martedì 14 febbraio 2023

Chimica in Books #3: I Danni dell'Alcol

I Danni dell’Alcol è un racconto di Isaac Asimov che fa parte della serie di Azazel. Ishtar è una ragazza bellissima, ma ha un problema: ha una voce possente e una forza spropositata, cosa che scoraggia l'approccio di spasimanti. Allora la ragazza si confida con George, il combinaguai protagonista della serie, spiegandogli di sentirsi inibita con i ragazzi; perciò lui le consiglia di ricorrere al consumo di alcolici, in modo da sentirsi un po' più disponibile. 

Gli alcolici sono bevande contenenti alcol etilico, che è un neurodeprimente, ovvero rallenta l’attività del sistema nervoso centrale: sostituisce l’acqua attorno alle cellule nervose, rallentando la trasmissione delle informazioni lungo la fibra nervosa e il rilascio dei neurotrasmettitori, che mediano i comandi impartiti dal cervello. L’effetto è quello di sentirsi più rilassati, più fiduciosi e più disinibiti (sia in senso euforizzante che in senso sessuale, che era ciò che aveva in mente George), ma anche più lenti a reagire e a comprendere le situazioni (si allungano i tempi di risposta), e l’eloquio diventa confuso. 
L’alcol ha effetti anche sull’orecchio interno, che è l’organo che dà il senso dell’equilibrio: cambia la densità del fluido del tessuto auricolare, con il risultato che si fa più fatica a mantenere l’equilibrio. Inibisce poi il rilascio dell’ormone vasopressina, che modifica la permeabilità dei microtubuli renali, i quali per osmosi fanno recuperare gran parte dell’acqua filtrata dai reni (senza di esso si produrrebbero dai 10 ai 15 litri di urina al giorno): l’effetto è quello di aumentare la diuresi, con il risultato, oltre di vedere aumentata la frequenza della minzione, di causare disidratazione. Inoltre l’alcol accentua il metabolismo glucidico, per cui la riserva di glucosio contenuta nel fegato sotto forma di glicogeno ne viene impoverita. 
Ishtar spiega allora a George che non può seguire il suo consiglio: è infatti del tutto intollerante all’alcol, gliene basta anche solo un sorso per sentirsi male.

 
L’alcol etilico, una volta assorbito dall’organismo, finisce nel fegato, dove viene convertito ad acetaldeide, che però è una sostanza tossica: la sensazione di malessere che si prova alcune ore dopo una grossa bevuta è in effetti sintomo di un piccolo avvelenamento da parte di questa sostanza. L’acetaldeide è un vasodilatatore (aumenta il volume dei vasi sanguigni, con conseguente aumento del flusso sanguigno); l’effetto sulla pelle è di provocare una sensazione di caldo, cosa che nella zona del cuoio capelluto e intorno al cervello può causare forti mal di testa. Nulla a cui l’organismo non possa far fronte, a meno che le quantità assunte siano eccessive o se ne faccia un uso smodato nel tempo: in questo caso viene colpito il fegato stesso, in quanto l’acetaldeide è epatotossica (motivo per cui gli etilisti cronici soffrono di problemi epatici). 
Per convertire l'alcol ad acetaldeide il fegato impiega diverse ore, ed è per questo che i postumi della bevuta serale insorgono solo la mattina dopo. Infine il fegato provvede alla sua eliminazione convertendo l’acetaldeide ad acido acetico, che invece non è tossico (ovvero in questo modo il fegato ha detossificato l'alcol). 
George però ha un asso nella manica: ha infatti il potere di evocare Azazel, un microdemone alto due centimetri. Se adulato un po’, Azazel è in grado di realizzare qualunque cosa gli venga richiesta, anche se in genere le sue magie si ritorcono sui poveracci che i due intendono aiutare. Così George gli chiede che Ishtar non subisca più gli effetti nocivi del bere, e Azazel fa sì che l’organismo della ragazza converta direttamente l’alcol etilico in acido acetico. Incoraggiata da George, la ragazza comincia allora a bere, avvertendo solo gli effetti euforizzanti dell’alcol, e non più quelli tossici dell’acetaldeide, e beve in quantità sempre più smodate. 
Ma c’è qualcosa di cui George non ha tenuto conto. L’acido acetico entra in diversi cicli metabolici, accentuando il metabolismo proteico; inoltre è alla base della biosintesi degli acidi grassi. Grazie al dissennato intervento di Azazel tutti i metabolismi principali della ragazza (glucidico, proteico e lipidico) sono stati incentivati. Mesi dopo un’infuriatissima Ishtar convince George ad andare a casa sua: la bellissima amazzone si è trasformata in una terrificante obesa, e incolpandolo (giustamente) della situazione, armata di un coltellaccio cerca di ammazzarlo; ma lui riesce a sfuggirle in tempo. George e Azazel hanno colpito ancora una volta. E non sarà nemmeno l'ultima.

