identità o la personalità della persona affetta dal disturbo.
Il meccanismo alla base è la dissociazione, fenomeno psichico correlato anche ad altri disturbi di personalità: un’interruzione o discontinuità tra processi psichici di solito integrati, in cui la mente perde le sue capacità di integrazione a livello della coscienza, della memoria, dell’identità e della percezione, portando a una frammentazione dell'individualità del soggetto in una serie di diversi stati del sé. Sostanzialmente è il risultato di una disintegrazione dell'Io, dovuta alla perdita della capacità di integrare alcune funzioni psichiche.
Le cause possono essere dovute a uno stress intenso, traumi, storie di nutrizione inadeguata oppure abusi fisici o sessuali avvenuti durante l'infanzia. Spesso le altre personalità si generano come risposta al bisogno di protezione della personalità principale, non abbastanza forte da poter fronteggiare emotivamente la situazione traumatica vissuta, e intervengono quando si sente minacciata o spaventata: ovvero esistono per uno scopo necessario al soggetto, assicurando di mantenere un equilibrio psichico che la personalità principale non è in grado di assicurare da sola.


Altre Personalità
Per comprendere i fenomeni di frammentazione psichica bisogna innanzitutto distinguere tra stati dell'Io e alter. 
Lo stato dell'Io è un sistema organizzato di comportamento ed esperienza i cui elementi sono legati tra loro da un principio comune, ma che è separato da altri stati simili da confini più o meno permeabili. Viene ipotizzato che la personalità di ogni individuo sia suddivisa in diverse parti, ognuna delle quali consiste in pensieri, emozioni e comportamenti che la caratterizzano. Ogni individuo ha e utilizza diversi stati dell'Io, che attiva a seconda delle varie necessità situazionali, ma può anche avere la tendenza a utilizzarne uno in maniera privilegiata (cioè una rigidità di personalità). Ognuno di essi è un sistema coerente di emozioni, sensazioni e pensieri che motivano il corrispondente modello comportamentale. Secondo la psicologia transazionale sono tre: Genitore (il modello appreso dalle figure genitoriali), Adulto (il proprio modello di personalità connesso al senso presente), Bambino (il modello riproposto dall'infanzia e connesso al passato).
Gli alter, cioè le personalità secondarie o alternative, hanno invece una propria identità, che coinvolge un centro di iniziativa e di esperienza; possiedono una caratteristica rappresentazione di sé, che può anche essere molto diversa da come generalmente viene visto o percepito il soggetto dalle altre persone; hanno una propria memoria autobiografica, distinguendo ciò che capiscono essere le proprie azioni ed esperienze da quelle fatte e vissute da altri alter; hanno un senso di proprietà delle proprie esperienze, azioni e pensieri, e possono mancare di un senso di proprietà e responsabilità per le azioni, le esperienze e i pensieri di altri alter: un alter considera le altre personalità come un qualcosa che non è lui, cioè delle altre persone, non come parte della propria identità. I vari alter si differenziano tra loro e dalla personalità principale o dominante sul piano dei sentimenti, degli orientamenti ideologici, del patrimonio mnemonico e del comportamento, persino con determinate capacità di cui le altre personalità non dispongono, e di cui possono persino non essere consapevoli.
A livello psicanalitico sono spiegabili come rimozioni: quando un'esperienza non passa il controllo del sistema censorio psichico, perché eccessivamente eccitante o angosciante, quindi possibile fonte di dolore ovvero di pericolo per il soggetto, viene sommersa nell'inconscio, rendendolo inconsapevole di essa. Ovvero le personalità secondarie accolgono, organizzano e impiegano il materiale psichico rifiutato dalla personalità principale. Il che spiega alcuni dei loro contenuti più sorprendenti, che possono anche risultare ignoti alla personalità principale, come la capacità di parlare un'altra lingua o l'automatismo necessario a suonare uno strumento musicale.


La Condizione 
Secondo l'immaginario comune il DDI consiste nella presenza in un soggetto di una personalità dominante (che è quanto si avvicina a ciò che comunemente viene visto come la "persona vera") e in una o più personalità secondarie, intese come distinte persone integre che condividono un unico corpo, di cui prendono in alternanza il controllo: tale tipo di condizione in realtà è piuttosto rara; anzi, forse non è nemmeno mai stata osservata a livello clinico. Il disturbo consiste invece in una frammentazione della psiche dell'individuo in diverse personalità, alcune più forti e altre meno, o meglio alcune più complete e altre meno, alcune delle quali potrebbero anche non emergere mai alla coscienza: è l'insieme di tutte queste personalità frazionarie a costituire la persona. Quindi la condizione, in genere, non consiste in più persone intere che "abitano" un unico corpo, bensì in un insieme di frammenti di personalità il cui insieme costituisce la persona.


In genere nei post di questa rubrica segnalo il mio libro Sistema Periodico, ma dato l'argomento, se l'avete trovato di vostro interesse, posso consigliarvi invece Ore d'Orrore. Un saggio sugli archetipi delle storie di paura.

8 commenti:

  1. Son ritornata all’università con questo post e al mio esame di psicologia clinica. Un piacevole riepilogo. All’epoca mi piaceva tanto studiare la psiche. C’è stato un periodo della mia vita in cui volevo diventare psicologa, poi ho seguito altre vocazioni. Buona giornata e complimenti per la chiarezza con cui hai trattato quest’argomento complesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio! 😀
      Argomento complesso spesso conosciuto in maniera inesatta per la sua proposizione in opere popolari.

      Elimina
  2. La mente umana è il mistero più complicato dell'universo, e non è una frase fatta.
    Doom Patrol ho provato a vederlo tramite la serie live action su Amazon Prime, ho retto solo per un episodio. Forse il fumetto è migliore...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho da poco finito la prima stagione, l'ho apprezzata parecchio, e a breve inizierò la seconda. E' una serie diversa, se stai cercando la classica serie sui supereroi, questa non fa al caso tuo, dato che sono dei freak disadattati, uno più disastroso dell'altro. Inoltre è innegabilmente grottesca e a ogni episodio diventa sempre più assurda. So che il fumetto è più o meno così, ne hanno un volumone di 1200 pagine alla biblioteca di Rivoli, appena mi è possibile e ho smaltito delle letture lo prendo in prestito...

      Elimina
  3. Molto bello e chiaro questo tuo post, il disturbo dissociativo della personalità è un argomento che mi ha sempre affascinato, in particolare dopo aver letto del caso di Billy Milligan che aveva ben 24 personalità, la sua triste storia vera è davvero terribile, c'è anche un libro Una stanza piena di gente di Daniel Keyes che magari leggerò. La mente umana di fronte a gravi traumi crea delle difese incredibile e spesso mostruose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono andato a cercare, dato che Keyes lo conoscevo come autore di Fiori per Algernon, e ho visto che da questo libro Shyamalan ha tratto l'ispirazione per il film Split.

      Elimina
  4. Sta cosa delle personalità multiple non mi è nuova, tuttavia non conosco affatto questo personaggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, sono certo che hai visto il film Split, dove era il tema portante.
      Crazy Jane è un personaggio minore della DC, inoltre il suo esordio è stato negli anni '90, quindi abbastanza recente.

      Elimina