lunedì 30 gennaio 2023

Ore d'Orrore - Vampiri (parte 1)

Vi do il benvenuto a Ore d'Orrore! 
Certo, piccoli zombiettini miei, non potevo mica esimermi dal fare ritorno anch'io: il vostro Dottor χ è ancora una volta qui con voi, assieme alla sua bella assistente Vulnavia, per potervi guidare in questo spaventevole tour dell'orrore!
E nella ribalta di Ore d'Orrore non potevamo che cominciare da quelle malefiche creature delle tenebre che più di tutte popolano i vostri incubi: fate scorta di corone d'aglio, perché oggi parleremo di vampiri!
 

Ore d'Orrore
“Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio” 

“Esistono creature particolari, chiamate vampiri. Qualcuno di noi ha prove della loro esistenza. Nonostante noi non abbiamo assoluta certezza riguardo alla nostra triste esperienza, gli insegnamenti e le testimonianze del passato sono prova sufficiente per persone con occhi ben aperti.” (Bram Stoker, Dracula) 

Vampiri
È di origine serba la parola vampir, di etimologia incerta, documentata per la prima volta nel 1732, in delle note che descrivevano creature che succhiavano il sangue dei viventi. Fu in quel periodo che le storie di vampiri cominciarono a circolare per l’Europa, generando un’autentica isteria collettiva. Ma leggende su malefiche creature che si nutrono dei viventi, in particolare del loro sangue, erano presenti già da millenni nel folklore in diverse parti del mondo. La figura del vampiro come la conosciamo oggi è il risultato del miscuglio di più leggende di varia provenienza, rimaneggiate dalla letteratura gotica e dal cinema. 