12 commenti:

  1. Direi che è davvero originale questa antologia. Non è un caso visto che Isaac Asimov oltre che scrittore era un chimico. Devo recuperare queste letture.

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    1. E' un libriccino simpatico. Quello di questo post è probabilmente il racconto migliore (o comunque quello che a me è piaciuto di più).

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  2. Non immaginavo storie di questo genere da parte di Asimov, lo credevo autore solo di fantascienza.
    Io evito di bere troppi alcolici perché mi fanno l'effetto "malinconizzante", la cosiddetta sbronza triste.

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    1. Noo, Asimov ha scritto tantissime cose diverse. Fantascienza per ragazzi (la serie di Norby), gialli (compresa la serie dei Vedovi Neri), racconti fantasy (in tarda età). E tantissimi libri di divulgazione e anche testi accademici.

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  3. Una volta soltanto nella vita mi è capitato di ubriacarmi, ero giovane e in compagnia di persone abituate a bere, ma non al punto di perdere completamente cognizione di ciò che stessi facendo. Mi sono trovata a fare cose sciocche e anche pericolose, tipo giocare a frisbee con la leccarda del forno (non so se hai idea!) e da allora non è più capitato. Può essere una ragazzata, ma trovo che chi fa dell'assunzione di alcol un'abitudine tale da farlo diventare una dipendenza abbia davvero una scarsissima stima di se e della vita.

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    1. Questo vale per qualsiasi dipendenza. Il fatto è che la dipendenza si genera a seguito di un processo biochimico che ha tutt'altro scopo: la dipendenza è l'esasperazione, il tentativo spasmodico di replicare in continuo quel meccanismo biochimico. Ed è per questo che è difficile sottrarsi a una dipendenza, di qualunque tipo si tratti, chimica o psicologica che sia.

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  4. E pure questo un racconto davvero interessante (e per certi versi anche scioccante 🙈)! Certo che la fine è assurda... mi ricorda qualche tuo racconto, dove tutto sembra scorrere liscio mentre alla fine scopri che non tutto è come sembra, anzi! 😁

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    1. In questo tipo di racconti ci sono autori che ti inducono a credere a un certo contesto, e poi ribaltano la prospettiva rivelandoti quel particolare che ti mancava per comprendere la verità della situazione. Altri (come in questo racconto) partono da un'idea e poi la portano alle sue estreme conseguenze. Ritengo che qui Asimov abbia pensato al metabolismo dell'etanolo e si sia detto: "Cosa succederebbe se..."

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  5. Bere responsabilmente innanzitutto, che esagerare fa male.

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    1. E poi lavarsi i denti, sennò insorgono le carie.

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  6. Un racconto originale, anch’io credevo che Asimov avesse scritto solo di fantascienza. Eccedere con il bere non è mai consigliato, è tollerato un bicchiere di vino ai pasti, ma saltarlo del tutto può essere utile se non si vuole ingrassare...certo la moda degli aperitivi degli ultimi anni non ha aiutato ad evitare certi abusi (sia di alcol sia di cibo ipercalorico come tartine e patatine...)

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    1. C'è anche chi ha cercato, per interesse, di incentivarne il consumo creando ad hoc falsi miti, come nel caso del "paradosso francese".

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