lunedì 22 novembre 2021

Sei Anni di Arcani. Viaggio Multimodale nel Blog

Oggi è il sesto compleanno del blog Arcani e, come da consuetudine, ho pensato a un post particolare per la ricorrenza. Come sapete, i Viaggi Multimodali sono uno dei marchi di fabbrica di questo blog, riproposti in svariate forme, in modo da parlare di una tematica attraverso i contributi provenienti da diversi modi culturali. Allora questa volta il viaggio riguarderà proprio il blog Arcani. 

Arte
Il gioco dei Tarocchi, composti dalle carte degli Arcani Maggiori e Minori, ebbe probabilmente origine presso il Ducato di Milano, sotto la famiglia dei Visconti, attorno alla metà del XV secolo. Data la vicinanza, il Piemonte ebbe presto modo di conoscere e utilizzare queste carte. Intorno al 1830 la famiglia torinese dei Vergnano avviò la produzione di un nuovo modello, oggi definito "Tarocco piemontese", differente dai tarocchi classici per stile e contenuto iconografico di alcune carte, e l'uso dei numeri arabi al posto di quelli romani. 


La scelta dei tarocchi come contributo artistico richiama ovviamente il nome del blog, ereditato dal titolo del mio secondo libro, che aveva come filo conduttore gli Arcani Maggiori, dei quali avevo parlato nel primo anno di blog in diversi modi, ma anche al Piemonte, a cui ho dedicato numerosi post. 

Letteratura 
Primo Levi (1919-1987), nato e vissuto a Torino, è noto per la sua testimonianza a proposito dei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, in diversi libri che raccontavano delle drammatiche esperienze da lui vissute. Meno noto a molti il fatto che fosse laureato in Chimica (sessant'anni dopo io ho studiato e fatto esperienze in laboratorio negli stessi luoghi da lui frequentati) e che nel 1975 abbia scritto un libro intitolato Il Sistema Periodico. In questo testo associa a ogni racconto un elemento chimico: la maggior parte parlano di episodi realmente avvenuti, altri sono frutto di fantasia. Nel 2006 la Royal Institution del Regno Unito l'ha scelto come il miglior libro di scienza mai scritto. 


La scelta di questo libro come contributo letterario viene dai numerosi post che ho dedicato alla scienza e alla Chimica in particolare, di cui sul blog esistono tre rubriche fisse (Chimica for Dummies, Chimica for Lovers e La Chimica dei Supereroi), ma anche alla mia attività letteraria: nel 2018 ho pubblicato il libro Sistema Periodico – Autobiografia elementare di un chimico, in cui ho ripreso l'idea di Levi di associare dei racconti autobiografici agli elementi chimici. 

Cinema 
The Wall (1979) è un'opera rock dei Pink Floyd, disco da cui è stato tratto un film. La storia racconta dell'evoluzione e caduta di Pink, rockstar all'apice del successo: a causa dei drammatici eventi della sua vita si chiude dietro un muro psicologico, mattone dopo mattone, per estraniarsi dal pubblico e dalla società, che lo vorrebbero solamente a esibirsi su di un palcoscenico; dopo essere caduto in una spirale di autodistruzione, affronta un processo di autoanalisi e alla fine cede, distruggendo il muro che aveva costruito e facendo rientro nella società, assumendo il ruolo che ci si aspetta da lui. Durante i concerti veniva costruito davanti agli spettatori un muro di polistirolo, a rappresentare l'estraniamento e il senso di alienazione del protagonista; veniva completato verso metà dello spettacolo e poi distrutto prima dell'ultima canzone. All'interno della società le persone sono come mattoni in un muro: i mattoni devono essere tutti uguali, altrimenti il muro presenta dei difetti e può crollare. Ma le società repressive vorrebbero che le persone fossero soltanto mattoni nel muro, ognuno al proprio posto, tutti uguali e ben omologati; però le persone sono molto di più che parti indistinguibili di un insieme, perché ogni individuo è unico e irripetibile. 