Folklore e mitologia per il mondo 
Molte teorie propendono per una nascita asiatica della cultura. L'India ha una mitologia molto antica e si ritiene che i miti indiani siano quelli originali, anche nel caso dei vampiri. Il più temibile e antico è il rakshasa, in grado di diventare lupo o anche bellissima donna, ma la cui forma originaria è una pallida creatura luminosa con il corpo perennemente macchiato di sangue, un alone azzurro intorno alla gola e una cintura di campanelle alla vita. Il bhuta appare invece di notte sotto forma di ombra, luce scintillante o nebbia; può trasformarsi in gufo o pipistrello, e attacca i neonati appena allattati, perché ama il latte. 
Secondo una credenza cinese, dopo la morte il p'o, il livello più basso dell’anima, resta nel corpo, che se viene esposto ai raggi della luna o entra a contatto col sangue di un animale, origina un chiang-shi: uno spirito in grado di rianimare cadaveri o di costruirsi un corpo da materia putrescente. Ha occhi rossi, artigli affilati e una folta peluria; può volare, tramutarsi in nebbia e rendersi invisibile. 
In Giappone i gaki sono cadaveri viventi assetati di sangue; sono in grado di trasformarsi in animali, ma possono anche prendere l’aspetto di esseri umani. Quando invece una bellissima donna diviene pazza, può venire posseduta da un demone; diventa allora una hanya, che si nutre di sangue e mangia i bambini.
Il talamaur delle Isole Banks può assoggettare al proprio volere i fantasmi dei morti, mentre il tarunga si appropria dell'essenza vitale di chi è appena morto, alla cui tomba si avvicina con un suono simile a quello che si fa grattando su una porta di legno. In Malesia si raccontava delle langsuir, donne morte di parto divenute dei non-morti: hanno le sembianze di bellissime fanciulle con unghie e capelli lunghissimi, sono in grado di volare e succhiano il sangue dei bambini.
In Australia si trovano i mrart, che infestano i deserti e hanno più potere nelle tenebre, quando cercano di strappare altre vittime ai cimiteri. Lo yara-ma-yha-who ha l’aspetto di un piccolo uomo di colore rosso o verde; non avendo denti succhia il sangue delle sue vittime con ventose poste alle estremità delle dita. 
Le streghe del folklore africano durante la notte si siedono sul tetto delle capanne delle loro vittime per succhiarne via il cuore; la obayifo assume la forma di un globo di luce per succhiare il sangue dei bambini. In Suriname si racconta dell’axeman, una donna che di notte si trasforma in pipistrello e succhia il sangue della sua preda dall’alluce. Cosa che fa anche il loango, uno stregone divenuto un non-morto, che rimane a occhi aperti nella propria bara. 
Tra gli indiani d’America era molto diffusa la leggenda del wendigo, uno spirito maligno con un lungo naso che, introdotto nell'orecchio della vittima, usava per succhiarne via il cervello. 
In Portogallo si credeva nell’esistenza della bruxa, donna di giorno, uccello succhiasangue di notte. Durante l’Inquisizione molte donne sono state accusate di essere delle bruxa (bruja in spagnolo è la strega) e condannate a morte. 
Il vampiro russo per eccellenza è l'upyr, dotato di lunghe e mostruose zanne. Il wurdulac invece può nutrirsi e poi uccidere solo quelli che ama, causando la trasformazione dell'intera propria famiglia in altri wurdulac. Il vrykolaka, comune anche al folklore di Grecia e Macedonia, è invece un non-morto che gira per i villaggi chiamando per nome le vittime designate o bussando alle porte delle case, in cui può entrare solo se invitato da chi si trova all'interno. 
Il blautsauger (letteralmente "succhiasangue"), comune nel folklore di molti popoli dell’Europa Centrale, ha lunghi capelli e grandi occhi, ma è privo di scheletro, può trasformarsi in ratto o lupo e succhia il sangue delle sue vittime.
Nelle regioni slave si credeva che se una persona aveva avuto una morte violenta o aveva commesso suicidio oppure non era stata sepolta in maniera appropriata, sarebbe ritornata sotto forma di kruvnik (ovvero di “succhiasangue”). A volte cercava di tornare dalla propria moglie per vivere come se non fosse mai morto; se la moglie accettava il vampiro in casa e tornava ad amarlo, allora il kruvnik sarebbe ritornato a essere umano. 
Il folklore germanico raccontava del nachzehrer, il masticatore di sudari: un non-morto che non si è trasformato completamente in vampiro e rimane nella sua tomba a masticare in eterno il proprio sudario. È in grado di suggere l’energia vitale di chi si avvicina alla sua tomba, perciò emette urla spaventose come avvertimento per chi intende disturbarlo. Il suo sudario avrebbe il potere di guarire ogni malattia, e questo ne avrebbe portato alla caccia da parte dei tombaroli. Una volta rubatone il sudario, il nachzehrer esce a cercare i responsabili, ma se non riuscisse a trovarli, è costretto a vagare in eterno alla sua ricerca. 

Come riconoscere e fermare un vampiro 
Secondo la tradizione i vampiri non riflettono la propria immagine negli specchi, né proiettano alcuna ombra, ma non è universale. Inoltre hanno la capacità di trasformarsi in nebbia e in alcuni animali, quali ratti, lupi, pipistrelli, uccelli. 
Il più noto deterrente contro i vampiri è l’aglio, il cui forte odore è dovuto a dei composti organici dello zolfo. L’origine di tale credenza si deve al fatto che l'aglio ha un’azione antibatterica, e viene usato anche come antiparassitario, e in effetti il vampirismo è una forma di parassitismo. Un altro è la rosa canina, che si riteneva efficace contro la rabbia (malattia associata al vampirismo). Un altro ancora è il biancospino, un tempo usato per delimitare i confini; nel folklore gaelico contrassegnava l’ingesso dell’oltretomba. 
Secondo alcune tradizioni i vampiri soffrono di aritmomania, ovvero il bisogno compulsivo di contare le cose. Per evitare che un vampiro esca dalla sua tomba in cerca di vittime, bisogna mettervi dentro dei semi di senape, in modo che passi tutto il tempo a contarli, oppure spargerli sul tetto delle case. Altra tradizione è quella che un vampiro non possa entrare in un’abitazione a meno che non sia stato invitato dal suo legittimo proprietario. 
La tradizione europea, di appartenenza cristiana, ha aggiunto crocefissi, rosari, acquasanta, ostie. I vampiri non possono poi attraversare terreni consacrati, né acqua corrente (probabilmente perché un tempo i battesimi venivano effettuati nei fiumi). Non sopportano la luce del sole, che può anche distruggerli; non si ritrova in tutte le tradizioni, comunque nasce dal fatto che il sole è il simbolo di Dio, e più in generale del Bene. 
Per uccidere un vampiro bisogna bruciarne il corpo o almeno il cuore; un'altra tecnica è la decapitazione. Ulteriore modo è quello di trafiggerne il cuore con un paletto, di legno di frassino (Russia), biancospino (Serbia) o quercia (Slesia).

