I neutrini sono
delle particelle subatomiche, più piccoli di elettroni e quark. Ne
esistono di tre tipi: i neutrini elettronici, tauonici e muonici. Vengono
prodotti a seguito di alcuni processi nucleari: per esempio durante la fusione nucleare dell’idrogeno (il processo con cui il
sole e le altre stelle emettono energia) viene liberato un neutrino
(elettronico). Una cosa molto
particolare di queste particelle è che sono in grado di attraversare la materia
ordinaria, quasi come se fossero dei fantasmi. Esistono dei nuclidi (molto
pochi, per la verità) in grado di catturare neutrini: a seguito di questo
processo, l’elemento chimico si converte in un altro e vengono emessi
elettroni.
I neutrini hanno
avuto un picco di popolarità nel 2011, quando l’allora Ministro della Pubblica
Istruzione Mariastella Gelmini, comunicando il risultato ottenuto dai
ricercatori dell’INFN del Gran Sasso, fece una clamorosa gaffe parlando di un fantomatico
tunnel sotterraneo che collegava il CERN di Ginevra al Gran Sasso, attraverso
cui viaggiavano i neutrini. In realtà il tunnel è puramente ideale, nel senso
che nell’esperimento un fascio di neutrini era stato inviato dal CERN al Gran
Sasso viaggiando sottoterra alla profondità di 3 chilometri (come detto, i neutrini
attraversano la materia); all’INFN ne era stata misurata la velocità, constatata
superiore a quella della luce (risultato successivamente disconfermato da un
più accurato controllo dei percorsi dei segnali GPS).
“Alla costruzione del tunnel tra il CERN ed i
laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento,
l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45
milioni di euro” (Ufficio Stampa del
Ministro Gelmini, Roma, 23 settembre 2011). La dichiarazione è stata poi
smentita il giorno successivo con un secondo comunicato: "Il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per
nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra
con il Gran Sasso".
Si
scatenò l’ironia generale: geniale quella di Maurizio Crozza a proposito di
“un’autostrada per neutrini”. Molti ne hanno approfittato (marciandoci anche
sopra), per sottolineare l’inadeguatezza dei nostri politici, colpevoli non solo
di ignoranza, ma anche di disinteresse nei confronti della cultura.
A questo
proposito, ricordo un episodio molto indicativo. In quel periodo Geppi Cucciari, che conduceva un programma su La7, contattò telefonicamente Margherita Hack per
chiederle di spiegare in diretta cosa fossero i neutrini. Per inciso: la Hack,
scomparsa due anni orsono, era una ricercatrice molto stimata a livello
internazionale, capace di spiegare con successo l’astrofisica anche ai bambini.
La Hack cominciò
allora a dire grosso modo le stesse cose che ho raccontato io a inizio articolo.
Bastano pochi momenti di spiegazione e la faccia di Geppi Cucciari è già tutto
un programma (“Ma che è ’sta roba?” sembra dire la sua espressione); dopo
appena trenta secondi interruppe la Hack per la domanda che evidentemente le
premeva, ovvero: “Ma a cosa servono questi neutrini?”. La povera Hack provò a rispondere:
“Beh, a niente, ma...” E alla Hack venne buttato giù il telefono in faccia. Una scena davvero brutta da vedere.
La cultura (qualunque essa sia) non è scontata, non è facile, richiede fatica: non a caso
apprendimento contiene la stessa
radice etimologica di apprensione. Ma
vale sempre la pena di compiere lo sforzo.
Vorrei allora provare
a completare io quella che la povera Margherita Hack avrebbe voluto dire, se
non fosse stata interrotta in maniera tanto sgarbata: a cosa serve un neutrino?
Alla fine del XIX secolo, dopo una conferenza un membro del Parlamento inglese chiese a Micheal Faraday a cosa servissero i suoi begli esperimenti sull'elettricità. Faraday replicò: “A cosa serve un bambino appena nato?”
Risposta: a
nulla.
Ma il bambino è
l’adulto di domani, per cui l’apprendimento e la formazione hanno un’importanza
capitale: perchè il seme di oggi è la pianta di domani. Gli esperimenti di Faraday di
allora sono l’industria elettrica di oggi.
