Provate a
cercare i vincitori dei Premi Nobel per la Chimica e per la Fisica. Scoprirete che
le donne sono davvero poche (4 per la Chimica, 2 per la Fisica, contando che
Marie Curie lo ha vinto in entrambe le categorie). Eppure il contributo di
generazioni di donne a queste discipline è innegabile. C’è però un settore
della Chimica dove questo non solo è stato fondamentale, ma sicuramente superiore a
quello degli uomini: i metodi basati sull’uso dei raggi X.
I raggi X furono
scoperti verso la fine del XIX secolo, quando Wilhelm Röntgen comprese che si
trattava di qualcosa di nuovo e sconosciuto: per questa ragione, li
contrassegnò col simbolo dell’incognita matematica, ovvero la X.
Ciò che
differenzia le diverse componenti dello spettro elettromagnetico è, oltre l’energia,
il modo con cui queste interagiscono con la materia. La luce ha una doppia
natura: corpuscolare (è formata da particelle, i fotoni) e ondulatoria (si
comporta come un’onda). Sfruttando la natura corpuscolare dei fotoni X, è possibile
provocare l’espulsione degli elettroni interni di un atomo; dopo la conseguente
riorganizzazione elettronica vengono emessi raggi X tipici dell’elemento (fluorescenza dei raggi X): in questo
modo è possibile sia riconoscere l’elemento presente nel campione in esame sia
quantificarlo. Da ciò si evidenzia che i raggi X sono radiazioni ionizzanti,
quindi pericolose per la salute, perché in grado di causare alterazioni a danno
dei tessuti. Sfruttandone invece la natura ondulatoria, è possibile la tecnica
della diffrazione dei raggi X: a
seconda di come viene impiegata, questa permette di definire le strutture dei
solidi cristallini oppure di avere informazioni sulla struttura molecolare.
Nel 1825 venne scoperta la molecola che vedete sopra, ovvero il benzene. Intuito che fosse un composto ciclico, si
cercò allora di capirne la struttura. Furono fatte diverse proposte,
finché nel 1929 la cristallografa irlandese Kathleen Lonsdale, per
mezzo della diffrazione dei raggi X, riuscì a dimostrare che:
- la molecola è planare, tutti gli atomi giacciono sullo stesso piano;
- tutti i legami
carbonio-carbonio hanno la stessa lunghezza;
- tutti i legami
carbonio-carbonio hanno una lunghezza intermedia tra quella di un legame
semplice e quella di uno doppio.
Fu un enorme
passo avanti, anche se non risolutivo: c’era ancora un concetto da teorizzare (l’aromaticità), che sarebbe stato poi compreso due
anni dopo.
Nel 1953 la
rivista Nature pubblicò cinque
articoli di James Watson e Francis Crick sul modello a doppia elica del DNA, corredati
da immagini realizzate, tramite diffrazione dei raggi X, dalla cristallografa
inglese Rosalind Franklin, fondamentali a sostenerne il modello.
I Premi Nobel impiegano
anni ad arrivare, e quando nel 1962 venne assegnato quello per la Medicina in merito a questa scoperta, a ritirarlo furono solo Watson e Crick. La Franklin nel
frattempo era morta di tumore, provocato, probabilmente, dalle alte dosi di
raggi X a cui era stata esposta. Non che Watson e Crick fossero personaggi
secondari (quest’ultimo nel 1957 fu l’enunciatore del dogma centrale della biologia molecolare, secondo cui è il DNA a
determinare le proteine, non il contrario), ma un Nobel postumo in memoria del
lavoro della Franklin sarebbe stato doveroso.
Quasi a farsi
perdonare questo scandalo, due anni dopo il Nobel per la Chimica venne
assegnato alla biochimica inglese Dorothy Hodgkin, e anche in questo caso erano
i raggi X ciò lei utilizzava per le proprie ricerche, con cui determinò la
struttura di diverse biomolecole.
Essendo una
donna, non era però molto considerata: la società dell’epoca non le diede infatti
grandi possibilità di discussione con altri ricercatori dello stesso campo, ma prese
lo stesso parte al convegno che portò alla fondazione dell'Unione Internazionale di Cristallografia. Fu poi la risoluzione
della struttura della cobalamina (vitamina B12) a valerle il Nobel.
Arriviamo così ai
giorni nostri. Nel 2009 il premio Nobel per la Chimica è andato a tre
ricercatori: Venkatraman Ramakrishnan, Thomas Steitz e Ada Yonath, “per gli studi sulla struttura e sulla
funzione dei ribosomi”, il laboratorio cellulare dove avviene il montaggio
delle proteine a partire dai singoli amminoacidi.
Nel 1970 la
Yonath aveva dato vita a quello che per circa un decennio è stato il solo
laboratorio di cristallografia di proteine in tutto Israele. Quindi, ancora una
volta, si tratta della diffrazione dei raggi X. La Yonath si è focalizzata per
oltre vent’anni, contro lo scetticismo della comunità scientifica
internazionale, sul meccanismo della biosintesi delle proteine, attraverso la
cristallografia dei ribosomi. Molte delle cose che conosciamo su questo
incredibile meccanismo lo dobbiamo a lei, che per il suo lavoro ha
anche introdotto l’innovativa tecnica della crio-biocristallografia, oggi di
routine.
C’è chi dice che
le donne siano il più grande mistero dell’universo, e qui ricordo che il simbolo
universale del mistero è proprio la X.
Leggerti è sempre molto istruttivo. Grazie ^_^
RispondiEliminaBuona Notte!
Grazie a te!
EliminaBello, per rimanere nel mio specifico posso dire che la Hodgkin permise di determinare la struttura di molecole importanti come l'insulina, la vitamina B12, il colesterolo, la penicillina (già scoperta da Fleming) ecc. con risvolti in campo farmacologico. risolutivi nella cura di molte patologie.
RispondiEliminaSì, verissimo, sono tante le biomolecole di cui la Hodgkin ha risolto la struttura.
EliminaMolto bello questo articolo, un tributo al lavoro, non sempre riconosciuto adeguatamente, delle donne. In alcuni settori ciò è particolarmente marcato. Però mi pare di notare un cambiamento non da poco da qualche tempo (penso alla presto-direttrice del Cern, ad esempio).
RispondiEliminaSì, anche se forse non a sufficienza. Spesso poi c'è anche una certa resistenza nel dare il giusto valore al lavoro degli scienziati (che non è il: bravi, ottime quelle robe lì che fate voi). Mi riservo di approfondire la cosa nelle prossime settimane.
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