La scelta di quest'opera nasce ovviamente dalla mia passione per i Pink Floyd e i tanti post dedicati alla musica che ho scritto, ma questo suo insieme di elementi artistici, letterari e cinematografici, fusi assieme con la musica, per trattare una tematica, è ciò che è alla base della rubrica dei Viaggi Multimodali

Musica 
Monster Mash è una canzone del 1962 di Bobby Pickett. Parla di uno scienziato pazzo che ha creato in laboratorio un mostro, che si alza dal tavolo operatorio per effettuare un nuovo ballo, che diviene un successo quando organizzano una festa per gli altri mostri, che si mettono a ballare il Monster Mash. Del brano sono state fatte numerose cover, tra cui una dei Big O, usata come sigla per lo Zio Tibia Picture Show, programma estivo del 1989-90 in cui lo strampalato personaggio presentava una rassegna di film dell'orrore. La scelta di questo brano è dovuta alla rubrica Ore d'Orrore, divenuta poi anche un libro.

21 commenti:

  1. Un viaggio doveroso, buon bloggeranno ;)

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  2. Intanto buon blogheanno :-)
    Riguardo gli spunti relativi al tuo blog, ammetto che sugli arcani (che pure hanno un ruolo importante nella cultura popolare, vengono citati persino in opere letterarie, ricordo una strofa estremamente suggestiva de "La terra desolata" di T. S. Eliot) la mia conoscenza è veramente scarsa. La chimica, beh, neppure vale la pena di ribadirlo, ma per quanto riguarda "The wall" e i Pink Floyd in generale, con me sfondi una porta aperta, li trovo grandiosi.

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    1. Grazie! 😀
      Beh, per i tarocchi letterariamente possiamo anche citare il Calvino de Il Castello dei Destini Incrociati.
      Sulla Chimica ho ridotto abbastanza i post a tema, riservandoli alle rubriche citate, che mi sembra un modo più gradevole per raccontarla.
      Quanto ai Pink Floyd, mi mancano un po' i post musicali, per cui ben venga almeno una citazione nei Viaggi Multimodali.

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  3. Dunque buon blogcompleanno!!
    Hai toccato tutti i punti a te cari, e cari al tuo blog.
    Grande la sigla dello Zio Tibia Picture Show *__*

    Moz-

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    1. Grazie, Miki! 😀
      Sì, ho cercato di citare tutti i punti maggioritari del blog!
      Grande sigla, nonché presente nella colonna sonora di un cult anni '80: Il Ritorno dei Morti Viventi 2, sequel di un film che ha parecchio ridefinito il concetto di zombie alla Romero.

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    2. Ecco, non sono propriamente esperto di zombie... non amando troppo il genere (ovvio che poi ci sono eccezioni veramente intelligenti)^^

      Moz-

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    3. Certo, ci sta.
      In ogni caso Il Ritorno dei Morti Viventi è uno di quei film che ogni appassionato di horror dovrebbe vedere, e non solo perché è un cult degli anni '80.
      Dà una versione diversa del classico zombie "alla Romero", lento a muoversi e che non sa parlare. Qui gli zombie sono veloci e parlano.
      Scena cult. Un gruppo di zombie ha appena ucciso un poliziotto, uno di loro si mette alla radio e dice: "Mandate altri poliziotti."
      Inoltre dà una spiegazione del cannibalismo. La condizione di zombie provoca dolore, quindi mangiano cervelli perché i neuropeptidi hanno azione analgesica. Un'ottima spiegazione.

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    4. Cavolo, devo vederlo. Non mi dicono niente queste scene, chissà se l'ho mai visto.
      Geniale quella del chiamare altri poliziotti XD

      Moz-

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    5. E' una scena cult, tutti quelli che hanno visto quel film la citano!

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  4. Insomma, io il 22 ottobre, tu il 22 Novembre! Buon compleblog (anche se leggermente in ritardo)! Ok, adesso posso tornare a piangere sui miei appunti di Analitica II...

    Ps: Questo post mi ha ricordato che devo ancora leggere il Sistema Periodico di Levi (sarà da almeno due anni che ho il libro)... a questo proposito, quale racconto hai preferito di quest'opera?

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    1. Grazie, Eleonora! 😀
      Direi "Potassio", che forse è il più tragicomico dei racconti, è uno dei miei preferiti, ma anche "Arsenico", che avevo citato nella tesi di laurea, ed è quasi un racconto giallo.