A cosa serve una
poesia di Gozzano, un quadro di Munch o una novella di Pirandello?
Non servono a
nulla: viviamo lo stesso senza di esse, non sono necessarie alla nostra
sopravvivenza. Ma forse che questo le rende inutili?
A cosa serve un
neutrino? Esso è una parte del mondo che ci circonda, uno dei molti tasselli per
comprendere la realtà attorno a noi. A cosa serve un mattone della nostra casa? A
nulla, ne possiamo fare a meno, la casa resterà ugualmente in piedi, ma esso ne
è comunque una parte, e assieme agli altri mattoni ne costituisce le
fondamenta. Forse alcune cose non hanno un’applicazione pratica, né mai la
avranno, ma sono ugualmente importanti: la cultura, qualunque ambito riguardi, apre
la mente, fa riflettere su nuove possibilità, stimola il pensiero divergente,
eleva lo spirito.
A cosa serve
dunque un neutrino? Serve a molte, molte cose...
Boh, io son dell'idea che servirà... e magari non sempre sarà un bene -_- Intendo dire, più seriamente, che spesso ciò che in potenza dovrebbe innalzare l'uomo (LA Conoscenza, tutta in definitiva) alla mercé dei soliti noti si trasforma in qualcosa di pericoloso o negativo. Non c'entrano i soli neutrini, purtroppo...
RispondiEliminaRicordo perfettamente l'episodio della Gelmini, mentre non ero a conoscenza del successivo: non c'è da sperare che si trattasse d un siparietto tra Geppi e Margherita? o.O
Eh, temo di no... Non sembrava preparato.
EliminaQuanto ai neutrini, a me viene in mente questo.
Se preparassi un chemioterapico contenente atomi di cloro-37 e venisse assorbito da una cellula tumorale, questi poi catturerebbero neutrini, rilasciando elettroni che potrebbero ucciderla.
Questa terapia la si fa in altra maniera con i neutroni: è abbastanza efficace, ma i neutroni causano comunque danni ai tessuti. I neutrini sarebbero invece più sicuri.
Dove sono i limiti di questa mia idea? Intanto non so l'efficacia degli elettroni, ma soprattutto produrre neutrini non è così facile: ci vuole per esempio la fusione nucleare dell'idrogeno, non semplice da realizzare in un piccolo reattore ospedaliero.
Per l'altro discorso che facevi: io sono dell'idea che le cose (conoscenza compresa) non sia nè buona nè cattiva. Buono o cattivo è l'uso che facciamo di esse.
Intendevo proprio quello che hai scritto, sull'uso :P Devo anche riconoscere che non ho grande fiducia nell'uomo!
EliminaIl neutrino è un argomento che non affascina la massa. Nelle trasmissioni e documentari scientifici è sempre trattato in maniera marginale
RispondiEliminaProbabilmente perché se ne sa davvero poco. E' anche vero però che dipende dal come vengono trattate le cose: il bravo divulgatore deve essere capace di non annoiare, ma al contempo di non trasformare il tutto in una carnevalata.
EliminaA cosa Serve ? A neutralisare un proton
RispondiEliminaMa se è neutro, come fa a neutralizzare un protone?
EliminaOggi è il 3 gennaio 2022. Tutti questi commenti sono di tempo fa, ma nella conoscenza nulla è troppo vecchio, ogni informazione è uno di quei mattoni utili alla casa. Sto leggendo un libro di Rollins che parla di neutrini. Volevo saperne di più, dunque grazie anche a voi. Per la cronaca ho 71 anni, ma mi sembra così poco quello che so, pur leggendo un libro ogni tre giorni ed informandomi di tutto continuamente. Che peccato, quando morirò saprò comunque troppo poco di tutto. Daniela Bianchi
RispondiEliminaTemo che sia il destino dell'Uomo, di tutti quanti noi... L'importante è non prendere esempio dalla conduttrice citata nel post, che per un gag stupida ha dimostrato il contrario di quanto avrebbe dovuto.
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