mercoledì 29 giugno 2022

Chimica for Dummies: C'è Poco DAD Ridere

Da quando ho cominciato a insegnare, questo è stato l'anno in cui ho lavorato di più; purtroppo però le soddisfazioni sono state poche. Ho fatto lezione in presenza, in DAD e misto tra le due. Ma se l'anno scorso avevo comunque ritenuto positiva l'esperienza con la didattica a distanza, avevo però già intuito che da emergenziale sarebbe divenuta sistemica. E così alla fine mi sono dovuto ricredere, perché mi sono trovato davanti a delle situazioni inverosimili, che a raccontarle non ci si crede.

DOCENZA DI CHIMICA 
· Diversi studenti hanno capito che la DAD è un modo per starsene belli comodi a casina loro. Scemo io a venire in presenza con indosso la mascherina FFP2.
· Studenti che fingono di essere presenti alla lezione: si connettono per l'appello, poi spengono la webcam, e ciaone. Per quello che ne so, potrebbero essere andati a farsi le vasche in centro.
· Studenti che decidono loro quando la lezione è finita. Prima della fine dell'ora o se non interessati agli esercizi a conclusione, oppure se sanno di venire chiamati a rispondere, si disconnettono e tanti saluti. Anzi no: senza manco salutare.
· In una classe che ha deciso di seguire per lo più online, la maggior parte di loro tiene la webcam spenta; alla richiesta di accenderla vengo “accontentato” per una decina di minuti, dopodiché di nuovo spente. Al mio successivo invito vengo assecondato per un po', poi di nuovo spente. Inutile insistere ulteriormente. Ma per la miseria, ragazzi: è un corso di Chimica, non un video di Youtube. (*)


(*) Comprendo che vedere per ore l'immagine del proprio volto sullo schermo generi insicurezze, in particolare in ragazzi nel periodo adolescenziale. Comprendo che questo possa produrre in loro disagio e angoscia, perché la DAD è un riflettore puntato sui volti di ciascuno. Ma quelle stesse insicurezze può averle anche il sottoscritto (oltre che qualsiasi altro collega), che però non si sottrae al mostrarsi e al doversi vedere dalla testa ai piedi ogni momento. Per gli studenti, oltre a poter venire in presenza, su molte piattaforme c'è anche la possibilità di nascondere a se stessi la propria immagine


DOCENZA DI HACCP E SICUREZZA SUL LAVORO
· Quante mattinate di lezione fatte a uno schermo nero perché la webcam: non funziona, non va la connessione, non mi va di accenderla (mi è stato detto anche questo). E poi una volta con una ragazza: niente webcam, niente microfono, si comunicava solo via chat; ovvero un'intera mattinata di lezione io a parlare a uno schermo nero e ricevere risposta via messaggi in chat. E vai di alienazione. 
· Studente che segue la lezione senza indossare nulla al di sopra della cintura. A quel punto sei tu a sperare che se la spenga 'sta webcam. 
· Studente che segue la lezione disteso sul letto. E che a una certa ora si concede pure una pennica. 
· Studentessa che si dimentica il microfono attivo, va a rispondere al citofono e la si sente litigare furiosamente.
· Corsista che segue la lezione sullo smartphone (cosa vietata dalle regole del fondo, permessa in casi limite) e che vorrebbe andare a prendere i figli a scuola mentre continua a seguire. È una caspita di lezione di igiene degli alimenti, non una diretta Instagram. 
· Corsisti che, come se niente fosse, fumano sigarette mentre seguono la lezione.
· Gruppo di cinque studenti che vorrebbe seguire la lezione tutti quanti su un unico smartphone piazzato a mo' di monitor in una sala dell'azienda (il numero di violazioni alle regole del fondo non riesco manco a contarle). 
· Corsisti chiamati a colloquio dall'agenzia per il lavoro o alla visita medica durante la formazione. Di questa docenza i seguenti sono i casi più allucinanti.
· Studente che, pensando di fare il furbo, si connette alle 17 invece che alle 14, e vorrebbe convincermi di essersi connesso alle 15, sostenendo che “ci sentiva parlare”. Ma la smettiamo con 'ste fregnacce, che io lo vedo chi è connesso? 
· Studente che segue la lezione in attesa di fare la visita medica. A un certo punto ho dovuto disattivargli l'audio, in quanto si sentiva la dottoressa dirgli: “Prego, si sdrai sul lettino.” 
· Studente che si reca a un colloquio durante la formazione sulla sicurezza sul lavoro, e mi chiede di poter fare il test finale online MENTRE STA GUIDANDO. Gli intimo di farlo a casa, mentre una parte di me vorrebbe recarsi a Imola, dove risiede quel mentecatto, e dargliele di santa ragione. Mi limito invece, a webcam spenta, a sbattere la testa contro il tavolino, pronunciando tutte le maledizioni che mi vengono in mente.