Per oggi è tutto, creature della notte. Nel prossimo appuntamento vedremo come è nata la leggenda dei vampiri. Nel frattempo, se fossi in voi, io farei controllare quei segni sul collo, non si sa mai...

8 commenti:

  1. Non sono molto affascinata dalle storie di vampiri e la loro cinematografia, soprattutto quella recente, mi annoia. Roba che mi addormento davanti alla tv. Però questo post mi è piaciuto, mi ha insegnato molte cose che non sapevo sull’origine di queste credenze. C’è da dire che quella dell’aritmomania la conoscevo, legata alle streghe però. Qui dalle mie parti si credeva che se si metteva una scopa dietro la porta, la strega ( che vive di notte) in grado di rimpicciolirsi, una volta entrata in casa, si sarebbe imbattuta nelle setole e si sarebbe messa a contarle, in tal modo avrebbe perso tempo, così che all’alba, con la luce del sole, sarebbe stata costretta ad andare via. Storie assurde ma c’era chi ci credeva e non erano pochi, anzi.

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    1. Sì, conoscevo questo particolare legato ad alcuni tipi di streghe. Questo perché era credenza che la strega conoscesse i numeri solo fino al dieci, per cui era costretta a contare con le dita; se le quantità erano superiori, perdeva spesso il conto e doveva ricominciare daccapo.

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  2. Suppongo che dietro il vampiro si nasconda una paura archetipa dell'uomo che è stata trasformata in una creatura mostruosa. Che potrebbe essere la stessa origine di ogni "mostro" del folklore popolare.

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    1. Sì, e si tratta, come si vedrà nella seconda parte dell'articolo, della paura della malattia.
      Per la seconda frase del tuo commento, anche qua hai centrato il punto, e lo puoi vedere in questo post:
      https://arcaniearcani.blogspot.com/2017/03/ore-dorrore-iii-la-paura-parte-2.html

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  3. Ah beh, entrati tanto nell'immaginario universale proprio perché a tutti le latitudini una leggenda c'è su di loro. Comunque alcuni nomi come Bruxa usati anche in alcuni videogiochi.

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    1. Sì, anche se in modalità diversa. Non solo di sangue si nutrono i vari vampiri: latte, grasso corporeo, cuore, cervello, carne... Dipende da in che zona del mondo ci si trova.

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  4. Davvero interessante le storie di folklore sui vampiri sparse per il mondo, le mie conoscenze si fermavano all’aglio come deterrente contro i vampiri e al paletto di legno nel cuore. C’è stato un periodo della mia vita che seguivo solo storie di vampiri, ero un’appassionata della serie Buffy l’ammazzavampiri (ho anche comprato delle puntate su CD) dove non mancavano altri “mostri” come lupi mannari, streghe, demoni vari ecc. Il film che ho amato di più al cinema è stato Intervista col vampiro con Brad Pitt e Antonio Banderas, un kolossal per i tempi. Ottimo anche Dracula di Bram Stoker. Poi l’interesse è scemato, infatti della saga Twilight ho visto solo il primo film. Comunque la figura del vampiro ha un suo fascino, un ottimo spunto letterario e cinematografico.

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    1. Buffy lo guardavo anch'io, ai tempi del liceo!
      I vampiri - lo devo dire - sono da sempre i miei mostri preferiti. Non a caso il mio film horror preferito è un cult degli anni'80, cioè Ammazzavampiri.
      Ma citare Twilight come film di vampiri è un po' come dire che il terrapiattismo è una valida teoria scientifica... 😐

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