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    2. Pensa che oggi stavo sbirciando una lezione di Organica I per vedere chi fosse l'insegnante, e nel mezzo della lezione ha detto: "Avete letto il Sitema Periodico di Levi? No! Be', allora fatelo. Tra i tanti bei racconti troverete quello inerente al potassio, dove viene spiegato il concetto di "somiglianza" ma non uguaglianza tra Na e K. Infatti lui voleva lavorare con il sodio, ma alla fine si è visto costretto a lavorare con il potassio e la sua vetreria è esplosa in virtù della maggiore reattività di questo elemento..."
      Ecco, un altro implicito richiamo al fatto che devo leggere questo libro!

      Non mi parlar di tesi che al solo pensiero mi viene un'ansia assurda... tra l'altro l'avevo chiesta alla docente di Organica I una settimana fa, e mi ha bellamente ignorata... quindi domani dovrò riscriverle, anche se ora come ora 'sta benedetta tesi mi sembra ancora irraggiungibile, a dispetto dei miei tre esami mancanti ( e che esami X.X)
      Vabbè, questa sera sono in vena di sfoghi, la chiudo qua che è meglio!

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    3. Sì, ricordo bene il passaggio in cui Levi dice di diffidare da ciò che è simile, ma non uguale... A volte anch'io lo propongo come esercizio per gli studenti.
      Per la tesi intendi farla compilativa o sperimentale?

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    4. Per la triennale ormai è d'obbligo farla compilativa, quindi immagino pure che i professori se ne freghino più di quanto non facessero quando era sperimentale...
      Vorrei farla su Organica, ma vediamo se qualche docente è disponibile... nel caso chiederò a qualcuno della facoltà anche se magari non ha insegnato a me direttamente...

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  5. Buon compleanno di blog!
    Che meraviglia The wall, ho amato è consumato anche l’album, come tutti quelli dei Pink Floyd.

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    1. Grazie! 😀
      La prima volta che ho ascoltato The Wall era il Natale del 2002, me lo ricordo!

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  6. Ci tenevo a farti gli auguri e lo sto facendo con grande piacere, anche se ormai sono più assente che presente sia nel mio blog sia in quelli altrui. Spero di ritrovare verve e interesse per un’attività e un passatempo che per ora mi restituiscono poco.
    Tu continua alla grande, Marco!

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    1. Grazie per gli auguri! 😀
      Eh le assenze... son cose strane. Ti fanno dividere le persone in categorie.

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  7. Ciao Marco, ci tengo a farti gli auguri anche se in ritardo. Perdonami per questo.
    Non avevo ben compreso il senso di tutto il tuo percorso e mi fa piacere che tu abbia scritto di ciò.
    Gli Arcani in origine hanno varie provenienze, iniziando dagli egizi che portarono i primi mazzi in luoghi tipo Ferrara.
    Quindi non è accertato che i primi ad avere in dono (non si parla di nascita) il mazzo dei tarocchi furono i Visconti. Però posso sbagliarmi. Siccome mi piacciono da sempre, ti dico quello che mi risulta. 😉
    Non sapevo di Levi e del suo originale modo di usare il sistema periodico. Credo che ciò sia superfantastico! Ora comprendo meglio la tua geniale idea qui sul blog.

    I Pink Floyd poi li adoro. Posseggo il suo disco originale e me lo tengo stretto. Intendo The Wall.
    Molto interessante è quel che scrivi riguardo i muri e condivido il tuo pensiero.
    Per il resto e tutto grazie per quanto ho imparato oggi. Grazie!
    Ciao e buon fine giornata.

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    1. Grazie Pia, io invece sono molto contento che tu sia passata! 😀
      In tanti hanno abbandonato questo blog, evidentemente non erano interessati agli argomenti, oppure pensano di avere dei conti aperti con me, magari si aspettano molto, ma senza dare altrettanto... E a me spiace. A volte ho come l'impressione che sia per rivalsa.
      Sorvolando su tali facezie, trovo interessantissimo quanto hai scritto dei Tarocchi. Ho riportato quanto mi è capitato di leggere, ma se tu ne sai di più, sono contento di sapere a mia volta qualcosa di più preciso!

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