8 commenti:

  1. Guarda, io sono letteralmente sconvolta. Risulterò pesante ma, al di là dei disagi della DAD, molti dei casi che hai citato hanno piuttosto a che fare con una mancanza di educazione che forse la DAD ha messo maggiormente in evidenza, ha dato libero sfogo a questo menefreghismo imperante, diciamo. È allucinante, veramente.

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    1. Sia chiaro, non è che sia sempre così, ma dopo due anni episodi del genere si vanno a intensificare, e diventa frustrante. Che poi non è una passeggiata nemmeno per me stare 4-8 ore davanti al PC.

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  2. Alla fine, il metodo può essere pur pieno di problematiche, ma ciò che davvero può far danno sono le persone.
    Capisco benissimo che fare lezione in quel modo è certamente noioso, però un minimo di spirito di sacrificio ci vuole. E poi la decenza di non negare quando si viene beccati disconnessi (peraltro una questione non opinabile, visto che viene certificata dai dati di connessione, a negare si fa solo una pessima figura).
    Soprattutto poi, un minimo di intelligenza: quello che voleva fare il test mentre stava guidando davvero meriterebbe di essere preso a ceffoni.

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    1. Non credo che in DAD sia più o meno noioso che in presenza, è solo diverso. Ha delle potenzialità, ma anche dei limiti, e nel caso degli adolescenti ho letto giusto ieri un rapporto che fa seriamente riflettere sulle sue molte criticità.

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  3. È abbastanza sconfortante vedere come molti "approfittino" della distanza per non lavorare o studiare o essere semplicemente educati. Questa situazione ha messo in evidenza che chi è "serio" in presenza è "serio" anche a distanza e forse anche di più; parlo per quello che ho visto nel mio lavoro, ho avuto dei collaboratori che, a distanza, hanno lavorato a tutte le ore possibili pur di rispettare le scadenze, poi c'è stato qualcuno che invece è "sparito" per tutto il tempo della pandemia, mandando una mail ogni tanto per dimostrare che era connesso...
    Nel caso della DAD c'è probabilmente un'esasperazione del fenomeno, ma dipende sempre dalle persone e dalla loro correttezza, ovviamente più la personalità è in formazione, più è possibile una degenerazione. Hai tutta la mia comprensione.

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    1. Lavoro tra DAD e presenza da un anno e mezzo oramai, e questi ultimi mesi sono stati davvero pesanti. Io capisco che è dura per loro, ma lo è anche per me. 4-8 ore al giorno davanti al PC, che poi collo, schiena, occhi ti chiedono pietà, e poi devi vivere anche situazioni al limite come queste, andando a risolverle in tempo reale, tra telefonate, messaggi... Stancante, tanto. Inoltre perdi qualcosa con la distanza, c'è poco da dire.

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  4. Beh, dopotutto, c'era da aspettarselo..

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    1. Più che altro dopo due anni le criticità si fanno sentire.

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